Ed eccolo qui lo smartphone più chiacchierato, atteso e “hypato” degli ultimi sei mesi. Il Galaxy S4 è stato da poco presentato a New York e bisogna ammettere che Samsung non si è lasciata andare a particolari sorprese dell’ultimo minuto, confermando in tutto e per tutto (o quasi) i rumor e le anticipazioni approdate in rete nelle scorse settimane. La presentazione newyorkese si è soffermata soprattutto sulle nuove feature di questo smartphone top di gamma, quasi come se l’aspetto hardware (comunque fondamentale) sia passato in secondo piano a favore delle funzioni legate al reparto imaging, al controllo con gli occhi e a tutta una nuova serie di gesture non touch.
Evoluzione o rivoluzione?
Ma andiamo con ordine. Il form factor di Galaxy S4 è estremamente simile a quello del suo predecessore e anche in questo caso le previsioni delle ultime ore sono state rispettate. La scocca rimane anche in questo caso in policarbonato e anche il peso di 130 grammi è molto simile ai 133 grammi del S III, sebbene il nuovo modello sia più grande. Lo spessore passa da 8.6 mm del S III a 7.9 mm, ma visto frontalmente, e con l’unica differenza delle dimensioni, l’S4 appare estremamente simile al predecessore, tanto che l’elemento estetico è già stato criticato da diversi osservatori per il poco coraggio mostrato da Samsung su questo versante. Proprio frontalmente si nota il nuovo display Super Amoled HD da 5”, una via di mezzo tra l’S III e il Note II che però, rispetto a questi due modelli, vanta un pannello con risoluzione di 1920×1080 e una densità di 441 pixel per pollice. Non è un record (l’HTC One, che ha un display leggermente più piccolo, arriva a 468 ppi), ma il salto al Full HD era ormai d’obbligo per Samsung e le prime impressioni di chi ha toccato con mano l’S4 sono già entusiastiche. Da segnalare anche il vetro Gorilla Glass 3 presentato con successo all’ultimo CES di Las Vegas, che dovrebbe assicurare una resistenza ai graffi e agli urti di molto superiore alla versione precedente.
Potenza da vendere
Altro passo obbligato per Samsung era l’upgrade a 2 GB di RAM, già sperimentato sul Note II e qui riconfermato (la memoria sarà DDR3) a tutto vantaggio della fluidità del sistema, come hanno potuto già sperimentare i possessori del phablet Samsung. Nessun cambio di programma nemmeno per il processore, anche se resta da capire quale modello vedremo in Europa. Samsung ha infatti confermato sia il tanto atteso Exynos 5 Octa da 1.6 GHz (che ricordiamo avere ben otto core), sia un Qualcomm Snapdragon quad-core da 1.9 GHz, che dovrebbe rappresentare l’evoluzione della CPU presente nei modelli americani e giapponesi del Galaxy S III. L’accoppiata CPU-RAM sarebbe comunque strepitosa in entrambi i casi, con in più le prestazioni grafiche assicurate dal chip Power VR SGX 544 a tre core, evoluzione del SGX 543 presente nell’iPhone 5. Sicuramente il display da 5” e il processore non consumeranno poco e per questo Samsung ha optato per una batteria da 2600 mAh contro i 2100 mAh di quella del modello precedente; forse si poteva fare meglio spingendosi ancora di più verso i 3100 mAh del Note II, ma non è escluso che Samsung abbia apportato ottimizzazioni hardware e software tali da assicurare un’autonomia comunque superiore a quella del Galaxy S III. I tagli di memoria interna saranno quelli classici da 16, 32 e 64 GB, con l’inevitabile slot MicroSD per aggiungere fino a un massimo di 64 GB.
Funzioni per tutti i gusti
Dove Samsung ha messo molta enfasi nel corso della presentazione newyorkese è nel reparto imaging, affidato a una fotocamera posteriore da 13 Megapixel con Flash, Zero Shutter Lag e BIS e a una frontale da 2 Megapixel, entrambe capaci di girare video in Full HD. Tra le feature più interessanti legate alle foto e ai video si segnalano Dual Camera, che permette di scattare foto e gestire due sequenze video in contemporanea, e Dual Video Call, con la quale si può eseguire una videochiamata con la fotocamera frontale e mostrare contemporaneamente al nostro interlocutore quello che sta riprendendo la fotocamera posteriore. Sound Shot permetterà di abbinare un suono o una voce a una fotografia, mentre con Story Album sarà possibile raccogliere notizie, appunti, immagini e filmati in un unico album videofotografico. Le funzioni più innovative e chiacchierate anche alla vigilia rimangono però quelle dell’Eye Tracking, ovvero il controllo tramite gli occhi. I sensori presenti sul S4 saranno infatti in grado di mettere in pausa un video o una canzone se togliamo lo sguardo dal display per poi riprenderne la riproduzione quando torniamo a guardare (Smart Pause), mentre Smart Scroll permetterà di scorrere il browser internet e le email senza toccare il display.
Gli manca qualcosa?
Altre feature interessanti sono rappresentate da Air View, che mostra un’anteprima di mail, immagini e video avvicinando il disto allo schermo, e da Air Gesture, con la quale potremo cambiare canzone, accettare una chiamata o scorrere una pagina web con un gesto della mano ma senza toccare direttamente il display. Anche i controlli vocali sono stati potenziati, a dimostrazione di come il touch sia quasi destinato a passare in secondo piano. S Voice Drive sarà utilissimo per gestire lo smartphone con comandi vocali quando ci si trova in auto, mentre con S Translator potremo tradurre all’istante testi e registrazioni vocali in qualsiasi lingua. Notevole anche la connettività, che oltre al Bluetooth 4.0 e al Wi-Fi dual band fino a 802.11 ac (lo standard più recente e performante del momento), assicura la compatibilità con HSPA+ fino a 42 Mbps e con il 4G a sei bande, in modo da evitare possibili problemi di compatibilità nelle varie regioni del mondo. Se a tutto ciò aggiungiamo il sistema operativo Android 4.2.2 e ogni tipo di sensore possibile e immaginabile (c’è anche il rilevatore della temperatura e dell’umidità), al Galaxy S4 non sembra mancare davvero nulla e al momento, a livello di completezza e funzioni esclusive, la nuova ammiraglia di Samsung non ha davvero rivali. Bisognerà solo vedere il prezzo di listino quando l’S4 sbarcherà in Italia dal 27 aprile nelle colorazioni Black Mist e White Frost. Difficilmente però lo vedremo a meno di 699 euro nella versione base da 16 GB.
Evoluzione o rivoluzione? Questo tormentone torna puntuale anche dopo la presentazione del Galaxy S4 di Samsung, smartphone Android di fascia “altissima” che vedremo in Italia a fine aprile. Se per il fattore estetico non si può certo parlare di rivoluzione, il resto sembra invece confermare un netto passo avanti rispetto al Galaxy S III su tutti i fronti. 4G, fotocamera, processore, memoria, display, peso e spessore lo dimostrano chiaramente e tutte le nuove funzioni di controllo vocale, sfioramento e movimento degli occhi promettono molto bene. Il prezzo è ancora un’incognita ma come al solito per i top di gamma non sarà per tutti.