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Realpolitiks 3 non vi farà passare molti esami di scienze politiche

Realpolitiks 3 è un grand strategy che dovrebbe simulare l'attuale scenario geopolitico, ma il condizionale è d'obbligo davanti alle sue tante stranezze.

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Realpolitiks 3: Earth and Beyond
Realpolitiks 3: Earth and Beyond
  • Sviluppatore: Jujubee
  • Produttore: Fulqrum Publishing
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Strategico , Gestionale
  • Data di uscita: 22 ottobre 2024 (Early Access)

L’equilibrio geopolitico europeo è appena stato messo a dura prova. L’espansionismo belga ha causato un conflitto con il vicino e piccolo Lussemburgo, la cooperazione tra l’Italia e il Sud Sudan non ha portato i benefici sperati e la convivenza tra il partito fascista e quello comunista in Francia ha isolato sempre di più il Paese transalpino. Per fortuna il nostro generale Monica Spitelli sfoggia sempre un invidiabile pizzetto e degli occhiali a goccia da perfetto militare in stile un film americano degli anni ‘80.

Se vi state chiedendo da quale giornale provengano le informazioni appena elencate o quali tipi di acido abbiamo assunto prima di stendere questo breve rapporto internazionale, sappiate che abbiamo appena scalfito ciò che può succedere in una qualsiasi partita a Realpolitiks 3

Il grand strategy creato da Jujubee e appena pubblicato in Early Access ha davvero poco di realistico. Lo diciamo in modo sincero, ci aspettavamo un approccio diverso dopo i due precedenti capitoli.

Entrambi avevano mostrato anche delle idee interessanti, ma dopo poco tempo erano stati del tutto abbandonati, non hanno mai ricevuto un reale supporto e, soprattutto il secondo episodio, è ancora vittima di una lunga serie di bug e stranezze che lo rendono davvero difficile da giocare. 

Arrivare su Steam tramite un accesso anticipato è dunque una scelta saggia, soprattutto se si tiene in considerazione la passata esperienza. Peccato solo che, dopo una manciata di partite, Realpolitiks 3 assomigli di più ad un titolo ancora in beta, ben lungi dall’essere completo, con qualche casella di testo ancora occupata da placeholder – proprio i famosi Lorem Ipsum – e con degli errori tecnici che ci hanno fatto interrogare più volte sulla bontà delle nostre scelte. 

Una simulazione poco simulativa

Le fonti di ispirazione per Realpolitiks 3 sono evidenti appena si avvia una partita.

Il titolo cerca di trasportare nei giorni nostri molte di quelle meccaniche tipiche dei grand strategy targati Paradox, soprattutto Europa Universalis IV e Victoria 3. Dopo aver selezionato uno stato in un elenco infinito e anche abbastanza peculiare – ad esempio, c’è anche il Cipro del Nord, un Paese non riconosciuto dalla comunità internazionale – si viene proiettati in un planisfero dai colori accesi, nell’anno 2010.

Qui saltano immediatamente all’occhio le prime stranezze. Le uniche icone che spiccano sulla mappa sono quelle delle unità militari, una scelta piuttosto peculiare trattandosi di un simulatore geopolitico contemporaneo, dove la cooperazione, l'economia e la diplomazia dovrebbero contare di più rispetto alla forza bruta.

Oltretutto, i ritratti dei generali hanno un look davvero bizzarro e, non possiamo affermarlo con certezza, tutti gli artwork hanno quelle caratteristiche tipiche delle opere create con l’intelligenza artificiale.

Rispettiamo la decisione presa dal team di sviluppo, un tocco umano avrebbe reso meno anonimi quei volti, ma in un’ottica di risparmio è difficile biasimare il supporto fornito da questi mezzi moderni.

Ecco, magari un prompt per specificare di voler associare un volto maschile ad un nome maschile – e lo stesso dicasi per l'opposto – non avrebbe guastato e avrebbe evitato momenti un po' inaspettati e comici come quelli indicati ad inizio articolo.  

Elementi di teoria politica

Un po’ per evitare che queste enormi icone invadessero metà dello schermo, la nostra prima azione è stata quella di eliminare le unità militari, una revisione del budget decisamente utile quando si è alle prese con un debito pubblico stellare e un PIL che cresce di pochi decimali.

Gli interventi sull’economia si sono però rivelati più complicati del previsto, nonostante molte delle risorse e anche l’UI di Realpolitiks 3 ricalchino quelle già viste nei titoli Paradox.

Abbiamo provato a tagliare i fondi alla spesa militare, a ripagare una parte del debito e anche a costruire qualche edificio utile a generare maggiori introiti e ad abbassare la disoccupazione, ma i conti restavano sempre misteriosamente in rosso.

Il vero problema di Realpolitiks 3 è che proprio non si capisce l’esito delle azioni compiute e il sospetto è che certi sistemi non siano stati ancora implementati.
Il vero problema di Realpolitiks 3 è che proprio non si capisce l’esito delle azioni compiute e il sospetto è che certi sistemi non siano stati ancora implementati. Aggiungete inoltre la totale mancanza di un tutorial degno di questo nome e anche l'assenza di tooltip utili per meglio interpretare tutte quelle icone presenti nel gioco.

Ad esempio, alle volte abbiamo effettuato delle spese che le nostre casse non avrebbero potuto sostenere e ci aspettavamo che questo esborso portasse ad un incremento del debito o a un segno negativo davanti all’icona dei fondi. Il budget complessivo rimaneva invece sempre fermo a zero, per qualche strano mistero.

Stesso discorso per quelli che vengono chiamati punti azione, una risorsa legata alla burocrazia e un sistema pressoché copiato da quello usato in Victoria 3. In questo ambito, nonostante nell’interfaccia venisse mostrato un introito positivo, il totale di questa risorsa non si scollava dallo zero. Il tutto mentre un plotone di chissà quale stato fluttuava sospeso sull’Oceano Atlantico.

Abbracciare il caos

A causa di queste stranezze, molte delle nostre partite sono state guidate dalla semplice voglia di sperimentare con le meccaniche messe a disposizione e non tanto da una reale pianificazione.

Purtroppo, con le tasche alle volte piene e alle volte vuote e con dei punti azione difficili da decifrare era molto complesso attivare nuove tecnologie e progetti coerenti, così come avviare dei rapporti internazionali solidi.

Il primo impatto con Realpolitiks 3 – al netto dei volti inquietanti creati con l’AI di cui sopra – è stato anche sorprendente e i vari menù, le numerose opzioni e le tante possibili scelte diplomatiche ci avevano illuso di essere al cospetto di uno strategico profondo e complesso. 

Purtroppo, tutto sembra esser stato sviluppato senza una reale cognizione di causa. Perché un debito pubblico normale dovrebbe generare un +0,03% nel PIL e un debito pubblico basso solo un +0,01%? Perché azzerare le spese di un ministero portano ad una perdita di punti azione?

Avere meno burocrazia non dovrebbe generare un risparmio? Perché tutti i nostri primi ministri, in tutti gli Stati che abbiamo testato, erano degli sciovinisti amanti oltre misura della patria e tutti avevano lo stesso albero delle abilità?

Gli interrogativi senza risposta sono davvero numerosi e a questi si aggiungono i dubbi riguardanti i costi legati alle nuove tecnologie e progetti. Avviare una nuova ricerca, ad esclusione di quelle iniziali, ha un prezzo spesso spropositato e questi nuovi progressi hanno inoltre dei benefici molto limitati, incrementi che si aggirano attorno ai soliti zero-virgola.

Ci sono diverse incongruenze temporali, come un Paese industrializzato che ancora non conosce gli ospedali, il mercato azionario o le fabbriche.
Inoltre, tutti i Paesi hanno lo stesso albero delle tecnologie e non ci sono missioni uniche, ad esempio per le super-potenze. Queste mancanze limitano in modo evidente la rigiocabilità e l'esperienza di gioco resta complessivamente la stessa, sia che si scelga di guidare la Germania o un piccolo Stato del centro Africa.

Tralasciamo poi le incongruenze temporali, come un Paese industrializzato che ancora non conosce gli ospedali, il mercato azionario o anche delle generiche fabbriche. Fabbriche ovviamente non ancora scoperte, ma già costruite in qualche nostra provincia alla data di partenza.

Lo ripetiamo, la sensazione è che Realpolitiks 3 sia stato sviluppato senza una reale visione di insieme e senza studiare bene la materia. Questo concetto ritorna con forza anche quando si analizza il sistema politico dei vari Stati. Certo, nessuno ha pretese di perfetta aderenza alla realtà – anche se il nome del gioco lo lascerebbe intendere – ma fa strano avere un Parlamento italiano diviso in forze pari tra fascisti e comunisti, mentre un generico partito social-democratico vive ai margini della legalità.

Cliché 

Ovviamente la Costituzione italiana non prevede alcun tipo di welfare e di tutela per i lavoratori, ma applica senza problemi la legge marziale. Uno strano stato di diritto.

Questi sono casi che strappano anche un sorriso, ma ci sono momenti in cui Realpolitiks 3 scade proprio nel luogo comune, come quando l’Algeria ha iniziato a compiere attacchi terroristici in Svizzera o semplicemente perché tutti i leader arabi e mediorientali sembrano usciti da una pellicola come Lawrence d’Arabia, con tuniche e turbanti in testa. Anche in questo frangente, una riga di prompt in più all'intelligenza artificiale avrebbe evitato questi casi diplomatici.

Infine, come da tradizione per la serie, anche questo terzo capitolo aggiunge una nuova meccanica finora mai vista. Nel secondo episodio era stato implementato un nuovo sistema bellico quasi da wargame, mentre qui è stata aggiunta la colonizzazione della luna e del sistema solare, un programma spaziale da ricercare lungo un percorso di crescita ad hoc e che comprende anche degli strani combattimenti fra le stelle.

Un tocco di fantascienza non guasta, ma avremmo preferito che, al posto di fantasiosi sviluppi futuri, ci si fosse maggiormente concentrati su pochi e concreti schemi, presi in prestito dal passato della serie e qui maggiormente ampliati.  

Realpolitiks 3 è un titolo evidentemente ancora in divenire e a cui servono ancora degli sforzi per raggiungere un livello quantomeno accettabile, sia in termini di pulizia che di contenuti.

La nostra esperienza di gioco è stato un viaggio naif nella geopolitica internazionale e forse proprio queste bizzarrie sono attualmente uno degli aspetti più piacevoli dell’opera di Jujubee. Se la prendete come un accurato simulatore resterete parecchio delusi, ma se cercate uno strategico tutto sommato abbordabile con cui sperimentare fra assurdi sistemi politici e fantasiose teorie economiche, qui troverete anche delle ore di sano divertimento. 

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Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Ha enormi margini di miglioramento.

  • Come struttura, ricalca molte meccaniche dei migliori grand strategy.

Contro

  • Davvero troppi bug.

  • Le imprecisioni "politiche" sfiorano il tragicomico.

  • Manca una adeguata introduzione, come un tutorial e dei tooltip.

Commento

Realpolitiks non è stata finora una serie fortunatissima e i primi due capitoli, nonostante delle buone idee, sono naufragati a causa di un mancato supporto nel tempo. La scelta di affidarsi ad un Early Access per questo terzo episodio è quindi provvidenziale, anche alla luce di questo primo faccia a faccia che ha portato con sé più dubbi che certezze. La speranza è che il team di sviluppo prosegua il proprio lavoro con un costante aggiornamento e che migliori le tante aree che ci hanno lasciati più perplessi.
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