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Borderlands 2: Pirate Booty

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a cura di Pregianza

Gearbox ultimamente sta dimostrando di essere l’Usain Bolt della programmazione. Dopo aver completato il Mechromancer con largo anticipo, ha annunciato dal nulla anche una sostanziosa espansione contenutistica chiamata Captain Scarlett and her Pirate Booty, per poi rilasciarla qualche giorno dopo. Normalmente la fretta è cattiva consigliera quando si tratta di videogiochi e c’era pertanto qualche timore sulla qualità effettiva di questo primo add on, specialmente se si considerano le elevate aspettative derivanti dagli ottimi DLC del primo Borderlands. Fortunatamente tuttavia possiamo dirvi subito che questa avventura piratesca non è stata un buco nell’acqua. Preparate il Rum e l’uncino, ci sono un fantastilione di nuove armi da saccheggiare.
Che bello non esser morti di sete
Il DLC aggiungerà da subito una locazione visitabile aggiuntiva nella mappa del gioco una volta installato. Si tratta della città di Oasis, una zona desertica invasa da pirati delle sabbie ove scoverete uno strano sosia di Hunter S. Thompson di nome Shade. Eliminati i primi avversari, il vostro nuovo amico vi offrirà qualche semplice missione e vi donerà la sua sabbiamobile, un nuovo veicolo in seguito ottenibile tramite Catch-a-Ride. Questa nave hovercraft è il primo punto di forza della nuova espansione: più veloce, potente e maneggevole di ogni altra quattroruote a vostra disposizione, rende piacevolissimo vagare per mappe estese e combattere con altri veicoli. E’ una cosa molto positiva, visto che Gearbox ha strutturato l’espansione basandosi non poco sull’Armeria Segreta del Generale Knoxx e pertanto ci si ritrova spesso in territori da navigare a bordo di mezzi da trasporto.
Anche i nemici hanno subito un restyle completo. Tra gli antagonisti troverete pirati di vario tipo, accompagnati da enormi bestioni che andranno a sostituire i Golia e da una manciata di temibili boss. 
In verità le modifiche qui sono prevalentemente stilistiche, e gli avversari risultano essere prevalentemente varianti potenziate dei banditi trovati nel gioco base (solo gli energumeni corazzati e alcuni pirati maledetti sembrano disporre di attacchi unici). Poco male, la difficoltà rimane elevata per tutta la campagna e il combattimento non ha perso un’oncia di spettacolarità.
Non tutto in questo allegro pacchetto però funziona a meraviglia, le quest infatti sono numerose, ma piuttosto ripetitive, e sia quelle primarie che quelle secondarie si basano fin troppo sul ritrovamento di certi oggetti. Alcuni enigmi ambientali correlati alla scoperta di tesori nascosti spezzano la monotonia, ma non bastano. Il gameplay di Borderlands 2 riesce comunque a mantenere l’esperienza esaltante dall’inizio alla fine, ma un po’ di varietà non sarebbe dispiaciuta. Dopotutto gli sviluppatori hanno dimostrato più e più volte di avere idee a bizzeffe. 
Yarrr, a treasure!
L’elemento che più di tutti è rimasto al top è indubbiamente il loot. Le armi sono ancora una volta tantissime, e non mancano zone davvero paradisiache per chi ama raccogliere gingilli sempre più devastanti. Nel gioco è stato persino inserito un nuovo livello di rarità chiamato Seraph, ottenibile da un venditore di Oasis tramite cristalli droppati da alcuni boss speciali di difficoltà elevatissima. Queste armi sembrano apparentemente inferiori alle solite leggendarie, ma pare possano potenziarsi a forza di eliminare avversari specifici. Purtroppo i giocatori stanno ancora indagando sulle proprietà di tali strumenti, quindi per ora non possiamo dirvi di più a riguardo.  
Passando al comparto tecnico, il DLC offre alcune delle locazioni più belle viste finora in Borderlands 2. L’ambientazione passa rapidamente da desertica a tropicale, e offre spesso viste mozzafiato. Persino i nemici sono più cool e piacevoli alla vista di quelli “normali”, senza contare poi che tante delle nuove armi hanno un look rozzo e piratesco molto azzeccato. 
Sempre lodevoli i dialoghi, divertenti, fuori di testa e ricchi di umorismo tagliente. Ancora una volta i personaggi sono ben caratterizzati, e vi divertirete parecchio ad ascoltare i discorsi di capitan Scarlett, insensato misto tra una ragazza ingenua e una piratessa completamente priva di moralità. Il doppiaggio italiano è ancora inferiore a quello originale, ma il lavoro resta curato a dovere.
Più che degna infine la longevità. Vi ci vorrà più di qualche ora a completare tutte le quest offerte dal DLC, senza contare i nuovi boss e le zone extra pensate per il farming matto e disperatissimo.

– Nuove armi, nuovi boss, nuove mappe, un nuovo veicolo e un nuovo livello di rarità

– Mantiene il solito umorismo demenziale e over the top

– Abbastanza longevo e ricco di zone estese da esplorare

– Molte quest si concentrano eccessivamente sul ritrovamento oggetti e possono risultare ripetitive

– Il finale lascia un po’ straniti

8.0

Captain Scarlett and her Pirate Booty è un DLC ricco di chicche e contenuti, che non ha nulla da invidiare a quelli creati per il primo Borderlands. Si poteva forse fare uno sforzo aggiuntivo per aumentare la varietà di quest e nemici, ma i ragazzi di Gearbox sono comunque riusciti a sfornare un prodotto di alto livello in pochissimo tempo. Se hanno in mente di andare in crescendo da qui in poi, aspettatevi grandi cose dalle prossime espansioni.

Voto Recensione di Borderlands 2: Pirate Booty - Recensione


8

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