Immagine di Triangle Strategy sembra la meraviglia che speravamo
PROVATO

Triangle Strategy sembra la meraviglia che speravamo

Le prime venti ore spese a Nortelia

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

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Triangle Strategy
  • Sviluppatore: Artdink, Netchubiyori
  • Produttore: Square Enix
  • Distributore: Nintendo
  • Piattaforme: SWITCH
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 4 marzo 2022

Triangle Strategy, nonostante una scelta quantomeno discutibile per il titolo, si prospetta come una delle esclusive più interessanti del 2022 di Nintendo Switch: se già la demo uscita sullo shop digitale della grande N ci aveva lasciato buone impressioni, siamo ancora più soddisfatti dopo aver speso una ventina di ore in compagnia della versione definitiva del titolo Square Enix.

Se siete ansiosi di metterci sopra le vostre avide manine, qui potete trovare parecchie informazioni preliminari in attesa della recensione completa.

George Martin approved

Perché attendere come una manna dal cielo un JRPG strategico a turni con grafica in HD-2D, potrebbe chiedersi qualcuno di voi che aspetta notizie piuttosto sul seguito di Breath of the Wild o Bayonetta 3.

In fondo, sono solo venticinque anni (ventiquattro in Occidente, considerando che in Europa non fu mai ufficialmente pubblicato) che aspettiamo un seguito di Final Fantasy Tactics, che chi vi scrive (e non solo...) ritiene essere il miglior Final Fantasy di sempre.

Artdink, Square Enix, e i due medesimi producer di Octopath Traveler hanno unito le forze per dare vita a quanto di più vicino a quel titolo potesse esserci, tra una trama estremamente matura, un livello di sfida mai banale e battaglie tattiche di grandissima profondità.

Eppure siamo dinanzi ad un'opera non facile da approcciare, che di sicuro non incontrerà i gusti di tutti i possessori di Switch, ma, ne siamo sicuri, farà felicissimi tutti coloro che amano i giochi di ruolo e le trame ben scritte.

Ma andiamo con ordine: in Triangle Strategy vestiremo i panni di Serenoa Wolfhart, figlio del capostipite dell'omonima famiglia, principale vassallo del reame di Glenbrook, uno dei tre che si spartiscono la terra del continente di Nortelia.

Dopo una sanguinosa guerra le cui cicatrici procurano ancora dolore a ben trent'anni dalla firma dell'armistizio, le tre potenze che ne furono attrici stanno cercando di far durare il più possibile la pace, cementando i loro rapporti (in realtà piuttosto freddi) con matrimoni d'interesse e grandiose opere comuni.

Oltre a Glenbrook, ago della bilancia situato nel mezzo, abbiamo il Sacro Impero di Nebulos ad est, cinto dal deserto, e il Granducato di Aesglast nel profondo nord, sepolto delle nevi perenni.

Proprio il Comandante delle forze armate di quest'ultimo, nonché fratellastro della promessa sposa del nostro alter ego, muove un assalto tanto feroce quanto indiscriminato alla capitale di Glenbrook dopo una manciata di ore di gioco, dando la stura ad una spirale di violenza che si protrarrà per tutta la durata del gioco.

La maturità dei temi trattati, i tradimenti ed i sotterfugi di palazzo, i meschini voltafaccia della politica sono solo alcuni dei protagonisti di una storia che, per quanto visto finora, promette davvero bene, e sembra avere il solo difetto di dilungarsi un po' troppo in certi frangenti.

Il classico non passa mai di moda

Il gameplay nelle prime ore non sembra discostarsi troppo dai canoni codificati dai titoli seminali per il genere di appartenenza come il già citato Final Fantasy Tactics o Tactics Ogre Let us Cling Together: le unità si muovono su mappe dalle altitudini variabili, casella per casella, secondo il loro range di movimento e la loro velocità.

Questo vuol dire che le azioni vanno pianificate con maggiore attenzione rispetto, ad esempio, ad un titolo come Disgaea, dove esistono turni netti e chiari, in cui tutte le nostre unità agiscono in sequenza quando tocca a noi.

Qui, a seconda dell'affollamento delle mappe e dei modificatori della velocità, tra un turno di una singola unità e quello successivo può passare parecchio tempo, durante il quale, in assenza di un contrattacco, la detta unità è di fatto in balia del nemico.

Da amanti di vecchia data del genere, temprati da mille battaglie, abbiamo da subito optato per il massimo livello di difficoltà disponibile, e la scelta sta fin qui pagando, perché, pur in assenza della morte permanente delle unità, il tasso di sfida rimane sempre stimolante e gli errori raramente vengono perdonati dall'ottima intelligenza artificiale nemica.

Da queste prime ore, quello che Triangle Strategy perde in freschezza lo guadagna in profondità, nel livello di personalizzazione e nella grande quantità di scelte cui il giocatore sarà chiamato a far fronte, le cui conseguenze speriamo di veder realizzate nella seconda metà della campagna, quando immaginiamo che il gioco si farà ancora più duro.

Il grande successo di titoli come Fire Emblem Three Houses e della controparte mobile Fire Emblem Heroes lascia ben sperare per un ritorno in grande stile di una sottocategoria dei giochi di ruolo particolarmente cara ai giapponesi e a chiunque abbia iniziato a videogiocare quantomeno dalla generazione delle console a 16 bit.

HD-2D 2, il ritorno

Per quanto visto finora, ed al netto di gusti personali particolari, la cosmesi di Triangle Strategy è, al pari di quella di Octopath Traveler, assolutamente magnifica: il peculiare stile grafico già adottato con il titolo del 2018 torna in tutto il suo splendore, con anzi delle ulteriore finezze in termini di illuminazione ed animazioni.

Sebbene giocato in portabilità il titolo offra il meglio di sé, come molti altri giochi della sterminata libreria di Nintendo Switch, stavolta la resa sul pannello 4K di casa è eccellente, perché il cosiddetto HD-2D non risente di cali di definizione e si adatta magnificamente all'upscaling, donando al titolo uno stile inconfondibile ed unico nel panorama videoludico contemporaneo, se si esclude il suo predecessore spirituale.

L'inizio molto verboso, in cui il titolo si prende tutto il tempo necessario per introdurre personaggi, legami e scenari socio-politici, denuncia l'importanza della sottotitolazione nella nostra lingua (con duplice scelta audio inglese e giapponese), che consente di seguire le evoluzioni dell'intreccio anche a coloro i quali non masticassero a sufficienza la lingua d'Albione.

Da quello che abbiamo visto finora, però, (e siamo a distanza di oltre tre settimane dal lancio, si badi bene), il pur buon lavoro svolto sulla localizzazione tende a prendersi un po' troppe licenze, con diversi scambi di battute che in italiano non corrispondono uno ad uno alla controparte inglese, comprensibile dai dialoghi visto l'ottimo doppiaggio.

Sospendiamo per ora il giudizio, e vi rimandiamo all'analisi conclusiva per saperne di più a riguardo.

Se non avete ancora recuperato l'ottimo Octopath Traveler, potete rimediare acquistandolo su Amazon e ricevendolo comodamente a casa.

Commento

Inutile nascondere quanto ci siano piaciute le prime venti ore in compagnia di Triangle Strategy: la trama si infittisce ad ogni scena, i personaggi si dimostrano scritti eccellentemente e le battaglie, pur in assenza di una modalità permadeath, ci tengono impegnati fino alla fine, e in un paio di circostanze ci siamo trovati a risolvere mappe con l'ultima unità rimasta in piedi. Una certa lentezza nel dipanarsi dell'intreccio e la mancanza di elementi che possano riscrivere le regole del genere di appartenenza appaiono al momento come le uniche, poco significanti controindicazioni, ma ci aspettiamo molto dalle prossime due decine di ore di contenuti (se non di più, stando alle parole del producer Asano). Aspettatevi la nostra recensione puntuale come sempre a ridosso del rilascio del gioco sugli scaffali fisici e digitali, fissato per il prossimo 4 marzo.
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