Anthem, il primo livestream ha sorprese gradite e assenze sospette
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a cura di Paolo Sirio
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: BioWare
- Produttore: EA
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE
- Generi: Azione
- Data di uscita: 22 febbraio 2019
Anthem ha tanto da dimostrare. Da titolo con una preponderanza spiccata del multiplayer, è tutto fuorché un anthem, un inno, dello studio dai cui uffici salterà fuori il prossimo 22 febbraio per PC, PS4 e Xbox One.
Il palmares single-player di BioWare non ha bisogno di presentazioni, e il fatto che (quasi) di punto in bianco voglia trasformarsi in uno sviluppatore di service games ha indispettito il nocciolo duro della sua community al punto da spingerla a cercare di dare continuamente dimostrazione che, dopotutto, questa nuova vena online non la snaturerà come invece si potrebbe credere. La verità è che, anche dopo il primo livestream di una serie in cui i producer Michael Gamble e Ben Irving tenteranno di illustrare cosa sia veramente il titolo della scuderia EA, i dubbi di quei fan hardcore rimangono esattamente dov’erano all’annuncio originale, insieme alla convinzione che l’intento sia aprirsi ad un nuovo pubblico con il minor numero di appassionati di vecchia data sacrificati nel processo.
Se la storia è ancora un mistero e soprattutto il suo impatto sull’esperienza a breve, medio e lungo termine resti parecchio incerto, è arrivato tanto gameplay, qualche primo assaggio del funzionamento di certe meccaniche che ti aspetteresti da un Destiny-like, e una panoramica su quello che potremo aspettarci al lancio di inizio 2019. E, tutto sommato, quello che abbiamo visto dopo la prova dell’E3 è abbastanza allettante.
Gioco libero ed eventi pubblici
Partiamo dall’inizio, allora, della diretta trasmessa a mezzo Twitch sul canale ufficiale di BioWare. Non volendo svelare oltre il necessario sulle trame e sui personaggi che incontreremo nel gioco completo, Gamble e Irving hanno subito impugnato i loro controller e portato i propri Strali nella modalità Free Play, selezionata ad hoc nell’hub Forge di Tarsis. Il gioco è da poco entrato nella sua fase Alpha, quindi gran parte dei sistemi che vedremo nel prodotto completo sono stati finalizzati, e questo da un lato spiega come mai sia partito solo adesso un minimo di “battage” mediatico, dall’altro parla per le bocche cucite e l’assenza di contenuti legati alla storia.
Si tratta di una modalità a tutti gli effetti esplorativa, in cui intraprendere missioni generate casualmente da soli o in compagnia come se fossero dei veri e propri eventi pubblici. Nella diretta ne sono stati affrontati due, che hanno fornito un’impressione non diremo subito positiva ma comunque molto più variegata di quanto si potesse immaginare, non tanto negli obiettivi di queste missioni ma nel gameplay stesso (lo vedremo tra poco).
Nel primo evento, i giocatori sono stati chiamati a raccogliere delle sfere mentre si liberavano delle schiere di nemici che piovevano sulla mappa. Uno schema elementare che ha trasformato rapidamente la partita in un’orda o giù di lì, in cui uno si è concentrato sull’ondata di nemici e l’altro, pur intervenendo di tanto in tanto dall’alto, ha lavorato alla raccolta.Nel secondo, invece, è stato necessario raccogliere delle sfere in cielo (“echo”) e al contempo colpire una reliquia come per raffreddarla ed evitare che esplodesse. Se è vero che il concetto di orda rimane, qui lo schema si è fatto un po’ più articolato e ha dato un’idea di come si potranno complicare di volta in volta gli eventi pubblici, evitando, o almeno provandoci, di concentrarsi soltanto sull’abbattere nemici bullet sponge. In questo evento ha esordito la tipologia di nemico Valkyrie, e il suo esordio è stato tutt’altro che banale. Grazie alla sua comparsa abbiamo infatti scoperto che i membri del Dominio sono equipaggiati con armature simili a Strali, e che dovremo abbatterne gli scudi esattamente come loro dovranno fare con noi prima di poter causare del danno.
(Ci sono) le classi
Se c’è qualcosa che ha sorpreso (piacevolmente?) quanti hanno seguito il livestream è l’inatteso gameplay class-based di Anthem. Si pensava probabilmente ad un titolo in cui si sarebbe potuto allestire un party alla rinfusa o in base a mere preferenze estetiche, e invece il sistema di classi ha un impatto sull’esperienza e può facilitare di parecchio la vita su livelli medi e alti di difficoltà.
Nella diretta sono stati al centro dell’attenzione gli Strali Tempesta e Intercettore, adoperati rispettivamente da Gamble (che ha trasmesso il suo desktop) e Irving, nelle rispettive vesti di supporto e tank. Tempesta è il “Javelin” di cui abbiamo visto maggior minutaggio e pertanto ci concentreremo prima su di esso. “Storm” fa come detto supporto, grazie alla sua capacità di avere per parecchio tempo una visuale dall’alto sul campo di battaglia e attaccare dalla lunga distanza per preparare il terreno alle forze di terra. Una volta a terra, inoltre, può alzare un “wind wall”, una barriera di vento, per proteggere se stesso e i compagni di squadra dai proiettili nemici. Un’altra abilità mostrata in diretta è stata quella relativa al crowd control, che, lo abbiamo anticipato, permette di colpire un numero importante di avversari (e così rallentarli notevolmente) con un solo colpo. Il rallentamento è stato di particolare aiuto nello stream, visto che entrambi i giocatori hanno equipaggiato fucili DMR dal fuoco lento e sono rimasti spesso esposti al fuoco nemico.
L’Intercettore invece nasce come un personaggio vicino per caratteristiche a un ninja, essendo molto veloce, e può attaccare ai fianchi per indebolire i nemici quando questi sono in gruppo. Irving lo ha usato per fare un esempio di quanto in realtà sia duttile il sistema di classi imbastito da BioWare. Nel livestream, l’Intercettore è stato difatti utilizzato come tank, così da poter costituire una sponda utile per Tempesta. In questa configurazione, determinata dall’equipaggiamento, colpisce con potenti attacchi melee e ha l’opportunità di eseguire rapide combo. Quindi gli Strali hanno delle inclinazioni che si possono rispettare o meno, possiamo chiamarle persino delle linee guida, ma poi sta a noi adattarli al nostro stile di gioco.
Questa personalizzazione non avrà alcunché a che fare con la customizzazione estetica (la componente “vanity”), che sarà trattata nel prossimo livestream e per sommi capi è stata descritta come sbloccabile attraverso loot con colori/materiali/oggetti dedicati o completamento di missioni come i world event di cui abbiamo parlato poc’anzi. Quanto alla componente tramite la quale potremo determinare le caratteristiche tecniche del personaggio (“power”, la chiama il team di sviluppo), questa sarà determinata da due slot per armi, che saranno schierabili da tutti a parte rare eccezioni, una abilità melee intercambiabile, una abilità Ultimate, e tre gear slot. Le skill dipenderanno dall’equipaggiamento che inseriremo in tali slot, e in termini di possibilità di scelta sono distribuite cinque per il tasto Xbox LB e cinque per RB (offensive e difensive) con altre due per la combinazione LB+RB di utility e supporto (debuff e wind wall sono quelle esibite nella diretta).
Il potenziale selling point
C’è spazio, e ci mancherebbe visto il nome che portiamo, per alcune considerazioni conclusive circa quello che abbiamo visto in questo primo livestream di Anthem. Il gioco ha delle ambientazioni semplicemente mozzafiato, come città in rovina divorate dal tempo e dalla vegetazione o foreste spietate e lussureggianti, ed è facile intuire come BioWare stia facendo dell’esoticità un autentico selling point. A colpire, al di là del look vivace, è la verticalità di queste location attraversabili senza caricamento alcuno e con passaggi anche repentini per ciò che riguarda la diversità degli ambienti. La mappa è alquanto estesa pure in orizzontale, sebbene di meno a quanto abbiamo notato ad occhio finora.
Ci si lancia da Tarsis, e poi c’è un continuo volare in maniera totalmente libera: con l’impressione di grandezza sempre viva, si navigano molteplici livelli, che siano sott’acqua, in boschi verdissimi, in collina, all’interno di rovine e così via.
Esplorando ben benino prima di addentrarsi in uno scontro, si guadagnano così altrettanti punti di accesso, occasioni per avere fondamentali visuali tattiche in volo sul terreno di battaglia (il modo in cui l’ha fatto Gamble, supporto, ha quasi ricordato la “pausa” di Dragon Age Origins), nonché ovviamente punti in cui ripararsi e ricaricare le pile del proprio scudo.
E, per quello che ci è stato mostrato, sarà spesso e volentieri necessario farlo, visto che il livello di difficoltà (medio, nella diretta) è piuttosto elevato e persino i produttori ci hanno lasciato le penne un paio di volte. Il gioco sarà tosto, hanno rassicurato Gamble e Irving, ma ci sarà tempo per equilibrare la sfida e soprattutto c’è level scaling in base al numero di persone in partita. Gettando un po’ la maschera sui suoi piani, BioWare ha consigliato di giocare in full party.
+ Ambientazione verticale e lussureggiante
- Funzionamento del loot da scoprire
In questo primo livestream, dunque, la casa canadese ha posto l’accento sugli ingredienti principali dell’esperienza che vivremo in Anthem, e ai fan delle tradizionali avventure RPG dello sviluppatore nordamericano non farà piacere sentire che si è partiti da multiplayer, gunplay ed eventi randomici. C’è del buono anche per loro, ad esempio la dinamica delle classi ha un che di ruolistico e il mondo esplorabile è assai affascinante, sebbene – insieme ad alcuni particolari di non poco conto sul multigiocatore come il loot e la personalizzazione visiva – l’appuntamento con la storia sia rinviato ancora a data da destinarsi.
Voto Recensione di Anthem - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Sistema di classi per un vero gioco di squadra
-
Ambientazione verticale e lussureggiante
Contro
-
E la storia?
-
Funzionamento del loot da scoprire
Commento
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