Sono passati quattro anni da quando il primo capitolo di Deponia, avventura grafica punta-e-clicca dello studio Daedalic Entertainment, ha visto la luce su PC, continuando poi le sue vicende con un secondo ed un terzo episodio che sono andati, negli anni, a chiudere la trilogia; ma le avventure di Deponia nel mondo computer non sembrano finite, grazie anche a un quarto episodio uscito proprio quest’anno. In tutto ciò, le console non hanno potuto godere dei lavori dei ragazzi di Daedalic, almeno fino a oggi: quella di cui andremo a parlare è, infatti, la conversione del primo Deponia per PS4. Il gioco riuscirà a conquistare anche i cuori dei giocatori attrezzati di dualshock e Playstation?
Fuga da Deponia
Il gioco si apre nella città di Kuvaq, un paese di modeste dimensioni dominato da distese infinite di rottami e cianfrusaglie, nel quale è possibile respirare una penetrante aria di spazzatura. Il nostro eroe, un giovane ragazzo di nome Rufus, quello che molti definirebbero uno scansafatiche buono a nulla, sembra essersi stancato già da tempo di Kuvaq ma, nonostante i suoi molteplici tentativi di lasciare la città, non se n’è ancora riuscito ad allontanarsene. Stavolta, però, Rufus sembra avere un piano che, ne è convinto, lo porterà finalmente lontano dalla fogna in cui si è trovato invischiato per anni. Inutile dire che anche questa trovata del nostro beniamino fallirà, ma avrà conseguenze inaspettate: Rufus si troverà, infatti, a salvare una misteriosa ragazza di nome Gal da un’altrettanto enigmatica e oscura associazione, che non sembrava avere buone intenzioni nei suoi confronti.
Deponia, nel suo svolgimento narrativo, mantiene un tono leggero e comico per tutta la sua durata, con un susseguirsi di personaggi esagerati e caricaturali, situazioni esilaranti ottenute tramite dialoghi surreali e scene di commedia slapstick; elementi che, nel loro insieme, sono completamente riusciti e ricordano da vicino le migliori avventure Lucasarts. A dare valore aggiunto contribuisce un ottimo doppiaggio italiano che, complice un buon lavoro di traduzione, mantiene intatto lo humor del titolo. Nonostante l’ironia che serpeggia nella storia, però, questa riesce ad essere comunque intrigante grazie a un mondo, quello di Deponia, che riesce a destare la curiosità del giocatore visto che, fin da subito, ci troviamo di fronte a numerosi misteri, molti dei quali, però, non troveranno risposta in questo primo capitolo.
Deponia, infatti, soffre, in parte, la sua natura di apertura di una trilogia: il ritmo della storia è piuttosto lento, in quanto il gioco vuole prendersi il suo tempo più per introdurre il mondo di gioco e i suoi personaggi piuttosto che per far progredire la trama. Inoltre, come dicevamo, quasi tutte le domande rimangono irrisolte una volta raggiunti i titoli di coda, con un finale che, più che concludere le vicende narrate, funge solamente da collante con il capitolo successivo. Si poteva quindi, forse, fare di più per rendere questo Deponia un gioco in grado di reggersi sulle sue gambe anche da solo, senza dover lasciare quasi tutto l’onere della storia ai suoi sequel, ma è un difetto che viene parzialmente compensato dalla qualità narrativa dell’episodio ed è indice della volontà di proseguire nella trasposizione dei prossimi capitoli, ripercorrendo le stesse tappe che caratterizzarono la versione PC.
Kuvaq e dintorni
Il mondo di Deponia si presenta con una veste grafica dal delizioso stile cartoonesco che sprizza personalità da tutti i pori: sarà facile avere l’impressione di trovarsi di fronte a un cartoon occidentale, specialmente durante le brevi, ma sempre divertenti, cut-scene. Proprio grazie al suo peculiare stile, il titolo non soffre troppo gli anni passati, e figura discretamente anche su PS4, con animazioni in generale molto fluide e ben disegnate.
A questo proposito, veniamo al più grande (e forse unico) cambiamento affrontato da Deponia in questa conversione su PS4: i controlli. Laddove nella versione PC potevamo usare il mouse per muovere Rufus, cliccando sulla posizione da raggiungere, qui potremo usare l’analogico sinistro per muoverlo direttamente nella direzione che vogliamo. In alternativa, è possibile usare R1/L1 per illuminare ogni oggetto d’interesse all’interno di una location, e susseguentemente premere X per raggiungere quella posizione (personalmente, penso che questo sia il metodo migliore per muoversi). Infine, come ultima possibilità potremo utilizzare l’analogico destro per muovere un puntatore e selezionare poi in totale libertà il punto da raggiungere, metodo che ricorda più da vicino quanto visto su PC, sebbene non altrettanto immediato. Dobbiamo dire che l’espediente escogitato dai ragazzi di Daedalic funziona e, sebbene non raggiunga la stessa comodità di quello PC, il compromesso è più che accettabile per chi non vuole rinunciare alla possibilità di giocare un’avventura grafica sulla sua console di fiducia.Durante l’avventura dovremo spremere le meningi per risolvere una serie di enigmi senza soluzione di continuità: dovremo raccogliere oggetti, combinarli tra loro e usarli nel modo più ingegnoso per riuscire a proseguire nel nostro percorso. Sarà fondamentale interagire con ogni punto d’interesse e con ogni personaggio a cui potremo rivolgere la parola per capire cosa dovremo fare, dato che il gioco non ci darà suggerimenti di alcun tipo. Sono presenti anche alcuni minigiochi (pochi, a dire la verità), dalla difficoltà media, che possono comunque, però, essere risolti automaticamente dal gioco nel caso in cui il giocatore si trovi bloccato da essi. In generale, il gioco offre una buona dose di sfida, e richiederà un’attenzione costante a tutto ciò che circonda il nostro eroe, e spesso dovremo ricorrere a soluzioni poco usuali che ci richiederanno di pensare fuori dagli schemi.
Quattro anni dopo…
E’ forse nella sua natura di conversione che troviamo il difetto più grande di Deponia. Trattandosi di un titolo uscito ormai quattro anni fa su PC, un prezzo di 20 euro per la versione digitale e di 30 per la versione retail sembra decisamente esagerato, pur considerando la durata complessiva che ammonta a circa otto ore. Ad una cifra inferiore, è oramai possibile recuperare l’intera trilogia su PC. Certo, questo non cambierà la situazione per chi ha la possibilità di giocare il titolo solamente su console, ma chiunque avesse possibilità di scelta non avrebbe alcun motivo per preferire la versione PS4, più costosa e senza una aggiunta che giustifichi ne la differenza di prezzo.
– Storia interessante…
– Mondo di gioco affascinante
– Impossibile non innamorarsi dei personaggi
– Gli enigmi non sono mai scontati
– Humor irresistibile
– Ma che viene lasciata quasi interamente ai sequel
– Ritmo lento
– Prezzo di lancio alto vista l’età del gioco
Gli anni passati non hanno influito in alcun modo sulla qualità di Deponia, che appare ancora oggi un titolo brillante grazie a un peculiare stile grafico, una storia intrigante e dei personaggi tanto interessanti quanto fuori di testa. La conversione su console è ottimamente riuscita, con uno schema di comandi che riesce a non far rimpiangere troppo il mouse del PC. Chi non l’abbia già acquistato e non possa acquistare la più economia versione PC, non ha più scuse: Rufus e le sue avventure lo stanno aspettando.