Jump Force, provato il nuovo picchiaduro di Bandai
Advertisement
a cura di Gottlieb
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Spike Chunsoft
- Produttore: Bandai Namco
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
- Generi: Picchiaduro
- Data di uscita: 15 febbraio 2019 - TBA 2020 (Deluxe Edition su Switch)
Dragon Ball FighterZ ci ha abituati troppo bene e ha settato un benchmark troppo alto per il genere del picchiaduro. Eppure c’è ancora una parte di videogiocatori che anela il ritorno di un Budokai Tenkaichi, di un picchiaduro che ci possa permettere di attraversare l’arena in lungo e in largo e sfruttare la terza dimensione. È quello che ci permetterà di fare Jump Force, il nuovo titolo distribuito da Bandai Namco Entertainment e mostrato, per la prima volta, durante la conferenza Microsoft. Sarà un multipiattaforma e nasce con l’obiettivo di celebrare l’anniversario di Weekly Jump, una rivista tra le più popolari del Giappone. Lo abbiamo provato durante l’E3 e ve ne parliamo.
Partiamo col dire subito che durante il trailer di presentazione sono stati mostrati soltanto quattro universi che appartengono al mondo dei manga e soltanto otto personaggi: Goku e Freezer da Dragon Ball, Naruto e Sasuke da, per l’appunto, Naruto, Rufy e Zoro da One Piece, Kira e il suo shinigami Ryuk da Death Note. Non siamo riusciti a scucire maggiori dettagli sul roster a Koji Nakajima, producer di Bandai Namco con il quale ci siamo intrattenuti a parlare del titolo: ciò che è chiaro, e sul quale ci siamo concentrati per qualche minuto, è la volontà di creare un universo nel quale le figure di Death Note, Light in primis, possano osservare il tutto dall’alto. D’altronde con il potere consegnato nelle mani di Kira, ossia quello di poter uccidere chiunque egli voglia a patto di conoscerne il nome, non vi è alcun bisogno di scendere nell’arena a sporcarsi le mani. In questa sfida tra il bene e il male, Jump Force diventa figlio di una scelta artistica molto curiosa: tutti i personaggi dei manga saranno calati, infatti, in un ambiente reale, che riproduce la nostra vita quotidiana. L’intenzione, quindi, è quella di scrollarsi di dosso gli scenari iconici dei vari universi proposti e catapultare tutti all’interno di metropoli e di vaste lande pianeggianti o innevate. È una scelta indubbiamente curiosa, che non mancherà di far storcere il naso ai puristi dell’animazione giapponese, che dovranno scendere al compromesso di vedere Goku riprodotto con un fotorealismo non proprio affascinante. Nakajima, però, chiarisce che la volontà era quella di sorprendere il giocatore con qualcosa di inaspettato, realizzare qualcosa che potesse andare oltre e lasciare a bocca aperta. Non si può dire che non ci abbia sorpreso, ma da qui ad arrivare a dire che ci abbia convinto ce ne passa. Dal punto di vista artistico, infatti, Jump Force non ci è sembrato al meglio delle sue possibilità, per quanto lo sviluppo sia forse poco più che embrionale.
Un’altra nota dolente è rappresentata dal. Innanzitutto la condizione di vittoria ci ha leggermente lasciati basiti, più che altro perché siamo abituati ad altre formule di tag team: scenderemo in campo con una squadra composta da tre lottatori, che potremo cambiare in ogni momento, proprio come in tutti i tag team, ma la barra della vita sarà condivisa, il che significa che lo switch servirà solo per approfittare di determinate mosse del subentrante, non per ottenere più tempo e più chance di vittoria. Una scelta abbastanza particolare, che, anche in questo caso, ci ha creato non pochi dubbi. Tra l’altro i personaggi a nostra disposizione differivano esclusivamente per le supermosse e le speciali: per stessa ammissione di Nakajima la base, le fondamenta di tutto il roster, saranno per lo più uguali tra di loro, così da permettere a qualsiasi giocatore di entrare immediatamente nel meglio dell’azione. La progressione nelle proprie capacità è ovviamente salva, perché per padroneggiare un personaggio ci vorrà comunque del tempo, così come poi dovrete, inevitabilmente, imparare quali sono le mosse speciali che più si adattano al vostro stile di combattimento. Queste ultime sono abbastanza facili da gestire, perché non sono richieste combo particolari, non ci sono mezze lune né quarti di luna: basterà semplicemente premere R2 – abbiamo provato la versione PlayStation 4 – e scegliere poi il tasto corrispondente alla mossa che vogliamo compiere, tutte indicate a schermo. Insomma una semplicità che ci traduce in una effettiva immediatezza da parte del gioco, che però deve faticare tanto per convincermi adeguatamente.
Può avere il roster più vasto di sempre
Un pasto lauto per i fan
La direzione di Jump Force è chiara: ci troviamo dinanzi a una evoluzione di J-Star Victory, nell’attesa di conoscere l‘intero roster a nostra disposizione, che vuole inevitabilmente fare il verso a Xenoverse, Ultimate Storm e Tenkaichi Budokai, per stessa ammissione di Nakajima. Ci sarà da attendere per avere più informazioni, soprattutto sulle modalità proposte, dato che della Story Mode, per ora, non si è parlato. Stessa cosa dicasi per scoprire di più sul multiplayer: la promessa, però, è quella che possiamo tutti immaginare, ossia di dare lunga vita a Jump Force. Qualcuno ha detto DLC?
Advertisement