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Clarc

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a cura di Naares

Clarc è stato a lungo una delle migliori esclusive per Ouya, la piccola console Android finanziata tramite Kickstarter e commercializzata con largo ritardo – ma a prezzo budget – anche sui lidi nostrani. Il gioco è stato sviluppato tenendo a mente i controlli tramite gamepad, ma è adesso pronto a venire valutato in una nuova edizione realizzata per iOS e per normali sistemi Android. 
È possibile scaricare una versione dimostrativa del gioco in forma gratuita, mentre per accedere al gioco completo sarà necessario acquistarlo. Una volta comprato non sono previste ulteriori micro transazioni in app. 
Una Madre all’arrembaggio di Marte
In un momento storico non meglio definito, i robot si ritrovano ad essere gli unici abitanti di Marte, all’interno di colonie di grosse dimensioni dove la vita trascorre più o meno tranquillamente. Questo finché l’entità meccanica M.O.T.H.E.R. si fa venire la bella idea di invadere il pianeta e di prendere possesso delle colonia, con conseguente terminazione (leggasi distruzione) di tutti i robot residenti. 
Il piccolo automa chiamato Clarc non potrà certamente stare a guardare, soprattutto considerato il suo nuovo amore sbocciato per… un missile. Sarà dunque nostro compito cercare di risolvere le cose, armati solo del nostro cervello elettronico e della capacità di spostare oggetti. Nella fattispecie cubi. 
Avete presente quei simpatici cubetti che fin dagli anni ’80 usavamo muovere attraverso pochi pixel per risolvere enigmi, sbloccare sentieri e via dicendo in una pletora di generi videoludici? Bene, perché Clarc incentra la quasi totalità delle sue meccaniche proprio su questi abusatissimi elementi del game design, e lo fa in maniera egregia. 
Gli sviluppatori sono riusciti infatti a creare una eccellente progressione nella profondità del gameplay e nell’incremento del livello di difficoltà: inizieremo dunque dal più classico dei tutorial, imparando a muoverci, a prendere e posare oggetti. Potremo ruotare la telecamera con scatti di 90 gradi, cosa molto utile considerata la visuale isometrica. 
Se nelle prime fasi dell’avventura ci sarà richiesto di risolvere semplici puzzle seguendo più o meno tutti i cliché del genere, ben presto le cose si faranno molto più complesse. Ci ritroveremo ad accompagnare robot non funzionanti attraverso catene di montaggio, o a salvare la vita a droidi del tutto sprovvisti dell’istinto di autoconservazione. Eviteremo laser, devieremo raggi mortali grazie a cubi a doppia via da girare all’occorrenza, metteremo alla prova i nostri riflessi e la nostra pulizia nei movimenti. Poi, quando avremo acquisito una certa dimestichezza, il gioco penserà bene di passare all’invasione vera e propria, con robot nemici armati fino ai denti, capaci di polverizzarci all’istante, e intenti a seguirci con un non trascurabile accanimento. Si inserirà in pratica una svolta action piuttosto chiara, e da lì sarà tutto in salita. La curva della difficoltà si andrà a fermare su livelli piuttosto alti, vuoi per la complessità con cui sono stati concepiti molti dei puzzle, vuoi per la loro pura e semplice intelligenza, vuoi perché saremo spesso e volentieri braccati dal nemico. 
A dirla tutta proprio queste fasi action non sono a nostro avviso al livello del resto della produzione. Non tanto per la qualità in sé, ma perché i controlli touch non sono troppo adatti al tipo di precisione necessaria in simili frangenti. Da questo punto di vista è probabile che il controller di Ouya abbia aiutato moltissimo nel tamponare il problema. Ad ogni modo, il comodo sistema a checkpoint e le vite infinite sapranno ammortizzare qualsiasi frustrazione derivante da una morte improvvisa. 
Cell Shading da adorare
Dal punto di vista estetico il gioco è davvero molto gradevole. Sia i fondali che i personaggi sono stati trattati con un pesante effetto di cell shading, con un risultato che porta spesso a credere di avere a che fare con un fumetto americano. Questo perché ambienti ricchi di particolari e ombreggiature parecchio marcate si sposano con un tipo di illuminazione quasi a macchie, che dà delle tonalità vivide e amalgama alla perfezione gli scenari in cui ci muoveremo. 
Tra l’altro anche le poche scenette animate riescono a godere di un reparto tecnico riuscitissimo e nel contempo molto ispirato, che fa chiudere un occhio su requisiti hardware non esattamente abbordabilissimi del prodotto. Gli sviluppatori consigliano di usare il gioco con SoC a partire da Tegra 3, ovvero quad core di livello basso. Ciò significa che molti terminali entry level non saranno in grado di gestire il gioco. Il titolo è comunque scaricabile in versione Lite in forma del tutto gratuita, dunque non c’è rischio di incorrere in problematiche di sorta. 

– Design dei puzzle eccellente

– Progressione costante nella profondità del gameplay

– Parte estetica piacevolissima

– Sezioni action meno convincenti del resto

– Non è un titolo innovativo

8.5

Clarc è un lavoro di altissima qualità, un puzzle game brillante perché brillanti sono i suoi puzzle. Senza andare a scomodare innovazione o idee di chissà che tipo, qui si parla solo dei cari, vecchi blocchi, che evidentemente hanno ancora parecchio da dire. Le sezioni action soffrono un po’ i limiti dei controlli touch, ma considerato il livello di eccellenza del resto della produzione non crediamo che questo sia più di tanto penalizzante. Consigliato senza remore a tutti gli appassionati di puzzle game e a chi abbia amato Portal, mentre tutti gli altri dovrebbero almeno concedersi di provare la versione gratuita. Potreste innamorarvene.

Voto Recensione di Clarc - Recensione


8.5

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