Anteprima

FIFA 19, provato il calcistico di Electronic Arts!

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a cura di Filippo "Xsin" Consalvo

Informazioni sul prodotto

Immagine di FIFA 19
FIFA 19
  • Sviluppatore: Electronic Arts
  • Produttore: Electronic Arts
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
  • Generi: Sportivo
  • Data di uscita: 28 settembre 2018

EA non perde tempo e, pronti via, mette subito in mostra l’acquisto più importante di quest’anno: la licenza della Champions League raggiunge il suo detentore per eccellenza, Cristiano Ronaldo, e insieme a Neymar, ex testimonial PES, conquista tutti i riflettori di FIFA 19, ennesima nuova edizione del titolo calcistico più popolare degli ultimi anni. EA ha voluto portare persino la coppa dalle grandi orecchie qui a Los Angeles, così durante EA Play abbiamo potuto ammirare da vicino non solo le novità di FIFA 19 ma anche il trofeo più ambito del calcio europeo.

Modalità, intro partita, grafiche e musiche dedicate per la Champions League di FIFA, che debutta con una cura e una valorizzazione da veterani: se in PES l’avevamo apprezzata, il modo in cui l’inno viene riprodotto su un montaggio delle inquadrature allo stadio, ai giocatori e al telo ufficiale è magistrale qui in FIFA, ma per apprezzare a fondo la modalità dovremo aspettare qualche prova in più.
Nel frattempo, la demo di EA Play ci ha permesso di valutare altre novità di quest’anno, tutte concentrate sul voler perfezionare l’esperienza di gioco tipica della serie piuttosto che rivoluzionarla. D’altronde FIFA è di gran lunga il titolo calcistico più venduto e giocato degli ultimi anni, ma EA sa bene che non è esente da difetti e gli sforzi di quest’anno sono tutti rivolti a riportare equilibrio in alcuni aspetti che irritavano di più i giocatori.
Innanzitutto un maggior controllo delle tattiche: nel pre partita è possibile dare indicazioni sull’approccio difensivo, scegliendo tra pressing sui difensori in palleggio, pressing aggressivo dopo palla persa o disposizione negli spazi in attesa dell’avversario, e approccio offensivo, scegliendo tra palla lunga, possesso o scambi rapidi.
La scelta cambia drasticamente il ritmo del gioco ma diventa essenziale per quei giocatori più attendisti che nei titoli precedenti erano costretti ad adattarsi all’espressione di calcio veloce e verticale del gameplay tipico. Stavolta invece gli amanti di una difesa paziente e oculata possono decidere altezza, ampiezza e disposizione della propria squadra in fase di non possesso, combinando le indicazioni dello stile di gioco a quelle tattiche durante la partita. E’ possibile attivare più tattiche contemporaneamente, optando in tempo reale sia per un attaccante aggiunto che per un pressing di squadra, oppure attivando contropiede e tentativo di scavalcare la difesa con palla sopra i difensori. La possibilità di personalizzare approccio di squadra nel pre partita e tattiche durante il match porta il gioco su un livello più alto del saper giocare: se si conosce avversario e propria squadra, le nuove tattiche dinamiche possono trasformare un avversario svantaggiato in una grossa spina nel fianco anche per i giocatori più rapidi e abili.

Nel tentativo di limitare poi le cannonate di Ronaldo e Bale, il sistema di tiro aggiunge il fattore tempismo, con la possibilità di tirare normalmente come sempre fatto o di tentare il colpaccio con una seconda pressione del tasto di tiro subito prima dell’impatto tra pallone e piede del tiratore: una buona coordinazione si traduce in un tiro più potente, preciso e ostico per il portiere avversario, mentre una pressione fuori tempo può risultare in una tremenda steccata dell’attaccante con la palla che rotola innocuamente verso il portiere o addirittura oltre la linea di fondo.
Un sistema basato più sull’abilita di chi ha il controller in mano che sul puro valore del giocatore, interrompendo quello strapotere dei top players come Ronaldo o Ibrahimovic che potevano segnare con facilità anche da 30 o più metri.
Per concludere la lista dei pro, EA ha lavorato sullo stop della palla ma soprattutto sui contrasti, dotati adesso di una fisica meno “tennistica”: l’impatto tra palla e piede del giocatore in contrasto restituisce un feeling e un rimpallo più concreto e il modo in cui i corpi si scontrano o cadono è stato migliorato; tuttavia, si riconferma quella sensazione di palla “saponetta” che rimane incollata ai piedi dei calciatori e si muove nella direzione scelta talvolta senza un contatto realistico con il piede. 
Il ritmo al comando di squadre veloci ci è sembrato ancora più accelerato, con delle fasi davvero frenetiche e decisamente troppi ribaltamenti di fronte degni del miglior Liverpool, per non parlare di un nuovo movimento dell’IA offensiva che fa scattare l’ultimo attaccante sul filo del fuorigioco in maniera troppo efficace: passaggio filtrante al momento giusto e i difensori si fanno staccare senza la minima resistenza da qualunque attaccante, anche quelli non troppo veloci. In poche parole, attacco ancora più forte e difesa sempre più debole, soprattutto considerando una maggiore efficacia dei cross in azione veloce e un’abilità acrobatica forse figlia della performance madrilena di quest’anno: in sette partite giocate abbiamo visto Higuain, Cavani, Lewandovski e Ronaldo segnare al volo in diversi modi, con una frequenza sicuramente diversa da quella dell’anno precedente. Quantomeno abbiamo intravisto un impatto minore del momentum o dei numerosi tiri che in FIFA 18 venivano fermati dai pali: meno traverse e pali clamorosi nella prova di oggi, ma anzi alcuni gol con palla che schizza sul legno e passa appena la linea per trasformarsi in gol.

– Nuova licenza della champions League

– Tattiche dinamiche e più profonde

– Fisica dei contrasti migliorata

Un gameplay più profondo quindi, ma la sensazione generale è che FIFA stia abbandonando via via la simulazione per abbracciare sempre di più la sua finzione, l’illusione della simulazione all’interno di un arcade rapido e votato alla massima soddisfazione. Sempre meno partite combattute da 0-0, sempre più match con tre o più gol, sempre più spettacolarità, sempre meno solidità difensiva.

Se avete amato il gameplay dell’anno scorso è molto probabile che apprezzerete FIFA 19 ancora di più, soprattutto se avete sofferto la mancanza di una scelta più profonda sull’approccio tattico. Se vi aspettavate una deviazione più realistica e simulativa, sappiate che FIFA rimane quello di sempre, ancora più frenetico e arcade, ma vanta pur sempre uno strapotere che quest’anno, vista pure la licenza della Champion’s League, ci sembra davvero imbattibile.

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