Nasce oggi questa rubrica dedicata ai giochi indipendenti gratuiti disponibili per i nostri amati PC. In questo piccolo angolo l’obiettivo è segnalare a voi, cari e fedeli lettori di Spaziogames, quelli che sono i giochi, gli esperimenti, i progetti amatoriali, le opere artistiche del momento e non solo. Proporremo quindi pure qualche titolo sulla scena già da tempo ma che merita almeno di essere provato, correndo tranquillamente il rischio che possa risultare già conosciuto ai più. Partiamo quindi subito a esaminare una prima scorpacciata di giochi indie, ricordandovi che potete trovare gli screen di suddette proposte nel box a destra.
PG forever
È un remake amatoriale del classico Panzer General uscito ormai quasi venti anni fa.
Si tratta di una vera e propria opera di reingegnerizzazione compiuta da una sola persona che ha letteralmente sviscerato e analizzato quelle che erano, e sono di nuovo in questa nuova versione, le oscure e complicate regole delle meccaniche del gameplay. Uno strategico a turni, proprio come l’originale, duro e puro con un comparto tecnico minimale che riprende direttamente quello dell’antico capolavoro seppur adattato alle nuove alte definizioni e dotato di una nuova UI, user interface, più comoda e rapida da usare.
In poche parole statene alla larga: la sindrome da “un altro turno e poi smetto” vi colpirà di sicuro se inizierete a giocarci!
Più che un vero videogioco si tratta di una visual novel che pur sfociando in maniera disinvolta nell’eroge, risulta piacevole e interessante che cattura e coinvolge al punto da non renderci più in grado di percepire lo scorrere del tempo.
Disponibile in lingua italiana presenta una storia affascinante con temi seri e delicati che sanno far riflettere; per certi versi può essere addirittura ricordare Real, il magnifico manga di Inoue. A livello di trama il protagonista dopo la scoperta di una malattia cardiaca si ritrova costretto in una scuola frequentata da studenti colpiti da varie disabilità: da qui partono le sue avventure. Per quel che riguarda la direzione artistica vengono miscelati sapientemente le fotografie dei fondali con i personaggi, e alcune inquadrature, in pieno stile anime giapponese, paese in cui l’intero filone delle visual novel è apprezzato particolarmente. Si capisce la passione impiegata dai 21 membri del team i quali hanno rilasciato proprio negli ultimissimi giorni la versione completa.
Attenzione: non adatto ai minori di 18 anni!
Un gioco di guida arcade, definito survival, dall’ambientazione futuristica vagamente ispirata a Tron.
Riesce a colpire poichè tecnicamente, per essere un gioco realizzato amatorialmente partendo completamente da zero, non è davvero niente male. Ottimo l’accompagnamento sonoro di musica elettronica che pompa e da la carica anche se purtroppo non presenta una grande varietà di tracce musicali. Nel titolo controlleremo una vettura con la quale fare ampi balzi grazie ai virtuosi ed eccletici circuiti da cui spiccare letteralmente il volo compiendo numerose acrobazie. La fisica difatti risulta particolarmente leggera, anche se poco permissiva, costringendo a faticare per superare gli ostacoli che caratterizzano i circuiti. Brillante l’idea di inserire una specie di modalità storia che sembra ricordare quella di Rez. Molto efficace il sistema di controllo col pad in grado di rendere controllabile la vettura anche in aria oltre a donare maggior precisione col suo feeling analogico; se si è costretti a giocare con la tastiera meglio evitare.
Tutto sommato una ventata di aria fresca per un racing game semplice e azzeccato.
Ecco a voi il clone di Audiosurf che si ispira apertamente a Wipeout.
La meccanica di gioco è sempre quella: una volta scelta e analizzata la traccia audio dal proprio archivio musicale si inizia a sfrecciare rapidamente su di un binario costellato di colorati bonus da raccogliere per fare punti o ostacoli che diminuiscono il nostro punteggio. Purtroppo il sistema di controllo con la tastiera non risulta abbastanza preciso mentre quello col mouse soffre di una certa bassa sensibilità alla quale ci si abitua dopo poco.
In definitiva un esperienza che non è nulla di trascendentale ma rappresenta un piacevole diversivo dai soliti rhythm game.
Appartiene a un genere non molto diffuso su PC: quello dei picchiaduro.
Col suo stile volutamente retro strizza volutamente l’occhiolino ai classici Mortal Kombat e Street Fighter. Graffiante e splatter si lascia apprezzare per il suo gameplay tradizionale basato su sei tasti. Apprezzabili gli sfondi animati e con un certo di grado di interazione, alla Dead or Alive, dove è possibile raggiungere nuove parti degli stage. Una simpatica nota di colore: gli strampalati personaggi sono in realtà gli sviluppatori del gioco!
Un ottimo modo con cui intrattenersi con un amico, sopratutto se si possiedono arcade stick compatibili col PC, oltre che un gioco da provare assolutamente se si è appassionati del genere.
Tactical Espionage Arshole: ovvero come prendere un retro Sam Fisher più simpatico e catapultarlo in una sorta di Metal Gear Solid fuso a Super Meat Boy.
Semplicemente geniale. Ben 28 livelli nei quali divertirsi a trovare la soluzione o dare la caccia ai record delle classifiche svolgendoli nel modo più rapido possibile nascondendosi nell’ombra. Non è frustrante, grazie alla possibilità di saltare qualche livello ma non troppi; convince nella maniera più assoluta per la sua freschezza, la sua simpatia e il suo controllarsi in maniera egregia anche e sopratutto con la tastiera. Lo stile e la cura realizzativa sono semplicemente eccezionali per un titolo prodotto con così pochi mezzi a disposizione.
In assoluto uno dei migliori indie game dell’anno appena trascorso.
Concludiamo con un vera e propria opera d’arte, al punto da essere stato esposto o addirittura installato in svariati musei d’arte contemporanea sparsi in tutto il mondo.
L’intero progetto è stato realizzato nel tempo libero da un solo programmatore! Il gameplay è semplicissimo: controlliamo una palla che ruota attorno a un binario di forma cilindrica e lo scopo è semplicemente schivare gli oggetti che altrimenti ci rallenterebbero. Una vera e propria esperienza sensoriale accompagnata da musiche orecchiabili e ritmate. L’editor, i livelli aggiuntivi e le classifiche lo rendono potenzialmente infinito.
Assolutamente da provare in 4 in split-screen per un esperienza al limite dello psichedelico.
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