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Dragon Ball: Sparking! Zero potrebbe essere il gioco perfetto per ogni fan della saga

Abbiamo passato tre ore in compagnia del nuovo titolo dedicato a Dragon Ball, erede della trilogia dei Budokai Tenkaichi usciti su PlayStation 2.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Dragon Ball: Sparking! Zero
Dragon Ball: Sparking! Zero
  • Sviluppatore: Spike Chunsoft
  • Produttore: Bandai Namco
  • Distributore: Bandai Namco
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , PS5 , XSX
  • Generi: Picchiaduro
  • Data di uscita: 11 ottobre 2024

MILANO – Tra gli innumerevoli videogiochi dedicati a Dragon Ball arrivati nel corso del tempo, è innegabile che la saga più amata dai fan dell’opera del compianto maestro Akira Toriyama sia stata la serie di picchiaduro Budokai Tenkaichi.

Questi titoli uscirono tra il 2005 e il 2007 su PlayStation 2, con tre capitoli che provavano a emulare il più fedelmente possibile gli appassionanti scontri visti nell’anime e nel manga di Dragon Ball. La cosa incredibile di questi giochi era la massiccia quantità di personaggi giocabili presenti, con il terzo capitolo che contava oltre 160 protagonisti.

Ricordare questa serie porterà la mente di molti di voi a compiere un viaggio nostalgico nel passato, quando si organizzavano serate pizza e Dragon Ball con gli amici e ci si sfidava in tornei con alcuni dei personaggi più improbabili della saga (Yajirobei vs. Jaozi è una delle finali del Torneo Tenkaichi più epiche che io ricordi della mia esperienza con Budokai Tenkaichi 3).

A un certo punto, però, inspiegabilmente la serie si interruppe. Certo, il terzo capitolo aveva praticamente inserito tutto quello che si poteva inserire in un gioco su Dragon Ball, e probabilmente al team serviva una pausa per cercare nuove idee.

Si tentarono poi altre strade simili, come con Dragon Ball: Raging Blast, picchiaduro uscito su PS3 nel 2009, che non convinse né il pubblico né la critica per via dei cambiamenti ai controlli e di un roster più contenuto, fino poi agli interessanti Xenoverse.

Questi due titoli, arrivati nella scorsa generazione, nonostante l’ottima idea di permettere la creazione di un proprio personaggio completamente personalizzabile, erano più che altro focalizzati su una storia nuova e completamente originale e, appunto, sulla libertà di costruzione del proprio combattente.

Dal punto di vista del gameplay avevano sì dei punti in comune con i Budokai Tenkaichi, ma il sistema era ben lungi dall'essere perfetto, specialmente a causa di sbilanciamenti estremi dati dalla libertà di equipaggiare il proprio guerriero con qualsiasi tipo di mossa.

Arriviamo dunque all’anno scorso, quando, con un annuncio, Bandai Namco riaccende le speranze di tutti quei giocatori che non avevano mai dimenticato i Budokai Tenkaichi rivelando Dragon Ball: Sparking! Zero, nuovo capitolo ufficiale della storica serie di picchiaduro.

Questo atteso quarto gioco riprende anche in Occidente il nome Sparking, ossia il sottotitolo con cui la saga era conosciuta in Giappone. A poche settimane dell’atteso lancio, invitati dal publisher, abbiamo avuto occasione di provare Sparking! Zero per ben tre ore.

La storia si ripete

A sedici anni di distanza dall’arrivo dell’ultimo capitolo, di cose ne sono cambiate molte nell’universo di Dragon Ball. Non soltanto c’è stata una nuova serie animata e un nuovo manga, ossia Dragon Ball Super, ma sta arrivando anche Dragon Ball Daima, un nuovissimo anime che siamo sicuri avrà un impatto anche nel gioco, magari con DLC futuri.

Ovviamente tutte queste novità nell’universo creato da Akira Toriyama non potevano essere tralasciate dal nuovo Dragon Ball: Sparking! Zero (lo potete già prenotare su Amazon), che si presenta con un roster di oltre 160 personaggi, di cui moltissimi presi proprio da Super.

Bisogna ammettere che di questi 160 combattenti, gran parte sono trasformazioni o versioni alternative di alcuni dei personaggi più importanti; per farvi un esempio, tra tutte le versioni di Goku e Vegeta si superano tranquillamente i trenta slot personaggio. Nonostante questo, resta comunque incredibile la quantità di personaggi presenti, che coprono alla perfezione ogni arco narrativo, compreso quello di Super.

Il roster si promette titanico e dal punto di vista tecnico ogni personaggio è riconoscibile sia per l'aspetto che per le sue animazioni.
Nelle tre ore a nostra disposizione abbiamo provato alcune delle modalità principali dedicate al giocatore singolo. La prima è denominata Episode Battle e corrisponde al classico story mode.

Questo si può giocare dal punto di vista di diversi personaggi, all’incirca otto nella versione finale, ma per iniziare potremo utilizzare soltanto Goku, almeno per il primo capitolo, mentre verranno successivamente sbloccate anche le storie degli altri personaggi.

La struttura di questa modalità è piuttosto classica, con alcune scene d’intermezzo – piuttosto statiche – che illustrano gli avvenimenti fino a passare poi al combattimento vero e proprio. In alcune occasioni queste battaglie sono più sceniche rispetto a quelle normali, dato che possono venire inframmezzate da sequenze che dipingono al meglio la trama originale della serie.

Bisogna ammettere che, dopo quelli presentati negli innumerevoli titoli del passato, è ormai complesso riuscire a fare uno Story Mode dedicato a un gioco di Dragon Ball che risulti un minimo originale, e infatti Sparking! Zero non prova più di tanto a essere innovativo.

Nella mezz’ora in cui abbiamo utilizzato Goku siamo partiti dallo scontro con Radish fino ad arrivare alla battaglia finale contro Vegeta della Saga dei Saiyan in una sequenza di eventi piuttosto lineare. Ci sono però un paio di novità che provano a dare una personalità unica a questa modalità.

La prima, minore, è legata alla possibilità, quando si assiste a una scena d’intermezzo, di vederla in qualunque momento in prima persona, tramite gli occhi del personaggio protagonista, potendo quindi muovere lo sguardo per notare magari dei dettagli unici rispetto alle normali scene statiche. Non è un cambiamento epocale, ma l’idea non ci è dispiaciuta.

La seconda novità, molto più interessante e che andrà meglio approfondita in sede di recensione, è la possibilità, in alcuni momenti della storia, di effettuare delle scelte che potrebbero cambiarne totalmente il corso. Ad esempio, quando, dopo lo scontro con Radish, Piccolo arriva per proporre a Goku di allearsi contro il malvagio fratello, sarà possibile anche rifiutare e far andare la storia in modo diverso rispetto a quella originale.

Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di comprendere se sarà possibile vivere una sorta di campagna parallela che si dipana in diversi scontri o meno, in quanto in questo caso Goku era aiutato da Crilin nell’affrontare Radish.

Oltre alla storia di Goku, abbiamo potuto giocare le fasi iniziali anche di quella di Freezer e di Goku Black direttamente da Super, con scontri anche impegnativi, dato che Freezer doveva affrontare ben quattro avversari di fila senza pause o recupero della salute.

Non vediamo dunque l’ora di proseguire in fase di recensione questa modalità, per vedere quanti altri personaggi ed eventuali “what if” saranno presenti nella versione completa di Dragon Ball: Sparking! Zero.

Battaglie fai da te

In un titolo simile non poteva poi mancare la modalità Allenamento, divisa tra allenamento libero classico e un tutorial che spiega nel dettaglio le basi del sistema di combattimento, permettendoci anche di provare ogni singola meccanica presente nel titolo. Utilissima per riprendere la mano con il gioco e vedere anche le nuove abilità difensive e offensive che sono state inserite.

La modalità completamente inedita è invece quella delle Battaglie Personalizzate, che consente, tramite un editor, di creare e “sceneggiare” le proprie battaglie e condividerle online con il resto dei fan di Dragon Ball: Sparking! Zero. Ce ne sono molte già pronte e giocabili immediatamente e, una volta completate, sarà possibile guardare nel dettaglio come sono state personalizzate e prendere spunto per poi creare le nostre.

L’editor, nel poco tempo in cui lo abbiamo testato, permetteva un ampio grado di personalizzazione. Potremo ovviamente decidere chi saranno i combattenti a sfidarsi, per poi selezionare l’arena e la musica dello scontro. Si potrà anche decidere di creare una sorta di intro in pieno stile episodio dell’anime scegliendo l’immagine di copertina e persino un titolo.

La cosa più interessante è però la possibilità di inserire scene d’intermezzo in cui potremo decidere pose ed espressioni dei personaggi, far intervenire dei personaggi non giocabili, come Bulma o l’arbitro del Torneo Tenkaichi, e decidere persino che frasi far dire loro.

Queste frasi non potranno essere scritte da zero, ma è presente un’ampia selezione di espressioni già pre-impostate – e in alcune sarà possibile variare una o due parole a seconda del contesto. Questo limita indubbiamente le possibilità di creare il proprio scenario ideale con i nostri personaggi di Dragon Ball preferiti, ma sarebbe stato comprensibilmente molto complicato moderare la miriade di contenuti che la community avrebbe creato se fosse stato possibile scrivere quel che si voleva.

Potremo poi anche stabilire le condizioni in cui far iniziare delle scene d’intermezzo o far agire in un modo specifico i nostri avversari; ad esempio, quando la salute di un personaggio scende oltre il 50%, si potrà decidere di attivare una sequenza d’intermezzo oppure fare in modo che questo si trasformi.

Nonostante alcuni limiti evidenti, quanto visto della modalità Battaglie Personalizzate ci è sembrato davvero interessante e potrebbe realmente fornire una continua linfa vitale di contenuti ai giocatori che amano le battaglie in single player condite con un po’ di storia.

Scontri d’energia

Passando ad analizzare maggiormente nel dettaglio il combat system di Dragon Ball: Sparking! Zero, questo nelle sue basi riprende molto fedelmente quanto visto nella trilogia uscita su PS2.

Il combat system di Dragon Ball: Sparking! Zero è dunque pensato per essere semplice da imparare ma allo stesso tempo altamente spettacolare.
Il sistema, infatti, funziona quasi allo stesso modo: il tasto per il combattimento corpo a corpo ci permetterà di eseguire facilmente delle lunghe combo quando siamo vicini al nemico, mentre dalla distanza potremo caricare la nostra aura, come da tradizione per la serie, e sparare raggi o sfere d’energia altamente distruttivi.

Chi si aspettava qualche tecnicismo in più o meccaniche rivoluzionarie potrebbe rimanere deluso nel constatare che non si è andati lontano dal sistema degli originali.

Come in passato dovremo costantemente approfittare di ogni momento in cui non si è sotto pressione per caricare la nostra aura così da poter non soltanto lanciare Kamehameha, Makankosappo e altri famosi attacchi visti nell’anime e nel manga, ma anche utilizzare meccaniche come l’inseguimento rapido (utilizzando appunto l’aura) o i semplici ki blast, perfetti per infastidire gli avversari, o ancora potremo consumare una barra per svanire e ricomparire dietro l’avversario.

Si potrà poi caricare oltre il limite la propria barra Ki ed entrare nella modalità Sparking – cosa che, oltre a rendere i personaggi più forti, ci consentirà anche di effettuare un attacco speciale ancora più potente.

Ritorno importante è anche quello dei punti Abilità, che si caricheranno con il tempo e saranno fondamentali per compiere svariate azioni. Ad esempio, la stessa modalità Sparking consumerà un punto Abilità e anche le trasformazioni o le fusioni ne consumeranno diversi.

Ogni personaggio ha poi due skill utilizzabili in combattimento che necessiteranno di questi punti: alcune permetteranno di potenziare il personaggio temporaneamente, altre faranno entrare immediatamente in modalità Sparking, altre ancora consentiranno di schivare automaticamente un attacco nei nostri confronti e contrattaccare. La gestione di questi punti sarà quindi fondamentale in battaglia.

Sarà poi possibile utilizzare il comando percezione per mettersi in posa ed effettuare un contrattacco non appena colpiti, con la possibilità anche di rimandare indietro potenti attacchi d’energia, se fatto con tempismo.

È stato aggiunto anche un nuovo tipo di contrattacco che, al costo di due punti abilità, consente di ribaltare l’offensiva interrompendo l’azione dell’avversario; se questi però avrà i riflessi pronti, potrà a sua volta bloccare questo contrattacco e punirlo con un colpo molto potente.

Come i suoi predecessori, Dragon Ball: Sparking! Zero è semplice nelle sue meccaniche base, uguali per tutti i personaggi, dato che era improponibile pensare di avere combattenti completamente diversi tra loro con un roster così ampio.

Ogni guerriero dunque si distingue principalmente per le due skill e le due mosse speciali uniche, a cui si aggiunge anche una mossa finale eseguibile con lo Sparking attivo. Ovviamente, anche in questo caso molti personaggi avranno mosse condivise, ma si è cercato di non averne mai due uguali, anche se si tratta per esempio di un Goku e della sua versione Super Saiyan.

Non manca però un minimo di tecniche da padroneggiare: sarà infatti possibile variare le combo allungandole o lanciando con forza l’avversario dopo aver caricato l’attacco. Si potranno poi aggiungere colpi d’energia e, soprattutto, lanciare lontano l’avversario per poi comparire alle sue spalle e colpirlo nuovamente per un massimo di due volte.

Qui Dragon Ball: Sparking! Zero rivela la sua natura più complessa: per essere dei veri maestri bisognerà comprendere il giusto tempismo con cui schivare, contrattaccare o ribaltare la situazione teletrasportandosi alle spalle degli avversari prima di essere colpiti. Tutto ciò rende le sfide più avvincenti e, soprattutto, spettacolari da vedere, non appena si imparerà a gestire al meglio il proprio personaggio.

Ritornano poi alcune meccaniche storiche, come lo scontro tra due raggi d’energia in cui bisognerà premere il più velocemente possibile un pulsante per avere la meglio. Stessa cosa accadrà quando due personaggi si scontreranno in corpo a corpo contemporaneamente, attivando una speciale scena in cui i combattenti si affronteranno in una raffica di calci e pugni.

Presente anche la possibilità di combattere con un team di massimo cinque personaggi ciascuno, proprio come avveniva anche nei vecchi giochi.

Il combat system di Dragon Ball: Sparking! Zero è dunque pensato per essere semplice da imparare ma allo stesso tempo altamente spettacolare, così da poter simulare il più fedelmente possibile le azioni epiche delle battaglie viste negli anime e nei manga originali.

In questo il titolo riesce benissimo, soprattutto per un comparto tecnico davvero notevole. Il gioco gira su Unreal Engine 5 e vede ogni personaggio riprodotto in maniera molto fedele, sia nell’aspetto che nelle animazioni. Inoltre i vari effetti di luce e di energia sono riprodotti alla perfezione e rendono il gioco ancor più uno spettacolo a vedersi.

Anche le varie arene, tutte tratte da location storiche che i fan dell’opera riconosceranno, sono molto ben realizzate e in molti casi anche ampiamente distruttibili; in questo caso, però, si nota un po’ di artificialità nelle parti demolite, come se fossero degli oggetti di scena finti.

Nel complesso comunque il gioco, nelle tre ore di prova su PlayStation 5, non ha dimostrato particolari problemi a livello tecnico.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Una quantità di personaggi giocabili enorme

  • La modalità Battaglie Personalizzate ha un bel potenziale

  • Combattimenti semplici e divertenti

  • Graficamente spettacolare

Contro

  • La modalità principale dedicata alla storia sa un po' di già visto

  • I personaggi saranno bilanciati, soprattutto per l'online?

Commento

Dopo tre ore di prova, Dragon Ball: Sparking! Zero dimostra di essere esattamente il gioco che volevamo che fosse: combattimenti esagerati e spettacolari in cui vince chi spara l’onda più grossa senza perdersi in tanti tecnicismi, una moltitudine di personaggi giocabili, da quello più potente a quello più insignificante, la possibilità di rivivere le avventure di Goku e compagni nella modalità Episodi e molto altro.
Ci sono ancora diverse cose di questo titolo da testare, tra il multiplayer online, il bilanciamento dei combattenti (sempre che ci sia) e alcune modalità ancora da scoprire, ma al momento possiamo dire che chi ha amato i vecchi Budokai Tenkaichi difficilmente resterà deluso da questo nuovo capitolo.
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