Next Car Game
a cura di Nitro
Informazioni sul prodotto
Wreckfest
- Sviluppatore: BugBear Entertainment
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE
- Generi: Guida Arcade
- Data di uscita: 14 gennaio 2014 (early access) - 14 giugno 2018 (PC) - 27 agosto 2019 (PS4, Xbox One)
Lo sviluppo di Flatout 3 da parte di un team diverso da Bugbear Entertainment ha lasciato molti utenti con l’amaro in bocca, compreso chi vi scrive. Dopo i primi due capitoli della serie, i fan della saga si aspettavano un terzo capitolo di tutto rispetto condito da gare mozzafiato, esplosioni e modalità di gioco fuori di testa: elementi che da sempre avevano caratterizzato il brand. Il risultato, purtroppo, fu un fallimento totale. Team 6 Studios, già autore del porting del primo Flatout per Nintendo Wii, realizzò infatti un titolo di infima qualità, venduto a un prezzo esorbitante, afflitto da una serie mostruosa di bug e con un comparto tecnico imbarazzante. Tutti si domandavano dove fossero finiti i Bugbear, e dopo l’uscita di Ridge Racer Unbounded il team finlandese decise di scoprire le proprie carte, avviando una campagna di crowd funding dedicata a un nuovo e ambiziosissimo progetto, chiamato Next Car Game. Purtroppo per gli sviluppatori, a pochi giorni dalla scadenza la raccolta non raggiunse nemmeno lontanamente il proprio obiettivo, e la decisione fu quella di chiuderla anticipatamente e di concentrarsi unicamente sui preorder tramite il sito ufficiale del gioco, attualmente aperti, e l’early access di Steam. Qualche settimana fa abbiamo messo le mani sulla tech demo del gioco, disponibile gratuitamente per un breve periodo di tempo, e soddisfatti di quanto provato non abbiamo esitato nemmeno un secondo quando ci è stata proposta una build provvisoria un po’ più corposa.
Wrecking Cars
Essendo appunto una versione lungi dall’essere completa (per l’esattezza si trattava di una pre-alpha) le modalità di gioco e i contenuti non erano numerosissimi, ma sufficienti per farci un’idea di quello che ci aspetterà tra qualche mese.
Appena avviato il gioco abbiamo avuto modo di scegliere il bolide con cui gareggiare tra i due disponibili, provenienti da Europa ed America. Il primo era caratterizzato da un peso piuttosto ridotto e votato alle gare, mentre il secondo si è rivelato un validissimo alleato in mezzo alla moltitudine di collisioni e schianti che abbiamo dovuto affrontare, uscendone più volte vincitori. Va da sé che nella versione finale del titolo troveremo molte più auto e di natura svariata, e già da ora abbiamo potuto notare la possibilità di modificare alcune componenti (per il momento si possono cambiare solo gli pneumatici e il motore), e di constatare la futura possibilità di vendita, ricerca e test drive alla ricerca dell’assetto che più ci aggrada, sia in termini di prestazioni che di feeling alla guida. Siamo molto fiduciosi a riguardo, perché se Bugbear realizzerà un sistema discretamente profondo, implementando altro oltre alla possibilità di disabilitare gli aiuti alla guida, i perfezionisti e i più appassionati troveranno sicuramente pane per i loro denti.
Fasten your seatbelts!
Saliti a bordo dell’auto ci siamo subito cimentati in un Derby last man standing in un’arena circolare: insieme ad altri 23, 11 o anche un solo giocatore controllati dalla CPU, l’obiettivo era quello sopravvivere a una vera e propria bolgia di schianti e collisioni mortali, capaci di polverizzare completamente il nostro veicolo. Riuscire a schivare auto a tutta birra, evitare l’impatto con un avversario diretto verso di noi e metterli fuori gioco senza rischiare la pelle erano i nostri obiettivi principali, e la scalata verso il successo non è stata una delle più semplici. A parte qualche problema nell’IA, il cui fix arriverà sicuramente prima della release, che talvolta impazziva e cominciava a correre in retromarcia seguendo un moto circolare, i concorrenti si sono dimostrati degli ossi duri e per nulla stupidi: spesso sono riusciti a colpirci improvvisamente facendoci ribaltare o andare contro un muro, e una volta fermi il rischio di diventare un ammasso di ferro diventava sempre più alto. Il sistema di danni del titolo è davvero notevole, in quanto come già sperimentato nella tech preview le auto possono letteralmente sbriciolarsi e a ogni collisione c’è il rischio di perdere pezzi di carrozzeria che influenzano notevolmente il controllo della vettura.
Tutto ciò si fa sentire particolarmente anche nella seconda modalità, la gara vera e propria, in cui si dovrà prestare particolare attenzione. Danneggiare lo sterzo o comunque delle parti vitali della vettura, il cui stato viene notificato nell’interfaccia utente, influenzerà negativamente l’esito della competizione, e il rischio di doverla terminare anticipatamente a causa degli ingenti danni ricevuti non sarà poi così remoto. Già dopo pochi metri dalla linea di partenza il circuito diventerà infatti un vero campo di battaglia, dove gli avversari non si faranno scrupoli nel tagliarvi la strada mentre sarete lanciati a folle velocità o a usarvi come scudo per riuscire a completare una curva. Schiantarsi contro le barriere a bordo pista diverrà quasi un’abitudine se oserete troppo o non valuterete in ogni istante ciò che accade a schermo, e l’imprevedibilità della routine degli altri piloti riuscirà ben presto a stupirvi, dato che si muoveranno ogni volta seguendo una traiettoria diversa. Non aspettatevi dunque dei trenini o cose del genere, perché in Next Car Game i concorrenti sono dei veri e propri assatanati che faranno di tutto per strapparvi la vittoria, anche al costo di sacrificarsi sfracellandosi contro una barriera.
Distruttibilità e follia
A livello tecnico non possiamo per ovvie ragioni dare un giudizio definitivo, ma a parte qualche piccola imperfezione possiamo ritenerci più che soddisfatti di quanto abbiamo visto.
Visivamente il titolo risulta molto piacevole, con dei modelli poligonali ben realizzati, texture altrettanto buone, considerando la natura pre-alpha del titolo, e un’ottimizzazione del ROMU Engine discreta, che permette di giocare a Next Car Game anche su macchine meno recenti.
L’interazione con l’ambiente è davvero elevata, e potrete distruggere praticamente qualsiasi elemento presente a schermo, dai semplici delimitatori di pista fino alle colonne che sorreggono un ponte (la cui mancanza, però, almeno per il momento non provoca mutamenti nella struttura dello scenario). A una tale perizia nello scenario corrisponde anche una grandissima precisione nel sistema di danni delle vetture presenti in pista. Come già accennato sopra, tutte le varie componenti del vostro mezzo potranno danneggiarsi, e una volta polverizzate sarà game over a prescindere dalla posizione occupata in quel momento. Il più delle volte sarà inoltre assolutamente necessario ricominciare da capo, poiché ritrovarsi senza metà telaio o con le ruote anteriori fuori asse impedirà di proseguire oltre.
A livello di bug non abbiamo notato grandissimi problemi, se non un calcolo non ottimale delle collisioni con i dossi artificiali che un paio di volte ci hanno fatto ribaltare nonostante andassimo a velocità moderata e a dei muri invisibili sullo sfondo poco mascherati, la cui presenza è percepibile addirittura dalla pista. Si tratta comunque di un’inconveniente marginale, che in ogni caso non inficia per nulla l’esperienza di gioco.
– Comparto tecnico sorprendente
– Profonda interazione tra auto e scenario
– Ottimo livello di sfida
Next Car Game sembra avere tutte le carte in regola per porsi come successore spirituale della serie Flatout, e i Bugbear si stanno rivelando all’altezza del compito grazie alla loro grandissima esperienza come team di sviluppo nel settore dei racing game. Ora non resta che attendere e vedere come si muoveranno con i futuri update, perché non vediamo l’ora di provare con mano la release finale.