Milano – Invitati da ASUS in un elegantissimo albergo del centro di Milano, abbiamo potuto assistere alla presentazione tenuta in occasione del lancio italiano del Transformer Prime, seconda versione del tablet Eee Pad che tanto bene ha fatto in termini di vendita e di risposta della critica negli scorsi mesi. Già disponibile negli Stati Uniti, il tablet di ASUS si appresta così ad essere distribuito anche nel mercato nostrano, portando con sé in dote, oltre ad una dotazione tecnica di tutto rispetto, anche il suo ormai distintivo accessorio: la tastiera fisica con batteria integrata. Ma andiamo insieme a vedere nel dettaglio le sue caratteristiche salienti e le prime impressioni di utilizzo.
Hasbro non sarà contentaNon iniziamo innanzitutto a farci idee sbagliate: il Transformer Prime non è un robot alieno a forma di camion venuto a conquistare la Terra, ma un elegante tablet dalle dimensioni davvero ridottissime: in soli 8,3 millimetri di spessore e 586 grammi di peso infatti troviamo un tablet nato per stupire sul fronte del design e delle prestazioni. Nel corso della presentazione stampa, alla quale erano presenti oltre al Product Manager di ASUS per il Prime anche un rappresentante di NVIDIA, la compagnia di Taiwan ci ha tenuto a rimarcare come, nonostante l’ottimo seguito del primo Eee Pad Transformer, questo secondo modello sia stato ripensato quasi totalmente da zero, partendo da una scocca in alluminio che gli dona un aspetto più solido e curato, permettendogli al contempo di essere il device più leggero della categoria.
Veniamo subito al cuore pulsante del nuovo Eee Pad: il soc Tegra 3 di NVIDIA. Queste nuove soluzioni per dispositivi mobili, che integrano al loro interno sia CPU, che GPU che controller di memoria, possono vantare ben 4 core da 1,3 GHz, al quale si aggiunge un quinto core, chiamato companion che lavora a basse frequenze, cioè quando l’applicazione utilizzata non richiede un eccessivo sforzo computazionale (come ad esempio la riproduzione della musica), oppure quando il device è in stand-by. Una volta invece avviata un’applicazione ben più avida di risorse entreranno in funzione i quattro core principali, in grado di mettere questo Transformer Prime ai vertici delle classifiche prestazionali dei tablet. Ovvio che al momento, almeno qua in Italia, non è ancora possibile testare intensamente il dispositivo, ma dai dati forniti da ASUS e NVIDIA si parla di prestazioni superiori fino al 250% nei confronti dei diretti competitor, anche se non è ancora chiarissimo quali siano i benchmark utilizzati e le prove effettuate. Quello che possiamo dirvi però, e su questo ritorneremo più avanti, e che l’esperienza di utilizzo è davvero notevole, e, complice anche l’utilizzo della versione Ice Cream Sandwich di Android, la risposta a qualsiasi nostro input è stata sempre reattiva e scattante, anche con diverse applicazioni in background. La riproduzioni di contenuti Full HD è andata liscia e senza incertezze, così come la riproduzione in 3D stereoscopico, ma su questo torneremo più avanti.Anche il monitor ha visto un upgrade rispetto al precedente modello, con l’introduzione di un pannello super IPS+ davvero luminosissimo, che offre un ampio grado di visuale (nell’ordine dei 180°) e la copertura con il vetro antigraffio Gorilla Glass. Visto che la presentazione si è tenuta al chiuso non abbiamo potuto valutarne le prestazioni all’aperto, ma non dubitiamo del fatto che riuscirà a comportarsi egregiamente anche alla diretta luce del sole.
Anche le fotocamere sono state aggiornate, e ora il Transformer Prime può vantare, oltre che all’ottica frontale da 1,2 Megapixel, anche un sensore posteriore di tipo CMOS retroilluminato da 8Mpx, che arriva ad un apertura di F2.4, in grado di registrare video in Full HD. La memoria interna sarà di 32GB, espandibile grazie allo slot micro SD, e a questo andranno aggiunto gli 8GB del servizio cloud di ASUS WebStorage.
Non chiamatela tastieraSu una cosa i responsabili ASUS si sono dimostrati intransigenti: la tastiera del Prime è una Mobile Docking, e non una volgare tastiera fisica. Da un certo punto di vista, possiamo anche capirli, visto che quello che realmente differenziava il primo Eee Pad Transformer era proprio questa particolare estensione che ne modificava radicalmente l’utilizzo. La mobile docking in effetti trasforma il tablet quasi in un portatile, dotandolo, oltre che dalla già citata tastiera, anche di un trackpad, una porta USB aggiuntiva, uno slot SD e soprattutto estendendo la durata della batteria fino alla ragguardevole cifra di 18 ore, dalle 12 garantite dal solo tablet.Sul fronte software la dotazione base del tablet è a dir poco eccezionale, a partire da Ice Cream Sandwich, versione 4.0 di Android studiata per dare il meglio di se sui tablet, oltre che sugli smartphone. Dal canto suo ASUS aggiunge alcune applicazioni come SuperNote, un software per prendere appunti scrivendo sullo schermo senza l’ausilio della tastiera virtuale, App Locker, un’applicazione disegnata appositamente per proteggere i contenuti del tablet e che può funzionare in vece di Parental Control, Polaris Office, che darà la possibilità di editare i formati Word, Excel e PowerPoint, e infine Tegra Zone, sezione del market di Android sviluppata da nVidia che raccoglierà tutte le applicazioni ottimizzate per la piattaforma Tegra 3.
Mettiamoci gli occhialiOvvio che in un mercato florido quanto quello del portable gaming, NVIDIA decidesse di dare una forte impronta ludica al prodotto e alla presentazione per la stampa. Parte della conferenza infatti era espressamente dedicata alle potenzialità del device come console portatile, e quanto, già al momento, fosse superiore in fatto di prestazioni ad alcune delle console casalinghe attualmente presenti sul mercato (il riferimento a Wii è stato velato ma evidente). Durante la nostra fase di test con alcuni titoli presenti in prova non possiamo che dare ragione ad Asus e nVidia, perché il terminale si è comportato in maniera assolutamente impeccabile: Shodowgun non ha presentato alcun rallentamento o indecisione (nonostante le molte applicazioni aperte in background), e ha fatto ammirare il suo ottimo comparto tecnico. Interessanti inoltre le possibilità multimediali offerte dal Prime: se collegato alla mobile docking infatti sarà possibile connettere un pad USB al dispositivo, e, in aggiunta, se si possiede una televisione 3D, sarà possibile visualizzare sul suo schermo il titolo a cui stiamo giocando in 3D stereoscopico. Certo, viene difficile pensare ad un tablet, esempio della portabilità moderna, collegato prima alla mobile docking, poi ad un pad e ancora in wireless ad un televisore 3D mentre si indossano degli occhiali attivi, ma è quantomeno interessante la possibilità di poterlo fare, che da inoltre un’idea sulle effettive potenzialità di questo nuovo Eee Pad. Confermato inoltre il supporto al DLNA, che permetterà quindi la riproduzione in streaming dei contenuti del tablet su altri dispositivi.
ASUS punta molto su questo dispositivo, ed è chiaro il fatto che lo veda come un passo deciso nell’era post-pc piuttosto che un device di supporto ad altri, ed è per questo che Eee Pad Trasformer Prime verrà distribuito in Italia dal 10 febbraio (anche se è già disponibile da ieri negli ASUS Point) nella sola versione full optional, cioè con la mobile docking inclusa nella confezione e 32GB di memoria on board. Vi ricordiamo inoltre che il dispositivo ha la sola connessione Wi-Fi, visto che al momento ASUS non ha ancora pianificato una versione comprensiva di modulo 3G.
Questo primo hands-on con il Transformer Prime ci ha lasciato pienamente soddisfatti: il dispositivo è un piccolo concentrato di tecnica e stile, con un form factor finalmente accattivante e un comparto tecnico che lo pone al top della gamma. Le possibilità offerte dalla mobile docking, pur snaturando in parte il concetto stesso di tablet, sono molteplici, e ampliano di fatto le occasioni di utilizzo del dispositivo. In attesa della nostra approfondita recensione, non possiamo che rimanere favorevolmente colpiti da questo nuovo dispositivo, la cui unica pecca è forse il prezzo elevato, che, in un periodo in cui l’invasione dei tablet super economici (qualcuno ha detto Kindle Fire?) è ormai imminente, potrebbe frenarne la diffusione.