Monster Hunter Wilds ci ha incantato con la sua natura selvaggia
Abbiamo avuto modo di assistere al reveal del doppiaggio italiano di Monster Hunter Wilds per poi provarlo con mano durante Lucca Comics & Games.
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a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Capcom
- Produttore: Capcom
- Distributore: Capcom
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PC , XSX , PS5
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 28 febbraio 2025
LUCCA – Non manca molto all’arrivo di Monster Hunter Wilds, previsto su PlayStation 5, PC e Xbox Series X/S il prossimo 28 febbraio 2025. Il nuovo gioco di caccia di Capcom è stato uno dei principali protagonisti, lato videogiochi, della recente Lucca Comics & Games 2024: qui, oltre ad avere un proprio padiglione, con tanto di possibilità di provarlo, ha anche intrattenuto il pubblico giunto nella città toscana con diversi panel interessanti.
Uno di questi, a cui abbiamo assistito, aveva per protagonista Jonno Stanton, Senior Community Manager e Brand Ambassador di Monster Hunter Wilds, che ha presentato il doppiaggio italiano del titolo.
Oltre a mostrarci i primi cinque trailer doppiati nella nostra lingua, Jonno ha anche giocato in diretta al titolo, facendoci vedere le più importanti novità di Wilds a livello di gameplay.
Quanto avevamo visto del titolo finora ci aveva già dato sensazioni molto positive, ma la nostra ora di caccia con pad alla mano ci ha davvero convinti che ci troviamo davvero di fronte al titolo della saga di Monster Hunter più grosso e corazzato di sempre.
Le novità di Wilds
Durante la scorsa settimana Capcom ha lanciato la Open Beta di Monster Hunter Wilds, grazie a cui i giocatori di tutto il mondo hanno potuto provare il titolo sulle varie piattaforme.
Anche la nostra prova era basata su quella build, che ci ha consentito inizialmente di vivere il principio della storia, che fa un po’ da tutorial delle meccaniche base del titolo, e poi di affrontare una caccia libera al Doshaguma nelle Piane Ventose, la prima area del gioco.
Chi conosce da tempo la longeva saga di Monster Hunter – ormai la più remunerativa di Capcom – si sarà già accorto, provando la open beta, delle tante novità apportate alle meccaniche tipiche del gioco. Le armi sono rimaste le 14 di sempre, ognuna di loro però presenta diverse novità e modifiche al proprio moveset.
Un esempio possono esserne le doppie lame, ora più basate sulla schivata al momento giusto e meno acrobatiche rispetto a quanto visto di recente in Monster Hunter Rise. Ci vorrà comunque del tempo per comprendere fino in fondo il nuovo potenziale di tutti gli strumenti ammazzamostri del titolo.
Wilds, in molti suoi elementi, è praticamente il seguito diretto di Monster Hunter World (il gioco del 2018 che ha venduto il maggior numero di copie nella storia di Capcom) per quanto riguarda stile e meccaniche, e ne evolve anche diverse caratteristiche – come la ricerca dei mostri, ora più snella e immediata, o la fionda, che ha più proiettili e più opzioni di interazione con l’ambiente, pur mantenendo anche la sua funzionalità da rampino (introdotta nell’espansione di World chiamata Iceborne).
Proprio il Seikret sarà anche al centro di una delle novità maggiormente rivoluzionarie per la serie: la possibilità di portare in missione ben due armi.
Questa opzione apre le porte a nuove strategie di caccia, permettendo ai giocatori di variare la propria offensiva a seconda dei mostri affrontati o delle situazioni; si potrà ad esempio sfruttare un’arma dalla forte capacità stordente, come il martello, per atterrare un mostro, per poi tempestarlo di colpi cambiando velocemente arma, scegliendone magari una di un elemento a cui la creatura è debole.
Anche il combattimento si amplia, con la possibilità di utilizzare la modalità Precisione. Attivandola sarà possibile vedere le ferite inflitte al mostro e attivare un nuovo colpo che permetterà di distruggerle, oltre a poter puntare con maggior accuratezza alle varie parti del mostro stesso.
Sfruttare questa nuova tecnica offensiva sarà fondamentale per infliggere danni enormi in breve tempo anche ai mostri più coriacei.
Natura che vive
L’aspetto che però ci ha più impressionati della nostra prova di Monster Hunter Wilds è la natura stessa. Per prima cosa, ora le mappe sono enormi; è come se l'area iniziale fosse un grande bioma composto a sua volta da biomi minori, tra deserti, savane e aree rocciose.
Come se non bastasse, queste cambiano in base all’arrivo di nuove condizioni climatiche, come con la tempesta di sabbia, che porta con sé anche una pioggia di fulmini, rendendo l’area in cui si verifica completamente diversa da come appare nei momenti di calma.
Un bel passo avanti nell’evoluzione dei Monster Hunter; nei primi capitoli, usciti soprattutto su console portatili, ogni bioma era suddiviso in aree minori che necessitavano di tediosi caricamenti nel passaggio dall’una all’altra. Solo con World e Rise si era finalmente arrivati a una mappa unica che non prevedeva caricamenti tra le diverse zone.
La rivoluzione di World (poi seguita in parte anche da Rise) era legata alla volontà di rendere ogni ecosistema vivo agli occhi del giocatore, con l’aumento di animali minori e nuove piante sparse in maniera realistica per tutte le aree, in modo da simulare un vero ambiente naturale incontaminato.
L’illusione funzionava molto bene e in World e, per quanto le mappe non fossero gigantesche, sembrava di essere in una vera foresta o in un deserto quasi da documentario, in cui era possibile osservare la vita degli animali.
Dopo aver giocato Wilds (potete già preordinarlo su Amazon), però, ci si rende conto dell’artificialità dei vecchi giochi, che sono però stati dei passaggi evolutivi necessari per arrivare proprio a dove Monster Hunter Wilds sembra volerci condurre: una natura viva e imprevedibile, magnifica e pericolosa allo stesso tempo.
Nel poco tempo da noi avuto per provare il gioco, abbiamo visto delle scene da vero documentario, con branchi di erbivori mangiare e riposarsi vicino a un ruscello, mentre una sorta di coccodrillo attaccava un altro animale di piccola taglia.
C’erano poi gruppi di mostri simili a velociraptor (una nuova specie, però molto simile a una categoria di mostri presente in ogni Monster Hunter) che hanno assaltato il Doshaguma che stavamo cacciando, cosa mai vista nei vecchi titoli. Persino le dispute territoriali tra i mostri ora sono molto più imprevedibili e meno scriptate rispetto al passato.
La natura di Monster Hunter Wilds è la vera protagonista del titolo e ci ha lasciati stupiti e affascinati per la sua complessità e per la possibilità di viverla senza pause forzate come erano i rientri nei villaggi dopo aver finito una caccia.
Le nuove meccaniche introdotte, tra accampamenti che è possibile montare ovunque (anche se c’è il rischio che vengano distrutti), due armi da portarsi dietro e tante altre piccole aggiunte, sembrano favorire la possibilità di esplorare ogni area senza sosta, in modo da godersi una delle nuove feature più belle del gioco.
L’unico dubbio che abbiamo avuto durante la nostra prova riguarda il comparto tecnico. Su PlayStation 5 c’erano alcuni effetti pop-in e cali di frame rate evidenti in alcune situazioni, con i mostri più lontani che si muovevano a intermittenza.
Eppure anche questi problemi non rendono il gioco meno bello, senza contare che potrebbero (e dovrebbero, vogliamo sperare) essere corretti prima del lancio.
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Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
La natura selvaggia è incredibile da vedere.
-
Tante nuove opzioni che rendono le cacce ancora più avvincenti.
Contro
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Alcuni problemi tecnici.
Commento
La resa della natura selvaggia, sempre più affascinante e realistica, e un gameplay ancor più vario e profondo rendono il titolo eccezionale da vedere e da giocare. L’unico dubbio che ci resta è legato strettamente al comparto tecnico, che presenta ancora qualche problema, ma nulla che non possa essere migliorato da qui a febbraio, mese in cui il gioco uscirà e che purtroppo sembra ancora troppo lontano per tutti i fan che sono rimasti stregati dalla prova dell’open beta.