The Precinct sembra davvero l'anti-GTA che avrei sempre voluto
Un po' come una GTA classico, un po' True Crime, The Precinct in questa prima prova con il gameplay è stato una bella (ancora rudimentale) sorpresa.
Advertisement
a cura di Stefania Sperandio
Editor-in-chief
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Fallen Tree Games
- Produttore: Kwalee
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC , PS5 , XSX
- Generi: Azione
- Data di uscita: Prima metà 2025
Un po' strana forse lo sei, quando giochi a un GTA, sali sulla macchina della Polizia e attivi la sirena e le missioni a tema, in una saga celebre perché ti mette invece nei panni di un criminale. Eppure, è una cosa che mi ha sempre colpita: se ci guardiamo intorno, il mercato videoludico ha tantissime proposte di valore in cui si vestono i panni di un fuorilegge – alcuni dei quali dall'animo nobile, oltretutto.
Se, invece, ti incuriosisce l'idea di giocare un titolo che "simuli" allo stesso modo la vita di strada di un poliziotto, le opzioni si diradano. Nonostante gli evidenti limiti, ai loro tempi amai i due True Crime e anche la loro evoluzione nell'ottimo Sleeping Dogs – che cercava una soluzione più evidentemente di compromesso, mettendoci nei panni di un infiltrato.
Ma le opzioni, come dicevo, non sono mai state davvero tante, tolto l'ottimo LA Noire e il suo approccio indagine-centrico: all'epoca della prima PlayStation, per salire su una volante virtuale mi adattai agli inseguimenti di World's Scariest Police Chases, che giocato in co-op con mio fratello (una guidava, l'altro sparava) non era affatto male.
E di recente ho provato a vivere il brivido del distintivo con Police Simulator: Patrol Officers, che però è davvero molto ingessato in letteralmente qualsiasi meccanica – anche troppo per essere godibile, secondo me.
C'è anche l'interessantissimo This is the Police, ma parliamo di un approccio diverso, iper-narrativo e gestionale, lontano dal "free roaming" à la GTA. Mentre io cercavo un gioco dove essere un agente delle Volanti, più che un funzionario o un detective a caccia di indizi su crimini già avvenuti: io i crimini volevo provare a fermarli mentre erano in atto.
Ecco perché, quando è stato annunciato The Precinct, ho acceso subito le luci lampeggianti sopra la mia testa: perché sembra una specie di GTA isometrico 2.5D posseduto da True Crime, dove si va per le strade nei panni della Polizia e non in quelli dei fuorilegge.
E dopo averlo provato grazie alla demo lanciata con lo Steam Next Fest (che potete provare anche voi, si scarica qui su Steam) ho le dita più incrociate che mai, perché quello che ho giocato, per quanto acerbo in modo accecante, mi è piaciuto.
Primo giorno nel distretto
Sono gli anni '80 e siete appena arrivati nel vostro nuovo distretto. L'accademia vi ha premiato come uno dei migliori nuovi agenti e avete sulle spalle il peso della fama di vostro padre, poliziotto leggendario che è morto (in vano) nel tentativo di ripulire Averno City.
Una volta fatte le presentazioni di rito, è il momento di seguire il vostro sergente capo pattuglia per apprendere le basi del lavoro: ed è qui che The Precinct inizia a convincermi. Quando prendete il controllo del vostro poliziotto, siete dentro il commissariato – che sembra quasi un piccolo diorama di colleghi intenti a lavorare, stanzette ben arredate ricche di dettagli, uffici che quasi mi ricordano lo stile di Two Point Hospital, dove sembra che tutti siano davvero intenti a fare qualcosa.
L'approccio narrativo sembra promettersi molto importante (ma non verboso), considerando che aveva un certo peso anche in questa demo: i dialoghi sono abbastanza costanti e il modo in cui vengono introdotti i colleghi lascia supporre che diversi di loro rivestiranno un ruolo centrale nella vicenda che il gioco completo racconterà.
Ma dobbiamo uscire col sergente, dicevamo: stringi bene in vita il cinturone, prendi le chiavi della macchina e vedi che succede ad Averno City...
Uscire di pattuglia
Già questa demo-tutorial evidenzia che potremo muoverci lungo la città a piedi o sulla nostra volante, incappando in crimini generati proceduralmente che richiederanno il nostro intervento – un po' come succedeva con i criminali di strada in True Crime.
Veniamo forniti di un manuale dell'agente che indica tutti i possibili crimini, che uso della forza richiedono e saremo puniti se non rispetteremo queste indicazioni: non dovrebbe esserci bisogno di dirlo, ma non si spara a una persona disarmata, non si spara in mezzo ai civili e meno che mai si fa del male a un sospettato che non fa resistenza o ha alzato le mani.
A piedi, nel tutorial il gioco mi ha fatto imbattere in piccolissimi criminali, come imbrattatori più o meno aggressivi che ho dovuto multare o arrestare in caso di resistenza. Sulla volante, invece, le cose si sono fatte più interessanti, perché è stato necessario rispondere a una chiamata per una rapina in corso, intimando ai criminali di arrendersi e poi aprendo il fuoco quando si sono rifiutati di farlo.
Il sistema di shooting è molto guidato (e va bene così) e non precisissimo, ma fa molto retrò e devo dire che mi è piaciuto il modo in cui viene gestito, per quanto pasticciato sia: sembra di sparare in GTA 2, ma non dall'alto e un po' meglio.
Oltretutto, quando i suoi partner-in-crime sono caduti sotto i colpi della Polizia, un rapinatore ha gettato a terra l'arma e alzato le mani: a quel punto, il gioco indica di interrompere la sparatoria, avvicinarsi e ammanettarlo per portarlo al distretto. Un dettaglio piccolo ma che mi è piaciuto molto, che premia il fatto che un criminale possa cambiare idea e salvarsi la vita.
Un'altra sequenza ha visto il nostro agente e il suo sergente alle prese con un inseguimento e devo dire che anche la guida si comporta piuttosto bene: è molto arcade, ricorda le sensazioni pad alla mano di Vice City o GTA III più che di qualsiasi altro gioco, e il fatto che la città e i veicoli che incontrate siano distruttibili rende tutto molto interessante.
Si può anche sparare dalla macchina mentre si cerca di speronare un sospettato, ma farlo con i marciapiedi pieni di civili non è mai una buona idea...
Sarà possibile inseguire dei criminali in fuga anche a piedi, magari intimando di fermarsi fino al punto da svuotare la loro barra di resistenza e convincerli alla resa. O, in caso siano ostili, si può ingaggiare lo scontro con il manganello o con il taser, con sempre l'obiettivo di fermarli e non di ucciderli – cosa consentita solo se la vita dei civili o quella degli agenti è messa a repentaglio.
Altro dettaglio di gameplay che ho apprezzato è l'uso della radio, che permette di chiamare rinforzi quando un inseguimento sta venendo condotto da qualche minuto in modo "giusto", o di farsi supportare per portare in centrale un fermato.
Finito il turno, proprio come in Police Simulator si torna alla propria scrivania per terminare la giornata di lavoro e passare alla successiva.
Uno sporco lavoro da fare
Come accennavo in apertura all'articolo, insomma, sembra che The Precinct sia un gustoso calderone di buone idee, anche se è evidente fin dal primo momento perché sia stato rinviato a data da destinarsi (dovrebbe arrivare alla fine dell'anno).
Dal punto di vista dell'interazione, tutto funziona bene ma niente è particolarmente morbido o affinato: il sistema di copertura è un po' legnoso, le sparatorie sono godibili ma si spara un po' alla rinfusa, alcune azioni richieste per completare il tutorial possono lasciarvi confusi e senza ulteriori indicazioni.
Insomma, è evidente come – sul fronte tecnico e dell'ottimizzazione – ci sia ancora del lavoro da fare. Tuttavia, mi fa piacere segnalare che ho giocato la demo su Steam Deck OLED, dove si evidenziano anche le necessità di qualche ottimizzazione delle performance (non ha senso che in ambienti chiusi e poco popolati il frame rate balli) ma sulla quale non ho riscontrato nessun problema di compatibilità. E questo potrebbe decisamente essere un gioco perfetto da vivere in handheld.
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Sembra davvero una GTA classico, ma dove si fa il poliziotto
-
Ricchissimo di sistemi: si lavora a piedi, sulla volante, in elicottero
-
Davvero stilosissimo e strapieno di dettagli, sia nel commissariato che in Averno City
Contro
-
Combattimenti un po' confusi, sia con la pistola che con il manganello
-
Performance da stabilizzare
Commento
Sarà interessante vedere come tutti questi elementi si adatteranno a un'esperienza di gioco completa, ma le ambizioni di The Precinct potrebbero non cadere nel vuoto: tenete vicino il distintivo virtuale, forse questa volta essere un poliziotto potrebbero davvero trasformarsi in un'esperienza videoludica interessante.
Advertisement