Anteprima

Dying Light 2, abbiamo visto il nuovo survival di Techland

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a cura di Gottlieb

Informazioni sul prodotto

Immagine di Dying Light 2
Dying Light 2
  • Sviluppatore: Techland
  • Produttore: Techland Publishing
  • Distributore: Techland Publishing
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
  • Generi: Azione , Gioco di Ruolo , Survival Horror
  • Data di uscita: 4 febbraio 2022

C’è stata una sorpresa non da poco sul palco dell’E3 di Los Angeles, durante la conferenza Microsoft: si chiama Chris Avellone, uno dei più rinomati e apprezzati narrative designer delle recenti generazioni videoludiche, e si occuperà di Dying Light 2, il nuovo titolo di Techland. Non abbiamo avuto modo di provarlo, ma di vederlo sì, con un hands-off che ci ha permesso di far nascere in noi il fuoco della curiosità verso un prodotto che ci affascina e che promette anche discretamente bene.

Dying Light 2 sembra voler abbracciare quel post-post-apocalittico che è di Rage 2, quello che Avalanche ci ha raccontato minuziosamente e che ha voluto contestualizzare in un’epoca successiva al post-apocalittico: nel titolo di Techland sono trascorsi 50 anni dall’epidemia, e quindi dal precedente capitolo. La città ha ripreso a vivere, l’umanità è andata avanti con le risorse che erano rimaste a disposizione e ha provato a rimettere in piedi un ecosistema tale da permettere loro di andare avanti, di mettersi alle spalle quel disastro ambientale che aveva messo a ferro e fuoco Dying Light. Il post-post-apocalittico permette a Techland di mettere in piedi un setting vivo, ma non solo nella città bensì anche nelle fazioni e nelle persone che popolano la città. La voglia di costruire qualcosa di innovativo si vede, d’altronde già il primo titolo del team di sviluppo polacco si era presentato al mercato videoludico con qualche spunto interessante, tanto da averlo reso un must per gli appassionati del genere: ricordiamo con grande piacere l’immensa libertà d’azione che ci veniva concessa, così come il ciclo giorno/notte, che ci metteva dinanzi a un’alternanza perfetta della luce e dell’ambiente circostante. Andare a replicare, se non a migliorare, quella vastità e quello stile adrenalinico del primo Dying Light sono i punti focali da cui ripartire per questo sequel. 

La missione che ci è stata mostrata durante il nostro hands-off vedeva il protagonista – del quale purtroppo non sappiamo nulla e non possiamo raccontarvi nulla, anche a fronte della visuale in prima persona che potenzia l’immedesimazione ma annulla la caratterizzazione fisica del personaggio – impegnato nella conquista di una torre d’acqua, gestita da un fazione nemica. Il concetto alla base di tale missione è che in città, in Dying Light 2, chi controlla l’acqua riesce a controllare la città. Un segnale che il post-post-apocalittico è sì realtà, ma che c’è ancora qualcosa da risolvere nello scenario che accompagna le vicende. Le fasi di parkour ci richiedono grande attenzione e a chi giocava la demo è capitato anche di sbagliarne una, rovinando terribilmente al suolo dopo aver mancato l’aggancio a un tubo dell’acquedotto che stava scalando. Tra le novità introdotte per quanto riguarda le fasi di parkour c’è sicuramente la fisica degli oggetti, come ci è stato spiegato: quando verso la fine del percorso ci siamo ritrovati appesi a una cassa, che si ritrovava agganciata a una gru, abbiamo dovuto sfruttarne il dondolio per avvicinarci il più possibile al tetto ed effettuare il nostro ultimo salto. Uno spettacolo da capogiro, perché mettersi a fare parkour a queste altezze non è consigliabile nella vita vera, ma in Dying Light 2 la sopravvivenza è la priorità e non importa quale salto bisognerà fare: l’importante è farlo. Una volta giunti in cima abbiamo potuto assistere alle fasi di combattimento, che si sono rivelate essere molto più impegnative: armati di ciò che ci capitava a tiro siamo andati contro la coppia della fazione avversaria, di cui il primo è caduto come foglie in autunno, mentre il secondo si è dimostrato più coriaceo e più preparato a un combattimento di fortuna. I pattern erano stati pensati e realizzati in modo tale da cambiare ogni tot di secondi, così da impedirci di capire come approcciare lo scontro e rispondere tempestivamente agli assalti avversari: immaginiamo che lo scontro si sarebbe potuto risolvere in svariati modi, ma chi giocava l’hands-off ha pensato di terminarlo spingendo il malcapitato giù dal tetto, con un calcio ben piantato in petto. Non ci è capitato di vedere zombie, non abbiamo visto l’epidemia proliferare, ma sappiamo che quando cala la notte in Dying Light 2 il mondo viene assediato dagli infetti, il che ci costringerà a farci forza e a respingere tutto ciò che non ci sembrerà umano. 

– Nel parkour è più presente la fisica

– Combattimenti più minuziosi

Dying Light 2 al momento non ha una finestra di lancio, ma sappiamo che arriverà su PlayStation 4, XboxOne e PC. Le novità, sia dal punto di vista del gameplay che tecnico, si sono viste: provarlo sarebbe stato sicuramente più di aiuto, ma anche poter sapere che a scrivere la storia è stato Avellone e che il team di sviluppo si è preoccupato di andare a ritoccare le fasi di esplorazione e del combattimento è un passo in avanti importante.

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