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Clair Obscur: Expedition 33 è come un vero JRPG per nostalgici

Clair Obscure è un JRPG a turni coi fiocchi, dedicato a chi è cresciuto coi classici di un tempo: vediamo com'è andata la nostra prova.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

  • Pro
    • Un JRPG a turni moderno ma fedele alla tradizioni anni '90.
    • Dinamismo durante i combattimenti grazie alla partecipazione attiva del giocatore.
    • Diverse opzioni tattiche da non sottovalutare, per chi vuole partire alla massima difficoltà.
  • Contro
    • La varietà dei nemici, tutta da verificare, potrebbe alla lunga impattare negativamente sui combattimenti.
    • Alcune zone si somigliano sin troppo tra loro.

Conclusioni Finali di SpazioGames

Clair Obscure: Expedition 33 è un JRPG a turni che sa essere moderno pur rimanendo fedele ai grandi classici degli anni '90. Privo di quelle contaminazioni action che rovinano ogni tatticismo e imbastardiscono l'ossatura stessa del genere, dopo cinque ore circa di prova possiamo già dire che l'opera francese ha una sua chiara identità e ambisce a essere uno dei punti di riferimento per quei giochi di ruolo di matrice nipponica che non vedono da molti anni un nuovo esponente di spicco.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Clair Obscur: Expedition 33
Clair Obscur: Expedition 33
  • Sviluppatore: Sandfall Interactive
  • Produttore: Kepler Interactive
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 24 aprile 2025

Provare Clair Obscur: Expedition 33 per qualche ora e rendersi conto che è più jrpg di quanto viene millantato da altre saghe nipponiche ormai perdute nell'inseguire una chimera, è una sensazione che fa accendere il proverbiale lume della speranza verso un genere che è sempre più avaro di nuovi nomi di rilievo.

Con la sua impostazione da gioco di ruolo giapponese con tanto di turni in bella vista, la sua componente strategica e tutte quelle caratteristiche modernizzate che però vengono fuori dritte dritte dagli '90, Clair Obscur: Expedition 33 appare come un progetto con un'identità forte e ben definita.

Al netto di alcune sbavature tecniche che ci auguriamo possano essere sistemate in tempo per il lancio, l'opera di Sandfall Interactive dimostra di avere una grande solidità e un sistema di gioco talmente ben rodato e convincente da averci fatto desiderare di avere subito per le mani la versione completa. 

Clair Obscur: Expedition 33, la storia

Ispirato alla Francia della Belle Époque, Clair Obscur: Expedition 33 è ambientato in un mondo in cui la realtà si mescola con l'occulto. Quando una figura enigmatica conosciuta come "La Pittrice" disegna numeri nel cielo, chiunque raggiunga l’età corrispondente al numero scomparirà nel nulla. Quando il numero 33 appare, un gruppo di protagonisti è costretto a intraprendere una missione per fermare questo ciclo distruttivo.

I protagonisti principali sono Gustave e Maelle, due individui legati da un destino comune, entrambi determinati a fermare La Pittrice e a scoprire le origini di questa entità che sembra sfidare le leggi della natura.

Gustave è un intrepido esploratore, spinto dalla ricerca di risposte e dalla disperata speranza di salvare chi ama. Maelle, una giovane donna con abilità misteriose, rappresenta la chiave per comprendere la natura di questa entità, ma sembra avere un legame oscuro con lei.

Il questa articolata missione che si sviluppa in un’epopea di viaggio e scoperta che tocca i confini della realtà e dell’immaginazione, Clair Obscur: Expedition 33 mostra già nelle due macro porzioni che abbiamo provato uno sviluppo del racconto davvero ben orchestrato. Alternando senza eccessive intromissioni filmati e momenti che inframmezzano l'azione di gioco, per fornire così gradualmente elementi di rilievo per la trama, il gioco si disfa di alcune tipiche lungaggini del genere e si accosta alla narrazione moderna.

La conduzione di gioco si snoda lungo alcune macro-aree da esplorare da cima a fondo, con al suo interno anche avversari facoltativi più potenti e una mappa del mondo dentro cui ci si può muovere per raggiungere le zone successive.

La conduzione di gioco si snoda lungo alcune macro-aree da esplorare da cima a fondo, con al suo interno anche avversari facoltativi più potenti (dietro cui spesso si nascondono forzieri, oggetti rari e materiali speciali) e una mappa del mondo dentro cui ci si può muovere per raggiungere le zone successive.

Proprio a tal proposito è importante sottolineare come anche nella world map ci si senta subito all'interno di un jrpg anni '90 completamente modernizzato, con una visuale del personaggio più vicina e un miglior controllo lungo le aree da esplorare, con tanto di combattimenti da affrontare a piacimento (niente incontri casuali) e la possibilità di potersi accampare per riorganizzare il party, scambiare qualche chiacchiera davanti a un falò e gestire l'inventario prima di ripartire all'avventura.

Possiamo anche dare per certo, soprattutto in virtù di un filmato alla fine del lungo provato, che ci sarà la piena possibilità di poter solcare i mari e volare per poter raggiungere zone che inizialmente vi saranno precluse, proprio a dimostrazione del fatto che in Clair Obscur: Expedition 33 non manchi proprio nulla delle caratteristiche ormai considerate classiche all'interno di questo genere.

Gameplay e combattimenti

Clair Obscur: Expedition 33 ha un'impostazione piuttosto classica, con combattimenti che non prevedono movimenti liberi e con la lista dei turni sempre ben visibile sulla sinistra della schermata. Questo non significa però che il gioco sia statico o che si combatta solo impartendo dei comandi ai personaggi da un menù. 

Per contravvenire alla solita critica di molti giocatori moderni, che spesso mal digeriscono un'impostazione di gioco considerata ormai retrò - se non addirittura tediosa -, gli autori  hanno pensato bene di rendere i combattimenti più dinamici, prevedendo una partecipazione attiva da parte del giocatore.

In Clair Obscur: Expedition 33 si può sia schivare, sia eseguire una parata a tempo. Entrambe le scelte, se eseguite col giusto tempismo, hanno degli effetti tattici piuttosto importanti. Se coi nemici di base bisognerà solo far attenzione a un singolo attacco, avanzando è importante dover imparare bene i pattern e parare letteralmente tutto per avere accesso a dei vantaggi, che in questo caso specifico consentono di eseguire dei contrattacchi automatici.

Diventa interessante anche capire come nelle boss fight più ostiche si possa ribaltare la situazione a proprio favore: se l'avversario esegue un attacco totale a tutto il party, ma ogni mossa viene prontamente parata, l'intero party si esibirà in un contrattacco combinato che provoca ingenti danni e vanifica di fatto il turno nemico. 

Per Clair Obscur: Expedition 33 diventa dunque fondamentale avere la più ampia varietà di mostri possibile, perché come sappiamo basta poco per imparare determinati attacchi che si ripetono a ogni combattimento e nel corso delle ore. Oltre a questo aspetto, da verificare con molta attenzione in fase di recensione, ad aprire degli interrogativi è anche la poca varietà interna ad alcune macro zone, con aree che tendono a somigliarsi un po' troppo.

Al di là di questo, tornando ai combattimenti, sappiate che ogni personaggio ha degli attacchi specifici che possono infliggere maggiori danni se si azzeccano i QTE che appaiono su schermo. I tre personaggi provati sono tutti ben differenziati, con Maelle che ha addirittura delle pose che determinano assetti di attacco e difesa e ampliano le possibilità tattiche per i turni successivi. 

Ogni personaggio ha degli attacchi specifici che possono infliggere maggiori danni se si azzeccano i QTE che appaiono su schermo

Con la possibilità di partire subito alla massima difficoltà, e con un'attenta gestione di abilità e armamentario, attacchi speciali e sviluppo dei singoli personaggi, Clair Obscur: Expedition 33 potrebbe sul serio rivelarsi uno degli RPG a turni più di spicco dell'ultimo lustro almeno.

E in un momento storico in cui alcuni degli autori dei più grandi JRPG credono erroneamente che sia necessario intercettare un gusto di mercato che si orienta verso l'action sfrenato a cervello spento, la controtendenza arriva dalla Francia, Paese che si è quanto meno sempre dimostrato coraggioso nel proporre le proprie convinzioni e sfoggiare il proprio smisurato estro artistico.

A distanza di pochi mesi dalla sua uscita, Clair Obscur: Expedition 33 potrebbe davvero essere il JRPG che i nostalgici degli anni'90 desideravano così tanto avere nella sua forma più evoluta e non eccessivamente contaminata. Tutti gli elementi sembrano essere al posto giusto, e sebbene non si tratti di una delle produzioni tra le più esose (il che è un bene), il potenziale per fare le cose in grande stile è piuttosto evidente.

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