Benq RL2240H

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a cura di ghigghi

Al momento la linea di monitor Benq dedicata al gaming si compone di quattro modelli. Del XL2420T, prodotto molto interessante seppur non proprio economico, abbiamo già parlato in questa recensione e ora ci concentriamo sul RL2240H, unico modello Full HD della serie con display da 21,5 pollici disponibile in Italia da inizio anno a un prezzo di listino di 199 euro, anche se negli store online si può già trovare a circa 50 euro in meno. Trattandosi di un monitor con caratteristiche e funzioni rivolte principalmente ai videogiocatori, l’RL2240H non ambisce a particolari vette per quanto riguarda luminosità, contrasto e realismo dei colori, preferendo concentrarsi su altri aspetti come il tempo di risposta, le modalità utente e le opzioni apposite per i videogiochi, sebbene rispetto al fratello maggiore manchino il supporto al 3D (niente refresh a 120 Hz quindi) e l’FPS Mode dedicato agli sparatutto in prima persona.
Essenzialità al comando 
Dopotutto stiamo parlando di un monitor LCD con retroilluminazione a LED piuttosto economico, con tutti i classici limiti dei pannelli TN tra cui il limitato angolo di visione, neri non proprio impeccabili, contrasto poco pronunciato e un’uniformità cromatica con qualche limite negli angoli. Eppure, una volta estratto dalla confezione, l’RL2240H non dà affatto l’idea di essere un monitor “cheap”. Certo, è molto leggero (poco più di 3 Kg) e il retro è ricoperto da una plastica economica, ma il colore bianco (non sono disponibili altre tinte), le rifiniture posteriori e il look lucido gli donano una certa eleganza. Si poteva fare qualcosa di più per la base inferiore, ma una volta posizionato sulla scrivania non abbiamo notato pericolosi tentennamenti e la stabilità ci è parsa più che discreta, anche se lo spazio di manovra per orientare e muovere il monitor è davvero pochissimo. Il parco connessioni è quanto mai limitato, ma offre tutto quello che serve a un monitor odierno; sul retro, in una posizione non proprio comodissima, troviamo infatti un classico trio di ingressi (VGA, DVI, HDMI) e l’uscita cuffie, mentre mancano gli speaker interni. I pulsanti fisici non sono posti sulla parte inferiore dello schermo ma sul lato destro e danno accesso ai classici controlli come luminosità, contrasto e sharpness. Su quest’ultimo va fatta una piccola precisazione; un pannello da 21,5 pollici con risoluzione Full HD dovrebbe fornire già di default un’immagine molto definita e tagliente, ma intervenendo anche di poco sul controllo della nitidezza si finisce con l’aggiungere solo rumore video e con l’accentuare in modo evidente l’edge enhancement. Ci saremmo aspettati prima di tutto un’immagine out of the box leggermente più definita (soprattutto con i Blu-ray), ma anche un intervento sui bordi meno incisivo. La sensazione, anche dopo un tuning piuttosto approfondito, è quella di un’immagine non molto incisiva, con un livello del nero un po’ troppo elevato anche agendo sul Black Equalizer e un contrasto effettivo di 540:1, ben lontano dai 1000:1 indicati nelle specifiche tecniche.
Il monitor amico degli RTS
A livello cromatico invece siamo rimasti abbastanza soddisfatti; la tendenza al blu sui grigi scuri è molto limitata e sui rossi più accesi non abbiamo notato fenomeni di bleeding. In generale sia per i giochi sia per i film non bisogna trafficare più di tanto con i controlli di default, anche se sugli incarnati dei volti è possibile notare una lieve tendenza all’arancione comunque appena visibile. La caratteristica forse più interessante (almeno in teoria) di questo monitor è il cosiddetto RTS Mode, una modalità studiata appositamente per gli strategici in tempo reale grazie alla collaborazione del team coreano Startale, composto da tre gamer professionisti specializzati in Starcraft 2. Titolo migliore non poteva davvero esserci per sponsorizzare al meglio questa modalità, ma come spesso accade in simili casi siamo di fronte a una trovata quasi più pubblicitaria che altro. L’RTS Mode agisce praticamente su luminosità, contrasto e colori donando un’immagine leggermente più calda e vivida; sinceramente le differenze tra questa modalità e il nostro preset personalizzato sono a dir poco minime e non è detto che lo spostamento verso un’immagine più “carica” piaccia a tutti, senza contare che ogni RTS risponde diversamente a queste impostazioni. Con Starcraft 2 in effetti le differenze sono più apprezzabili, ma in altri casi (Company of Heroes , Warhammer 40,000: Dawn of War II, World in Conflict) i cambiamenti sono quasi invisibili. Più utili invece (ma solo per alcuni giocatori) sono le opzioni per l’auto-scaling, che prevede tre diverse modalità per giocare alla risoluzione originali dei titoli con qualche anno sulle spalle (17” 4:3, 19” 4:3, 19” 16:10). In questo caso i benefici sono più tangibili sia per il refresh di 75 Hz in modalità 4:3, sia per godersi Starcraft e altri RTS di fine anni ’90 senza vedere l’immagine orribilmente spalmata su tutto il monitor. Resta il fatto che gli strategici, a differenza degli sparatutto in prima persona, non necessitano di tempi di risposta particolarmente elevati e la trovata di Benq per attirare gli amanti degli strategici risulta quindi poco utile.  
Scheda tecnica
Dimensioni Schermo: 21.5″ W LED-backlight
Risoluzione (max.): 1920 x 1080
Pixel: 0.248 mm
Luminosità: 250 cd/m2
Contrasto: 1000:1
DCR: 12,000,000:1
Tempo di risposta: 5 ms, 2 ms GTG
Area Display: 476.64 x 268.11 mm
Colori: 16,7 milioni
Angolo di Visuale: 170 / 160
Input: D-sub / DVI / HDMI / headphone jack
Temperatura Colore: Reddish / Normal / Bluish / User mode
Consumo: 30W (max)
Black eQualizer
RTS Mode
Display Mode
LED Technology
Senseye® Human Vision Technology (plus Senseye 3)
Dimensioni (A x L x P): 400.95 x 525 x 183 mm
Peso: 3.2 kg.
Colore: Bianco Lucido

I pregi principali del Benq RL2240H, il modello più piccolo della linea Gaming del produttore taiwanese, sono da ricercare sia nel prezzo aggressivo per chi cerca un monitor Full HD da 21,5”, sia in una resa cromatica già convincente con le impostazioni di default, senza dimenticare un tempo di risposta molto basso per la gioia dei videogiocatori. Per il resto però contrasto, neri e angolo di visione rimangono appena sufficienti e il tanto sbandierato RTS Mode si riduce a un leggero intervento che cambia davvero poco le carte in tavola.

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