Luto | Provato - Il dramma di non superare una perdita
Abbiamo provato Luto, survival horror indipendente che racconta le difficoltà che si possono trovare nei tentativi di superamento di una grave perdita.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
In sintesi
- Grande atmosfera.
- Struttura da tipico walking simulator, con poche interazioni.
- Rischia di essere solo uno dei tanti epigoni di P.T.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Broken Bird Games
- Produttore: Broken Bird Games
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PC , PS5 , XSX , PS4 , XONE
- Generi: Survival Horror
- Data di uscita: TBA 2024
Luto potrebbe finire in quel grande calderone pieno zeppo di cloni di P.T. ormai in procinto di tracimare.
Il rischio è concreto, se si considera come si allinei in tutto ai vari epigoni che si sono susseguiti nel corso degli anni con alterne fortune. Tra titoli o progetti striminziti che tentavano in qualche modo di avvantaggiarsi di quella scia dorata, davvero in pochi erano in grado di elevarsi dalla massa ed essere ricordati negli anni.
La carica d'interesse verso quel filone si sta irrimediabilmente esaurendo, ma il piccolo studio indipendente Broken Bird Games spera di potersi tenere lontano da scomodi paragoni e seguire una strada diversa, forse più intimista e meno votata al terrore spicciolo che in troppi vogliono replicare senza rendersi conto della sua inutilità.
Luto, tra luttuoso e allucinatorio
"Solo chi ci è passato può sapere cosa si prova", si ripete sempre davanti alle grandi tragedie che travolgono l'essere umano. In parte è vero, ma ci sono e ci saranno sempre gestioni personali diverse per determinati problemi, le diversità dei rapporti che si avevano con un consanguineo, il vissuto, le situazioni, gli equilibri familiari, le inclinazioni personali e quelle psicologiche dell'individuo.
C'è un complesso di variabili che concorrono a correggere in modo netto quella frase comune che usano tutti, perché la verità è che "Solo la singola persona sa cosa si prova davvero". E spesso, mi viene da aggiungere, non esiste alcun modo per comunicare agli altri in modo efficace lo squassamento interiore che rompe per sempre e in modo irrimediabile qualcosa al tuo interno.
Luto parla esattamente di questo. Racconta del dolore che si prova a perdere una persona amata e dell'inferno che si attraversa nel tentare di rimanere savio mentre si prova ad andare avanti, in qualche modo.
Non tutti ci riescono, e talvolta i contraccolpi sono così violenti da alterare in modo importante ritmi di vita, priorità e quelle poche certezze esistenziali che ci si porta dietro. Luto è un horror psicologico che a questo dramma principale ne aggiunge altri a corollario, dipingendo una situazione mentale del protagonista che di certo non può aiutarlo a venirne fuori nella miglior maniera possibile.
Ansia, depressione, dolore, perdita di ogni certezza: questo è ciò che vuole mostrare Luto, abbinando narrazione classica e ambientale, simbolismi e significati nascosti, mentre vi costringe ad attraversare sentieri surreali che non sono più davvero i corridoi della vostra casa, dalla quale tra l'altro non riuscite più a uscire.
Questo dettaglio non da poco, oltre a indicare la completa chiusura in se stessi e tratteggiare la parte più oscura della depressione nera, lascia intendere come persino il luogo della propria sicurezza per antonomasia si riveli in ultima battuta un posto intossicato dal male interiore e dall'alterazione completa della percezione.
In Luto bastano pochi attimi per voltarsi e vedere stanze che mutano, sentieri che si aprono, finestre che danno sul nulla e pareti con disegni inquietanti. Non ci sono enormi buchi che conducono in altri dove come in Silent Hill 4: The Room, ma le perigliose strade nascondono spesso pericoli, enigmi e sono foriere di continue incertezze.
Nel rappresentare tutto questo, gli autori di Luto hanno preso in considerazione un ulteriore elemento: mentre il protagonista tenta in qualche modo di tirarsi fuori da uno dei più profondi pantani della vita, deve fare i conti che altre numerose fobie che lo attanagliano.
Ne esce fuori un quadro psicologico sulla carta complesso, e che non sarà per niente semplice da rendere al meglio nell'arco dell'intera avventura, soprattutto per le implicazioni che questo comporta e per la richiesta importante di profondità e precisione narrativa.
Gameplay
Luto non supporta la nostra lingua (nemmeno con sottotitoli) ed è disponibile solo in inglese e in spagnolo, madrelingua degli autori. Questo però non deve spaventare chi ha qualche difficoltà nella comprensione, perché da quanto visto finora non ci sono testi molto lunghi e si preferisce al contrario raccontare per immagini, istanze e qualche piccola lettera.
Naturalmente tutto ciò potrebbe cambiare, nelle fasi più avanzate, soprattutto quando i giocatori pretenderanno di capire meglio se Luto è solo un contesto attorno al quale è stato costruito un gioco o qualcosa di più importante e significativo (se amate il genere, potete prenotare Alone in the Dark per PS5 su Amazon).
Nel dubbio, sappiate due cose: il team è molto piccolo e non perde mai occasione per ribadirlo, come a voler mettere le mani avanti; però asserisce anche di essere molto orientato a garantire storie che vogliono rimanere importanti e influenti.
Dalla demo provata (prima su Steam, adesso disponibile anche su PS5) possiamo dire che non mancano gli ingredienti essenziali che servono a questo scopo, ma è ancora troppo presto per sbilanciarsi, soprattutto perché di cliché ce ne sono parecchi non tanto nella storia, ma per come viene condotta l'avventura.
Ci riferiamo anche ai sistemi di gioco implementati, che non vanno oltre a quello che viene ormai definito un walking simulator in cui si esplora, si va continuamente avanti e indietro in luoghi che si impareranno a conoscere a memoria e si risolvono dei puzzle non troppo complessi.
Pur trattandosi di un horror psicologico, con alcuni momenti inquietanti che non vogliono necessariamente far saltare il giocatore dalla sedia, abbiamo notato qua e là un paio di momenti in cui gli sviluppatori non sono stati in grado di rinunciare ai classici spaventi improvvisi che lasciano il tempo che trovano.
Non sono mai risultati sguaiati o troppo gratuiti, ma il silenzio delle traversate sarà talvolta interrotto da rumori improvvisi, eventi scriptati un po' chiassosi e altro che non vi sveliamo, fermo restando che Luto non cede mai il passo a certi eccessi che avrebbero messo un po' in ridicolo i toni seriosi di gioco.
Chi ha scaricato la demo su Steam si sarà già fatto un'idea, e da adesso anche gli utenti PS5 potranno avere un piccolo antipasto del gioco che arriverà nel corso del prossimo anno. A differenza del materiale promozionale, tuttavia, va detto che graficamente siamo piuttosto indietro rispetto alle grafiche fotorealistiche usate per ricreare gli interni di case, mobilio e suppellettili.
Lo si nota in particolar modo per quanto concerne le texture e la modellazione poligonale, oppure dal modo in cui entrano in contrasto alcuni oggetti rispetto a tutto il resto, come se fossero quasi mal amalgamati agli scenari.
Non abbiamo poi notato nessuna grande differenza tra le due versioni, e al netto di qualche singulto tecnico ampiamente perdonabile (se si considera che la demo proviene da una versione arretrata del gioco), Luto si rivela tecnicamente in linea con le altre produzioni dello stesso tenore.
Se riuscirà a elevarsi dal punto di vista narrativo, o se sarà in grado di offrire agli appassionati una rilevante esperienza da horror psicologico di alto livello, è tutto da vedere. Nonostante le buone intenzioni, certe consuetudini ormai trite e ritrite potrebbero ridimensionare le ambizioni di Luto e di Broken Bird Games. Il gioco è previsto in arrivo in un momento ancora imprecisato del prossimo anno.
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
L'atmosfera è davvero molto buona.
-
Diverse sezioni surreali che usano una buona narrazione ambientale.
Contro
-
Rischia di essere "solo" l'ennesimo clone di P.T.
-
Tecnicamente indietro, rispetto ad altri titoli dello stesso tenore.
Commento
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