Il beverone ti mette le aaaaliii
Dopo avere bevuto l’infuso di un particolare frutto, Connor sposa le arti oscure e diventa capace di modellare a suo piacimento alcune forze di madre netura. Nel primo capitolo di questa espansione si trattava del potere del lupo, capace di rendere il nostro assassino invisibile per brevi lassi di tempo nei quali compiere stealth-kill spettacolari. Nel secondo episodio sarà un altro l’animale chiamato in causa, anch’esso iconico e ricco di simbologia come il canide della prima parte, anche se in grado di sbloccare capacità agli antipodi di quelle lupine. I poteri dell’aquila, volatile simbolo della Confraternita degli Assassini, saranno dunque la vera novità di questo DLC e, come vedremo, si tratta di capacità dirette ad un nuovo stravolgimento del gameplay.
L’assassino sul tetto che scotta
Dal punto di vista narrativo gli eventi di questa seconda parte de La Tirannia di Re Washington prendono il via, ovviamente, da quanto successo al termine dello scorso capitolo. Connor viene catturato dalle truppe fedeli al tiranno e tradotto in carcere, carcere nel quale si sviluppa la prima sequenza di gioco e che risulta un miscuglio tra le meccaniche stealth del primo episodio e l’introduzione ai poteri dell’aquila. L’innovazione più rilevante che l’arrivo del pennuto porta con se è senza dubbio la possibilità di saettare in volo verso una determinata destinazione inquadrata dal mirino: si tratta di un cambio di marcia rispetto al gameplay storico della serie capace di stravolgere la navigazione delle ambientazioni sopraelevate, visto che ora con la semplice pressione del tasto è possibile raggiungere quasi ogni punto che sia a tiro della nuova abilità.Le fasi all’interno dell’istituto penitenziario, però, non ci sono sembrate il modo migliore per presentare le nuove meccaniche, e quella che era una semplice impressione è diventata una certezza appena ci siamo ritrovati all’aria aperta. Prendere il volo per la prima volta, saltando nel vuoto da un tetto e prendendo quota magicamente premendo il tasto dedicato, è un’esperienza rinvigorente per la serie di Assassin’s Creed, un’esperienza che modifica radicalmente la percezione degli spazi aperti. Se al chiuso, infatti, non si poteva dare libero sfogo al potere dell’aquila, quando ci si ritrova sui tetti ci si rende conto di poter attraversare la città in un battito d’ali, rendendo fughe e spostamenti incredibilmente più veloci. Va da se, dunque, che il tempo passato coi piedi per terra (almeno quello nei panni di un Connor “semplice”, senza utilizzare i poteri) appaia improvvisamente meno spettacolare di quanto ce lo ricordassimo, perché correre acrobaticamente tra le bancarelle quando si può volare?
Rapace
Il potere dell’aquila non porta con se soltanto la possibilità di navigare il mondo di gioco in maniera inedita, ma aggiunge due nuovi attacchi al già nutrito arsenale del nostro eroe mezzosangue. Il primo, e più rilevante, è la possibilità di piombare fulmineamente sui nemici dalla distanza eliminandoli con un sol colpo. Si tratta di un ottimo modo per avere ragione delle sentinelle appostate su tetti ed alberi delle navi senza che queste si accorgano del nostro avvicinarsi, ed anche risulta comodo per iniziare uno scontro più tradizionale, magari togliendo dai giochi il capitano di una squadra di nemici.Il secondo attacco è per interposto animale, nel senso che Connor evoca un’aquila in grado di eliminare rapidamente un avversario selezionato. Si tratta di due diverse possibilità entrambe interessanti, anche se probabilmente la prima è quella dalla maggiore originalità e dal maggiore impatto sulle dinamiche di combattimento.Guardando a questo secondo capitolo in generale, l’impressione è che i poteri dell’aquila siano sì ben realizzati, ma non si amalgamino alla perfezione così come sono parsi fare quelli del lupo. Sarà anche il fatto che viene richiesta maggiore attenzione nel loro utilizzo, e che il sistema di controllo risente del fatto di non essere nato per il puntamento di un mirino, ma in generale l’impatto con la produzione Ubisoft non è stato forte come quello del primo contenuto scaricabile. Da segnalare, poi, un finale di DLC non particolarmente curato e che, soprattutto, non sfrutta il nuovo potere, ma si limita a gettare addosso al giocatore un gran numero di nemici, pur facendo intravedere un terzo capitolo interessante e con una parte dedicata anche ai combattimenti navali.
– Un nuovo, affascinante, potere
– L’aquila stravolge la navigazione delle ambientazioni
– Meno spettacolare della prima parte
La seconda parte de La Tirannia di Re Washington continua lungo il percorso aperto dal primo capitolo, un percorso che sembra capace di inserire delle nuove meccaniche di gameplay all’interno di un impianto ormai consolidato. Nonostante a livello generale non si possa negare la portata dell’innovazione raggiunta dal potere dell’aquila, non si può fare a meno di notare come le capacità introdotte con il primo capitolo fossero più spettacolari e, soprattutto, meglio amalgamente con l’esperienza a noi familiare. Abbiamo, dunque, una produzione più che sufficiente, ma che ha tutta l’aria di anello di congiuzione tra lo stupore della prima parte e la curiosità legata alle particolarità della terza.