Ender Magnolia: Bloom in the Mist | Provato - Il seguito ideale?
Ender Magnolia: Bloom in the Mist, dopo una prova di quasi tre ore, ha dimostrato di non volersi allontanare dal primo gioco. Ve ne parliamo in anteprima.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Live Wire, Adglobe
- Produttore: Binary Haze Interactive
- Testato su: PC
- Piattaforme: SWITCH , PC , PS4 , PS5 , XSX
- Generi: Metroidvania , Soulslike
- Data di uscita: 25 marzo 2024 (Accesso Anticipato Steam) - TBA 2024 (console)
Ender Magnolia: Bloom in the Mist è quello che di primo acchito potrebbe essere considerato un seguito facile facile da sviluppare e da presentare al pubblico.
Non si tratta del classico secondo capitolo da etichettare come "Bigger, better and more badass", perché non dà assolutamente la sensazione di rappresentare una reale espansione di quell'Ender Lilies: Quietus of the Knight (ecco la recensione) di cui ci innamorammo tre anni fa.
Al contrario, AdGlobe e Live Wire hanno deciso di proporre una formula di gioco che è sostanzialmente identica alla precedente, facendo sfumare il concetto stesso di naturale evoluzione tra un gioco e l'altro.
Dopo il mezzo passo falso di Redemption Reapers, che avrebbe potuto essere decisamente migliore anziché sembrare un titolo ancora in accesso anticipato, tornare sui propri passi per autofinanziarsi potrebbe essere stata la scelta migliore per gli assetti futuri della società.
Ender Magnolia: Bloom in the Mist, una storia da proseguire
Non bisogna pensare necessariamente che sia impossibile seguire le vicende di Ender Magnolia: Bloom in the Mist senza aver portato prima al termine il gioco precedente. Tuttavia, già da queste due-tre ore circa concesse dall'early access, è chiaro come non manchino rimandi, stralci di storia e riferimenti piuttosto chiari ad alcuni degli avvenimenti del capostipite.
Pensate a Ender Magnolia: Bloom in the Mist come a una sorta di storia alternativa nello stesso mondo di gioco del predecessore, come a un racconto che viaggia in parallelo. Non tanto perché narrativamente sia del tutto così (è ancora presto, d'altra parte), ma per farvi comprendere come si tratti di un gioco che aderisce alla perfezione a quei canoni, senza effettivamente rappresentarne una diretta evoluzione.
Non risulterà sorprendente, quindi, sentirsi immediatamente a proprio agio quando si prende il controllo della giovane Lilac, il nuovo personaggio misterioso col potere innato di aiutare gli Homunculi, falcidiati da un mondo che è corso troppo lontano senza mostrare nessuna pietà per chi è rimasto indietro.
Come nel gioco precedente, anche in Ender Magnolia: Bloom in the Mist sarete chiamati a ricostruire la vicenda passo passo, raccogliendo stralci di lettere e ricevendo informazioni centellinate da chi incontrerete durante l'avventura. Tra personaggi con cui parlare, boss con storie personali che si ricollegano al grande quadro narrativo e dialoghi con gli alleati, lo spartito non sembra essere cambiato per nulla.
Lilac racconta di essere caduta d'improvviso in un grande fosso, credendo di essere ormai spacciata. Quando si è ritrovata in quel mondo, che richiama atmosfere dark-fantasy con venature di steampunk e derive post-industriali, qualcuno l'ha salvata.
Non ha memoria di cosa sia realmente accaduto, e starà dunque al giocatore riunire i puntini per comprendere i fatti e in che modo Ender Magnolia: Bloom in the Mist si ricollegherà inevitabilmente a Ender Lilies (lo trovate su Amazon in versione Switch).
Più che per la storia dai toni delicati, di cui è ancora prematuro parlare per ovvie ragioni, ci interessa in particolar modo sottolineare come gli sviluppatori abbiano deciso di eliminare tutte quelle piccole ingenuità che caratterizzavano il primo gioco.
Miglioramenti al gameplay
Sebbene alcune caratteristiche siano connaturate al genere di appartenenza, ci sono delle consuetudini che risultano essere un po' indigeste. Per esempio, il continuo backtracking non necessario è una pratica che allunga a dismisura i tempi medi di un metroidvania, soprattutto quando bisogna tornare obbligatoriamente al punto nodale per effettuare un nuovo spostamento.
Ender Magnolia: Bloom in the Mist - così come altri titoli dello stesso genere prima di lui - consente di tornare presso una panchina in qualunque momento, così da farvi spostare tra i checkpoint senza dover fare l'ennesima e inutile traversata.
La mappa stessa è adesso più chiara e dettagliata, ed è richiamabile con R3 senza dover passare da un menù; con la doppia pressione dello stesso tasto si può anche scegliere se visualizzarla a tutto schermo mentre la si attraversa o nella sua versione più piccola, in alto a destra.
Ender Magnolia: Bloom in the Mist sceglie dunque di rendere più agevole la vita del giocatore, snellendo tutti quei micro-processi che alla lunga rendono farraginose le funzionalità di base. Intendiamoci: si gioca esattamente allo stesso modo, l'avventura si sviluppa superando zone specifiche solo dopo aver ottenuto certe abilità e di base c'è ancora la necessità di attraversare più volte gli stessi posti, ma adesso lo si fa in modo più piacevole e snello.
Per quanto possa sembrare paradossale, questo potrebbe essere un problema per Ender Magnolia: Bloom in the Mist, perché a distanza di tre anni, davvero nulla di rilevante sembra essere cambiato. Sebbene sia comprensibile la volontà degli autori di lavorare in piena sicurezza, riproponendo la stessa formula che ha consentito al primo gioco di vendere quasi un milione e mezzo di copie, è forse sin troppo evidente la sensazione di già visto che permea già questa prima sezione Ender Magnolia.
Se bisognava fare di più non possiamo ancora dirlo, perché c'è ancora un'intera avventura che ci attende (in un periodo previsto tra i sei e i dodici mesi), eppure i sistemi di gioco sono già piuttosto chiari. Grafica, stile artistico e gameplay sono identici, e le musiche richiamano con forza quelle belle e fatate atmosfere da fiaba malinconica.
Sono stati rimossi i danni nel momento in cui si entra fortuitamente in contatto con un nemico, e questo giova molto al sistema di combattimento e anche alle modalità attraverso cui si corre, si schiva, si attacca e si evitano i colpi avversari. Allo stesso modo, ci sono migliorie legate alla varietà dei mostri, ma come forse molti ricorderanno, la sovrabbondanza dei compagni di viaggio era per certi versi controproducente.
Ci riferiamo in particolar modo a coloro che vi accompagneranno, come se fossero delle armi "spiritiche" in grado di agire in vostra vece. La protagonista non attacca in prima persona, ma richiama istantaneamente a sé queste creature come se fossero a tutti gli effetti degli strumenti di morte.
Ciascuna ha la propria particolarità, ed esistendo la possibilità di equipaggiarne ben più di una soltanto, ecco che potrete usufruire di spade, armi da fuoco, attacchi a distanza e tutta una serie di accessori e ninnoli utili a creare build specifiche che possono essere adattate alle situazioni e al vostro stile di gioco.
Quando Ender Magnolia: Bloom in the Mist uscirà dall'accesso anticipato, potremo finalmente verificherà se sarà migliore del suo predecessore, se siamo agli stessi alti livelli, o se gli autori avrebbero dovuto sforzarsi di più per proporre qualcosa di nuovo. Al momento la magia funziona ancora, ma siamo sicuri sia sufficiente per tenere in piedi le ambizioni di questo "nuovo" progetto?
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Ricorda in tutto il precedente capitolo, come se fosse una sua effettiva prosecuzione.
-
Tanti piccole migliorie che eliminano le ingenuità del predecessore.
Contro
-
In tre anni non sembra esserci stata nessuna reale evoluzione.
Commento
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