Alienware M17X R3

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a cura di Redazione SpazioTech

In attesa di mettere le mani sugli Alienware di quarta generazione R4, abbiamo potuto testare a fondo l’M17X R3, il modello della serie precedente che per prestazioni e caratteristiche hardware si è rivelato ancora oggi un notebook estremamente valido. D’altronde stiamo sempre parlando di un vero e proprio desktop replacement dedicato a un’utenza prettamente gamer con processori e schede grafiche molto potenti, ma anche con peso e dimensioni “importanti” e, purtroppo, anche con un’autonomia ridotta al minimo indispensabile.

Potenza e peso ai massimi livelliCome ogni Alienware anche l’M17X R3 può essere acquistato sul sito italiano di Dell scegliendo diverse opzioni a livello di processore, memoria RAM, scheda grafica e Hard Disk. L’esemplare in nostro possesso monta un Intel Core i7 2860qm da 2,5 GHz (la CPU più potente tra quelle disponibili), 8 GB di RAM DDR 3 a 1600 MHz e una scheda grafica Nvidia GeForce GTX 580M con 2 GB di RAM DDR5, che escludendo la nuova piattaforma Kepler con i modelli 660M e 675M rappresenta il meglio oggi disponibile in ambito mobile. Un cuore hardware davvero impressionante per una soluzione portatile, che può beneficiare anche di una configurazione con due Hard Disk in Raid0 o con SSD da 256 GB, sebbene in quest’ultimo caso il prezzo lieviti in maniera considerevole.

Lo schermo è un LCD-TFT da 17,3” con risoluzione Full HD capace di riprodurre anche un segnale in 3D con refresh a 120 Hz; l’assenza di una cornice ai lati dà la sensazione di un’ampiezza del display ancora maggiore, mentre l’angolo di visualizzazione di circa 160 gradi permette anche a due persone di vedere il monitor senza particolari problemi. A completare un’offerta hardware davvero al top ci pensano il masterizzatore Blu-ray, la webcam integrata da 3 Megapixel e una connettività estremamente completa. Troviamo infatti tre porte USB 2.0 e due USB 3.0, ingresso e uscita HDMI, un ingresso e-Sata, presa Ethernet Gigabit e naturalmente un modulo Wi-Fi b/g/n. Peccato solo per la mancanza di Firewire e ThunderBolt (che dovrebbe arrivare a breve anche su PC), ma nel complesso troviamo tutto quello che serve. Oltre alla pura potenza l’M17X R3 si presenta con scelte costruttive e di design di altissimo livello. Il rivestimento in lega di magnesio rinforzata porta enormi benefici rispetto alla plastica sia nella dissipazione del calore, sia nella robustezza. I più appassionati apprezzeranno poi la possibilità di personalizzare i colori delle luci della tastiera, del touchpad e dei due altoparlanti frontali, mentre da un punto di vista ergonomico non ci si possono aspettare miracoli. Stiamo infatti parlando di un notebook dal peso di quasi 4,30 Kg e con uno spessore di 4,5 cm, ma in fondo la portabilità non è mai stato il punto forte di nessun desktop replacement e su questo versante l’M17X R3 non fa eccezione.

Autonomia, ergonomia e “calorectomia”L’M17X R3, per i pochi che non l’avessero ancora capito, non è esattamente un ultrabook. Il suo scopo non è quello di essere facilmente trasportato da un capo all’altro del mondo, bensì quello di offrire una valida (validissima) alternativa ai computer desktop per gamer. Concettualmente questo genere di macchine, per quanto facenti parte della categoria dei laptop, sono pensate quasi esclusivamente per un utilizzo casalingo, dove, oltre ad un tavolo sul quale appoggiarlo, avremo sempre a disposizione una fonte di alimentazione. Cotanta potenza di calcolo infatti incide in maniera importante sulla batteria, capace di reggere solo poco più di un’ ora in fase gaming e poco più di due ore per un utilizzo standard del computer, fatto cioè di basilare navigazione web via Wi-Fi, editing di testi e in generale applicativi non troppo esosi. Anche nell’utilizzo di funzioni multimediali l’autonomia non è certo stratosferica: si parla infatti di poco più di due ore utilizzando il lettore ottico e quasi due ore e mezza guardando un DivX presente sull’hard disk. Velocissimo invece il tempo di ricarica, che ci permette di avere nuovamente la batteria al 100% dopo solo un’ora.

Nonostante in valori assoluti l’autonomia non sia certo alta bisogna in ogni caso ricordare che è fondamentalmente al vertice della sua categoria, sopratutto se raffrontata con i diretti competitor, quasi sempre in difetto rispetto a questo tipo di test. Entrati quindi nell’ottica di considerare questa macchina un desktop replacement non possiamo far altro che apprezzare la perizia costruttiva di Alienware, che non fa mancare proprio nulla ai propri fan. Indipendentemente dalle incredibili (considerando che ormai la macchina ha la sua età) caratteristiche tecniche, l’M17X R3 è pensato e realizzato per i gamer, a partire da una tastiera estesa comodissima, nella quale la corsa dei tasti è sempre precisa, i materiali confortevoli, e il tastierino numerico ben distanziato dal resto della tastiera, con le frecce posizionate nella maniera più ergonomica possibile. Come già evidenziato inoltre ad essere retroilluminata non è solo il retro della tastiera, ma anche i singoli tasti, evidenziabili e personalizzabili con diversi colori e in diverse aree, in base ai nostri gusti, esigenze o comodità. Prima di passare all’argomento che di sicuro vi sta più a cuore, e cioè le performance con i giochi, dobbiamo fare un plauso al sistema di raffreddamento e di dissipazione del calore. In questo genere di computer infatti il rischio del surriscaldamento è sempre molto alto, e la decisione di Alienware di posizionare le ventole sul retro della macchina e non sul fondo fa si che il ricircolo d’aria sia migliore, e sopratutto non indirizzato verso l’utente. Questo ragguardevole risultato è raggiunto anche grazie alla qualità costruttiva delle ventole, sempre silenziosissime e che difficilmente vi infastidiranno più del dovuto.

Giochiamo o no? Come facilmente immaginabile, sul comparto grafico e sulle prestazioni in ambito gaming il portatile Dell non fa sconti a nessuno. Gran parte di queste performance sono ovviamente dovute alla GeForce GTX 580M in dotazione, che può vantare 2GB di memoria GDDR5 on board, 384 strema processor CUDA e un bus a 256 bit. I benchmark effettuati con alcuni dei software più comuni e utilizzati segnano una totale supremazia del’ M17X R3 con scarti il più delle volte abissali, che più che evidenziare mancanze della concorrenza, sottolineano l’egregio lavoro svolto da Alienware. Avviato Batman: Arkham City abbiamo potuto giocare al massimo livello di dettaglio non scendendo mai sotto i 50fps, mentre sui due diretti contendenti alla corona del miglior FPS non si possono non notare le maggiori prestazioni ottenute da Modern Warfare 3, che grazie ad un motore più leggero e ottimizzato non ha mai mostrato segni di cedimento anche al più alto livello di dettaglio grafico, cosa che invece non è riuscito a fare Battlefield 3, che a livello Ultra è raramente salito sopra i 40 frame per secondo (ad Antialiasing disabilitato). Il sempre avido di risorse Crysis 2, a livello di dettaglio Ultra (in modalità di compatibilità DirectX 11), si è assestato su 30 onesti frame per secondo, mentre un altro dei titoli più giocati dalla community PC, e cioè The Elder Scroll V: Skyrim non ha mostrato alcuna difficoltà a girare a quasi 60 frame per secondo con il dettaglio massimo. Se invece volete rinunciare a qualche frame (tanti a dire il vero, nell’ordine mediamente del 40%) potreste attivare la funzione 3D Vision di NVIDIA, che vi darà la possibilità di godere del 3D stereoscopico (a patto ovviamente di possedere gli occhiali adatti) e immergervi totalmente nell’ambiente di gioco. Va da sé che alcuni titoli non saranno affrontabili visto l’evidente calo di framerate, ma per le produzioni meno esigenti non ci saranno grossi problemi di sorta. In tal senso segnaliamo come Diablo III riesca a girare stabile e con un ottimo livello di dettaglio anche in modalità 3D.

Alienware M17X R3 non è esattamente un laptop per tutti. Certo, è pesante e ingombrante per essere un portatile, ma il suo obiettivo è quello di sostituire il caro vecchio scassone da tenere sotto la scrivania, regalando all’utente una delle migliori esperienze possibili in fatto di gaming. E in questo è davvero insuperabile (almeno fino all’uscità della serie Kepler di NVIDIA) in quanto riesce ad essere una perfetta macchina da gioco, non facendo sconti a nessuno sul versante delle prestazioni. La connettività è ampiamente fuori scala, e la scelta dei materiale, così come la qualità di costruzione è ai massimi livelli. Forse non il miglior acquisto al momento, visto l’imminente cambio generazionale, ma senza ombra di dubbio uno dei migliori desktop replacement per il gaming.

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