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Monster Hunter Stories 1+2 tornano in gran forma?

Le prime ore in compagnia del ritorno dei due Monster Hunter Stories denunciano una rimasterizzazione essenziale, ma anche giochi ancora molto godibili.

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Monster Hunter Stories 1+2
Monster Hunter Stories 1+2
  • Sviluppatore: Marvelous, Capcom
  • Produttore: Capcom
  • Distributore: Plaion
  • Testato su: PS4
  • Piattaforme: SWITCH , PS4 , PC
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 14 giugno 2024

Un po' per provare qualcosa di nuovo, un po' per cavalcare l'onda lunghissima del franchise Pokémon, che non sembra accusare flessioni dopo trent'anni abbondanti, nel 2017 Capcom pubblicò su Nintendo 3DS Monster Hunter Stories, spin-off di una delle sue serie più popolari che strizzava l'occhio ai combattimenti a turni, ai JRPG di stampo collezionistico e ai giocatori più giovani.

Il gioco riscosse abbastanza successo da dare vita ad un sequel, pubblicato quattro anni dopo, che sancì l'affermazione del franchise e seppe conquistare l'utenza Switch.

Oggi vi diamo un piccolo antipasto di Monster Hunter Stories 1+2, raccolta di entrambi i capitoli in uscita su PS4 (e quindi anche PS5), PC e Nintendo Switch: ci abbiamo trascorso insieme le prime ore e possiamo raccontarvi se e come questi giochi sono stati rinnovati per affacciarsi sul mercato odierno.

Una scommessa furbamente vinta

Come ammesso durante una recente intervista dal producer di entrambi i titoli, Yoshihiro Akira, quella di Monster Hunter Stories è una serie pensata da Capcom tanto come introduzione al mondo di Monster Hunter – la cui lore e il gran numero di uscite pregresse potrebbe spaventare in qualche modo i neofiti – quanto come alternativa meno impegnativa rispetto ai giochi della serie principale, che richiedono dedizione, pazienza e pianificazione.

I due Monster Hunter Stories, invece, sono JRPG piuttosto classici, che possono sfruttare un bestiario enorme e variegato per alimentare i combattimenti e la natura collezionista della produzione – ma, nel contempo, non richiedono alcuna conoscenza pregressa della serie madre o dei suoi meccanismi più profondi, come quelli relativi al crafting e alla preparazione di banchetti.

Qui siamo nel territorio assai più familiare dei JRPG a turni, un genere che sembrava sul viale del tramonto una decina di anni fa e che, invece, non solo si è ripreso alla grande, ma continua ad attirare nuovi appassionati.

Il combattimento a turni è molto semplice, basato su meccaniche stile carta, sasso, forbici.
Si optò per un sistema di combattimento molto semplice, basato su meccaniche triangolari a la "carta, forbici, sasso", che fece immediatamente breccia nel cuore degli appassionati di Pokémon (tra gli altri) – una fetta di pubblico a cui Capcom mirava, visto che il prodotto è rimasto fino ad oggi un'esclusiva per Nintendo 3DS, uno dei feudi degli appassionati dei giochi dedicati ai mostriciattoli di GameFreak.

Il susseguente porting per sistemi Android e iOS, la pubblicazione di una serie anime legata a doppio filo alle vicende raccontate nel gioco e l'ammodernamento del franchise madre, avvenuto prima con Monster Hunter World e poi con Rise – entrambi di grande successo – hanno tutti contribuito al rilancio della serie ed al suo sdoganamento da fenomeno di culto in Giappone a franchise apprezzato dai videogiocatori di tutto il globo.

Per chi ama Pokemon ma non ha console Nintendo

Nonostante qualche spigolosità legata alle origini portatili e agli enormi passi avanti fatti dal franchise negli anni seguenti, Monster Hunter Stories ha saputo catturarci come fece anni fa su 3DS, con una storyline semplice ma godibile, ambientata quattro anni prima di quella narrata nel sequel, un cast di personaggi adorabili e un buon livello di personalizzazione del party, garantito dalla possibilità di fondere specie diverse e creare il proprio animale da compagnia (e combattimento) preferito.

Il pacchetto assume a nostro avviso ancora più valore sulle console a marchio Sony, vista la conclamata assenza di prodotti similari nel pur ricchissimo catalogo della più che decennale PS4: ci vengono in mente solo il franchise Digimon e i due Ni No Kuni di Bandai Namco, che pure differiscono sensibilmente dalla serie Pokémon.

La proposta è interessante soprattutto per utenti PlayStation, che di solito mancano di titoli vicini alle meccaniche stile Pokémon.
Il feeling di entrambi i titoli è similare e chiunque abbia giocato ad un titolo del medesimo sottogenere sarà immediatamente a suo agio con i controlli, i principali sistemi di gioco, i menu.

Il rovescio della medaglia, evidente sin dalle prime ore di gioco (e che ricordavamo sin dai tempi delle rispettive uscite originarie) è rappresentato dalla mancanza di un adeguato livello di sfida, con le generazioni più giovani e l'inclusività a fare da faro per questa produzione.

Come per il franchise Pokémon e tanti altri congeneri, allora, la sfida non consta nell'arrivare in fondo alla storia o nel battere i mostri più gargantueschi, quanto piuttosto nel ritrovare e catturare tutte le tipologie di mostri disponibili e nel comporre una squadra virtualmente senza alcuna debolezza.

Solo il tempo saprà dire se questo sarà abbastanza per i veterani del genere e, più in generale, per i giocatori più smaliziati.

Rimasterizzazione essenziale

Da quel poco che abbiamo visto finora, il lavoro svolto sulla grafica, soprattutto del primo capitolo, è più che buono, nonostante si notino le ristrettezze in termini di costruzione poligonale e animazioni dovuti alle origini portatili del gioco.

Noi abbiamo testato la versione PS4 in retrocompatibilità su PS5, e quindi ci esprimiamo esclusivamente riguardo a quella, ma abbiamo goduto di un frame rate granitico, di texture considerevolmente migliorate rispetto ai tempi del 3DS e di una profondità di campo migliorata, oltre all'ovvio innalzamento della risoluzione base del gioco, che adesso non sfigura su un televisore 4K da 55".

Meno lavoro è stato necessario per abbellire il secondo capitolo, originariamente pubblicato su Switch e che quindi poteva già vantare al lancio una cosmesi decisamente migliore; in ogni caso, questa raccolta appare il metodo più economico e visivamente attraente per fruire di entrambi i giochi, considerate le incertezze del frame rate del secondo episodio sulla console ibrida Nintendo.

Nondimeno, grafica e prestazioni non hanno prestato finora il fianco ad incertezze o critiche particolari, complice la notevole potenza aggiuntiva garantita dalle macchine Sony e la natura a turni del prodotto, che non sforza quasi mai il motore di gioco.

Anche l'introduzione del doppiaggio (nella doppia traccia giapponese/inglese, con sottotitoli in italiano) per quanto concerne il primo episodio garantisce un aumento del coinvolgimento nel mondo del titolo e lo avvicina alle avventure similari più moderne, rinforzando il peso specifico della narrativa all'interno dell'economia di gioco.

Sebbene inutile ai fini del gameplay, abbiamo molto apprezzato l'inclusione di un museo virtuale, pieno di immagini, bozzetti preparatori, tracce musicali e artwork originali del gioco, un piccolo testamento al lavoro degli artisti di Capcom di qualche anno fa, ulteriormente valorizzato dalla chiusura dei server di 3DS e dai prezzi piuttosto elevati che le copie fisiche per la console portatile Nintendo hanno acquisito negli anni sul mercato dell'usato.

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Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Semplici e divertenti

  • Ideali per i neofiti

  • Bene l'aggiunta del doppiaggio

Contro

  • Le novità significative sembrano pochine

  • Livello di sfida tarato verso il (molto) basso

Commento

Le prime ore in compagnia di Monster Hunter Stories e Monster Hunter Stories 2 somigliano molto alla classica rimpatriata con i compagni di classe del liceo: con alcuni (il secondo capitolo) si è rimasti in contatto e quindi non c'è molto da raccontarsi, con altri gli anni passati senza sentirsi sono stati molti di più, e quindi le novità da scambiarsi, che in questo caso prendono la forma del doppiaggio e del lifting audiovisivo, sono di più.
Si capisce già da ora che siamo dinanzi a due titoli godibili e ben fatti, ideali per quanti non conoscessero la serie e volessero entrarci dalla porta secondaria, ma la mancanza di un livello di sfida adeguato e, più in generale, di novità davvero impattanti potrebbero minare sul lungo periodo il godimento di entrambi. Per questo, però, dovrete necessariamente attendere la nostra recensione, in arrivo su queste pagine tra qualche settimana.
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