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Call of Duty: Black Ops 6, la beta non ci prova neanche

Call of Duty: Black Ops 6 è vicino al lancio, e come al solito è stato anticipato da un periodo di beta. Come sono andate le cose?

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Call of Duty: Black Ops 6
Call of Duty: Black Ops 6
  • Sviluppatore: Treyarch
  • Produttore: Activision Blizzard
  • Distributore: Xbox Game Studios
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PS5 , XSX , PC , PS4 , XONE
  • Generi: Sparatutto
  • Data di uscita: 25 ottobre 2024

Anche quest’anno, puntuale un po' come quella sveglia che vorresti non avere la mattina, è arrivato il periodo di un nuovo Call of Duty. Dopo due anni (facciamo anche di più) decisamente sottotono, specialmente quello che ha visto protagonista il pessimo Modern Warfare 3, la serie è pronta a rilanciarsi (o, almeno, queste sono le intenzioni) con Call of Duty: Black Ops 6, l’ultima fatica di Treyarch e Raven Software in arrivo su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Seriex X|S, Xbox One e PC il 25 ottobre.

Come da tradizione, l’uscita del gioco viene anticipata da dei periodi di accesso anticipato alla componente multiplayer. Ovviamente, non potevamo esimerci dal provare il gioco, in attesa di mettere le mani sulla versione completa. Ecco quali sono state le nostre impressioni dopo aver passato un po' di ore con la beta.

Squadra che (non) vince, non si cambia

Mettiamoci d’accordo subito: stiamo parlando del ventunesimo (ventunesimo, rendiamoci conto) titolo della saga Call of Duty, dunque parlarne come se non ne sapeste niente sarebbe ridicolo, visto che si tratta di una serie che, di anno in anno, continua a collezionare record di vendita, senza contare l’ancora popolarissimo Warzone.

Andiamo quindi subito al sodo della questione: Black Ops 6 (che potete ordinare già ora su Amazon) è un nuovo Call of Duty, e sappiamo benissimo che, salvo rare eccezioni, questa non è una serie da cui aspettarsi grandi rivoluzioni tra un episodio e l’altro, specialmente sotto il profilo del gameplay.

Siamo sempre di fronte ad un FPS veloce e adrenalinico, che preferisce un’azione più marcatamente arcade rispetto a quella più lenta e ragionata di altri esponenti del genere.

Il grande passo in avanti di quest’anno, almeno sulla carta, dovrebbe essere il cosiddetto “Omnimovement”, tradotto come “Movimento Assoluto”: in poche parole, per la prima volta ci viene data una totale libertà di movimento con il nostro soldato, e possiamo tuffarci, scivolare e scattare in qualsiasi direzione, avendo una completa libertà di visuale nello stesso tempo.

Il movimento assoluto funziona molto bene, ma alcune mappe viste nella beta sembrano concepite non tenendone conto.
Le prime dichiarazioni sul gioco sottolineavano a più riprese l’importanza di questo cambiamento, indicandolo come un “game-changer” per la formula di Black Ops 6. Ora, da una parte dobbiamo dire che il Movimento Assoluto funziona davvero bene: basta prenderci confidenza nei primi minuti di gioco per imparare a utilizzarlo decentemente, e siamo sicuri che, con un po’ di allenamento, sarà al centro di alcune uccisioni spettacolari.

Al contempo, riesce a non essere troppo eccessivo: insomma, non aspettatevi di vedere nemici volare da una parte all’altra di una stanza come succedeva nella parentesi futuristica della serie. La filosofia rimane quella “boots on the ground”, sebbene con molta più libertà di prima.

C’è però un rovescio della medaglia in tutto questo: perché gli sviluppatori hanno puntato tanto sul Movimento Assoluto in fase di presentazione se non incide così profondamente sul gameplay? La risposta è abbastanza ovvia: senza il Movimento Assoluto sarebbe difficile rendersi conto di stare giocando ad un Call of Duty diverso.

Va bene, magari quest’affermazione è un po’ forte, ma non nascondiamo che la sensazione è quella: il gameplay di base di Black Ops 6 è funzionale e divertente, ma almeno nella beta manca qualsiasi guizzo creativo in grado di differenziarlo dai tanti giochi, più o meno riusciti, che lo hanno preceduto. E, almeno per ora, le cose non cambiano andando ad analizzare la proposta contenutistica.

Poche novità dalla beta

La beta ci propone un’unica modalità inedita, vale a dire Kill Order. In essa, due squadre si fronteggiano in una 6vs6, dove un giocatore per squadra viene casualmente selezionato come High Value Target (HVT). L’obiettivo è quello di eliminare l’HVT della squadra avversaria, proteggendo allo stesso tempo quello della propria squadra.

Ovviamente, nel caso in cui si venga selezionati come HVT, è necessario adottare un approccio leggermente differente alla partita, perché una volta individuati da un avversario la nostra posizione diventerà nota a tutta la squadra nemica, esponendoci dunque ad una morte molto veloce.

Una volta eliminato l’HVT di turno, il ruolo passa ad un altro giocatore della squadra, e la partita continua fino a che non viene raggiunto il punteggio limite o il limite di tempo.

In linea generale, non si tratta di una brutta modalità: il fatto di dover contemporaneamente attaccare un obiettivo e difenderne un altro comporta un approccio più strategico per tutti, e semplicemente lanciarsi nel mezzo dell’azione non basta per portare a casa la partita.

Detto questo, al momento non ci sono altre nuove modalità, almeno per quanto ne sappiamo. È previsto il ritorno di Gunfight (un 1vs1 con armi predeterminate, in cui l’arma viene cambiata ad ogni uccisione), ma tutte le altre modalità fanno ormai parte stabile di ogni capitolo della serie.

Certo, Black Ops 6 sarà supportato per almeno un anno dopo il lancio, dunque c’è ancora tempo per vedere degli aggiornamenti, ma al momento di questa beta le novità scarseggiano sotto tutti i fronti.

Mappe e personalizzazione

Passando alla personalizzazione dell’equipaggiamento, il sistema è stato rivisto ancora una volta nell’ottica di essere reso più accessibile e immediato, ma nella sostanza cambia poco. La novità più interessante, anche se poi tanto novità non è, sta nelle perk, ora divise in tre categorie; selezionando tre perk della stessa categoria per ogni slot disponibile otterremo un bonus, che varia a seconda della categoria scelta.

Ovviamente, nella beta non è stato possibile provare tutte le armi e tutte le perk, in modo da poter verificare la stabilità del gioco sotto questi punti di vista; ad ogni modo, se avete anche solo un minimo di familiarità con i giochi più recenti della serie vi sentirete immediatamente a casa perché la struttura, nel bene e nel male, è rimasta la stessa.

Ciò che invece colpisce, purtroppo in negativo, sono le mappe. Al momento, Black Ops 6 propone una delle selezioni di mappe più dimenticabili degli ultimi anni. Tolta Skyline (che non a caso era la mappa più votata in ogni match in cui era disponibile come scelta), tutte le altre mappe risultano blande nel migliore dei casi, e in diverse sanno anche di riciclo di idee da capitoli passati (anche se fortunatamente non siamo davanti a un vero riciclo di contenuti come lo scorso Modern Warfare 3).

La cosa più paradossale è che una buona parte delle mappe prevede molte sezioni strette e chiuse, dando così l’impressione di non essere state concepite per dare ai giocatori occasione di sfruttare il Movimento Assoluto, che pure viene proposto come la grande novità di questo capitolo.

Ovviamente, la beta includeva solo alcune delle mappe che saranno disponibili nel gioco completo, quindi possiamo sempre sperare che quelle ancora da vedere siano migliori; rimarrebbe comunque da chiedersi perché abbiano scelto proprio queste per presentare il gioco, comunque.

La necessità di un cambio di rotta

Tirando le somme su queste prime ore con Black Ops 6, ne usciamo con una sensazione tutt’altro che positiva. Nonostante questo capitolo sia il primo a godere di un ciclo di sviluppo di ben quattro anni, oltretutto diviso tra Raven Software, che si è occupata principalmente della campagna per giocatore singolo, e Treyarch, che invece si è concentrata su zombie e multiplayer, la serie continua a sembrare intorpidita, per usare un eufemismo, incapace di reinventarsi come invece era riuscita a fare in passato.

Sia chiaro, siamo ancora nelle fasi preliminari del gioco: ormai sappiamo bene che ogni capitolo della serie è composto da almeno tre parti ugualmente importanti tra loro, dunque siamo molto curiosi di provare la modalità zombie e, soprattutto, la campagna, sperando che almeno lì vengano abbandonati i toni eccessivamente propagandistici degli ultimi Modern Warfare.

Per quanto riguarda il multiplayer, però, non possiamo che continuare a notare la stessa cosa degli ultimi anni: la formula diverte ancora, ma la stanchezza si sente sempre di più, e la mancanza di mappe in grado di rimanere impresse in questa beta (tranne alcune eccezioni) non aiuta di certo il caso di Black Ops 6. Speriamo le cose cambino mettendo le mani sul pacchetto completo, altrimenti è sempre più lecito domandarsi perché, per continuare a giocare il loro multiplayer preferito, i giocatori di CoD debbano ricomprarsi ogni anno la stessa cosa.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Diverte, come (quasi) ogni Call of Duty

  • Skyline è una mappa interessante

  • Il Movimento Assoluto è divertente e pratico da usare

Contro

  • Mancanza di novità

  • Le mappe viste finora sono perlopiù blande e dimenticabili

Commento

Questo primo incontro con Call of Duty: Black Ops 6 lascia un po' di amaro in bocca. Nonostante il ciclo di sviluppo di quattro anni e la condivisione del lavoro tra Raven Software e Treyarch, quanto visto nella beta sottolinea ancora una volta la stanchezza della serie, che sembra ormai quasi intorpidita da un punto di vista creativo. Non aiuta neanche la selezione di mappe, visto che quasi tutte quelle presenti nella beta risultano piuttosto insipide nel migliore dei casi – e pure il Movimento Assoluto, che doveva essere la grande novità di questo episodio, sembra essere molto meno incisivo del previsto. 
Ovviamente, c'è ancora molto da giocare prima di dare un giudizio finale: l'appuntamento è tra circa un mese, quindi, quando finalmente potremo mettere le mani sul gioco completo.
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