Immagine di Alone in the Dark | Anteprima - Un rilancio in grande stile?
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Alone in the Dark | Anteprima - Un rilancio in grande stile?

Alone in the Dark è una rivisitazione in chiave moderna, che vuole dare nuovo lustro a uno dei pilastri del genere. Lo abbiamo visto in anteprima.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Alone in the Dark
Alone in the Dark
  • Sviluppatore: Pieces Interactive
  • Produttore: THQ Nordic
  • Distributore: THQ Nordic
  • Testato su: PC , PS5 , XSX
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Survival Horror , Azione , Avventura
  • Data di uscita: 20 marzo 2024

Il rilancio di Alone in the Dark è una di quelle operazioni che ha da sempre provocato negli animi dei suoi estimatori un misto tra speranza e rassegnazione. Se da una parte c'è il retaggio di una serie storica a rappresentare una spada di Damocle per chiunque provi a plasmare un nuovo progetto, dall'altra c'è purtroppo la costante di tentativi ripetuti non andati esattamente a buon fine. 

Il problema principale è certamente imputabile al fatto che non c'è mai stata una software house di alto profilo a prendere le redini dell'iconica serie horror. Se a questo aggiungiamo una certa arretratezza tecnica e strutturale che si è sempre palesata a ogni nuovo capitolo, ecco che anche il più fan più entusiasta di Alone in the Dark ha una certa difficoltà a farsi travolgere dall'entusiasmo.

Con l'ausilio della misconosciuta Pieces Interactive, Alone in the Dark, previsto in uscita il prossimo 25 ottobre, prova a uscire dalla tenebre e appaiarsi alle grandi produzioni moderne. La possibilità di dare nuovo lustro a una serie rimasta nelle retrovie per sin troppo tempo è concreta, ma sono ancora tanti i nodi da sciogliere prima dell'arrivo sul mercato.

Abbiamo visto il gioco in anteprima in un evento stampa e vi raccontiamo com'è andata.

Alone in the Dark, la storia

Il nuovo Alone in the Dark (potete preordinarlo su Amazon in versione PS5)vuole rimanere fedele al capitolo originale e a ciò che ne ha decretato il successo. Non si tratta di un remake, ma potremmo più definirla una sorta di rivisitazione moderna, con tantissimi elementi chiave che rimarranno immutati e altri che dovrebbero – almeno sulla carta – rappresentare dei nuovi punti di forza per quello che è a tutti gli effetti un survival horror senza contaminazioni di dubbio gusto e con una forte identità che vuole rimanere immutata.

A occuparsi della sceneggiatura c'è una figura chiave che dovrebbe offrire le giuste garanzie a chiunque si sia avvicinato agli horror di Frictional Games: Mikael Hedberg, già al lavoro sull'ottimo Amnesia: Rebirth e su quel capolavoro narrativo senza eguali che risponde al nome di SOMA.

La sceneggiatura sarà curata da Mikael Hedberg, già al lavoro su Amnesia: Rebirth e sullo splendido SOMA.
Certo, come ci ha spiegato proprio lui, lavorare ad Alone in the Dark è completamente diverso. Non solo perché si tratta di un survival horror con elementi molto classici e con poche aperture verso la sperimentazione, ma anche perché arricchire quella trama e quel contesto non è mai stata un'operazione semplice.

Il nuovo gioco inizierà grossomodo come il capostipite, con la stessa premessa e con i medesimi personaggi, coinvolti in note vicende che avranno stavolta ulteriori approfondimenti.

Nel nuovo capitolo, il detective Edward Carnby sarà interpretato da David Harbour, attore reso ancora più popolare grazie al successo di Stranger Things; Emily Hartwood sarà invece interpretata da Jodie Comer.

I due protagonisti, diversi come caratteristiche e inseriti nel contesto di gioco con caratterizzazioni che potremmo quasi definire opposte, avranno due campagne che gli autori consigliano di giocare per intero senza esaurire l'esperienza in una sola partita.

Sebbene abbiano pesato le parole per non fornire troppi dettagli, né far capire se è davvero così determinante giocare per due volte l'avventura, possiamo dirvi che di base ci saranno solo alcune variazioni, mentre sul peso che queste avranno nell'economia della trama preferiamo esprimerci solo dopo essere entrati in possesso del codice finale di gioco.

Emily è la nipote di Jeremy Hartwood, e ha dunque una connessione emotiva importante con l'uomo, che soffre di visioni o è afflitto da qualcosa che gli sta corrompendo la mente in maniera irreparabile. Una presenza identificata col nome di The Dark Man sembra ossessionarlo, ma cosa sta succedendo davvero all'interno della villa?

La donna decide di ingaggiare il detective Carnby per scoprirlo, ma quando i due si addentreranno in quello che sembra essere un mondo parallelo fatto di oscuri misteri, si renderanno conto che le preoccupazioni di Jeremy si basano probabilmente su un fondo di verità.

Giocare nei panni dei due personaggi sarà importante per scoprire maggiori dettagli e persino qualche frammento di gioco e storia diversificati. I personaggi secondari reagiranno in maniera differente a seconda di chi li interpellerà e alcuni elementi differiranno, non è ancora chiaro quanto né come.

L'impronta da horror psicologico sarà molto più marcata, e il tal senso l'apporto di Hedberg sarà determinante per plasmare il nuovo Alone in the Dark.

Gameplay

Lo sarà anche per quanto concerne i toni e la direzione che Alone in the Dark vuole seguire. Non ci saranno sciocchi jumpscare, perché Hedberg ritiene che se il giocatore è a conoscenza della loro presenza, nel momento in cui faranno capolino serviranno solo a far smorzare del tutto la tensione all'utente.

L'elemento chiave è il mistero, la continua e pressante sensazione che ci sia qualcosa di occulto.
Per lui, l'elemento chiave è il mistero, la continua e pressante sensazione che ci sia qualcosa di occulto, qualcosa che spinge continuamente ad andare avanti mentre si avanza nell'incertezza.

Edward Carnby sarà poi il tipico yankee che si ritroverà suo malgrado nel bel mezzo di un contesto a lui sconosciuto, tra usanze e tradizioni del profondo sud americano.

L'autore afferma che la fonte d'ispirazione è stata il film Angel Heart, pellicola del '86 con Mikey Rourke e Robert De Niro. Questo la dovrebbe dire lunga sul taglio che si vuole dare al nuovo Alone in the Dark, che manterrà anche i suoi tratti più "weird" e parte del suo particolare humor. Se tutto ciò si sposerà bene, lo scopriremo fra qualche mese.

Il sistema di gioco spinge in direzione del survival horror puro, con pochi proiettili a disposizione del giocatore e una tendenza a gestire con attenzione tutte le situazioni, con sezioni che prevedono anche puzzle e presenza di backtracking, tipiche colonne del genere.

Se ci si ritroverà d'improvviso sguarniti proprio nel momento del bisogno, con la pistola priva di munizioni, è prevista una manovra evasiva per sfuggire dalle creature.

In alternativa, quando possibile, le armi contundenti potranno ferire gli avversari, che però dovranno per forza di cose essere avvicinati dai protagonisti.

Considerando che si è trattato di un cosiddetto hands-off, non è ancora chiaro come Alone in the Dark si comporterà in termini di reattività, fedeltà delle hitbox, animazioni, precisione e credibilità degli scontri, ma è chiaro anche dai filmati come diverse limature siano strettamente necessarie.

Lo stesso vale per il comparto tecnico, che a questa primissima vista non brilla particolarmente e sembra distanziarsi in modo evidente dalle produzioni moderne.

Questo non sarà affatto un problema, se tutto il resto dovesse funzionare a dovere, ma segnaliamo comunque che non si tratta di una produzioni che graficamente sarà all'ultimo grido. D'altra parte il team di sviluppo conta appena trenta persone, con aiutanti esterni a coadiuvare lo sviluppo.

Sembra invece notevole la cura per le musiche di accompagnamento e del design del suono, che prevederanno brani doom jazz e dark ambient, quasi di oscuro spiritualismo, che alternano sassofoni urlanti a tappeti sonori più discreti, striscianti sottopelle.

L'eclettico Jason Köhnen e Árni Bergur Zoëga sembrano le scelte perfette per le atmosfere di Alone in the Dark, che potrebbe rivelarsi un rilancio con buone possibilità di riuscita.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Sceneggiato da chi ha scritto Amnesia: Rebirth e SOMA

  • Due personaggi che potrebbero diversificare l'approccio all'avventura

  • Sembra un survival horror vero, senza discutibili contaminazioni

  • La colonna sonora potrebbe essere strepitosa

Contro

  • Tecnicamente non sembra tenere il passo delle grandi produzioni

  • Gameplay e tenuta di gioco tutte da verificare

Commento

La presentazione di Alone in the Dark ci ha fatto comprendere che stavolta il rilancio potrebbe davvero non essere il solito buco nell'acqua. Sebbene non appaia tecnicamente all'ultimo grido, ci sono tanti elementi di gioco che ci fanno pensare a una gestione attenta e rispettosa dell'IP. In attesa di provarlo e farci un'idea più chiara, la produzione sembra aver imboccato la strada giusta.
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