Codemasters è una garanzia. C’è davvero poco da dire quando si parla di questo straordinario sviluppatore britannico, da quasi trent’anni dedito alla creazione di giochi automobilistici. Quando Codemasters si mette a fare un titolo racing, le possibilità che sbaglino qualcosa si riducono al minimo, ed è per questo che all’annuncio di GRID Autosport accogliemmo la notizia con una buona dose di fiducia. Le prime prove ci confermarono le sensazioni e, ora che il gioco è nelle nostre mani, possiamo sin da subito confermare che molte aspettative non saranno tradite. Ma che, al contempo, siamo arrivati alla fine di un ciclo.
Curva dopo curva
Lo diciamo subito: GRID Autosport è un gioco di vecchia generazione. Non parliamo soltanto del fatto che il titolo è disponibile solo su PC, PS3 e Xbox 360: più precisamente, ci riferiamo ad alcuni aspetti legati al gameplay e ai contenuti, fortemente legati alla generazione che fu. Nonostante questa considerazione, ciò che ci accoglie quando si avvia il gioco è un menù ridotto all’osso, elegante e straordinariamente leggibile. Poche icone grandi e qualche tocco di pulsante ci separano dalla prima gara, e in generale si ha la sensazione che Codemasters abbia compiuto un ottimo lavoro nel modernizzare l’interfaccia utente.
La modalità principe del gioco è la corposa carriera, che si divide in cinque categorie più una coppa finale, riservata ai giocatori più esperti. Si parte con la categoria Touring, nella quale saliamo a bordo di auto da turismo e in cui l’aggressività del pilota fa la differenza tra chi vince e chi mangia la polvere. Le gare si dividono in due manche, con una griglia di partenza determinata dalle prove nella prima manche, e dall’ordine di arrivo della prima gara nella seconda manche, ma a posizioni invertite. In questo modo chi vince la prima parte della gara si trova inevitabilmente in fondo al gruppo nella seconda manche, e la corsa si trasforma in un vera e propria festa di sorpassi e sportellate.
La seconda modalità, Endurance, è una gara di resistenza sul tempo, nella quale la chiave della vittoria risiede nella capacità del pilota di dosare le energie per mantenere le proprie gomme e permettere un tempo migliore. Si tratta di una gara ragionata, forse meno entusiasmante della categoria Touring ma altrettanto soddisfacente, che richiede una grande concentrazione e che vede il motore grafico del gioco contribuire a calarci in un’atmosfera più tesa quando scende la notte.
La classe Open Wheel ci vede al volante di vetture Formula: le velocità – in particolare in curva – aumentano e in generale è necessario evitare qualsiasi contatto con i propri avversari. La trazione posteriore e l’enorme quantità di cavalli delle vetture rende il controllo più problematico, ed è obbligatori saper mescolare aggressività e grip, oltre a un buon senso della misura in staccata.
La modalità Tuner è la più variegata, in quanto mescola gare a tempo con gare di drifting ed è riservata ai piloti che sanno “giocare” con la propria auto, oltre che tenerla a bada durante i percorsi a tempo che si sono rivelati più tecnici di quanto ci potessimo aspettare in una competizione riservata ai maniaci del tuning.
Infine, in Street possiamo prendere parte alle gare sui sette circuiti cittadini presenti nel gioco. La categoria delle vetture è adatta a questo genere di percorsi, caratterizzati da strade strette e curve spesso a 90 gradi, con poca possibilità di sorpasso se non nelle parti più impegnative del percorso.
Ogni classe ha una serie di gare e una serie di contratti. Ciascun contratto è legato a particolari obiettivi, i quali forniscono punti esperienza se ottenuti. Inoltre, vi sono degli obiettivi bonus legati agli sponsor, che forniscono ulteriore esperienza al giocatore. Nel momento in cui si raggiunge una certa quantità di punti esperienza si possono sbloccare nuovi contratti, dunque nuove gare, nuovi percorsi e nuove auto. Ci sono nove contratti per ciascuna categoria, per un totale di 45 contratti contenenti ciascuno un pacchetto di gare. Ogni contratto ha una durata media di 40 minuti, per una durata stimata di circa 30 ore di gioco – senza contare quale inevitabile fallimento che costringerà a ripetere la gara. Non abbiamo gradito l’impossibilità di interrompere un contratto a metà per proseguire in un’altra categoria: una volta iniziata una serie di gare, infatti, è necessario portarla a termine prima di proseguire con la carriera ed, eventualmente, di cambiare classe. Una volta terminati tutti i contratti si potrà accedere alla modalità riservata ai piloti esperti, che include un’altra serie di gare dalla difficoltà piuttosto elevata.
In totale vi sono quasi 80 auto per 22 percorsi, molti percorribili sia di notte che di giorno e con le consuete variazioni (circuito breve, lungo, reverse, eccetera): un numero sufficientemente alto per rendere variegata l’esperienza. Se a questo aggiungiamo il fatto che tutti i contenuti sono su licenza e che ogni percorso è stato ricreato a immagine e somiglianza della sua controparte reale, possiamo ritenerci più che soddisfatti.
Un gioco intelligente
Le cinque classi disponibili variano in maniera sensibile il gameplay ed è praticamente impossibile non individuare presto le proprie modalità preferite e quelle meno appaganti. La variazione, però, non è soltanto legata alla differenza nelle regole, nei percorsi e nelle auto usate: ciò che influenza maggiormente il gioco, a sorpresa, si riscontra nel comportamento dell’intelligenza artificiale. Da questo punto di vista Codemasters ha compiuto un lavoro encomiabile, infondendo vita nei piloti controllati dal computer che diventano aggressivi nella modalità Touring, più cauti e precisi in Open Wheel, e via dicendo. Così, ad ogni modalità il giocatore si troverà ad affrontare avversari diversi anche e soprattutto nel modo di mordere l’asfalto, e sarà necessario capire come comportarsi in ogni situazione.
Già a livello medio l’intelligenza artificiale ha saputo metterci in difficoltà, chiudendoci più volte la porta in faccia al momento del sorpasso e lasciandoci spesso a bocca asciutta. In GRID Autosport, finalmente, le prove di qualificazione hanno senso: è necessario ottenere un buon piazzamento in prova per poter ambire ai gradini più alti del podio, e la nostra auto non è praticamente mai avvantaggiata rispetto alle altre.
Tutto è coadiuvato dall’ottimo handling delle auto, che ancora una volta conferma la straordinaria perizia di Codemasters in questo genere di giochi. GRID Autosport non è un titolo simulativo, ma al contempo riesce a distanziarsi sufficientemente dal puro arcade per risultare piacevole e appagante anche per chi cerca livelli di sfida più elevati. La collisione fra i veicoli è piuttosto efficace, sebbene abbastanza permissiva, e in generale una guida troppo aggressiva può generare delle situazioni spiacevoli e spingere il giocatore in fondo alla classifica dopo un solo errore. Il rewind, ormai presente in tutti i giochi di guida, è limitato a cinque utilizzi già a difficoltà media, mentre viene disabilitato del tutto ai livelli di difficoltà maggiori. Le opzioni legate alla simulazione sono tante, influenzano il moltiplicatore del bonus e permettono di passare da una guida quasi su binari fino a un livello di simulazione che richiede l’uso di volante e pedaliera. Il sistema dei danni è uno dei più profondi della generazione, e ci siamo sorpresi nel constatare che è sufficiente andare a sbattere a una velocità sostenuta per ottenere il ritiro istantaneo del nostro pilota. Ancora una volta, non ci troviamo di fronte a una simulazione, ma ritrovarsi senza sterzo dopo uno scontro con un avversario può seriamente compromettere la gestione dell’auto e dunque l’esito della gara. Vi sono migliorie anche sulla gestione della regolarità di gara: le curve tagliate non sono punite con un malus sul tempo, bensì disabilitano il nostro acceleratore per un periodo di tempo variabile a seconda dell’entità dell’infrazione. Una particolarità, quest’ultima, che abbiamo trovato particolarmente azzeccata e che speriamo possa diventare uno standard in molti titoli racing di questo tipo.
Multiplayer
La modalità multiplayer è disponibile sia in split screen che online. Sfortunatamente nel periodo di prova i server erano quasi sempre vuoti, e in generale il sistema di matchmaking ci è apparso fin troppo semplicistico. Avremmo gradito un buon sistema di gestione delle partite online, con la possibilità di prendere parte a tornei. Quello che abbiamo trovato, invece, è un normale sistema a lobby nel quale creare la propria partita pubblica o privata, o partecipare a quelle esistenti.
Buona la modalità a sfide, aggiornate settimanalmente da Codemasters e che ci spingono a salire la china di una leaderboard mondiale. Questa modalità si qualifica entro i confini del multiplayer asimmetrico, ma è risultata abbastanza divertente e capace di intrattenere il giocatore con l’arrivo costante di nuovi contenuti.
Giocando online è possibile ottenere denaro e punti esperienza, i quali consentono l’acquisto di nuove vetture e la possibilità di personalizzarle, sia con elementi estetici che con elementi legati al motore. Il tuning nel gioco non è certo paragonabile a quello visto in giochi del calibro di Forza o Gran Turismo, ed è limitato ad una piccola quantità di upgrade che richiedono parecchi punti esperienza. Insomma, da questo punto di vista avremmo gradito una maggiore flessibilità da parte degli sviluppatori, che hanno fortemente limitato l’aspetto legato alle migliorie dell’auto per prediligere una maggiore attenzione sulle capacità “pure” del pilota. Una scelta eticamente corretta, ma opinabile dal lato del divertimento.
Old gen
Il fatto che GRID Autosport sia un gioco pensato per la vecchia generazione di console ha inevitabilmente portato gli sviluppatori a scendere a qualche compromesso anche sulla versione PC. Quello che abbiamo fra le mani non è un gioco graficamente brutto, tutt’altro, ma al contempo la grafica non brilla quasi in nessun aspetto. Abbiamo visto titoli graficamente più avanzati sulla vecchia generazione di console, e nemmeno la versione PC, che aumenta in maniera sensibile il livello di dettaglio e rimuove il fastidioso blocco a 30 fps della versione console, non riesce a raggiungere l’eccellenza. Abbiamo notato qualche fastidioso problema di tearing, in particolare nei replay e nei filmati in-game, mentre siamo rimasti senza parole di fronte alla qualità infima dei modelli del pubblico: è bello avere tanta gente che fa il tifo, ma non quando questa ha le sembianze di un NPC di Final Fantasy VIII (sebbene la cosa, ad alta velocità, non si noti e sia visibile solo nei replay). A grande richiesta fa il suo ritorno la visuale dall’abitacolo ma, data la pessima qualità degli interni sia su PC che su console, faremmo meglio a dimenticarci di questa aggiunta. Da segnalare, infine, un certo aliasing nei modelli delle auto e nelle ombre, ovviamente presente solo nella versione console. Buono il sonoro, con ottimi effetti, un buon doppiaggio, un ottimo mixing e una selezione di musiche più che distinta.
– Ottima quantità di contenuti
– Classi ben differenziate
– Intelligenza artificiale sorprendente
– Buon sistema di danni
– Poca innovazione
– Online poco profondo
– Alcuni aspetti grafici davvero old-gen
GRID Autosport si comporta bene, senza mai eccellere. Il marchio di Codemasters è un inconfondibile sinonimo di qualità, e anche in questo titolo ritroviamo tutte le buone caratteristiche dei giochi dello studio inglese. I contenuti sono tanti, e le ore di gameplay potenziali sono sufficienti per giustificarne l’acquisto. Al contempo, GRID Autosport è un gioco di vecchia generazione uscito a quasi un anno dal lancio della nuova generazione. Ci saremmo aspettati ben altro di questi tempi, in particolare per quanto concerne la modalità online, ma allo stesso modo non possiamo ritenerci insoddisfatti. Un gioco consigliato, ma che potrebbe deludere chi ha già la testa proiettata verso i fasti della next gen.