Il frutto proibito
L’appassionato di Assassin’s Creed sa che con le Mele dell’Eden non si scherza mica, si tratta di artefatti crati dalla Prima Civilizzazione dotati di un discreto numero di poteri: controllano le menti, prevedono il futuro, uccidono, e materializzano i pensieri. La cosa inquietante è che non solo hanno tutte queste capacità, ma sono anche in grado di obnubilare chi vi entra in contatto trasformandosi da strumenti del progresso a veicoli di violenza e dittatura. Proprio questo succede a George Washington nella storia alternativa immaginata nel primo DLC di Assassin’s Creed 3, una storia che vede una figura tutto sommato positiva cedere alla tentazione del potere e dichiararsi Re d’America.I primi minuti vedono Connor, ancora incredulo, rincorrere la madre attraverso una frontiera devastata dalla distruzione creata dalle truppe di Washington. L’assassino non riesce a credere che l’origine di tutta la violenza che lo circonda sia opera di quello che fino a qualche tempo prima era un alleato, ma i fatti parlano da soli e presto si arriverà al primo incontro-scontro con il tiranno. Questa prima fase serve da introduzione agli eventi, pare ovvio dunque che sia molto guidata ed offra tante situazioni diverse con un ritmo particolarmente sostenuto. Non vogliamo rivelare esattamente quello che succede, ma il susseguirsi degli eventi porterà Connor da uno scontro all’altro fino al faccia a faccia chiave con un Washington ormai fuori di se.
Potere del lupo, vieni a me
Terminati gli eventi del prologo, Connor si rende conto che con le sue sole forze mortali non ha nessuna speranza di avere la meglio su qualcuno che controlla una Mela dell’Eden (o che ne è controllato, chiaro). E’ così che decide di accettare l’offerta di un gruppo di nativi americani e di recarsi presso un albero sacro il cui frutto è capace di fondere chi ne beve l’infuso con la natura che lo circonda. In ognuno dei tre episodi previsti, il nostro eroe acquisterà i poteri di una determinata creatura, cominciando dal lupo, simbolico protagonista del primo capitolo.
Dopo una fase a metà tra sogno e realtà, Connor si ritrova capace di chiamare a raccolta un branco di lupi così da avere ragione di tre nemici in un colpo solo e, soprattutto, di sfruttare lui stesso la sua rinnovata vicinanza col canide e diventare invisibile per brevi periodi di tempo, così da sgattaiolare da una copertura all’altra senza destare sospetti.Attenzione però, mentre è invisibile Connor perde vita ad un ritmo piuttosto sostenuto, rendendo così la gestione del potere particolarmente interessante, tenuto conto del fatto che durante l’invisibilità non è possibile scattare o arrampicarsi, ma solo eseguire delle stealth-kill.
Una ventata di freschezza
Ora potremmo pensare che dare ad un personaggio, già particolarmente forte, il potere dell’invisibilità, sia una scelta rischiosa, capace di alterare gli equilibri del gameplay. C’è un fondo di verità in questo, ma giocando ci si rende conto che il cambio, sicuramente presente, è capace di dare un nuovo passo a tutta l’esperienza ludica senza rovinarla. Connor può rimanere invisibile solo per una manciata di secondi nei quali eseguire magari una stealth-kill o muoversi verso l’erba alta, ma la vita in continua discesa limita di molto l’utilizzo del potere, evitando che questo sia in grado di facilitare troppo le cose. Non manca anche una particolare programmazione delle missioni evidentemente pensata per sposarsi alla perfezione con il potere del lupo: le situazioni proposte, infatti, sono un continuo susseguirsi di fasi stealth, anche se rimane la possibilità di affrontare gli obiettivi in diverse maniere per raggiungere la sincronizzazione completa.
Neve insanguinata
La frontiera che incontriamo nel primo capitolo de La Tirannia di Re Washington è ben diversa da quella terra viva ed animata che abbiamo esplorato in Assassin’s Creed 3. L’universo alternativo proposto è infatti dominato dalla violenza e, soprattutto, dai segni di questa: i militari che si aggirano numerosissimi non perdono occasione per seviziare la popolazione civile, ed i segni del loro passaggio sono ovunque, con case in fiamme e corpi senza vita a testimoniare il potere della Mela dell’Eden. Il fatto che tutto si svolga in inverno, poi, contribuisce non poco alla cupa atmosfera, quasi a creare un parallelo tra la morsa del gelo sulla frontiera e quella di Washington sulle genti. Parliamo solo degli spazi aperti perché questo primo episodio si svolge interamente al di fuori delle cittadine, chi temesse però di vedere riproposta una frontiera con poche attività da compiere sarà rinfrancato dal sapere che gli sviluppatori hanno preparato una grandissima quantità di attività extra. I giocatori più portati ad inseguire la sincronizzazione totale, infatti, avranno di che gioire nel vedere una mappa letteralmente puntellata da scrigni e semplici missioni secondarie. Queste aggiunte fanno si che la longevità, che si attesta intorno alle due ore per la sola avventura principale, aumenti non poco dando più valore all’acquisto degli utenti.
– Il potere del lupo rinfresca il gameplay
– Missioni studiate per trarre vantaggio dalle nuove meccaniche
– Ambientazione coinvolgente
– La missione principale non è particolarmente longeva
Il primo episodio di Assassin’s Creed 3: La Tirannia di Re Washington è un DLC capace di prendere l’impianto ludico del gioco originale e svecchiarlo grazie all’aggiunta del potere del lupo, un potere che cambia sensibilmente il gameplay senza renderlo però troppo facile. La gestione dell’invisibilità è fatta con sapienza dagli sviluppatori e, soprattutto, si tratta di un potere utile e che si sposa perfettamente con l’ambientazione distopica ipotizzata dalla storia.