Towers of Aghasba è un progetto ambizioso e coinvolgente
Towers of Aghasba è un progetto ambizioso, che nasce da un piccolo studio, ma presenta tantissime funzionalità e potenzialità: lo abbiamo provato.
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a cura di Giulia Garassino
Redattrice
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Dreamlit inc.
- Produttore: Dreamlit inc.
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC , PS5
- Generi: Avventura
- Data di uscita: 19 novembre 2024 (Accesso Anticipato)
Towers of Aghasba è un gioco fantasy open world che ci consente di creare il villaggio dei propri sogni mentre si affrontano pericoli e si cerca di preservare l’ecosistema che ci circonda. Si tratta di un gioco sviluppato da un piccolo team, lanciato in Early Access su Steam e PlayStation 5 da 19 novembre.
Il titolo prende spunto dal mondo dello studio Ghibli e sembra un progetto decisamente ambizioso – e non nascondiamo che ci abbia incuriosito fin dal primo momento. Secondo gli sviluppatori, il gioco rimarrà in accesso anticipato per circa 12-18 mesi, con una roadmap già ben definita e precisa, prima del debutto definitivo.
Al momento del lancio, ci sono già differenti contenuti di gioco, oltre che un mondo già ben sviluppato e una narrazione già strutturata. Saranno presenti sei regioni da esplorare, tre tipi di ecosistemi da far crescere, tre diversi tipi di insediamenti da costruire, progettare e decorare, più di 150 decorazioni da realizzare, circa 50 creature uniche e possibilità di giocare in single player o in cooperazione. Insomma, a livello di contenuti non si promette niente male, considerando che è solo un accesso anticipato.
Dunque, senza ulteriori indugi, tuffiamoci all’interno della nostra prova, così da raccontarvi tutto quello che dovete sapere su Towers of Aghasba.
Un vasto mondo tutto da esplorare
Towers of Aghasba offre un vasto mondo sandbox da esplorare. Tuttavia, ciò che troveremo oggi è ben diversa da come era un tempo: Aghasba, un tempo terra fertile abitata dalla tribù Shimu, è stata quasi distrutta da un'eruzione devastante causata da una forza oscura che ha reso la terra arida, costringendo i suoi abitanti a fuggire.
Ed è proprio qui che faremo il nostro ingresso trionfale. Come erede degli Shimu, torneremo ad Aghasba con il compito di restaurare l'ambiente e riportarlo alla sua gloria passata, ricostruendo la civiltà dei nostri antenati e scoprendo l'origine della maledizione che ha rovinato queste terre.
Nel corso di questa avventura, avremo la possibilità di ridare vita ad Aghasba e di creare una nuova eredità per le generazioni future – facendo anche incontri con altri personaggi che ci renderanno partecipi delle loro storie.
Sebbene il team di sviluppo abbia preparato diverse scene animate per arricchire il gioco, gran parte della narrazione è più che altro esplorativa: scopriremo i segreti dell’isola attraverso alcune funzionalità come l’archeologia, il ritrovamento di reliquie e frammenti di storia che ci accompagneranno nel viaggio. Sarà nostro compito ricostruire gli eventi che hanno segnato il destino del popolo Shimu.
Sebbene all'inizio Aghasba possa sembrare un luogo desolato e senza speranza, con una giusta prospettiva diventa una tela vuota pronta per essere dipinta e trasformata a piacimento dal giocatore.
Nei giochi survival o sandbox, di solito il primo obiettivo è raccogliere risorse come rami, fiori, funghi e rocce per stabilirsi nel nuovo mondo. In Towers of Aghasba, invece, inizialmente non troveremo quasi nulla da raccogliere. Il primo passo sarà infatti quello di far rinascere la natura, creando un ambiente fertile in cui poter poi raccogliere risorse utili.
Il nostro primo compito sarà dunque piantare un seme gigantesco che segnerà proprio l’inizio del processo di rinascita della terra. Incontreremo anche una creatura magica che ci affiderà missioni per potenziare e far crescere ulteriormente l’albero.
Con il tempo, quando le piante cominceranno a crescere nel territorio che avremo pian piano sistemato, attireremo anche animali e inizieremo a raccogliere sempre più materiali per progetti di crafting. Gli sviluppatori promettono che i giocatori avranno totale libertà nella scelta di dove piantare il seme – cosa che, naturalmente, influenzerà il paesaggio circostante e determinerà la tipologia di vegetazione e fauna che popoleranno l’isola, rendendo ogni esperienza unica.
Esistono ora come ora tre principali ecosistemi, ciascuno con una varietà unica di alberi, arbusti e piante da coltivare e raccogliere. Per mantenere e arricchire la vegetazione, sarà necessario piantare nuovi semi, utilizzare fertilizzanti per favorire la crescita e anche assistere le creature ferite che abitano in questi ambienti.
Da quello che abbiamo potuto testare, sarà anche fondamentale trovare un equilibrio tra ciò che si prende e ciò che si restituisce alla terra. Se si raccoglie troppo, non ci saranno punizioni dirette, ma i progressi rallenteranno, poiché ci vorrà tempo per rigenerare e fare ricrescere la vita. Questo sistema incoraggia un approccio equilibrato nella raccolta e nella caccia, in quanto un ecosistema sano facilita un progresso più veloce – e non ci sono dubbi che ispiri anche riflessioni molto sensate sul mondo reale.
All’interno del titolo esiste anche un sistema che introduce una valuta guadagnata, o persa, in base alle scelte compiute, educando ulteriormente i giocatori sull'importanza della moderazione rispetto all'accumulo: un rinnovamento rispetto ai tradizionali giochi survival. Una delle meccaniche distintive che abbiamo notato è anche la possibilità di salire sul dorso di una creatura per raccogliere risorse o curare un animale ferito, ottenendo ricompense in cambio.
Inoltre, il gioco include un sistema di pesca innovativo, che non prevede l'uso di una tradizionale canna: i giocatori potranno impiegare un arco a filo per catturare oltre 70 specie di pesci, utili per ricette culinarie, pozioni o per nutrire altri animali. Un sistema leggermente diverso dal solito, ma che abbiamo trovato decisamente divertente.
Ci sentiamo un po’ in Animal Crossing
Siamo rimasti piacevolmente colpiti dal fatto che gli sviluppatori sperimentino nuove idee e, allo stesso tempo, riportino alla luce meccaniche più tradizionali. Ad esempio, in Towers of Aghasba, sarà presente un sistema di registrazione per tutti i pesci catturati, gli animali scoperti e altro ancora. Gli animali terrestri che incontreremo e i pesci che cattureremo dipenderanno dalla zona in cui decideremo di creare il nostro ecosistema – e quindi anche questi aspetti possono variare da giocatore a giocatore.
Inoltre, incontreremo antiche rovine nel mondo, che potremo restaurare per riportarle al loro antico splendore. Potremo scoprire reperti che potremo aggiungere ai musei che decideremo di costruire. All’interno del museo, un personaggio storico ci ricompenserà con ricette differenti man mano che faremo nuove scoperte.
Le attività da fare già da ora sono insomma piuttosto ricche, variegate e molto divertenti. Insieme al restauro degli ecosistemi, si tratta di attività che porteranno alla costruzione di città, dove il nostro obiettivo sarà quello di ripristinare la civiltà shimu e, forse, perfino di superare le realizzazioni dei nostri antenati. Questo aspetto è forse quello che più di tutti mi ha catturato, perché diverso dagli altri titoli di questo genere.
Parallelamente ai tre ecosistemi, ci saranno anche tre tipi di città: la Cittadella, la città agricola e la città mineraria. Tuttavia, indipendentemente dal tipo di città che costruiremo, dovremo erigere torri sempre più alte, sbloccare nuovi edifici e stazioni di crafting. Alcune di queste strutture svolgeranno il ruolo di stazioni di crafting, altre saranno siti di conversione.
Proprio come gli ecosistemi, la posizione e l’organizzazione della città saranno a nostra completa discrezione. Saranno presenti anche centinaia di oggetti decorativi, dai piccoli ornamenti a statue gigantesche e mulini a vento, giardini, parchi, santuari, templi e davvero molto altro ancora. Tutto dipenderà da noi, da come decideremo di affrontare il titolo e da come penseremo di portare avanti il nostro operato: la libertà creativa è importante già da questo accesso anticipato.
Il gioco avrà anche un sistema di commercio semplice, sebbene non siamo in grado di darvi troppi dettagli in merito. Sicuramente, ci saranno diverse possibilità di guadagnare oro e di commerciare quello che ci serve.
Un mondo che cambia
In alcuni luoghi del mondo non sarà possibile costruire o sviluppare nulla, a causa del fenomeno di deterioramento del terreno, noto come “appassimento”, a meno che non vengano completate delle azioni per rivitalizzare queste aree.
Per riportare ogni zona a uno stato sano, sarà necessario affrontare battaglie, portare a termine missioni e contribuire con risorse a particolari santuari antichi. Ogni regione danneggiata dovrà essere restaurata tramite queste attività, che diventeranno sempre più impegnative man mano che si procede nel gioco.
I nemici diventeranno più forti e gli oggetti necessari per il recupero della terra saranno più difficili da ottenere. Una volta restaurata un'area, potremo iniziare a costruire e coltivare nuovi ecosistemi, piantando semi giganti e alberi enormi. L'esplorazione del mondo di gioco appare molto interessante, con la possibilità di arrampicarsi praticamente ovunque, anche sugli alberi che si coltiveranno nel corso del gioco.
Questi, oltre ad avere una struttura affascinante per l'esplorazione, offrono frutti che possono essere raccolti mentre si sale. La versione in accesso anticipato ci ha permesso anche di esplorare il mare, nuotandoci e immergendoci di tanto in tanto.
Un’altra parte decisamente interessante del gioco è la possibilità di affrontare l’avventura anche in compagnia. C'è infatti la possibilità di giocare in single player, ma se lo volete potete anche divertirvi in cooperativa. Ogni giocatore avrà la propria isola, con la possibilità di invitare fino a tre amici. Le dinamiche di gioco cercheranno di spingere verso una vera e propria collaborazione, soprattutto grazie agli ecosistemi unici.
Si potrebbero scoprire nuovi animali o pesci in altre isole, che non si troverebbero nell’isola di partenza. Sarà anche possibile raccogliere risorse nelle isole degli altri e fare visite nelle città altrui sarà una delle caratteristiche principali del gioco. Insomma, una specie di Animal Crossing, anche se dall'atmosfera decisamente diversa. Inoltre, saranno presenti anche altre modalità cooperative, come la pesca congiunta: un giocatore potrebbe pescare mentre un altro guida i pesci nella zona di cattura.
Come si svilupperà nel corso del tempo
Come abbiamo anticipato in apertura, il gioco prevede una fase di accesso anticipato a partire dal 19 novembre su Steam e su PlayStation 5. Il team di sviluppo è intenzionato a coinvolgere la community per migliorare il bilanciamento del gioco, aggiungere nuovi contenuti e ottimizzare le meccaniche attraverso il feedback dei giocatori.
Per quanto abbiamo visto fino a ora, la trama del gioco si conclude con una narrativa soddisfacente, ma è evidente che ci saranno ulteriori novità nel corso del tempo.
Entro la fine dell’anno, ci sarà infatti un aggiornamento con miglioramenti della qualità della vita, correzioni di bug e ottimizzazioni. L'anno prossimo, nel primo trimestre, sono state pianificate una nuova regione, nuove quest e personaggi, oltre a un gameplay che integrerà l'orario del giorno, con spawn di creature legate al tempo e nuove specie da scoprire. Sarà anche introdotta la modalità offline.
Nel secondo trimestre del 2025 verranno aggiunti nuovi metodi di parapendio, una modalità foto e nuove emote per il giocatore. Saranno inclusi anche nuovi tipi di cavalcature, un sistema di gestione delle stesse, personalizzazioni per il personaggio e nuove esperienze multiplayer, tra cui nuove creature, missioni e il cross-play, che permetterà ai giocatori di unirsi a prescindere dalla piattaforma. Il team si concentrerà anche sul miglioramento dell’intelligenza artificiale degli abitanti della città e sul miglioramento delle voci entro il terzo trimestre del 2025.
Nuovi NPC verranno introdotti con una nuova regione, quest e combattimenti contro demoni (!?), insieme a effetti di resistenza al freddo e altre creature da scoprire. Nel quarto trimestre del 2025 si aggiungerà un bioma delle acque basse, con nuove regioni, ecosistemi, creature, vegetazione e quest, oltre a un villaggio di pescatori da scoprire. Guardando al 2026, verranno introdotti nuovi contenuti, altre quest e meccaniche ambientali come resistenze al caldo, con nuovi biomi, nuove creature e sistemi di felicità nella città e personalizzazione degli edifici. Trattandosi di una versione anticipata, queste aggiunte potrebbero subire modifiche in base ai feedback dei giocatori e le richieste della community. Insomma, i piani per il lungo termine sembrano piuttosto chiari.
Towers of Aghasba ci ha dato fino a ora una bellissima prima impressione. Parliamo di un gioco dal potenziale enorme, in grado di spaziare nell'esplorazione, nello sviluppo, ma anche in grado di dare vita a qualcosa di diverso dal solito: è un sandbox che ci ha appassionato e ci ha tenuto incollati allo schermo, e siamo curiosi di continuare a seguirne l'evoluzione nel corso dei prossimi mesi.
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Progetto ambizioso e vasto.
-
Molti contenuti già al lancio in early access.
-
Un mondo da esplorare e ripristinare.
Contro
-
Alcune meccaniche da raffinare.
Commento
Il sistema di costruzione e di creazione si è dimostrato interessanti e soddisfacente, e il fatto che ci siano anche molti piani per permettere di personalizzare le proprie città potrebbe fare la gioia dei giocatori che amano esprimersi anche attraverso la creatività.
Personalmente, non vedo l’ora di continuare a giocare e vedere, pian piano e nei prossimi mesi, dove arriverà lo sviluppo finale del titolo – che, fino a questo momento, ha mostrato grandissime potenzialità.
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