I primi due capitoli di Life is Strange: Double Exposure avranno delle (ottime) conseguenze
L'esordio di Life is Strange: Double Exposure mi ha lasciato con la voglia di risolvere il prima possibile il mistero della Caledon University.
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a cura di Valentino Cinefra
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Deck Nine
- Produttore: Square Enix
- Distributore: Square Enix
- Piattaforme: PC , PS5 , XSX , SWITCH
- Generi: Avventura
- Data di uscita: 29 ottobre 2024 - TBA (Nintendo Switch)
Un colpo di pistola distrugge la serenità della notte innevata che abbraccia il campus della Caledon University. Il corpo senza vita di Safiya Llewellyn-Fayyad (Safi, per gli amici) giace a terra di fronte a un suggestivo promontorio, mentre la notte stellata continua a disegnare scie di astri lontani ignara di come, ancora una volta, la vita di Maxine Caufield sarà strana.
Deck Nine sceglie di dare il via in questo modo al mistero di Life is Strange: Double Exposure, il nuovo progetto videoludico a episodi che segna il ritorno della protagonista del primo Life is Strange.
In attesa del lancio previsto per il 29 ottobre su piattaforme PlayStation, Xbox, Switch e PC (lo trovate su Amazon), ho avuto la possibilità di giocare i primi due capitoli (di cinque) della trama nella loro forma definitiva, “Natura Morta” e “Penombra”.
Ho già avuto un incontro con il nuovo titolo di Deck Nine durante una prova in anteprima, contestuale al suo annuncio. Per chi non avesse letto l’anteprima e non avesse modo di recuperare l’articolo a questo indirizzo, facciamo un breve riepilogo del setup narrativo di Double Exposure, con qualche aggiunta.
Dove eravamo rimasti?
Sono passati molti anni dalle vicende di Life is Strange e, dopo aver viaggiato per il mondo, ora Max è una fotografa professionista nonché artista ospite della Caledon University, fittizia facoltà di belle arti nel Vermont.
Leggendo nei suoi diari che ha tenuto negli anni, consultabili come sempre nel menù di pausa e capaci di raccontare dettagli ulteriori sulla trama, scopriamo subito che Max non ha utilizzato più i suoi poteri legati alla manipolazione del tempo dalla sua vita ad Arcadia Bay. Per non rievocare in alcun modo il trauma.
Inoltre, Max ha nascosto a tutti il suo passato. L’alone di mistero che circonda Max sarà uno degli elementi più curiosi della storia, visto che i suoi nuovi amici ed entourage le chiederanno di tanto in tanto qualcosa su di lei prima dell’arrivo alla Caledon.
Come anticipato, i giocatori avranno modo di creare il proprio background narrativo legato alle vicende del primo Life is Strange. In occasione di una chiacchierata con Safi, prima dell’incidente, la nuova migliore amica di Max le farà alcune domande su Chloe, di cui ha visto una foto nella sua stanza. In questo modo i giocatori potranno decidere il loro “canone”, visto che ufficialmente non c’è una scelta che è più attinente all’altra rispetto al destino di Chloe e Arcadia Bay nel finale del videogioco del 2015.
Nel primo capitolo c’è subito modo di scoprire come Max e Safi hanno legato nel contesto della Caledon, durante una sessione di urbex (esplorazione urbana con annesso shooting fotografico) in cui la nostra fotografa ha convinto la sua nuova amica ad accompagnarla. Le due si sono conosciute dopo che Max è stata accolta come artista ospite e responsabile di un laboratorio di fotografia, e scopriamo che c’è stata subito una grande affinità.
Parlando di personaggi è doveroso fare un plauso a Deck Nine per la capacità di scrittura del team. Non che sia una sorpresa per chi abbia giocato Life is Strange: True Colors con attenzione, ma in questi primi due episodi si nota come la capacità narrativa degli autori sia cresciuta ulteriormente.
Partendo proprio dal compito più difficile. Era potenzialmente impossibile colmare il vuoto di una spalla come l’amatissima Chloe, ma il personaggio di Safi ne esce a testa alta. Non tanto come sostituta, ma come riflesso di un’amicizia con Max che sarà forza trainante del racconto che rievoca inevitabilmente la tragedia (o meno) di Arcadia Bay.
Safi riesce a imporsi subito come un personaggio profondo e interessante, al punto che il suo efferato omicidio riesce a scuotere il giocatore come dovrebbe, nonostante il poco tempo in cui appare in scena prima di essere assassinata.
Anche per questo il suo ritorno in scena è ancora più affascinante.
Nel Multiverso della Stranezza
Durante la nottata in cui Max, Safi e Moses - l’empatico astronomo un po’ nerd che completa il trio di amici - vanno a caccia di stelle cadenti, Safi si allontana per ricevere una telefonata che la scuote molto.
Max la segue, scoprendo a ritroso una certa rabbia da parte di Safi che ha sfogato su un pupazzo di neve e uno sconsiderato numero di sigarette (un consiglio: fate attenzione a tutti i dettagli, anche i più ininfluenti…), che sono il preludio della tragedia di cui sopra.
Tuttavia, qualche minuto prima, nel momento in cui Max fotografa nel giro di poco tempo una luna e un gufo riaffiorano nella sua mente alcuni ricordi, e dei lancinanti dolori alla testa. Questo porterà la nostra a scoprire che esistono due realtà parallele, e in una di queste Safi è ancora viva ma sempre in pericolo per un assassinio che potrebbe arrivare da un momento all’altro.
Max non è stata in grado di usare il suo iconico potere di riavvolgimento del tempo per salvare Safi, ma ne ha sviluppato uno del tutto nuovo.
Se i “true colors” del precedente Life is Strange erano legati alla narrativa e al gameplay per la capacità della protagonista di percepire le emozioni altrui, la doppia esposizione di Max la porterà a capire di poter comprendere l’esistenza di due realtà parallele.
Il potere di Max si è evoluto, e si manifesta in due modi: Attraversa e Percepisci. Attraversa permette a Max di viaggiare dalla sequenza temporale in cui Safi è morta a quella in cui è viva e viceversa, chiamate “Mondo della Vita” e “Mondo della Morte”, attraverso degli squarci luminosi nel tessuto della realtà.
Percepisci consente di riconoscere i punti di passaggio da una certa distanza, e di avere un'anteprima della sequenza temporale parallela senza doverci andare fisicamente, così da poter indagare a fondo. In questo modo, Max può vedere le differenze tra le due sequenze temporali, e anche origliare le conversazioni della gente dell'altra realtà.
Nel momento in cui tutta la comunità della Caledon University affronta il lutto di Safi, Max si ritroverà ad indagare sulle vicende già strane di loro, che diventano ancora più misteriose per una serie di segreti e “non detti” nella vita della sua amica.
Realismo magico e scrittura realistica
La scrittura di Deck Nine di cui sopra dipana un vero e proprio giallo dalle tinte molto mature.
Grazie a una grande raffinatezza nel tratteggio dei caratteri e delle storie dei personaggi, Double Exposure si allontana dal tono di necessaria avventura spensierata e un po’ misteriosa del primo Life is Strange per abbracciare quello di un poliziesco.
L’adolescenza è lontana nella vita di Max e di chi la circonda pertanto i dialoghi, le reazioni, le motivazioni e le storie che danno vita alla Caledon University sono molto più profonde e legate alle necessità reali. Deck Nine dimostra inoltre di sapere leggere molto bene la realtà raccontando, attraverso i suoi personaggi, molte delle idiosincrasie e storture del momento storico attuale.
Tra autrici di podcast a caccia di uno scoop a ogni costo, professori che sfruttano un lutto per catalizzare l’attenzione e promuovere un libro, studenti travolti dalle conseguenze nocive della FOMO, personalità che sfogano manie di protagonismo all’interno di non meglio definite associazioni culturali, Life is Strange: Double Exposure è un racconto profondamente ancorato alla realtà, con le sue luci e ombre.
Questo non fa altro che rendere ancora più appassionante il dipanarsi della vicenda, mentre una già poco spigliata Max sarà costretta ad entrare sempre più in contatto con le persone che la circondano per scoprire la verità sull’omicidio di Safi.
Le vicende dei primi due episodi di Double Exposure mi hanno catturato e coinvolto. Il ritmo narrativo si divide perfettamente tra esposizione e gameplay, laddove i momenti di racconto sono coinvolgenti anche con il supporto di una regia e un doppiaggio di altissima qualità.
Non si sente mai la necessità di allontanarsi dalle vicende ma, anzi, si finisce con la voglia di andare avanti una scena dopo l’altra per scoprire le radici del mistero. Il tutto con un colpo di scena solidissimo, chiudendo il secondo episodio su una nota molto alta.
Una svolta non del tutto imprevedibile, bisogna dirlo, ma che proprio per questo non risulta incoerente. Assistere a un colpo di scena, oggi, che non si risolva in un deus ex machina o che risulti essere un elemento inserito forzatamente nella narrazione, è qualcosa di sempre più raro soprattutto nei videogiochi, pertanto non posso che fare ancora una volta i complimenti allo storytelling di Deck Nine.
La conferma dovrà ovviamente arrivare con gli ultimi tre episodi, soprattutto a fronte di alcune cose che mi hanno lasciato un po’ perplesso o almeno dubbioso.
L’immobilismo della polizia, spiegato inizialmente con il fatto che le forze dell’ordine non riescono a cavare il proverbiale ragno dal buco per mancanza di indizi, in seguito comincia ad essere debole. Proprio il secondo capitolo introduce la figura di un detective, in parte “antagonista” di Max. Per questo sarà necessario capire se l’immobilismo di cui sopra sia solamente un gancio narrativo per costringere Max alla chiamata all’azione, oppure ci sia qualcosa sotto legato magari alla narrazione globale.
Inoltre, un paio di scambi e relative scelte secondarie con alcuni comprimari, la professoressa Gwen e il già citato Moses, mi sono sembrati poco fluidi in due specifiche occasioni. Non voglio spoilerare ma, allo stesso tempo, specifico che si tratta di risvolti secondari dei rapporti tra Max e i suddetti.
In quello che, ci tengo a ribadirlo, è stato finora un racconto di circa 6 ore trascinante che mi ha lasciato con una grande curiosità per il capitolo successivo.
Indagine ai confini di più realtà
Life is Strange: Double Exposure si conferma un prodotto di qualità per quanto riguarda animazioni, estetica, mimica facciale, dialoghi, sceneggiatura (almeno finora) e doppiaggio. E il gameplay?
In qualsiasi momento Max può identificare le due realtà parallele grazie a un indicatore a schermo che ci fa capire in che mondo sta vivendo. Oltre a questo, Deck Nine ha scelto di utilizzare due fotografie nettamente diverse che immortalano e restituiscono il mondo di Life is Strange: Double Exposure. Una più calda per il Mondo della Vita, dove Safi non è stata assassinata ma è ancora in pericolo, e una nettamente più fredda per il Mondo della Morte, in cui la Caledon University e chi la frequenta piangono la morte della ragazza.
Max dovrà avere a che fare con un cast di personaggi e storie che spesso si scontrano, nascondono informazioni, e proiettano verso l’esterno delle falsità da smascherare. L’indagine di Max la porterà quindi a fare avanti e indietro per i due mondi, cercando informazioni tramite personaggi e oggetti presenti in un mondo per sbloccare un elemento dell’indagine nell’altro.
Non aspettatevi di poter “rompere” Double Exposure anticipando le mosse previste dagli sviluppatori o andando a sovvertire il mondo di gioco sfruttando il pensiero laterale. Essendo un’avventura narrativa, anche questo nuovo Life is Strange ci porterà a fare delle scelte precise ma, grazie a una libertà di scoperta e indagine, non si ha mai la sensazione di essere incastrati in un corridoio.
Soprattutto le scelte, marchio di fabbrica della serie, saranno molto importanti e ancora più sfumate che in passato. In questi due episodi non ho avuto mai l’impressione di dover scegliere tra qualcosa di chiaramente giusto o sbagliato. Avere la possibilità di accedere a una chiavetta USB con informazioni importanti significa doversi inimicare qualcuno, così come accettare di collaborare con la polizia potrebbe portare a non essere visti di buon occhio anche da persone molto vicine.
È presto per capire quanto il peso delle scelte sarà influente e la storia verrà determinata in maniera pesante dall’agenda dei giocatori, ma finora non c’è stato un momento in cui non fossi stato completamente sicuro della scelta fatta.
A questo riguardo, c’è un’occasione in cui Double Exposure mette in scena anche una sequenza stealth che si gioca a metà tra gameplay “puro” e dinamiche di scelte tipiche di Life is Strange. Una buona prova, che dimostra quanto Deck Nine stia acquisendo sicurezza con i suoi strumenti.
Tuttavia c’è una mancanza importante in questi primi due episodi, ovvero la possibilità di poter sbagliare a fornire informazioni ai corrispettivi personaggi nelle due linee temporali.
Deck Nine aveva spiegato apertamente che se il giocatore avesse sbagliato a dare delle risposte facendo riferimento a fatti e informazioni che non sono accaduti in quella linea temporale, anche Max si sarebbe ritrovata confusa nel gioco creando di conseguenza un empasse nei dialoghi, o generando reazioni altrettanto confuse da parte degli interlocutori.
Nei primi due capitoli non ho vissuto situazioni di questo tipo, neanche vicine o simili. Forse Max non è ancora finita nella tana del bianconiglio così a fondo da confondersi o creare intrecci complicati, ma in ogni caso è bene notare che nelle prime sei ore di gioco questa dinamica promessa da Deck Nine non è presente.
Le prossime ore, invece, sono quelle che non vedo l’ora di giocare per scoprire come evolverà il colpo di scena che chiude Life is Strange: Double Exposure. Così come Deck Nine deciderà o meno di portare Max ad affrontare sé stessa (forse non solo metaforicamente, chissà) e il suo passato che si sta riflettendo nelle vicende della vita strana alla Caledon University.
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Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Sceneggiatura e nuovi personaggi sono già catalizzanti
-
Regia, colonna sonora e performance capture ottimi
-
Esteticamente coinvolgente e affascinante
Contro
-
Mancano, per ora, elementi di gameplay promessi
-
L’intreccio parte bene, ma l’impatto delle scelte è da verificare
Commento
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