4K e Oculus Rift: il futuro del gaming?

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a cura di Shiryo

La tecnologia, è ben noto, corre velocissima. Osservando gli eventi del CES di Las Vegas quella che ormai è una frase fatta, s’è confermata ulteriormente, sbattendoci in faccia una realtà: i grandi produttori credono nel 4K, una tecnologia che a pochi dalla sua nascita ci aspetteremmo di strapagare ancora con il sudore della fronte, e che invece sembra essere più abbordabile di quanto si potesse pensare, soprattutto in tempi molto minori di quanto fosse lecito aspettarsi. Al CES s’è parlato di tecnologia in generale, tra device mobile sempre più futuribili, GPU dalle prestazioni innovative, stampanti 3D, senza dimenticare i Google Glasses e molto altro… ma adesso, quello che ci interessa, è parlare di come noi videogiocatori osserveremo i videogiochi del futuro.

Il futuro è a 4K?Quando qualche anno fa abbiamo visto la prima TV Full HD, abbiamo immaginato non fosse sarebbe stato l’ultimo step evolutivo della tecnologia, ma pensare che quella risoluzione sarebbe stata addirittura quadruplicata era difficile immaginarlo. La ricerca in questi termini ha fatto si che la massima resa visiva regalataci fino a pochi mesi fa dai 1080p, ovvero 1920×1080 pixel per pollice, si vedesse surclassata dai 3840 x 2160 del nuovo standard 4K. Per semplificare la questione, parliamo di una presenza totale, in Pixel su schermo, di qualcosa in più di 2 milioni per il Full HD contro gli 8 milioni abbondanti dei nuovi schermi Ultra HD. Se non ne avete mai vista una dal vivo, correte in un centro commerciale e siate pronti ad osservare veri quadri in movimento.
Ora, se c’è qualcosa che un videogiocatore fa appena scopre di una nuova tecnologia legata proiettori, TV o schermi in generale, è immaginarsi mentre ci sta giocando al proprio titolo preferito, con del junk food sul tavolino ed il telefono scollegato. Ovviamente, l’abbiamo fatto anche nel caso dei 4K, e grazie ad un invito da parte di Nvidia, qualche fortunello della redazione ha potuto persino concretizzare questo immaginario, potendo apprezzare dal vivo il gameplay di un visivamente ottimo Batman: Arkham Origins, impostato ad alti settaggi su PC economicamente quasi inabbordabili. Grazie al CES scopriamo che gli ambitissimi nuovi televisori potrebbero persino arrivare ad essere raggiungibili economicamente anche dai portafogli della razza umana, grazie a modelli probabilmente entry-level e di dimensioni ridotte, a partire da 500 dollari, passando a modelli più prestanti per 800/1000 dollari, e via a salire. Insomma, signori, ci siamo quasi… già immaginiamo la scena del rientrare a casa con un fantozziano pacco di cartone sul tetto della Panda, con dentro il nostro bel 60” Ultra HD. Non vediamo l’ora. Tutto bello finché non si considera che, al contrario del lancio di PS3 e Xbox 360 avvenuto nel biennio 2005/2006, e corrispondente ai primi passi di HR Ready e Full HD, questa volta entriamo nel mondo 4K con una nuova generazione di console che il supporto ai 4K non è in grado di darlo. Se i grandi produttori sembrano tutti cosi convinti di spingere su questo mercato con forza, i già forti dubbi su quello che, per più di un critico, rappresenta un lancio frettoloso della nuova generazione, si concretizzano ancor più, e anche mettendo da parte incertezze soggettive, certo è che il ruolo di PS4 e Xbox One non potrà essere quello di precorritrici delle nuove risoluzioni, così come fu per PS3 e Xbox 360, tra le prime piattaforme a portare nelle case degli acquirenti veri contenuti HD.
Allo stato attuale, ribadiamo, il gaming 4K è appannaggio esclusivo del mondo PC. O, se vogliamo, del mondo delle Steam Machine. Dopo il nostro test con Nvidia (vedi video più in basso), è evidente che – a fronte dei prezzi dei pannelli 4K in caduta libera – il costo per un PC capace di riprodurre bene l’ultra-alta definizione è ancora troppo elevato. E con le Steam Machine più performanti vendute al prezzo di diverse migliaia di euro, è chiaro che parliamo ancora di una tecnologia elitaria.

Oculus Rift e realtà virtualeLa vera rivoluzione del gaming, secondo alcuni, arriverà piuttosto che da televisioni più grandi o pannelli in grado di riprodurre immagini 3D senza occhiali, proprio dalla realtà virtuale di Oculus Rift, nato su Kickstarter tramite crowdfunding. Parliamo, per chi non lo sapesse, di un visore ancora piuttosto ingombrante ma dal peso contenuto, grazie al quale a ciascun occhio viene offerta la corretta immagina da osservare, cosi da riuscire a replicare un perfetto 3D senza effetti ghosting e similari. Peculiarità principale è la possibilità di tracciare con estrema precisione e senza latenza i movimenti del capo, cosa che consente, in giochi opportunamente programmati, di osservare l’ambientazione tridimensionale nella quale ci si trova immersi, semplicemente muovendo la testa nelle varie direzioni. Attualmente Oculus Rift è il più vociferato visore 3D in fase di progettazione, ed il fatto che in più di una manifestazione e fiera pubblica siano state offerte prove ai visitatori, lo rende concreto il giusto da attirare quasi con monopolio le attenzioni di stampa, utenza e sviluppatori. 
L’alternativa apparentemente c’è, meno tangibile e ancora avvolta nel mistero, ed è rappresentata dal visore HMZ-T3Q  di Sony, che dovrebbe invece essere supportato anche da PS4, ma in fase ancora arretrata rispetto al concorrente, soprattutto per quanto riguarda l’implementazione in titoli di qualità di cui fruire, già invece ben avviata da Oculus. Sul versante Oculus Rift il CES 2014 ci regala novità interessanti. L’ultima versione del prodotto mostrata -non ancora da considerarsi definitiva e quindi assolutamente non commercializzabile- oltre che raggiungere, finalmente, la risoluzione di 1080p grazie ad uno schermo OLED di qualità, si fregia di un migliorato sistema di rilevazione del movimento su più assi che si basa su acquisizione dati da una telecamera esterna, allo scopo di replicare ancora meglio i movimento non solo della sola testa, ma del busto. Da segnalare un ulteriore passo avanti rispetto alle versioni precedenti, ovvero la capacità di attenuare in maniera netta quella sensazione di motion-sickness -una sorta di nausea dovuta alla particolare forma d’uso del prodotto- grazie ad espedienti grafici che, pur non eliminando del tutto il disorientamento, riescono a migliorare nettamente la percezione delle immagini tridimensionali, prolungando le sessioni di gioco.

Il CES 2014 di Las Vegas si sta dimostrando un evento ricco di interessanti novità sul versante tecnologico, e di conseguenza su quello videoludico. Se è vero infatti che, sinora, non siamo rimasti particolarmente stupiti dalle Steam Machine presentate, scoprire che prodotti considerati inaccessibili come i 4K saranno invece più abbordabili del previsto, e avere conferme sui decisi passi avanti di Oculus Rift, ci ha già soddisfatti quantomeno per quanto riguarda le forme di fruizione del gaming dei prossimi anni, quantomeno sul versante PC.

Attendiamo di scoprire quanto effettivamente la novità annunciata da Sony, Playstation Now (al quale abbiamo dedicato articolo specifico), riuscirà a rendersi effettivamente fruibile sulle linee italiche, con quale qualità e con che contenuti, oltre che chiederci quale possa essere la prossima mossa di Microsoft, in una partita che sempre più vede glia avversari, PS4 e PC, fare forza su peculiarità diverse tra loro, ma certamente interessanti.

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