Mario vs. Donkey Kong | Provato – Un nuovo tuffo nel passato
Torna su Nintendo Switch la rivalità più storica del gaming, quel Mario vs. Donkey Kong nato nella generazione Game Boy Advance.
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Nintendo
- Produttore: Nintendo
- Distributore: Nintendo
- Testato su: SWITCH
- Piattaforme: SWITCH
- Generi: Platform
- Data di uscita: 16 febbraio 2024
Il ritorno di Mario vs. Donkey Kong nell’attuale generazione somiglia molto a ciò che Nintendo ha fatto con Super Mario RPG, qualche mese fa.
Un’operazione a metà tra il recupero storico e la volontà di monetizzare sulle nuove generazioni che non hanno vissuto le console del passato della Grande N, con i relativi titoli che oggi possono essere recuperati facilmente senza emulazione o altri metodi.
C’è una differenza fondamentale, però, ovvero che Mario vs. Donkey Kong non è rimasto confinato in Giappone come l’avventura gidierristica di Mario per Super Nintendo, e nel novembre del 2004 il puzzle game è sbarcato sugli scaffali dei negozi di tutto il mondo.
Mario vs. Donkey Kong per Nintendo Switch, in arrivo il prossimo 16 febbraio, è infatti un remake quasi 1:1 del titolo uscito sulla console portatile. Primo capitolo di una serie composta da due episodi, con Mario vs. Donkey Kong 2: La marcia dei Minimario uscito nel 2007 su Nintendo DS, e che da allora non ha più avuto iterazioni sulle piattaforme della Grande N.
L’idea era quella di recuperare la storica rivalità tra l’allora Jumpman e il titolare dell’omonimo cabinato da sala giochi, ovvero il più elegante scimmione della storia dei videogiochi, inserendo Mario e Donkey Kong all’interno di un puzzle-plaformer diviso quasi in parti uguali tra enigmi ambientali e movimenti e salti da calibrare per superare i vari livelli.
Mario vs. Donkey Kong, dissotterrare la banana di guerra
Stavolta, però, non c’è nessuna Pauline da rapire. Le piattaforme su cui saltare, invece, ci sono sempre.
Il divertente incipit di Mario vs. Donkey Kong vede infatti quest’ultimo colpito dal nuovo merchandise dell’idraulico, ovvero i Mini-Mario, messi in vendita dalla nuova azienda gestita da Mario insieme ai suoi compagni Toad.
Ma tutti i Mini-Mario sono stati già venduti, quindi Donkey Kong, un po’ come un trentenne di oggi che cerca di recuperare tutti i giocattoli degli ’80 e ’90 che non ha mai avuto, li ruba e li porta via con sé in una fuga disperata.
Questo è il simpatico pretesto narrativo che mette Mario nella condizione di inseguire DK per una serie di livelli, attraverso stanze, trappole e una serie di nemici da superare per trovare la chiave necessaria ad aprire la porta dello stage in corso.
Rispetto ad un classico gioco di Mario il platforming è più misurato, i salti sono minimi ed è più importante calibrare le azioni da fare per risolvere quelli che, di fatto, sono degli enigmi.
Avremo leve, carrelli scorrevoli, liane, nemici da usare come trampolini o piattaforme su cui saltare, bottoni che muovono sezioni di terreno al contrario, correnti d’aria da sfruttare, e tanto altro ancora, che Mario vs. Donkey Kong pone di fronte ai giocatori nei vari livelli. I quali sono divisi in due parti, dove nella prima è necessario raccogliere una chiave per aprire la porta, mentre nella seconda bisogna arrivare a raccogliere il Mini-Mario che DK ha lasciato cadere dal suo sacco.
In questa versione per Nintendo Switch sono riproposti i vecchi livelli di Mario vs. Donkey Kong, riadattati per essere visti e giocati su uno schermo a 16:9, ma con buona parte delle stesse soluzioni dell’epoca. In alcuni casi le soluzioni degli enigmi nei livelli sono state leggermente modificate, ma i giocatori più nostalgici ritroveranno le stesse situazioni.
Tuttavia in queste prime ore passate in compagnia di Mario vs. Donkey Kong possiamo constatare che c’è almeno un mondo inedito, ovvero il quarto, creato per l’occasione e che non era presente nel titolo per Game Boy Advance.
Il tutto centrato su una dinamica anche interessante per quanto riguarda la risoluzione delle sfide, ovvero una serie di fiori che emettono delle correnti d’aria in cui Mario, i nemici o gli oggetti chiave possono essere inseriti per portare a compimento il livello.
Non c’è dubbio che Mario vs. Donkey Kong non sia probabilmente la cosa più elettrizzante che Nintendo Switch abbia proposto negli ultimi tempi, ma se non avete mai messo le mani sull’opera originale per Game Boy Advance c’è un discorso interessante da fare, che approfondiremo in sede di recensione: ovvero il fatto che, ad oggi, Mario vs. Donkey Kong è il prototipo del tipo di gioco da tenere installato all’interno della console ibrida.
Visto che i livelli durano molto poco, almeno quelli iniziali che non richiedono più tentativi prima di essere risolti, il titolo offre la classica esperienza mordi-e-fuggi ideale per una console ibrida. Inoltre è presente l’inedita (per l’epoca) ma onnipresente modalità facile nei titoli per Switch, in cui Mario ha a disposizione una serie di cinque “scudi” che assorbono danni prima che possa perdere una preziosa vita.
Mario vs. Donkey Kong riporta quindi in auge la classica esperienza di Nintendo, facile da approcciare e scalabile, con un ritmo di gioco che è perfetto per questa parte (finale?) di ciclo vitale di Switch.
Per sapere se la lotta tra i due personaggi della Grande N abbia retto la prova del tempo vi rimandiamo alla recensione completa, tra non moltissimo su queste pagine, per sapere se buttarvi in questa avventura con serenità (e, nel caso, fatelo acquistando il titolo tramite Amazon per supportarci).
Le Migliori Offerte per Mario vs Donkey Kong
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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Un classico che ritorna
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Struttura di gioco perfetta per Nintendo Switch
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Esteticamente piacevole e ben curato
Contro
-
Un remake quasi totale, con alcune novità
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L’inventiva degli enigmi non è invecchiata sempre bene
Commento
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