Rilasciato circa quattro anni fa, Crysis ha lasciato il segno nel mondo degli sparatutto in prima persona, grazie a notevoli traguardi tecnologici: il CryEngine 2 è riuscito a mettere in campo un gran numero di elementi innovativi, come una simulazione della fisica eccezionalmente avanzata, un rendering di prim’ordine ed un’effettistica sorprendente. Tutti elementi che al tempo portarono gli sviluppatori Crytek a dichiarare che un porting su console sarebbe stato semplicemente impossibile.La smentita di qualche mese fa trova oggi conferma con il rilascio su Playstation Network e Xbox Live Arcade di una conversione dedicata al solo mercato digital delivery, la quale comprende unicamente la parte singolo giocatore del titolo originale, orfana quindi dell’online e dell’editor di livelli Sandbox. A fronte delle altisonanti dichiarazioni degli scorsi giorni, nelle quali si leggeva di un’esperienza grafica addirittura migliore dell’originale per PC, abbiamo testato di persona la release finale.
L’isola, quattro anni dopoRigiocare oggi a Crysis è un’esperienza interessante: nonostante il tempo trascorso dal suo rilascio non sia poco, soprattutto in termini di evoluzione videoludica, il titolo Crytek è un prodotto eccezionalmente moderno. Anche gli utenti console che dovessero aver già affrontato il secondo capitolo, troveranno in questo porting più di una ragione per cimentarsi con il capostipite, che a differenza del sequel proponeva un approccio alle situazioni belliche del tutto aperto, croce e delizia dell’originale game design: a guidare il protagonista Nomad non c’erano un numero prestabilito di “percorsi possibili”, piuttosto un “l’obbiettivo è quello, trova tu la tua strada”. Con solo qualche eccezione lungo il percorso, la campagna di Crysis è un vero e proprio sandbox aperto a tutte le sperimentazioni possibili da parte del giocatore, grazie alla notevole adattabilità dell’ambiente circostante e soprattutto ai poteri della Nanotuta. E’ bene sottolineare che la loro gestione si presenta differente in questa versione console, in seguito ad un rimappamento ispirato al layout già sperimentato nel sequel: il menu circolare della versione PC è infatti sparito, in favore di un controllo diretto tramite i dorsali. Quello sinistro controlla l’aumento della corazza, quello destro l’occultamento. La forza aumentata è invece sempre attiva di default, così come lo scatto: per sfruttarli sarà sufficiente colpire in corpo a corpo nel primo caso e premere l’analogico sinistro durante la corsa nel secondo. Per quanto il menu circolare avesse a nostro parere un grande fascino, il nuovo layout ispirato a Crysis 2 funziona molto bene, permettendo di sviluppare tutti i poteri della tuta e soprattutto passare da uno all’altro in un istante.Parlavamo della libertà d’azione come di un’arma a doppio taglio: in effetti, la varietà offerta dal gameplay di Crysis è direttamente proporzionale alla voglia del giocatore di sperimentare con le molte chance d’improvvisazione tattica, mentre un solo approccio mantenuto per tutto il corso della campagna potrebbe far incorrere il giocatore in una noia dovuta alla totale, o quasi, assenza di sequenze scriptate. In questo senso, anche giocato oggi Crysis funziona per il giocatore che richieda assoluta libertà alla sua esperienza ludica, un po’ meno per gli appassionati di campagne cinematografiche e spettacolari.
Impossibile su console? O meglio che su PC?Ora contraddittorie, ora un po’ azzardate, le dichiarazioni di Crytek hanno generato un po’ di confusione sull’effettiva qualità di questa release per console. Alla resa dei conti, questo porting si presenta comunque afflitto da qualche tara in più rispetto alla versione PC di quattro anni fa (ovviamente fatta girare sui PC high end del tempo). In primo luogo il frame rate si aggira intorno ai 30 FPS, ma i cali verso il basso (con picchi a 21/22) si presentano non troppo di rado, soprattutto in corrispondenza di situazioni stressanti per il motore di simulazione della fisica.A questo va aggiunto un certo pop up, con texture, shader e ombre che si aggiornano in modo evidente, a volte di colpo e brutalmente (accade soprattutto con gli effetti legati al fuoco).Queste le differenze principali rispetto alla versione PC giocata su una macchina consona con i dettagli al massimo, il che non toglie una resa di tutto rispetto anche per questo porting console. Confrontato con molte produzioni odierne (con ovvie eccezioni come il recentissimo RAGE e lo stesso Crysis 2, veri “miracoli tecnici” del multipiattaforma), Crysis regge pienamente il confronto, senza perdere nulla in termini di ottima visione d’insieme, validità del motore di simulazione della fisica ed effettistica generale.Peccato per qualche “tara genetica” non risolta, come i famosi scivoloni dell’intelligenza artificiale, ancora incline a momenti di totale buio nei confronti del giocatore, e qualche imprecisione o compenetrazione durante i crolli delle strutture più complesse.
– Tecnologicamente ottimo anche su console
– Il concept non è invecchiato
– Prezzo molto elevato
– Non è meglio della versione PC, nonostante le promesse
– Mancanza dell’online e delle espansioni
Il principale difetto di questo porting, a parte le promesse un po’ azzardate degli sviluppatori, è il suo prezzo molto elevato. 20 euro per l’acquisto di un titolo sempre e comunque vecchio di quattro anni, seppure ben adattato alle console, non sono pochi, soprattutto considerato che gli sviluppatori avrebbero potuto perlomeno includere la successiva espansione Crysis Warhead nel pacchetto, così da rendere il tutto più corposo ed appetibile.
Per chi avesse il portafogli gonfio nonostante il ricco autunno incombente e si fosse perso l’originale su PC, l’acquisto rimane consigliato, se non altro per recuperare un titolo dal concept “coraggioso” e senza compromessi.