Yoshi's New Island
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Nintendo è sempre più una mosca bianca all’interno del mercato videoludico, testarda e tradizionalista nel perseguire le sue politiche tanto a livello hardware quanto a livello software: dopo il GameCube, ha abbandonato l’arena delle contendenti a livello di pura performance tecnica, concentrando i suoi sforzi nel rendere unica la sua esperienza di gioco, mentre, a livello di software, ripropone ciclicamente i suoi brand, spesso con cambiamenti minimi, ma ottenendo sempre riscontri eccezionali tanto dalla critica quanto dal pubblico.Non ci siamo quindi stupiti quando al recente E3 è toccato a Yoshi tornare in scena sugli schermi di Nintendo 3DS.
Un bambino con i baffiDi tutte le mascotte Nintendo, onestamente, Yoshi (come Pit di Kid Icarus e, purtroppo, Capitan Falcon di F-Zero) è tra le meno sfruttate, ma pare che, come per Luigi, il 2013 sia l’anno della riscossa: Yoshi’s New Island, che uscirà assieme ad un titolo per WiiU dedicato all’adorabile dinosauro, promette infatti di tornare ai fasti dell’originario capitolo per Super Nintendo, pubblicato nell’ormai lontano 1995 ma mai dimenticato dalla fanbase più accanita.Non stiamo scordando l’episodio per DS, ma questo non riuscì del tutto a ricreare la magia che permeava la prima sortita di Yoshi da protagonista nel mondo di Mario, pur rivelandosi un platform dignitoso.Dei non troppi titoli per 3DS mostrati alla fiera losangelina, la nuova avventura del draghetto verde è sembrata una delle più promettenti, vuoi per la magnifica resa dei colori pastello, vuoi per l’ottima implementazione dell’effetto stereoscopico nativo della console.Eccoci di nuovo, quindi, a scarrozzare un baby Mario (ma i baffi a che età gli saranno cresciuti!?!?) in giro per una serie di livelli che più carini non si può, ma, speriamo, infarciti di nemici più tenaci e consistenti di quelli visti nella precedente iterazione su DS.
Salta qua, mangia là, risputa quaOltre al consistente abbassamento della difficoltà media, ciò che non aveva consentito all’episodio precedente di essere accolto come un capolavoro erano un level design non sempre ispirato e un riciclo di situazioni prese di peso dal primo capitolo di quella che sta per diventare una trilogia: l’enorme successo del DS, soprattutto tra le fasce più giovani dell’utenza, aveva spinto i ragazzi di Artoon, cui Nintendo aveva “appaltato” lo sviluppo del titolo, a produrre qualcosa di molto user friendly, con meccaniche però eccessivamente semplificate e una sconcertante facilità di fondo, che ne minava la durata complessiva, anche a fronte di notevoli tocchi di classe sparsi qua e là per i livelli.Una fugace prova con mano dei nostri inviati ha invece rivelato un ritorno alle origini in questo senso, con nemici che, pur lontani dalla bastardaggine esibita da quelli di Donkey Kong Country, si sono rivelati maggiori in numero e decisamente meno propensi a rivestire il ruolo di agnello sacrificale.Inalterata la possibilità per Yoshi di ingurgitarli e sputarli poi sotto forma di uova, utilizzabili come proiettili ma anche come indispensabili aiuti in una serie di piccoli enigmi contestuali, semplici ma efficaci per spezzare un po’ il ritmo di un platform altrimenti troppo classico.Nota di merito anche per il level design, che è sembrato, di primo acchito, maggiormente variegato e articolato di quanto visto precedentemente, anche se ci riserviamo di fornirvi ulteriori dettagli a riguardo nei prossimi mesi.
Più pastello per tuttiIncantevole lo stile grafico: i colori pastello sprizzano fuori dallo schermo di 3DS, aiutati da un effetto tridimensionale davvero ben realizzato, e la direzione artistica generale, pur limitandosi a riproporre stilemi vecchi di 18 anni, porta paradossalmente una ventata di aria fresca all’interno di un mondo dei videogiochi dove il grigio e le tonalità del marrone sono sempre più presenti.Come detto a inizio articolo, Nintendo ha dismesso da anni la strada della potenza di calcolo e della supremazia tecnica, eppure i suoi disegnatori riescono ancora a stupirci con una facilità disarmante, regalandoci scenari da sogno in punta di matita (o di pastello, come in questo caso).Impossibile pronunciarsi sulla longevità generale, ma confidiamo che i risultati non eccelsi dell’episodio di qualche anno fa su DS possano servire di lezione ai programmatori di Arzest, che stanno lavorando con Nintendo allo sviluppo del titolo.Manca al momento anche una data di uscita ufficiale, ma rimanete sulle pagine di Spaziogames nelle prossime settimane per saperne di più.
– Gradito ritorno al passato
– Livello di difficoltà maggiore rispetto all’episodio DS
– Incantevole direzione artistica
Le premesse sembrano essere delle migliori per questa nuova avventura del dinosauro verde della grande N. La versione provata in fiera era poco più di una demo, ma ha lasciato intravedere potenzialità interessanti e un generale ritorno ad atmosfere di gioco provenienti dal capostipite più che dall’ultimo capitolo in ordine temporale, il che dovrebbe garantire un livello qualitativo adeguato agli alti standard che in genere sono sinonimo di Nintendo. Non resta che avere un po’ di pazienza e incrociare le dita nell’attesa, insomma.
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