Immagine di Memoriapolis è un city builder diverso dal solito
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Memoriapolis è un city builder diverso dal solito

L'opera di 5PM Studios permette al giocatore di rivivere la Storia attraverso la costruzione di una città.

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Memoriapolis
Memoriapolis
  • Sviluppatore: 5PM Studio
  • Produttore: 5PM Studio
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Gestionale
  • Data di uscita: 29 agosto 2024 (Early)

Memoriapolis è un city builder unico, così particolare da sfuggire alla gran parte delle classiche meccaniche che definiscono questo genere. Allora è un gestionale à la Civilization, visto il trascorrere delle ere e l’importanza di cultura e scienza? Non sono nemmeno sicuro che sia questo il paragone perfetto.

Forse ricorda da vicino un titolo come Anno 1800, con le varie risorse da raccogliere per innestare delle catene produttive sempre più lunghe? C’è anche questo, ma non solo.

L’opera di 5PM Studio è di certo uno di quei progetti peculiari che non hanno paura di sperimentare, un gioco che già in questo accesso anticipato lascia intravedere tutto il suo potenziale e che, saggiamente, ha scelto questa formula commerciale per arrivare sullo store di Valve, visti i tanti elementi che ancora necessitano di una migliore messa a fuoco.

Progettare nel futuro

Nelle vesti di un invisibile architetto, Memoriapolis guida il giocatore attraverso la nascita, la crescita e la potenziale caduta di una città attraverso la Storia.

Il trascorrere degli anni viene tradotto in cicli, dei turni che scandiscono il passaggio del tempo e anche quello delle stesse epoche, che si accumulano e lasciano le loro tracce su un tessuto urbano eterogeneo e in costante evoluzione.

Tutto ha inizio nell’era classica e al cospetto di una mappa vuota. Qui ci sono fiumi, montagne, boschi e una manciata di strade e su questo canovaccio bianco occorre scegliere la posizione ideale per impiantare il centro città. Attorno a questo nucleo nascono in modo spontaneo le prime abitazioni, senza la necessità di tracciare percorsi, quartieri o, addirittura, singole case. 

Lo sviluppo in Memoriapolis avviene in modo del tutto organico e noi sindaci virtuali dobbiamo sostenere la prosperità economica e culturale di questo insediamento.

All’inizio occorre costruire i classici campi di grano, le falegnamerie e le miniere per raccogliere rispettivamente il cibo, il legname e la pietra, materiali indispensabili per non incappare in pesanti carestie, per costruire edifici via via più complessi e anche per migliorare quelli già esistenti.

Poco alla volta l’elenco delle costruzioni si fa più ricco e, grazie alle nuove tecnologie, i semplici materiali entrano a far parte di cicli produttivi e diventano dei lavorati, come mattoni, tegole e lingotti. La varietà dei beni aumenta con il passare delle epoche e, se inizialmente il legno e la pietra sono sufficienti per riempire i magazzini, con il trascorrere degli anni serviranno anche assi, ferro e pietre preziose da commerciare.

Tutte le risorse sono messe ben in evidenza nella parte alta dello schermo: passando il cursore del mouse sulle varie icone vengono messi in evidenza i depositi presenti sulla mappa e gli output e gli input sono caratterizzati dai classici colori verdi e rossi, molto utili per capire quali altri punti di raccolta sono necessari e se servono nuovi magazzini.

Purtroppo non tutta l’interfaccia grafica è stata creata con la stessa cura. Ad esempio, uno dei fattori che si fa più fatica a capire è l’impatto negativo o positivo che certi edifici hanno su quelli posti vicini e soprattutto le loro ricadute sull’attrattiva dei quartieri abitativi. 

Un cambio di passo

Proprio come in una piramide 2.0 di Maslow, una volta soddisfatte le necessità primarie, bisogna anche provvedere a quelle secondarie. In Memoriapolis sono presenti cinque fattori di soddisfazione da tenere sotto controllo, come la sicurezza percepita dai cittadini, la creatività, la fedeltà alla città di appartenenza e anche la salubrità degli ambienti.

Se soddisfatti, questi cinque parametri garantiscono dei bonus decisamente utili alla crescita della città. Al contrario, trascurate ad esempio la sicurezza dei cittadini e vedrete scoppiare rivolte nei quartieri, pericolosi incendi e focolai di epidemie. Ma come si controllano questi fattori? Con la costruzione di specifici edifici storici per ciascuna epoca, come le necropoli, l’aesculapium, il foro e l’arena per quella classica, o l’università e gli ostelli per quella medievale. 

Ad esempio, il laboratorio di ceramica fornisce di base dei punti produzione, mentre il castrum ha delle conseguenze positive sulla sicurezza. Oltre a questi benefici già predefiniti, è possibile poi selezionare delle specializzazioni secondarie, con gli slot che aumentano quando si sbloccano le versioni più avanzate di queste strutture.

Memoriapolis è un city builder sicuramente intrigante, molto diverso da quello che finora il genere ha proposto.
Questi edifici hanno una seconda finalità e attirano anche dei particolari gruppi di persone all’interno delle mura cittadine. Ovviamente si tratta di figure storiche, come gli epicurei e gli Scipioni ad inizio partita, o i cavalieri del Santo Sepolcro o i Bogomili nella seconda epoca.

Ciascuna famiglia occupa il quartiere più affine alle proprie caratteristiche: quelle specializzate nel commercio prediligono abitare vicine ad un centro di scambio, quelle produttive si orientano verso quartieri dove possono trovare delle officine, mentre quelle belliche vanno a popolare le case adiacenti ad arene e stadi. 

Una notifica avvisa dell’arrivo di una nuova fazione e sta a noi decidere se accogliere o respingere i nuovi arrivati, con tutte le conseguenze del caso.

Avere una popolazione crescente significa avere maggiori tasse da riscuotere e più punti civici da investire in nuove costruzioni, ma anche ulteriori bocche da sfamare e potenziali attriti tra i vari gruppi di interesse, che possono sfociare in aperte ribellioni, saccheggi e anche portare ad un calo complessivo della fiducia dei cittadini nei confronti del giocatore.

Questi contrasti sono inevitabili, spesso imprevedibili, ma c’è quasi sempre una soluzione per risolvere le divergenze. Il metodo più immediato è l’espulsione di una delle due parti, una scelta drastica e alle volte necessaria, che però penalizza la crescita demografica ed economica dell’urbe. 

La modalità migliore è la risoluzione politica e la promulgazione di leggi utili a sedare i conflitti, una votazione su cui però incide il peso specifico delle varie fazioni, che possono votare a favore o contro gli editti proposti.

Qui entrano in gioco corruzione e promesse, sotterfugi indispensabili per avere l’appoggio della maggioranza rumorosa e ottenere così vantaggi desiderati, che si tratti di placare gli animi più focosi o di vedere un aumento nel livello di soddisfazione.

La sede di queste assemblee è inizialmente il senato, uno dei tanti edifici da ricercare nel corso della partita per avere accesso ai sistemi gestionali più avanzati, come quello relativo al commercio, al rinnovo dei quartieri durante il passaggio fra le epoche – o, anche, a quello inerente al sapere (proviamo così a tradurre know-how, visto che tutto il gioco è solamente in inglese), utile per attivare dei decreti su cui la popolazione non ha diritto di replica. 

Diamo un voto a questo sindaco

Memoriapolis insegna una lezione fondamentale: il progresso non è mai lineare. Basta aprire un manuale di Storia per scoprire che le civiltà seguono una strada fatta di cadute, crescita e nuove catastrofi. Uno dei momenti particolarmente critici è il cambio di epoca.

Una volta scaduti i cicli, la città fin lì costruita viene proiettata nell’era successiva, un passaggio in cui occorre fare delle scelte determinanti. Le strutture fin lì costruite diventano dei ruderi da riparare, ad esclusione di una manciata da portarsi dietro e che proseguono nel loro funzionamento. Bisogna poi selezionare quali fazioni favorire per guadagnare dei vantaggi economici e un incremento di fiducia, facendo però attenzione a non scontentare le altre famiglie. 

L'azione più importante è l’installazione del nuovo centro cittadino, attorno al quale sorgono in breve tempo i quartieri moderni – relativamente all'epoca, ovviamente – molto più popolosi e con una richiesta di risorse maggiore. 

Nel complesso, Memoriapolis è un gioco che costringe di continuo a prendere delle decisioni. Il reale – ciò che accade sullo schermo – e l’ideale – quello che abbiamo pianificato – divergono profondamente, le strutture vanno scelte con cautela perché non è possibile edificarle tutte, il gusto estetico spesso si scontra con la necessità di impiantare una fastidiosa miniera in mezzo a delle case e lo stesso insediamento urbano sfugge al controllo del giocatore, che può solo dare una direzione generica alla crescita.

Purtroppo la difficoltà sembra essere un po’ troppo arbitraria e le crisi impossibili da prevedere.

I contrasti tra le fazioni sorgono di punto in bianco senza preavviso e, soprattutto durante l’epoca medievale, abbiamo visto crollare i nostri sogni a causa della totale mancanza di fiducia nei nostri confronti, nonostante i magazzini fossero pieni e i fabbisogni degli abitanti soddisfatti.

Un progetto ancora sulla carta

Il giudizio è ancora parziale. Attualmente Memoriapolis ha una quantità di contenuti molto limitata e delle quattro epoche previste sono state implementate solo le prime due, quindi è difficile sbilanciarsi sulla varietà dei contenuti nel lungo periodo.

Questo limita di molto la rigiocabilità, visto che dopo un paio di partite si è visto praticamente tutto, gli alberi delle tecnologie sono stati esplorati in tutte le loro ramificazioni e in questo senso si sente molto l’assenza di un maggior numero di mappe.

Gli unici fattori che spingono a iniziare una nuova città sono il punteggio, un metro di valutazione stilato al termine di ogni epoca, e la presenza di eventi casuali che pongono il giocatore davanti a delle scelte – e anche dei potenziali game over se non vengono portati a termine determinati obiettivi.

Volendo c'è anche la modalità sandbox pura, che annulla gli effetti dei cicli e rende lo sviluppo urbano meno esigente, ma oltre a questa differenza non presenta delle vere novità.

Al netto di uno sviluppo ancora lungo nel divenire, Memoriapolis è un city builder sicuramente intrigante, molto diverso da quello che finora il genere ha proposto. Inoltre, con il suo forte accento sulla Storia e con un sistema di sviluppo urbano molto peculiare, il titolo sviluppato da 5PM Studio colpisce subito per la sua vivacità e direzione artistica.

Le piazze pullulano di cittadini, lungo le strade c’è un costante viavai di carri e quella commistione di generi architettonici rende ogni insediamento unico, un piccolo diorama in movimento da fotografare ogni manciata di minuti grazie allo strumento apposito.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Diverso dagli altri city builder

  • Racconta lo sviluppo storico di una città

  • Colpisce subito per la sua direzione artistica

Contro

  • Per ora i contenuti non sono moltissimi

  • Tutta da verificare la varietà del gameplay nel lungo periodo

  • La difficoltà sembra introdotta in modo artificiale

Commento

La strada per Memoriapolis è ancora lunga, ma l'inizio è di certo intrigante. Il city builder di 5PM Studio arriva sul mercato con delle idee nuove e fresche, che lo rendono un gestionale diverso dalla concorrenza. Al posto della solita città da costruire con squadra e righello, qui ci si trova al cospetto di una crescita organica durante il passaggio delle epoche, con tutte le sue difficoltà e le sue sfide. Siamo molto curiosi di seguire il futuro di questo progetto, per ora lanciato in Accesso Anticipato.
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