Lost in Random | Provato - Viaggio di sola andata nella tana del Bianconiglio
Le prime impressioni del tetro "C'era una volta" secondo Zoink Studios
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a cura di Marino Puntorieri
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Zoink!
- Produttore: Electronic Arts
- Distributore: Electronic Arts
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Gioco di Ruolo , Action Adventure , Gioco di carte
- Data di uscita: 10 settembre 2021
Annunciato a sorpresa durante l’EA Play 2020, Lost in Random si è dimostrato fin da subito un titolo accattivante, con le intenzioni di Zoink Studios di portare su schermo una fiaba dai toni scuri e grotteschi degna delle più famose opere di Tim Burton.
Dopo la pubblicazione del caratteristico Fe nel 2018 il team svedese – sotto l’ala protettrice di EA e la sua scuderia EA Originals – si prepara a tornare sul mercato con un nuovo progetto che ha tutte le carte in regola per mostrare un nuovo grado di maturità raggiunto nel panorama degli indie.
Abbiamo partecipato a un piccolo evento digitale per la stampa che ci ha permesso di scambiare due parole con i ragazzi della software house appena citata e poi testare per una manciata di ore le fasi iniziali Lost in Random.
Parliamo di una prova utile per farci un’idea più chiara sulle potenzialità di un titolo ricco di idee interessanti, a pochi giorni dalla release ufficiale che è prevista per il 10 di settembre e che dovrebbe permettere di toglierci ogni dubbio.
Dadi e destino is the new D&D
Nella prima parte dell’evento Klaus Lyngeled e Olov Redmalm – rispettivamente Head of Development e Creative Director del titolo – si sono soffermati sulla serenità di poter continuare a lavorare su un nuovo progetto EA Originals, posizione che permette al team di fare un ulteriore passo in avanti sul fronte qualitativo sia dal punto di vista narrativo sia del gameplay, considerate due facce della stessa medaglia sulle quali lavorare in contemporanea.
Un’opportunità dopo il discreto successo di Fe che non era minimamente scontata e che denota l’interesse di EA per tutti quei lavori non considerabili tripla A, ma in grado di gettare il giocatore in un vortice di emozioni talvolta più grande, e con facilità inaudita.
Lost in Random, sotto questo aspetto, non fa eccezione – e il team ha promesso di regalare ai videogiocatori un’avventura ricca di pathos capace di veicolare alcuni messaggi al videogiocatore non proprio banali, dove può capitare pad alla mano di interrogarsi su alcuni tratti della propria personalità, e sinceramente non vediamo l’ora di scoprire, sotto questo aspetto, fino a dove riusciranno a spingersi gli sviluppatori.
Il viaggio che intraprenderemo in Lost in Random ci permetterà di esplorare il vasto Regno di Alea attraverso gli occhi di una piccola e temeraria ragazza di nome Even, pronta a stravolgere le regole del suo bizzarro mondo – con l’aiuto di un magico dado e un antico potere – per strappare l’amata sorella Odd dalle grinfie di una crudele e cinica Regina.
Tantissimi i segreti da poter portare alla luce, legati a un mondo di gioco suddiviso in tanti Reami quante le facce di un dado – ognuno con luoghi, personaggi e storie uniche – e senza dimenticare il rapporto tra la giovane protagonista il suo dado Dicey che promette, sempre a detta degli sviluppatori, un continuo crescendo emotivo potenzialmente capace di tenere incollati allo schermo i giocatori per tutto l’arco dell’avventura.
Gioco da tavolo interattivo
Passando al test effettivo pad alla mano, abbiamo giocato le prime ore di Lost in Random facendo luce su un gameplay peculiare che alterna fasi di esplorazione a combattimenti sorprendentemente tattici e frenetici in egual misura.
Durante gli scontri, rigorosamente in arene circoscritte, è possibile sfruttare una fionda per colpire alcuni punti sul corpo dei nemici e ottenere cristalli essenziali per caricare il potere di Dicey, sfruttando uno specifico mazzo di carte da evocare per scatenare poteri offensivi o difensivi, senza dimenticare alcune ingegnose trappole.
Premendo un apposito tasto, infatti, il tempo si ferma e possiamo lanciare il dado per ottenere un counter casuale utile per sfruttare le carte pescate a seconda della situazione; si tratta di una scelta piacevole perché arricchisce gli scontri di un pizzico di imprevedibilità, impedendo all’utente di abbassare la guardia anche solo contro il più semplice dei nemici.
Durante le fasi iniziali ovviamente non possiamo sfruttare chissà quali carte, ma considerando la presenza di un grottesco venditore di figurine e che proseguendo per l’avventura verrà potenziato anche il nostro amico Dicey – con dei bottoni utili ad accrescere il numero massimo ottenibile con un lancio – confidiamo in combinazioni di mosse tanto più spettacolari quanto piacevoli da utilizzarsi.
Durante il nostro test abbiamo potuto evocare delle spade o un martello per colpire i nemici come nei più tradizionali hack and slash, piazzare delle bombe da attivare quando decidiamo di far scorrere nuovamente il tempo, sfruttare un arco con delle frecce per colpire dalla distanza, o utilizzare carte utili per curare o avere un bonus difensivo.
Il deck definitivo dovrebbe superare le 30 carte e, considerando che è possibile tenere al massimo 15 attive per la battaglia, la personalizzazione promette un guizzo sul lato del divertimento e della varietà di mosse da concatenare che al momento abbiamo potuto solo sfiorare, rimanendone comunque colpiti.
Per soffocare sul nascere ogni rischio legato a una certa ripetitività, Zoink Studios ha introdotto fin dai primi livelli alcune arene più articolate secondo lo schema di un vero e proprio gioco da tavolo, dove il lancio del nostro fidato Dicey permette di muovere secondo caselle prestabilite un pezzo degli scacchi.
L’obiettivo in questo caso non è solo eliminare i vari nemici, ma avanzare nelle aree fino a raggiungere l’ultima casella, attraverso combattimenti in successione decisamente più impegnativi e appaganti.
Abbiamo passato una manciata di ore nei primi due Reami del Regno di Alea, perdendoci spesso ad esplorare i vicoli di Primagora – l’area più povera dove vive la famiglia di Even – per poi attraversare la città di Borgodoppio e scoprire le doppie personalità che in modo sempre differente tormentano i vari abitanti.
Numerosi sono i personaggi con i quali soffermarsi per due semplici chiacchiere, utili a scoprire qualcosa sul mondo di gioco o a iniziare qualche piccola missione secondaria che ci ha permesso di ottenere risorse maggiori da spendere nel negozio sopracitato.
Niente di particolarmente elaborato al momento, ma si è trattato di piacevoli alternative al semplice correre verso l’obiettivo principale, in un mondo avvolto dall’oscurità e che grazie a uno stile a metà tra le opere di Tim Burton e il gioco di Alice: Madness Returns chiede di essere esplorato in ogni suo vicolo, prendendosi i giusti tempi.
Non mancano nemmeno alcuni collezionabili che incentivano questa attività, al di là della raccolta della moneta di gioco, come la ricerca delle pagine di un libro che racconterebbero la storia precedente al regno di terrore della Regina, con il suo (apparente) unico dado malvagio ancora in attività: una dinamica interessante per impreziosire ulteriormente il mondo di gioco e la sua lore.
Abbiamo anche individuato sparute sezioni platform condite da puzzle ambientali, come piccolissimi indovinelli legati a un ordine da seguire per colpire bersagli mobili e guidare Dicey su dei piedistalli paralleli, oppure in cui dovremo evitare di attivare degli allarmi in specifiche aree tramite movimenti più ragionati. Al momento, però, si è trattato di timidi segnali e speriamo nelle fasi più avanzate di gioco siano un minimo più articolati e soddisfacenti.
Se volete ingannare l'attesa per l'uscita di Lost in Random vi consigliamo un'altra chicca, sempre EA Originals, come i due capitoli di Unravel in forte sconto tramite Amazon.
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Fiaba a tinte dark coinvolgente fin dalle prime missioni
-
Combat System che mescola frenesia e tattica
-
Stilisticamente ha carattere da vendere
Contro
-
Rimane da approfondire il sistema delle carte oltre le fasi iniziali di gioco
Commento
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