Recensione

Castlevania: Symphony of the night

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a cura di Ryoku

Informazioni sul prodotto

Immagine di Castlevania: Symphony of the Night
Castlevania: Symphony of the Night
  • Sviluppatore: Konami
  • Produttore: Konami
  • Piattaforme: PS4 , SWITCH , PS3 , PSVITA , X360
  • Data di uscita: Disponibile

L’ articolo che in questo preciso istante vi ritroverete a leggere ( qualora lo vogliate ), descrive quello che si dimostra essere uno dei più evocativi capisaldi del vasto mondo dei videogiochi, un titolo che ha fatto storia e che ha segnato la massima ispirazione di una saga che fin dai tempi del Nintendo ad 8 bit ha visto legato ad essa la passione di milioni e milioni di videogiocatori di ogni parte del mondo. Senza perderci in ulteriori chiacchiere, il titolo a cui alludo con righe così ricche di complimenti ed enfasi, è il capolavoro ” Castlevania: Symphony oh the night ” , un opera d’ arte firmata Konami che con le sue musiche, characters ed ambientazioni, ha lasciato un profondo segno nei cuori dei mangiatori di videogames di ogni razza e gusto.

Dove ci ha lasciati ” Il bacio del vampiro “Come gli appassionati old school ricorderanno, nell’ epoca del Super Nintendo, sorse il quinto episodio della famigerata serie di Castlevania, conosciuto nel vecchio continente col titolo di ” Vampire Kiss “, laddove l’ ennesimo ammazza vampiri di casa Belmont, Richter, tra città in preda alle fiamme più ardenti e tra scheletri e demoni di ogni stazza, raggiunse la famigerata dimora di Dracula e di conseguenza la camera dello stesso, subito dopo aver attraversato la spettrale sommità di un oscuro castello con tanto di Clock Tower alle spalle. Sarà proprio da questo punto che la storia viene ripresa da quello che è il decimo capitolo. Iniziato il gioco infatti, impersonerete lo stesso Richter fino al raggiungimento del famigerato padrone della baracca, il quale una volta sconfitto, darà fine all’ avventura che aveva visto protagonista l’ ultimo dei Belmont. La morte di Dracula segnò in contemporanea anche la misteriosa sparizione di Richter, di cui per molti anni non si ebbero più notizie. Finita la lunga sequenza introduttiva che va a riassumere l’ accaduto, sarà in quel preciso istante che ci ritroveremo a manovrare il figlio del principe delle tenebre, ovvero Alucard ( per chi non se ne fosse mai accorto, cosa che però ritengo improbabile visto che la cosa è immediata, il nome di Alucard è guardacaso l’ inverso di Dracula ). Il principino, la cui genesi fu data in seguito all’ unione del famoso vampiro con una donna ” umana “, ritorna nel castello del padre con lo scopo di uccidere quest’ ultimo (risolto per l’ ennesima volta), con lo scopo di fermare la seminazione di morte dovuta al malefico genitore. Alucard seppur presenti l’ aspetto di un demone, rimane pur sempre mezzo umano, proponendosì in aiuto degli uomini soprattutto per volere della madre in procinto di morte.

Ed eccoci quindi nell’ accogliente castelloEntrati nell’ imponente dimora, verremo calorosamente accolti da numerosi zombie, che ci faranno gentilmente compagnia lungo le sale d ‘ingresso della tetra struttura, accompagnati da canelupi dalle ingenti dimensioni. L’ ideale per rompere il ghiaccio, non credete? Penetrati rapidamente nel vivo dell’ azione, faremo bella mostra di scudo e spade tagliuzzando i vari nemici che tenteranno di fermare il nostro cammino, successivamente però, comparirà al nostro cospetto ” La morte”, la classica signora in nero, che simpaticamente ( possa passare un guaio ), ci preleverà l’ armamentario a cui eravamo così tanto affezionati. Sarà nostro interesse trovare successivamente armi alternative, se non vogliamo fare la fine degli scheletri che con tanta allegria si dilettano nel lanciarci addosso le loro stesse ossa. Procurarsi nuove armi non sarà fortunatamente un problema, visto che avremo modo di acquisirle sia demolendo i mostri e sia scovandole in stanze o nascondigli segreti. Ogni arma e scudo presenterà caratteristiche sempre diverse, ed è notevole il numero delle tipologie a cui appartengono. All’ ordine del giorno scoveremo ogni tipo di pugnali, mazze chiodate, fruste metalliche formate da una fluida catena, spade elementali e non, boomerang e perfino stelline ninja. Le povere vittime che cadranno in balia della nostra furia dovranno fare i conti anche con i nostri poteri sovrannaturali, potremo infatti prendere le sembianze di un lupo, di un pipistrello e perfino della nebbia. I vari tipi di metamorfosi saranno in nostro possesso dopo aver trovato le relative reliquie, che una volta prese ci permetteranno le varie trasformazioni, ognuna delle quali con funzioni diverse. Il lupo ad esempio, grazie alla sua velocità vi permetterà di raggiungere piattaforme a cui prima non potevate accedere, il pipistrello, sfruttando il radar in suo possesso vi farà girovagare in zone totalmente buie illuminandovi l’ area, mentre la nebbia vi permetterà di passare attraverso grate e cancelli. Ogni trasformazione potrà successivamente essere aggiornata con nuovi poteri. Non mancheranno abilità come il tipico ” doppiosalto ” e la ” scivolata “, o la possibilità di sopravvivere in acqua ( dato che comunemente i vampiri ne sono allergici ). Infine, considerando che Symphony of the night permette l’ acquisizione dei punti esperienza, avremo modo di potenziare ulteriormente il nostro personaggio rafforzandolo in paramentri come la forza fisica e la difesa

Le gasanti colonne sonore tipiche di CastlevaniaPersonalmente parlando, uno dei fattori che ho sempre amato del titolo qui citato, è quello inerente al comparto audio, il quale fornisce musiche techno-gotiche del tutto appaganti, che non solo rispecchiano le favolose ambientazioni medievali rappresentate dalle numerose stanze della dimora, ma riescono a gasare come poche in questo campo. Ve ne nomino qualcuna perchè risentirle anche al di là dell’ opera ora descritta è sempre un piacere: ” Prologue “, che partirà all ‘inizio del gioco laddove inpersonerete Richter, ” Dracula’ s Castle “, che ascolterete subito dopo essere entrati nel castello, e ” The tragic prince “, la mia preferita, gran pezzo orchestrato che andrà a rappresentare la cupa torre dell’ orologio.

La giocabilità e la graficaIl comparto grafico si rivela semplice ma complesso allo stesso tempo. I comandi base consistono: nel salto, in seguito alla pressione del pulsante ” ics “, nell’ uso rapido di un’ arma e dello scudo premendo rispettivamente i tasti ” quadrato ” e ” cerchio “, e da una scivolata laterale dovuta al bottone ” triangolo “. Con ” L ” ed ” R “, attiverete le metamorfosi a disposizione qualora vi ritroviate in possesso di determinate reliquie. Più avanti invece, avrete modo di assimilare diverse combo, realizzando mosse e contrattacchi sia belli da vedere che devastanti per i nemici. In termini qualitativi bisogna dare tanto di cappello ai ragazzi della Konami, che hanno saputo realizzare una giocabilità pressocchè perfetta, immediata e di conseguenza molto intuitiva, entrerete difatti in confidenza con i comandi sin dall’ inizio. Parlando di grafica invece, la palette dei colori è di quanto più azzeccata ci possa essere, dato che presenta una colorazione del tutto ispirata all’ ambientazione gotica del castello. Le stanze della dimora sono sempre varie tra loro e ricche di particolari, come i cumuli di ossa o le tombe in stato di degradazione poste come sottofondo, per non parlare del cielo e del movimento delle nuvole, realizzati interamente in 3D.

Longevità9 ore possono bastare per portalo al termine la prima volta, ma il numero dei finali alternativi e la possibilità di completarlo oltre il 200%, rendono questo giocone un videogioco estremamente duraturo. Per non causare spoiler, vi accenno rapidamente che raggiunto un particolare finale, potrete superare il 100% dei progressi ripercorrendo il castello rivolto al contrario, affrontando nemici ancora più potenti di quelli precedentemente eliminati. Inoltre, sempre se non ne avrete abbastanza ( cosa che reputo impossibile ), terminato il gioco una prima volta ed aggiungendo il nome ” Richter ” nel nuovo file che andrete a creare, utilizzerete l’ ammazza vampiro Belmont per tutta la durata del gioco, ritrovando un gameplay del tutto diverso da quello di Alucard.

– Ambientazioni da urlo

– Comparto tecnico e sonoro ispirati e riusciti

– Alucard

– Giocabilità immediata e stellare

– Longevità stratosferica

– E’ attualmente il miglior Castlevania esistente

– Muahahahahah

9.2

Ragazzi, c’è veramente poco da dire, avete di fronte un capolavoro infinito, egregio per ogni fattore, un caposaldo videoludico che rimarrà sinonimo della qualità old school per anni e anni, un opera che non si può che apprezzare e godere in profondità. Come ogni gioco 2D che si rispetti è difficile definire il genere ben preciso a cui Castlevania SOTN appartiene, dato che riunisce in sè avventura, esplorazione, azione e se vogliamo anche platform. Un titolo immortale da avere per forza, e non pensate di trovare nella parola “retrogame” una giustificazione se ancora non ne siete in possesso. In un modo o nell’ altro lo dovete avere, punto

Voto Recensione di Castlevania: Symphony of the Night - Recensione


9.2

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