Sebbene sia datato 2005, è indubbio come rFactor rappresenti ancora oggi una delle più valide scelte per chi è appassionato di simulazione di guida su PC. Il motivo di tanto successo è da ricercarsi nella estrema versatilità del titolo e nella solida community, capace di sfornare mod di ottimo livello.Dopo circa sette anni, però, l’inevitabile peso dell’età comincia a farsi sentire: per questo lo sviluppatore Image Space Incorporated ha ripreso in mano le redini del brand e sviluppato, non senza qualche intoppo, rFactor 2. Il titolo è entrato da qualche giorno nella sua fase di open-beta, la quale precede di circa sei mesi il lancio finale sul mercato. Noi di Spaziogames abbiamo avuto l’opportunità di provare il materiale al momento disponibile: accendiamo i motori, dunque, e vediamo se tutte queste aspettative sono ben riposte. Tonight on rFactor 2…Cominciamo col dire che per acquistare, e naturalmente giocare, alla beta rFactor 2 è indispensabile scaricare il file eseguibile del launcher; una volta fatto questo, basterà seguire le istruzioni contenute nella guida alla prima installazione (disponibile a questo link). Una volta finito si potrà scegliere di giocare in singolo oppure in multiplayer (senza tralasciare il fatto che è disponibile anche una terza possibilità, ovvero la modalità developer, utile per i creatori di mod); una volta lanciato il gioco in modalità single player apparirà il menù principale dal quale sarà possibile scegliere auto, tracciati e modalità di gioco; dopo la prima installazione tuttavia, il gioco sarà completamente “vuoto”, ossia senza tracciati e con una sola auto. Ancora una volta, per aver accesso a tutti contenuti disponibili, ci si dovrà recare sul sito ufficiale del gioco e scaricare i vari pacchetti.In ogni caso, il materiale in questione include vetture della Formula Renault 3.5, alcuni veicoli storici degli anni ’60 e del Renault Mégane Trophy. I tracciati disponibili, invece, sono il Mils Metropark, il circuito di Sepang (in Malesia), l’autodromo del Portogallo, una versione del 1967 del circuito cittadino di Monaco e una del 1966 di Spa.E’ d’obbligo infine un accenno alla modalità multiplayer, rimasta strutturalmente immutata rispetto al capitolo precedente; già ora è possibile trovare un buon numero di partite, con un net-code stabile e solido in quasi tutte le occasioni
A noob is gonna drive against a wall Spulciando le varie opzioni di gioco è possibile notare le prime novità del titolo che, ricordiamo, è comunque ancora in fase di beta, quindi soggetto a più che probabili miglioramenti e innovazioni. Al di là delle approfondite opzioni grafiche (aspetto su cui torneremo meglio nell’ultimo paragrafo), colpisce in positivo il potenziale delle varie opzioni di personalizzazione del gioco, come per esempio la possibilità di cambiare tipo di HUD o di menù principale: va da sé che queste opzioni risulteranno più o meno incisive a seconda della diffusione e dell’interesse dei modder verso il gioco. Un altro aspetto che appare ben curato è quello relativo alla personalizzazione delle condizioni atmosferiche, uno degli elementi mancanti nel primo capitolo; è possibile infatti gestire ogni aspetto del meteo, visto che il gioco mette a disposizione del giocatore cinque “momenti atmosferici”, corrispondenti ai diversi quinti di gara. Per ognuno di questi sarà possibile scegliere tra pioggia, sole e condizioni intermedie, regolando altresì l’intensità del vento. Per il resto, le altre opzioni di personalizzazione delle gare non registrano altri cambiamenti rispetto al capitolo passato.
A chater is gonna make a messParliamo finalmente delle sensazioni di guida una volta scesi in pista. C’è da dire che uno dei pregi del primo rFactor risiedeva proprio nell’immediatezza di guida, la quale però era supportata da una sensibilità e profondità di opzioni di setting delle vetture tali da poter spingere al massimo le proprie prestazioni motoristiche. Il primo impatto con rFactor 2, invece, si è dimostrato meno positivo; si dovrà spendere del tempo nei meandri dei menù per cercare di trovare la giusta sensibilità dello sterzo (cosa che non succedeva nel primo capitolo), e soprattutto una volta al volante la sensazione di immediatezza sembra essere inferiore al passato. Chiaro, si tratta di una beta ancora da migliorare e in fase di aggiornamento, ma la sensazione è che si sia fatto un passo indietro. Parlando delle macchine a disposizione fino a ora, le vetture storiche risultano assai complicate da governare anche con alcuni aiuti attivati, andando forse a penalizzare i giocatori muniti di volanti più economici; la situazione migliora con le Renault Mégane, sebbene sembra che le macchine abbiano una certa tendenza, soprattutto nei rettilinei, a sfuggire al controllo del giocatore un po’ troppo facilmente, mentre in curva si nota una presenza forse eccessiva di sovrasterzo. In singolo, inoltre, il comportamento delle vetture gestite dalla IA è da rivedere: sebbene sia possibile sceglierne il livello di aggresività, gli avversari sembrano cercare, una volta a contatto col giocatore, di buttarlo fuori pista con ogni mezzo possibile. Va detto però che il titolo è sicuramente votato all’online, e che si tratta per ora di un difetto trascurabile. Parlando del feeling dato dalla guida sull’acqua, i risultati sono discreti, con le macchine che scivolano a ogni minima disattenzione; si tratta quindi di un sufficiente punto di partenza per lo sviluppo dei prossimi mesi.Per ultimo, un accenno alla fisica: troppo spesso la macchina tende a cappottarsi dopo un incidente o, peggio, subito dopo aver preso un cordolo con magari troppa irruenza. Si tratta sicuramente di un aspetto da rivedere nel corso di questi mesi di beta. And I’m gonna crash them allSe quindi la guida al momento non risulta soddisfacente, in questa fase di sviluppo è l’aspetto tecnico a far storcere il naso in modo maggiore. Sebbene il titolo non sia rivolto a un tipo di giocatore assai attento alle performance grafiche estreme, spesso si ha come l’impressione di aver principalmente a che fare con un gioco di diversi anni fa al quale sono stati aggiunti alcuni effetti di post-processing e un nuovo sistema di illuminazione. L’esempio maggiore di quanto detto deriva dalla realizzazione dei tracciati, in special modo degli elementi di contorno quali pubblico e soprattutto erba, la quale risulta “spalmata” per effetto di texture non all’altezza. La povertà grafica è visibile in ogni aspetto di gioco, mentre l’utilizzo di filtri e HDR non sembra sia ottimizzato al massimo. Per fare un esempio, abbiamo realizzato un giro di pista sulla pista di Sepang scegliendo come orario le 5 del pomeriggio circa. Come è possibile vedere anche dall’immagine 7, il sole risulta essere una ben poco realistica palla dai contorni bluastri, con un alone giallastro e un cielo che assume le tonalità del bianco. La stessa realizzazione della pioggia è al momento insufficiente: anche selezionando il livello di intensità maggiore, infatti, sarà veramente difficile distinguere le gocce d’acqua. Ci si dovrà accontentare del rumore dell’acqua che scroscia sull’asfalto che, insieme al cielo grigio e alle nuvole, saranno gli unici veri indicatori atmosferici.Appare ben realizzata, invece, la dinamica metereologica delle gare: il passaggio da un cielo azzuro a uno tetro avviene con naturalezza, con conseguente cambio di luce che il più delle volte è realizzato in modo sufficiente.Concludiamo infine con una nota sul versante dei requisiti di sistema consigliati i quali, considerando la grafica a disposizione del gioco, sembrano essere immotivati (si parla infatti, tra le altre cose, di più di 4gb di RAM e CPU dual core da 3.5 GHz). Anche con configurazioni di massimo livello, inoltre, il gioco risulta assai pesante nei caricamenti e lento nelle situazioni concitate, come per esempio una gara con pioggia pesante
– Buona dinamica delle condizioni atmosferiche
– Il comparto online è sempre solido
Alla fine di questa corposa analisi della beta di rFactor 2, la sensazione è quella di trovarsi difronte a un titolo il cui enorme potenziale sembra essere messo a repentaglio da una realizzazione per ora non del tutto soddisfacente: ci riferiamo soprattutto alle sensazioni di guida, più che alla grafica, comunque assai carente. La speranza è che i sei mesi di open beta, e soprattutto i feedback della community, riescano a far tornare sulla retta via un progetto che ha ancora tanto da dare; bisogna però che gli ISI rispondano con prontezza alle richieste degli appassionati: le alternative, altrimenti, sono già all’orizzonte e tra qualche mese non mancheranno di certo.