Immagine di Persona 3 Reload | Provato - La rinascita di un grande classico
PROVATO

Persona 3 Reload | Provato - La rinascita di un grande classico

Il nostro primo incontro con il nuovo Persona 3 Reload ci ha mostrato un titolo completamente ricostruito con una componente artistica di alto livello.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

Informazioni sul prodotto

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Persona 3 Reload
  • Sviluppatore: Atlus
  • Produttore: SEGA
  • Testato su: XSX
  • Piattaforme: XSX , XONE , PC , PS5 , PS4
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 2 febbraio 2024

LONDRA - Il percorso fatto dalla serie Persona negli ultimi anni è davvero stupefacente. Fino a pochi anni fa era un JRPG molto di nicchia, che aveva indubbiamente una sua fanbase anche in Occidente, ma nulla di paragonabile ai mostri sacri del genere. L’arrivo sui nostri lidi di Persona 5 nel 2017 cambiò radicalmente la percezione di molti videogiocatori nei confronti della serie di Atlus, permettendole di diventare un vero e proprio gioco di culto.

Nel 2020 uscì poi Persona 5 Royal, versione migliorata del quinto capitolo, che ebbe persino una traduzione completa in italiano, cosa che la versione base del gioco per esempio non aveva. I numeri d’altronde parlano chiaro: Persona 5 ha venduto oltre 10 milioni di copie in tutte le sue incarnazioni, quindi considerando anche gli spin-off come Strikers o il recente Tactica (qui la nostra recensione); ma i giochi ammiragli, ossia il 5 base e il Royal, hanno superato i 7 milioni di copie da soli, un numero impressionante per un JRPG così peculiare.

La saga di Persona è nata in realtà come spin-off di Shin Megami Tensei, ma un capitolo in particolare permise a questa serie costola di superare quella principale: stiamo parlando di Persona 3. Il titolo, nato su PlayStation 2 nel lontano 2006, fu il primo a proporre il sistema di progressione che alternava vita scolastica, con un rigoroso calendario da seguire, e i classici combattimenti nei dungeon tipici dei JRPG. Questo sistema è ormai diventato il marchio di fabbrica dei Persona e il motivo del grande successo della saga, prima in Giappone e poi anche nel resto del mondo, dato che non esistono altri titoli simili nel panorama dei giochi di ruolo.

Il prossimo 2 febbraio uscirà per PlayStation 4 e 5, PC e Xbox One e Series S/X il remake del terzo capitolo, chiamato Persona 3 Reload, che arriverà al day-one anche su Game Pass. Un’occasione unica per recuperare questa pietra miliare dei JRPG, rivolta a chiunque non l’avesse giocato all’epoca o desiderasse una versione più moderna di un gioco che, nella sua versione originale, ormai sente il peso degli anni. Nei giorni scorsi siamo volati in Inghilterra per provare per circa un’ora Persona 3 Reload, all’ombra della splendida cornice delle Horsley Towers, location che per l’occasione si è trasformata nella torre che nel gioco dà accesso al Tartarus.

L’ora più buia

La nostra ora di prova di Persona 3 Reload (manca poco se volete prenotarlo su Amazon) si collocava a pochissime ore dall’inizio del gioco. Molti dei personaggi iniziali erano già stati reclutati e si era già nel bel mezzo degli eventi legati sia al mistero della Dark Hour che alla comparsa delle temibili Ombre. Se non avete mai giocato al capitolo originale, ve ne riassumiamo brevemente la trama.

In Persona 3 il nostro protagonista è uno studente da poco trasferitosi nella città di Tatsumi per frequentare la scuola chiamata Gekkoukan High School. Qui il nostro personaggio (il cui nome è liberamente scelto dal giocatore) si ritroverà a vivere nel dormitorio scolastico insieme ad altri studenti con cui farà subito amicizia.

Un giorno, però, scoprirà l’oscuro segreto della scuola: nel passaggio tra un giorno e l’altro la realtà si distorce dando vita alla Dark Hour, un momento fuori dal tempo in cui la scuola si trasforma nella labirintica torre chiamata Tartarus, dove vagano mostri pericolosi conosciuti come le Ombre. Messo alle strette da una di queste creature, il protagonista farà affidamento su di un misterioso potere insito in lui e chiamato Persona: una sorta di essere spirituale nato dall’anima di un individuo e dotato di poteri speciali.

Il nostro alter ego scoprirà di non essere l’unico in grado di evocare un Persona: infatti, verrà a conoscenza di un’organizzazione chiamata SEES, ossia Specialized Extracurricular Execution Squad, formata da altri studenti come lui, tra cui alcuni suoi compagni di dormitorio; i membri sono in grado di utilizzare i suoi stessi poteri. Il gruppo fa ricorso a queste capacità speciali per indagare su cosa sia la Dark Hour e tentare di fermare il fenomeno soprannaturale, e con esso il proliferare delle Ombre.

Questo è l’incipit iniziale di Persona 3, condiviso anche da questo remake. Il gioco si alternerà seguendo, durante il giorno, il normale calendario scolastico, che in Giappone inizia ad aprile, tra compiti, svago e altre attività della normale vita di uno studente, mentre di notte sarà lasciato spazio alle battaglie contro i mostri del Tartarus.

Nella nostra prova abbiamo potuto partecipare a qualche attività diurna, anche con la possibilità di approfondire i rapporti con alcuni personaggi tramite i Social Link, altro marchio di fabbrica della saga di JRPG di Atlus.

Questo sistema è nato proprio con Persona 3 e in questo Reload la meccanica è stata migliorata e resa più moderna, prendendo spunto dalla struttura dei Social Link visti in Persona 5. Ogni personaggio con cui condivideremo un Social Link è legato a un arcano maggiore dei Tarocchi e migliorare il rapporto con lui permetterà di migliorare anche i Persona legati a quell’arcano. Sarà inoltre possibile ottenere anche particolari bonus in battaglia.

Accettando un paio di uscite con dei compagni di scuola, ci è capitato di andare a mangiare un ramen o di allenarci nella corsa con il club di atletica. Come sempre, in ognuno di questi appuntamenti sarà importante scegliere la risposta giusta alle domande che ci verranno poste, così da far salire l’affinità più velocemente.

La meccanica dei Social Link è stata resa più moderna, prendendo spunto da Persona 5.
Nel Persona 3
originale c'era anche il rischio, a furia di risposte sbagliate, di rompere un Social Link e questo aveva gravi conseguenze, come l’impossibilità di utilizzare i Persona legati all’arcano in questione fino alla ricostruzione del Social Link; in Reload quest’eventualità è stata eliminata, rendendo il sistema più simile a quello del quinto episodio.

Certo, probabilmente riuscire a massimizzare tutti i Social Link sarà molto difficile al primo tentativo: l’eliminazione del rischio di bloccare un Social Link non garantisce il successo per qualsiasi risposta data e, se si continua a sbagliare, si rallenterà il processo di miglioramento dell’affinità.

Servirà dunque molta pianificazione per riuscire a massimizzare tutti gli Arcani sfruttando al meglio questo sistema, dato che il tempo a disposizione nel gioco non è infinito, e bisognerà dunque pensare sempre attentamente a come impiegare il proprio tempo libero.

Oltre ai Social Link, il nostro personaggio potrà dedicarsi a varie attività come lo studio in biblioteca o lo svago in una sala giochi. Ognuna di queste attività è legata anche alle sue skill sociali che, come nel quinto episodio, saranno importanti sia nella vita di tutti i giorni che in battaglia.

Gli sviluppatori hanno poi promesso che in Persona 3 Reload saranno presenti ulteriori Social Link e molte altre attività che non c'erano nell’originale, con anche alcuni eventi speciali legati a personaggi magari in origine meno approfonditi.

Non aspettatevi comunque contenuti provenienti da Persona 3 FES o dalla versione per PSP, in cui era possibile scegliere anche una protagonista femminile, dato che Persona 3 Reload è basato quasi esclusivamente sulla struttura dell’originale del 2006.

Le novità del combat system

Passando alle battaglie di Persona 3 Reload, queste faranno sentire subito a casa tutti i reduci di Persona 5. Gli scontri sono come sempre a turni e il loro fulcro è riuscire a individuare la debolezza elementale dell’avversario.

Se, infatti, si colpisce un’ombra con un elemento a cui è debole, si guadagnerà un’azione extra da compiere nell’immediato – ma bisognerà fare attenzione, perché questa meccanica vale anche per i nemici.

Il nostro team potrà essere composto da quattro personaggi, con il protagonista che, come tradizione vuole, sarà l’unico a poter utilizzare più Persona contemporaneamente, cambiandoli tra un turno e l’altro. Il Persona 3 originale dava la possibilità di controllare direttamente soltanto le azioni del nostro personaggio, con il resto del party gestito dall’IA.

Questa meccanica era già stata modificata nella versione per PSP, dove si potevano dare ordini direttamente a tutto il gruppo – e naturalmente anche in Persona 3 Reload sarà possibile controllare tutti i membri del party; ma, volendo, si potrà anche selezionare una modalità più in linea con il capitolo originale.

La meccanica dello Shift sostituisce il Baton Pass del quinto capitolo: questa offre la possibilità di cedere il turno a un compagno per permettergli di attaccare un avversario incapacitato. Se si riusciranno ad atterrare tutti i nemici colpendoli nei punti deboli, sarà possibile eseguire un Assalto, un potente attacco compiuto da tutti i membri del team insieme, molto scenico da vedere.

Abbiamo potuto combattere troppo poco per comprendere se la difficoltà sia tarata verso l’alto o meno. Il Persona 3 originale era piuttosto ostico, ma la prima impressione che ci siamo fatti di Reload è quella di un gioco molto accessibile, soprattutto se si viene da uno dei capitoli precedenti della saga.

Ad ogni modo il titolo permette di selezionare ben cinque livelli di difficoltà diversi, così da soddisfare ogni esigenza, con la possibilità anche di cambiarli nel bel mezzo della partita. L’unica eccezione è il grado di difficoltà massimo, che, una volta abbassato, non potrà essere ripristinato.

I combattimenti di Persona 3 Reload dunque risultano molto vari e con un’ottima componente strategica, che si andrà ad ampliare man mano che si avanzerà nel gioco, grazie all’acquisizione di nuovi Persona e alla comparsa di nemici sempre più agguerriti.

Il Tartarus è la sezione che risulta invecchiata un po' peggio.
Anche stavolta, dopo la sconfitta di alcuni avversari, sarà possibile ottenere nuovi esseri evocabili. In determinate occasioni, dopo la battaglia, sarà infatti possibile scegliere una carta che ci darà dei bonus, come l’ottenimento di una maggior somma di denaro o esperienza, o appunto la possibilità di ottenere un nuovo Persona da usare in battaglia. 

Non mancherà poi la Velvet Room, in cui sarà possibile fondere i nostri Persona per crearne di nuovi e più potenti, grazie anche al fatto che potranno ereditare le abilità di quelli precedenti.

La vera grande novità che abbiamo notato nella nostra prova, in relazione al combat system, è l’introduzione della Teurgia, una mossa speciale molto potente che somiglia parecchio a una Limit Break. Questa sembra legata ai Persona equipaggiati dal personaggio, e si caricherà man mano che attaccheremo o eseguiremo altre azioni offensive speciali. Una volta pronta, sarà possibile colpire gli avversari con un semplice comando, che farà partire uno spettacolare attacco in grado di infliggere gravi danni.

Non abbiamo ancora scoperto tutti i segreti legati alla Teurgia, dato che era stata appena introdotta quando la nostra ora in compagnia dell’RPG di Atlus è scaduta, ma siamo convinti che nasconda diverse informazioni interessanti ancora da scoprire.

La Teurgia è la grande novità del combat system di Persona 3 Reload: consiste in un attacco speciale in grado di fare danni enormi.

Se l’impressione che abbiamo avuto da Persona 3 Reload è quella di un grande miglioramento per ogni aspetto del gioco, probabilmente la sezione che inevitabilmente risulta invecchiata male è proprio il Tartarus, il dungeon principale del gioco.

Questa è l’eredità che il titolo si porta dietro dalla sua versione del 2006: un dungeon con stanze perlopiù procedurali con un level design ormai piuttosto vetusto e con poca varietà a livello sia visivo che strutturale. È costituito da stanze vuote e senza troppi fronzoli, con qualche ombra che lo popola da affrontare e le immancabili strade alternative dove trovare dei forzieri. Di nuovo ci sono solo delle strane lanterne distruttibili in cui a volte è possibile recuperare qualche oggetto.

Il Tartarus di Persona 3 Reload (già prenotabile su Amazon), seppur inferiore agli ottimi dungeon di Persona 5, è un’eredità del passato che bisogna però accettare, perché non era possibile eliminarlo senza stravolgere completamente il gioco nella sua essenza.

Fortunatamente ci sono alcune novità che rendono la navigazione più semplice, come ad esempio l’eliminazione del fattore Fatica, che nel Persona 3 originale abbassava di molto le prestazioni in battaglia dei personaggi costringendo il giocatore a interrompere l’esplorazione per riposare.

Non sappiamo ancora se ci sarà qualche meccanica alternativa che ci costringerà a lasciare i vari piani del Tartarus – ma supponiamo di sì, dato che alcuni piani saranno legati indissolubilmente alla progressione del gioco. Inoltre, ora è possibile anche correre tra i piani con uno scatto molto rapido, così da velocizzare gli spostamenti, anche se ciò ci renderà più visibili dalle Ombre, che proveranno ad attaccarci preventivamente.

Nonostante dunque la struttura del Tartarus sia inevitabilmente invecchiata un po’ male, nel complesso i combattimenti di Persona 3 Reload promettono molto bene grazie ad alcune novità strutturali che li rendono più immediati e spettacolari. Vedremo se queste premesse saranno confermate anche nella versione finale del gioco.

Lo stato dell’arte

L’aspetto più convincente di Persona 3 Reload è indubbiamente quello artistico. L’interfaccia utente è stata completamente rifatta da capo, prendendo spunto da quanto visto in Persona 5, ma senza risultare troppo simile, anzi.

I vari menu del gioco hanno una loro personalità, basata sui colori blu e azzurro e legata al tema dell’acqua, come è possibile vedere già nell’immagine del protagonista immerso nel blu profondo di un oceano, che compare quando semplicemente si apre il menu principale.

Anche a livello visivo si notano enormi passi in avanti, anche rispetto a Persona 5 Royal. Il titolo è realizzato con Unreal Engine 4 e sia i modelli che le animazioni dei personaggi sono completamente rifatti da zero e molto curati, senza contare gli ottimi effetti speciali e di luce che si vedono in combattimento.

Anche gli artwork in 2D dei personaggi sono stati ridisegnati da capo e mostrano una qualità eccellente che rende ancor più moderni e accattivanti tutti i personaggi del cast originale. Nel gioco saranno inoltre presenti anche delle inedite sequenze animate di alta qualità, la cui resa è davvero spettacolare, anche se purtroppo non siamo riusciti a risalire al nome dello studio d’animazione che se ne è occupato.

Un Persona non sarebbe lo stesso senza una grande colonna sonora e, anche se abbiamo giocato soltanto per un’ora, possiamo già dirvi che le musiche sono incredibilmente suggestive, tra pezzi dell’originale ri-arrangiati e alcune canzoni completamente inedite che spaziano dal rap al rock al pop giapponese. Come accadeva con le melodie jazz di Persona 5, anche questa nuova colonna sonora riesce a creare un’atmosfera unica all’interno del gioco.

Abbiamo inoltre provato una versione del titolo localizzata in italiano e, da quanto abbiamo sperimentato, la traduzione ci è sembrata più che valida.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • A livello artistico è incredibile

  • Social link e attività da fare durante la giornata ampliate e migliorate

  • Combattimenti sempre avvincenti e molto tattici

Contro

  • La struttura del Tartarus non è cambiata molto dal titolo originale per PS2 e potrebbe essere il punto debole dell'esperienza

Commento

Le impressioni dopo un’ora di gioco passata in compagnia di Persona 3 Reload non possono che essere molto positive, considerato anche il peso storico e la qualità del materiale di partenza. Certo, in un gioco vasto come questo una sola ora è troppo poco per poter dare un giudizio più ponderato, ma quanto visto ci è piaciuto: il combat system è solido e aggiornato alle meccaniche di Persona 5, anche con qualche aggiunta extra, le attività sociali sono ampliate ancor di più, con tanti nuovi scenari da vedere. Infine, a livello artistico, siamo di fronte a un titolo eccellente. L’unico dubbio che rimane riguarda quale sia il peso che la struttura invecchiata non benissimo del Tartarus potrebbe avere lungo tutta la lunga avventura che aspetta i tanti appassionati della saga di Atlus il prossimo 2 febbraio, ma per valutare quest’aspetto bisognerà attendere di avere tra le mani la versione completa del gioco.
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