Immagine di Metal: Hellsinger | Provato - L'FPS infernale a tempo di musica
PROVATO

Metal: Hellsinger | Provato - L'FPS infernale a tempo di musica

Abbiamo provato Metal: Hellsinger e le somiglianze con Doom sono parecchie. Ma cosa succede quando bisogna sparare a tempo di musica metal? Ecco il resoconto della nostra prova.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Metal: Hellsinger
Metal: Hellsinger
  • Sviluppatore: The Outsiders
  • Produttore: Funcom
  • Distributore: Funcom
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
  • Generi: Rhythm Game , Sparatutto
  • Data di uscita: 15 settembre 2022

Abbiamo letteralmente perso il conto di tutti gli epigoni di Doom, che in un modo o nell'altro aspirano ad avvicinarsi - con risultati alterni - a quelle stesse vette di eccellenza. Con Doom: Eternal che è di fatto il picco più alto mai raggiunto dagli FPS frenetici, l'impressione è che solo un prossimo capitolo della leggendaria saga possa spingersi ancora oltre.

Quando Metal: Hellsinger venne ufficialmente presentato, ammettiamo che la curiosità è stata sin da subito parecchia. D'altra parte, portare gli eccessi di quella variante degli sparatutto in prima persona verso i territori dei rhythm game non può che stuzzicare tutti coloro che alla frenesia e alla rapidità di esecuzione possono adesso abbinare sparatorie a tempo di musica, in questo caso metal.

Attraverso una demo che ci ha mostrato alcune delle caratteristiche di base di Metal: Hellsinger, abbiamo capito che il potenziale per tirare fuori dal cilindro qualcosa di particolare indubbiamente c'è; tuttavia è ancora da capire in che modo arriveranno le evoluzioni a livello di gameplay col proseguire dell'avventura, e anche se il progetto sarà in grado di sapersi diversificare a sufficienza dalla saga da cui trae ispirazione.

Metal: Hellsinger - La storia

Un gioco come Metal: Hellsinger è interamente basato sui propri sistemi di gioco e, da quanto visto, pone la storia in una posizione non esattamente di primo piano. Succedeva coi vecchi Doom e succede oggi col titolo sviluppato da The Outsiders, anche se va ammesso che, con gli ultimi capitoli, ID Software ha invertito in modo piuttosto netto la rotta. Sebbene siano ancora scarsi i dettagli in merito, pure stavolta dovremo prepararci per un viaggio folle all'inferno.

I giocatori vestiranno i panni dell'Ignota, una figura misteriosa per metà demone e per metà umana che attraverserà i regni infernali per ottenere la propria vendetta. Va detto che non si tratta della più originale tra le premesse, e almeno al momento i pochi filmati che introducono i livelli non sembrano essere così rilevanti e trascinanti abbastanza dal punto di vista narrativo. In attesa di scoprire di più sul destino e sulle motivazione della protagonista, Metal: Hellsinger ci ha mostrato un impianto di gioco che funziona piuttosto bene, benché si riveli sin da subito assai derivativo.

Diciamocelo chiaramente: l'impressione è quella di trovarsi davanti a una diretta emanazione di Doom (di cui trovate giochi e merchandise su Amazon al miglior prezzo consigliato), con ambientazioni del tutto simili, sparatorie che lo ricordano in modo evidente e persino dei metodi di interazione coi nemici che sono presi di sana pianta da quella saga.

Per esempio, quando si manda in stordimento un avversario, questo inizierà a illuminarsi a intermittenza per un breve lasso di tempo, così da consentire un attacco conclusivo che ha come effetto la caduta sul campo di battaglia di munizioni o globi utili al ripristino della salute.

Non c'è tuttavia quella rapidità folle di movimento e non ci sono nemmeno tutte quelle evoluzioni che permettono un approccio di gioco a velocità supersonica, né tecnicamente si raggiunge lo stesso livello di pulizia grafica e di fluidità. Visto nel suo insieme, dunque, Metal: Hellsinger appare essere inferiore in tutto rispetto al capofila del genere, eppure le sue caratteristiche uniche tendono in qualche modo a renderlo molto appetibile e a "costringere" l'utente a giocare con maggior criterio e con un'istintività più controllata. Intendiamoci: i riflessi e l'abilità sono da mettere al primo posto, ma ignorare i ritmi delle sparatorie a tempo di musica metal è qualcosa che vi si ritorcerà contro in breve tempo.

Si consideri infatti che Metal: Hellsinger premia chi è in grado di unire un buon senso del ritmo alla precisione dei propri colpi, elargendo punteggi elevati, bonus e tutta una serie di facilitazioni legati a salute e munizioni che non possono essere mai sottovalutati, in special modo quando le arene iniziano a essere gremite sul serio.

Le sfumature prevedono valutazioni che comprendono giudizi buoni, ottimi e perfetti, e vi assicuriamo che diventare un tutt'uno con la musica mentre si attraversano i gironi infernali e si fa fuori qualunque cosa si pari innanzi al vostro cammino è un'esperienza a suo modo nuova ed elettrizzante, capace di rendervi ancora più partecipi all'idea che sta alla base di Metal: Hellsinger.

Gameplay

Memori delle folli cavalcate all'inferno al ritmo di musica metal con gli ultimi due Doom, in molti potrebbero asserire che le differenze con Metal: Hellsinger non siano poi molte, liquidando l'intero progetto come un clone. In parte è vero, ma ascoltare in modo passivo quella musica, e farne pienamente parte, sono due sensazione completamente diverse, che si comprendono appieno solo pad alla mano. Ci sono dei dubbi legati a come il gioco calcoli i battiti e i colpi andati a segno, e l'impressione è che siano solo alcune battute delle percussioni a essere prese in considerazione.

Oltre a ciò, va aggiunto che nella demo da noi provata non erano mai presenti tempi dispari o variazioni affini al progressive metal. E in tal senso esiste il rischio che a cambiare sia solamente la velocità di esecuzione.

Avere diversi brani originali a disposizione per giocare sempre in 4/4 non è insomma la più seducente delle proposte, ma lasciamo aperta questa finestra del dubbio per accogliere ogni eventuale smentita in merito. Se è pur vero che questo primo approccio serviva per comprendere la natura del gioco, è vero anche che solo contro il boss di fine demo c'è stata una lieve accelerazione nel ritmo.

Ci aspettiamo, a questo punto, che il gioco sia in grado di offrire situazioni e brani che insieme possano essere in grado di sparigliare le carte in tavola in più di un'occasione. A suggerircelo sono anche le armi, la cui frequenza di fuoco apre di fatto la strada a questa possibilità.

Per esempio, un fucile a pompa ha dei tempi più lenti di ricarica e ci è capitato di dover saltare dei battiti prima di centrare il bersaglio a tempo di musica. Al contrario, con le pistole era più semplice inanellare una sequenza di colpi esattamente come la canzone stabiliva di fare. Esistono altre variazioni sul tema che non vi sveliamo, ma ribadiamo che è di vitale importanza il modo in cui Metal: Hellsinger riuscirà a giocarsi le proprie carte migliori.

Tra queste, non può che esserci la colonna sonora originale. Ogni brano è stato composto appositamente per il Metal: Hellsinger, con parti cantate da vere icone del metal come Serj Tankian (System of a Down), Matt Heafy (Trivium), Mikael Stanne (Dark Tranquillity), Randy Blythe (Lamb of God), Alissa White-Gluz (Arch Enemy) e Tatiana Shmailyuk (Jinjer).

Il biglietto da visita è dunque dei migliori, e ci è piaciuto anche il modo in cui, sbagliando di continuo durante gli scontri, la musica si affievolisca e perda di mordente. Quando invece ci si riprende e si inizia a far fuori demoni a tempo, la musica incalza ed è in grado di infondere pura adrenalina, come se volesse spingervi con arroganza a continuare così e a farlo nel modo più brutale possibile.

Versione provata: PC

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Un FPS a ritmo di musica metal

  • La cadenza di fuoco delle armi vi farà cambiare continuamente approccio

  • Grande colonna sonora

Contro

  • Da verificare le variazioni di tempi, battute e velocità

  • Inferiore alle sue fonti di ispirazione in tutti gli aspetti

Commento

Metal: Hellsinger appare come una diretta emanazione di Doom, senza che però possa raggiungere le stesse vette qualitative e di frenesia. La sua ragione d'essere è il suo impianto da FPS ritmico, che è di fatto una valida alternativa all'istinto puro, ai riflessi e alle abilità legate alle capacità decisionali in tempi fulminei. Stavolta, per eccellere, dovrete far fuori demoni a tempo di musica, e vi assicuriamo che dopo pochi minuti vi verrà del tutto naturale e vi sentirete letteralmente travolti da un sistema che funziona e coinvolge. Ci si chiede però quali possano essere le reali variazioni di ritmo. La risposta l'avremo già quest'anno, quando avremo testato a fondo il codice finale.
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