Immagine di Lost Records: Bloom & Rage racconta una vita strana di un’estate lunga 27 anni
PROVATO

Lost Records: Bloom & Rage racconta una vita strana di un’estate lunga 27 anni

Don’t Nod ci ricorda che non abbiamo mai più avuto amici come quelli che avevamo a 12 anni, con Lost Records: Bloom & Rage.

Avatar

a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Informazioni sul prodotto

Immagine di Lost Records: Bloom and Rage
Lost Records: Bloom and Rage
  • Sviluppatore: Dontnod Entertainment
  • Produttore: Dontnod Entertainment
  • Distributore: Dontnod Entertainment
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Avventura grafica
  • Data di uscita: 18 febbraio 2025 (Tape 1) - 18 marzo 2025 (Tape 2)

Devo essere sincero: l’esistenza di Lost Records: Bloom & Rage è abbastanza strana da decifrare, o almeno curiosa.

Perché se Deck Nine Games ritorna alle origini di Life Is Strange con Double Exposure, recuperando anche la protagonista dell’opera di Don’t Nod del 2015, proprio la stessa Don’t Nod si imbarca in una nuova avventura che non può non far pensare anche solo per un attimo proprio al primo Life is Strange.

C’è il tema dell’adolescenza con tutto quello che comporta in termini di formazione, narrativa e non, così come una grande attenzione per una fotografia che rievoca un fortissimo senso di nostalgia e, ancora una volta, la musica come elemento importante per il racconto.

Inquadrando con pigrizia Lost Records: Bloom & Rage si potrebbe pensare che sia una sorta di colpo di coda di Don’t Nod che, dopo aver lasciato il suo brand più famoso, cerca di dimostrare come si raccontano le storie adolescenziali nei videogiochi.

C’è anche il ritorno alla serialità con una pubblicazione a episodi, con solo due appuntamenti (per fortuna): il Tape 1 sarà disponibile dal 18 febbraio, mentre il Tape 2 dal 18 marzo.

È indubbio che in parte possa sembrare quasi un’operazione nostalgia, ma questa volta Don’t Nod sembra voler fare qualcosa di diverso: un True Detective dove il teen angst, la tipica ansia adolescenziale, si mescola ad un mistero che porta i ricordi a fare un viaggio nel tempo.

Life is Angst

Lost Records: Bloom & Rage racconta una storia lunga 27 anni, con protagoniste la ribelle Nora, l’empatica Autumn, l’enigmatica Kat e la dolce Swann, quest’ultima il personaggio controllato dal giocatore. Una “sorellanza” che vive una di quelle classiche estati che un po’ tutti, da giovani, speravamo non finissero mai e che avremmo ricordato per tutta la vita.

In Bloom & Rage gli anni ’90 sono raccontati con atmosfere e toni che ricordano Paper Girls (leggetelo e fatevi un favore, su Amazon), con reminiscenze di Stand by Me, IT e Dawson’s Creek, per chi è abbastanza grande da ricordare la storica serie TV che ha formato un paio di generazioni.

Un’estate del 1995 con le sue telecamere a bassa risoluzione, le VHS in affitto e la cultura pop dell’epoca tra cinema e musica, che si conclude con un misterioso evento.

Bloom & Rage mette in scena un intrigante racconto che fa avanti e indietro tra il 1995 e il 2022.

Ma alla fine della loro estate Nora, Autumn, Kat e Swann non saranno più amiche: una spirale discendente culmina in un evento inspiegabile che le fa promettere di non rivedersi mai più.

Così, ventisette anni dopo, il destino le riunisce per affrontare il segreto sepolto che si erano lasciate alle spalle nel 1995. La promessa delle ragazze, fatta tanti anni fa, ha cambiato per sempre il corso delle loro vite.

Bloom & Rage mette in scena un intrigante racconto che fa avanti e indietro tra il 1995 e il 2022. Autumn riceve un misterioso pacco rivolto alle “Bloom & Rage”, ovvero il gruppo musicale che il quartetto ha messo su nel 1995, e decide di aprirlo solamente in compagnia delle sue amiche.

Tra l’inquietudine e il mistero, la 43enne Swann si ritroverà ad incontrare le sue vecchie amiche per riavvolgere il metaforico (ma non troppo) nastro della loro adolescenza e rielaborare ciò che è accaduto.

Nella demo concessa dagli sviluppatori ho giocato le sezioni ambientate nel 1995, con giusto alcune sezioni ambientate nel 2022 che mi lasciano credere che ci sarà spazio di manovra in termini di gameplay anche in quel caso.

Il primo impatto con Lost Records: Bloom & Rage è spiazzante perché è ben più che evidente la volontà di recuperare tanto dell’immaginario e delle idee di Life is Strange.

Le interazioni con gli oggetti sono le medesime, così come il modo con cui si può indagare e approfondire ciò che circonda Swann. La quale, per altro, ricorda moltissimo la Maxine di Life Is Strange. Nerd ed emarginata, con una importante fissa per il cinema e la voglia di filmare qualsiasi cosa si ritrova intorno.

Tanto che, e questo è uno dei dettagli interessanti di Bloom & Rage, creare i classici “filmini” è un elemento inserito all’interno del gameplay.

Swann può riprendere qualsiasi cosa in qualsiasi momento. In alcuni casi ci sarà la possibilità di completare dei collezionabili, come la ripresa di fauna e flora o altri elementi particolari del mondo di gioco. Ma nei casi più importanti, legati alla trama, Swann può riprendere le sue amiche in alcuni momenti topici con una libertà totale.

È un’espediente molto divertente da giocare in prima persona, perché successivamente è possibile anche editare le clip video tramite un menù apposito.

Nella demo, Swann e le sue amiche partono per una scampagnata con lo scopo di trovare una buona location per girare alcuni spezzoni del primo videoclip delle Bloom & Rage, la band che le ragazze creano durante un afoso pomeriggio estivo in uno scantinato.

Successivamente, quello stesso filmino diventa un elemento diegetico della narrazione, perché le ragazze si ritroveranno a guardarlo nello scantinato dove si radunano. È piacevole il fatto che le protagoniste commentino la presenza a video delle altre in maniera molto naturale, dando al giocatore l’impressione di aver davvero creato qualcosa che entra in contatto con loro.

Tuttavia, almeno nella demo, non ci sono state situazioni di gameplay puro in cui le registrazioni video sembrano più “attive” di così. Difficile aspettarsi altrimenti, se non fosse per il finale della demo che introduce in maniera solamente accennata l’elemento sovrannaturale di Lost Records: Bloom & Rage.

In un twist che ricorda The Blair Witch Project (parlando di anni ’90…), le registrazioni della nostra Swann includono degli inquietanti spezzoni che nessuno ricorda di aver girato e, mentre il mondo intorno a loro comincia a circondarsi di strani flash violacei, le quattro protagoniste si rendono conto che la loro estate sarà molto più strana del previsto.

Lost Records: Bloom & Rage ammicca molto, ma è promettente

Nonostante Don’t Nod ammicchi in maniera ben più che evidente ai fan di Life is Strange, questo nuovo progetto dimostra di poter avere qualcosa di tutto suo da raccontare.

Per prima cosa bisogna fare un plauso al team di sviluppo che, una volta tanto, ha creato forse le prime adolescenti vere che si siano mai viste in un videogioco, almeno mainstream.

In primis Nora, Autumn, Kat e Swann sono esteticamente realistiche, con corpi non conformi che rendono l’immedesimazione più facile. Inoltre parlano, si muovono e interagiscono tra di loro come delle vere adolescenti, e non come gli adulti immaginano le adolescenti.

Merito di una scrittura che, per quel poco che ho avuto modo di leggere e ascoltare, sembra essere di un livello molto alto e raffinato. Lo si nota in particolare nella differenza in cui si esprimono le protagoniste nelle versioni adolescenti e adulte.

Tra le buone idee di Lost Records c’è infatti un accavallamento dei due racconti attraverso un voice over della Swann quarantenne e delle sue amiche che, ricordando i fatti di quell’estate del 1995, commentano l’accaduto. Il quale sarà gestito anche dalle scelte dei giocatori, ovviamente.

Per fare un esempio, la prima volta che Swann incontra le sue amiche dopo essersi trasferita, la Swann del 2022 confessa ad Autumn di essersi sentita molto a disagio. Successivamente, le amiche del 2022 continueranno a commentare, di tanto in tanto, gli eventi del 1995 e lo faranno in base alle scelte del giocatore.

Appoggiare un’amica o un’altra in una discussione potrebbe rievocare degli antichi dissapori, così come confessare un pensiero nel 1995 potrebbe portare ad una riflessione inedita nel 2022.

L’idea è inevitabilmente intrigante, bisogna ammetterlo. Tuttavia è tutto da dimostrare il modo in cui questo doppio racconto possa essere plasmato dal giocatore e quanto, invece, possa risultare uno show su binari. In tutto questo rimane anche un certo segreto sulla parte horror/mistery del racconto, che nella demo non viene toccato in nessun modo.

Un videogioco come Lost Records: Bloom & Rage deve lavorare inevitabilmente sulla scrittura, e Don’t Nod intende farlo anche con delle trovate inedite per quelle che sono le sue produzioni.

Le scene di dialogo in Lost Records non saranno delle situazioni da “teste parlanti” immobili, ma sfrutteranno la posizione di Swann per sbloccare nuovi dialoghi. Avvicinarsi a un’amica o un’altra, muoversi in un determinato momento, decidere di aspettare una delle amiche o continuare la camminata può innescare dei dialoghi inediti che possono portare ad ulteriori sviluppi.

In questo senso anche il cercare e curiosare tra gli oggetti, così come indugiare ovviamente in altri dialoghi, non diventano azioni fine a sé stesse ma potranno sbloccare delle intere opzioni di dialogo che altrimenti saranno inaccessibili.

Un metodo ottimo per garantire una rigiocabilità inedita al titolo, nonché per dare ancora più scelta al giocatore che non sia la selezione di un’opzione di dialogo.

L’unico dubbio, che è impossibile da sciogliere se non quando Lost Records: Bloom & Rage sarà disponibile, e come tutte queste idee possano unirsi insieme e funzionare bene. Perché Don’t Nod ha chiaramente migliorato ancora la propria capacità narrativa, e lo si nota da alcuni dettagli come la grande cura per doppiaggio e scrittura dei due momenti narrativi.

Così come il fatto che la fotografia romantica e luminosa del 1995 sia chiaramente diversa da quella più austera e realistica del 2022, per veicolare immediatamente ai giocatori i due toni narrativi. Non è una cosa che si vede spesso nei videogiochi, anzi, e insieme a tutto ciò che ho espresso finora delinea una serie di motivi per cui Lost Records: Bloom & Rage è sì un chiaro riflesso di Life Is Strange, ma che potrebbe comunque brillare di luce propria.

Offerte per Lost Records: Bloom and Rage

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Protagoniste caratterizzate con intelligenza e cura

  • Il gancio del racconto e i suoi possibili sviluppi sono intriganti

  • La narrazione “in movimento” è una bellissima idea da sviluppare

Contro

  • Impossibile non pensare a Life Is Strange in più di un’occasione

  • Immaginario spesso più derivativo che celebrativo

  • Elemento horror/mistery della trama tutto da verificare

Commento

Non si può nascondere che Lost Records: Bloom & Rage ammicchi in maniera evidente ai fan di Life Is Strange, ma il nuovo progetto di Don’t Nod ha in ogni caso degli elementi narrativi e concettuali che renderebbero ingiusto derubricarlo a mera operazione nostalgia. Una scrittura ancora più evoluta e attenta, che sfrutta la storia di un gruppo di ragazze nel 1995 e nel 2022 per raccontare un mistero dalle premesse accattivanti. L’idea di una narrazione in movimento, che sfrutta il posizionamento del giocatore (audio incluso) per innescare nuove opzioni di dialogo e rendere più dinamico il ritmo tipico delle avventure narrative: Don’t Nod non sembra aver perso la sua autorialità, nonostante l’ammicco di cui sopra, insomma.
***

Sto cercando la migliore l'offerta...

Leggi altri articoli