Halo Infinite | Provato - Un primo test incoraggiante per la modalità cooperativa
Siamo tornati su Zeta Halo in compagni di altri giocatori reali ed è forse il miglior modo per apprezzare il rinnovato gameplay di Halo Infinite.
a cura di Marino Puntorieri
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: 343 Industries
- Produttore: Microsoft
- Distributore: Microsoft
- Piattaforme: PC , XONE , XSX
- Generi: Azione
- Data di uscita: Natale 2021
Sembra essere passata un’eternità dall’uscita di Halo Infinite, eppure a ben pensarci sono trascorsi appena sette mesi dalla prima volta che abbiamo avuto l’occasione di combattere su Zeta Halo, in un’esperienza dal gameplay rinnovato e che – al netto di alcuni evidenti rischi – è riuscito a convincere critica e pubblico.
Noi in primis nell’approfondita recensione siamo rimasti colpiti dell’equilibrio raggiunto pad alla mano tra tradizione e sperimentazione, a cavallo tra una storia tanto evocativa quanto riconoscibile per i fan di vecchia data e un rinnovato approccio open world – che ha tutte le carte in regola per rappresentare un nuovo inizio per il brand in questione, rilanciandone le ambizioni.
Un risultato finale strabiliante soprattutto se si pensa alla pesante assenza al day-one di due colonne portanti dell’esperienza di Halo come la Forgia e la modalità coop per la campagna, e per la quale ha giovato la presenza sin dal day one su Xbox Game Pass (trovate l'abbonamento mensile a questo link di Amazon).
Se nel primo caso, però, non abbiamo molte novità e siamo in attesa di ulteriori sviluppi, per la seconda opzione citata 343 Industries sta investendo ingenti risorse per una sua adeguata implementazione nel minor tempo possibile. E proprio per questo, abbiamo avuto l’occasione di partecipare in questi giorni a una fase di test preliminare per la coop di Halo Infinite mediante il programma di Xbox Insider, essenziale per iniziare a farsi un’idea più precisa di cosa al momento ci convince e cosa necessita di ulteriori correzioni.
One for all
L’obiettivo dichiarato da 343 Industries per questa prova era principalmente quello di realizzare un vero e proprio stress test, con tantissimi giocatori online da ogni parte del globo pronti a collaborare sui server di Halo Infinite per cimentarsi nella tanto attesa modalità che ha fatto la storia di piccoli e grandi amanti delle avventure di Master Chief. Entrando nello specifico, è stato possibile giocare in coppia e fino ai classici team da tre o quattro giocatori per vivere con compagni fidati le missioni principali di Halo Infinite.
In realtà, una volta effettuato l’accesso tramite l’invito di altri giocatori, è possibile cimentarsi anche in qualsiasi attività opzionale, dalla liberazione degli avamposti, all’aiuto dei gruppi di marines sparsi per l’anello, fino all’eliminazione di bersagli specifici.
Il tutto senza dimenticare la possibilità di esplorare liberamente le varie aree per vivere in maniera enfatizzata tutte le emozioni plasmate con il passare delle ore su Halo Infinite in solitaria. Una prova del buon lavoro svolto in ottica bilanciamento risiede nei vari boss, che contano su una pericolosità direttamente proporzionale al numero di utenti che vanno a comporre il team; è capitato, ad esempio, a squadra completa di fronteggiare dei generali con la barra degli HP decisamente più resistente, e danno molto più letali anche a difficoltà normale.
Dobbiamo ammettere che, sensazione a caldo, pad alla mano poter finalmente giocare con altri utenti per superare orde e orde di Esiliati genera una sensazione di estasi estrema, riconoscibile per ogni amante degli FPS più frenetici e che rimpiangiamo solamente di non aver potuto provare prima.
Le sparatorie funzionano sempre in modo impeccabile, e collaborare con altri giocatori significa – nel caso di compagni fidati – poter creare tattiche di accerchiamento per cogliere di sorpresa i nemici durante gli scontri all’area aperta, mentre anche lasciar spazio all’arte dell’improvvisazione ci ha lasciato parecchio soddisfatti.
Per quanto riguarda le cutscene di Halo Infinite, ci teniamo a sottolinearlo, non sono previsti stravolgimenti e la telecamera torna alla prima persona senza considerare gli altri membri del team, riproponendo gli stessi filmati vissuti durante l’esperienza single player.
Ovviamente il gestire più giocatori sulla mappa open world ha obbligato il team di 343 Industries a superare alcuni eventuali limiti pronti a ostacolare il normale proseguimento della partita, su tutti la distanza massima tollerabile dei membri del team dal proprio caposquadra fissata a 300 metri.
Una soluzione che inizialmente ci aveva fatto storcere il naso, considerando la natura open world di Halo Infinite, ma che nel concreto della prova vi assicuriamo essere assai generosa: permette di girovagare senza troppi pensieri, ma al tempo stesso scongiurando i lupi solitari che rischierebbero durante la coop di rovinare l’esperienza.
Se tale distanza viene superata il giocatore viene eliminato per poi respawnare istantaneamente vicino al caposquadra come nei più classici dei teletrasporti al di fuori di situazioni belliche, altrimenti sarà necessario attendere l’eliminazione dei nemici nelle vicinanze; una scelta particolarmente apprezzata, soprattutto in un’eventuale inclusione di una opzione per il matchmaking al momento non presente e che ci ha obbligato all’invito classico via gruppo – con crossplay attivo tra Xbox e PC – per iniziare una partita.
Cooperare nonostante le avversità
Invitare altri giocatori a una partita in coop di Halo Infinite non permetterà di scegliere una missione specifica dalla quale partire, bensì obbligherà a iniziare dall’ultimo punto della storia comune a tutti giocatori.
Significa che chi vuole catapultarsi nelle missioni finali, ad esempio, in coop non potrà farlo se ci sarà un utente che non è ancora riuscito a raggiungerle e obbligherà a rigiocare sessioni precedenti. Nel nostro caso specifico, ci siamo ritrovati a ricominciare più volte dai primi passi su Zeta Halo perché membri del team non erano riusciti a giocare molto, obbligandoci a ripercorrere i medesimi punti.
Una scelta che ci ha fatto storcere un poco il naso e che vogliamo credere sia relegata a questo specifico test preliminare. Soprattutto perché nella tanto agognata difficoltà leggendaria ogni checkpoint guadagnato con fatica va preservato per poter avanzare senza troppa frustrazione.
Ulteriore dubbio rimane la presenza del fuoco amico, scelta che – se nella storia del brand riecheggia per il problema legato alle granate – nelle partite di Halo Infinte viene enfatizzato dall’utilizzo senza limiti dei numerosi contenitori esplosivi presenti sia nelle aree aperte sia negli angusti corridoi delle varie installazioni.
Considerando il caos dei combattimenti, soprattutto con team completi da quattro giocatori, il rischio di trasformare i momenti più frenetici e divertenti in completa frustrazione a causa del volo di qualche barile di troppo c’è e non va assolutamente sottovalutato.
Ottimala scelta, invece, quella di mantenere separati i potenziamenti, con i progressi distinti legati alla raccolta delle varie risorse necessarie per migliorare l’armatura di Master Chief in base alle proprie preferenze, impedendo ai giocatori dello stesso team di correre spediti alla ricerca di potenziamenti utilizzabili solo per il più rapido nell’eventuale raccolta.
Scelta apprezzabile anche la possibilità di rigiocare attività principali e non dal menù della mappa in pochi click, sopperendo almeno in parte al problema legato alla scelta a inizio partita delle varie missioni.
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
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In compagnia di un buon team il divertimento su Zeta Halo è assicurato
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Progressi dei vari giocatori distinti che garantiscono loot e potenziamenti per tutti
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Rigiocabilità di missioni e attività già svolte direttamente dalla mappa...
Contro
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Il fuoco amico non è una buonissima idea, considerando la frenesia degli scontri
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...ma al momento nella lobby rimangono dei vincoli sulla scelta della missione di partenza