War of the Vikings
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a cura di FireZdragon
Miami – Parlare di vichinghi a Miami non deve essere certo una delle cose più semplici di questo mondo. L’immaginazione dovrebbe vagare tra i freddi ghiacci del nord, ma le donzelle in bikini che corrono sotto il sole asciugandosi il sudore con una salviettina rosa proprio a dieci metri da noi non ci fanno esattamente concentrare nel migliore dei modi. D’altro canto, War of The Vikings si presenta da solo in maniera egregia: la produzione è nel mirino degli appassionati dei combattimenti all’arma bianca già da tempo e la closed beta gira su Steam agilmente e senza intoppi da qualche mese. Ora vedremo dunque per quale motivo le caratteristiche che in questa assolata località della Florida Gordon van Dyke e i suoi ci hanno presentato ci hanno conquistato e divertito, facendo entrare di diritto il titolo nei giochi da seguire per questo 2014.
Vichinghi, storie di scudi e corna
War of the Vikings ha un gameplay semplice ma punitivo, è uno di quei giochi insomma dove quando si perde si perde solo per colpa di un errore del giocatore. Completamente basato su scontri multigiocatore, il titolo Paradox vi metterà nei panni di un enorme energumeno corazzato, deciso a fare a pezzi i suoi avversari attraverso l’uso di asce, mazze, pugnali e una buona quantità di armi da lancio.
Prima di poter controllare in maniera appropriata il nostro vichingo sarà tuttavia necessaria parecchia pratica. Se da una parte il movimento è controllato semplicemente dalla canonica combinazione di tasti WASD, quando si va ad analizzare il combattimento vero e proprio ci si ritrova sommersi da una buona quantità di azioni da compiere, capaci di coprire ampiamente sia lo spettro difensivo che quello offensivo.
Praticamente tutte le nostre mosse sono legate all’utilizzo del mouse: a seconda della traiettoria impressa dal nostro polso il soldato inizierà a spostare il peso del corpo e l’arma nella medesima direzione. Niente di più facile quindi, se volete effettuare uno swing laterale bisognerà semplicemente spostare il mouse a destra e a sinistra, o in verticale nel caso voleste mirare alla testa. Durante il caricamento del colpo comparirà inoltre una barra nella parte bassa dello schermo, che servirà ad indicare la potenza con cui andremo ad impattare l’avversario.
Come accade nei più classici giochi di golf dovremo stare attenti a non tenere la carica troppo a lungo o il vichingo si stancherà e ci toccherà aspettare una seconda volta che l’energia si ricarichi completamente. Questa funzione dà la possibilità al giocatore di scegliere esattamente se continuare a tartassare il nemico con colpi veloci, ma incapaci di causare un gran quantitativo di danni, o puntare ad un solo colpo ben assestato capace magari di frantumare anche scudi e difese.
La difesa funziona in maniera similare e ancora una volta la direzionalità la farà da padrone. Scordatevi quindi di poter premere un pulsante e chiudervi a tartaruga, per avere la meglio sarà assolutamente indispensabile calcolare con esattezza da dove arrivano i colpi e spostare il nostro equipaggiamento di conseguenza.
È una sorta di balletto appagante, capace di dare profondità ad un sistema di gioco basato praticamente tutto sulla skill. Se dobbiamo muovere una critica, lo potremmo fare proprio verso le animazioni, ad oggi dopo l’ennesima patch ancora un po’ legnose ed innaturali, soprattutto durante i salti. Nulla comunque di grave o influente sul gameplay. A completare il tutto ci si mette un’ulteriore barra della stamina, indispensabile per l’utilizzo delle mosse speciali, solitamente colpi con i quali aprire le difese dell’avversario, e la capacità di sgambettare gli avversari durante lo sprint per evitare il verificarsi di inseguimenti ridicoli e poco verosimili. L’obiettivo quindi sembra chiaro, in War of the Vikings il sangue degli avversari sulla nostra lama sarà la ricompensa più grande, la fuga non è contemplata.
Questione di corazza
I giocatori potranno scegliere se prendere parte alle battaglie calandosi nel ruolo dei Sassoni o dei Bretoni, cambiando solo l’estetica dell’equipaggiamento in base alla fazione scelta. I due schieramenti sono speculari in questo senso e il bilanciamento attualmente è molto curato. I campioni con arma a due mani sono in grado facilmente di uccidere con un sol colpo chiunque, ma sono lenti sia in parata sia negli swing, i soldati con scudo invece offrono un buon misto di capacità offensive e difensive, mentre solo gli arcieri più abili riusciranno ad impensierire dalla lunga distanza, con gli altri che saranno semplicemente considerati “un fastidio trascurabile”.
Bastano davvero dieci minuti di gioco per rendersi conto che War of the Vikings è un titolo che può tenere impegnati davvero a lungo. Le modalità provate spaziavano dal classico team deathmatch alla conquista a punti, ma il fatto di partecipare continuamente in scontri corpo a corpo rende indispensabile un gioco di squadra attento e organizzato. Non bisognerà badare infatti ai soli colpi nemici, ma anche a quelli arrivati casualmente dal proprio team. Lanciarsi in mischia brandendo una spada in maniera casuale quindi non è una buona idea e il rischio di far saltare qualche testa di troppo è davvero dietro l’angolo.
Con la patch in arrivo oggi sui server di gioco si potrà finalmente cambiare layout, personalizzando i propri alter ego virtuali con tutta una serie di nuovi oggetti estetici, da comprare con i gold guadagnati durante le battaglie, ma anche mischiando le armi base per dare vita a classi ibride e combinazioni uniche.
Oltre a questo sarà possibile modificare le abilità passive, scegliendone due per ogni guerriero. Ancora una volta questi perks spaziano dalla rigenerazione della vita dopo un’uccisione, passando dalla maggior precisione durante il tiro delle armi da lancio o ancora una maggior velocità di movimento. Un insieme di fattori quindi che permetterà ai giocatori di creare un soldato capace di sposarsi in maniera completa con il proprio stile di gioco, per una libertà tra le più alte in questo genere di titoli.
– Sistema di combattimento skill based
– Buon bilanciamento
La beta di War of the Vikings è già disponibile su Steam tramite l’accesso anticipato al titolo. Gordon van Dyke è riuscito nuovamente, dopo War of the Roses, a plasmare un gioco competitivo basato sul combattimento corpo a corpo estremamente tecnico e appagante, che merita tutta l’attenzione degli appassionati del genere. Ci siamo veramente divertiti durante la nostra prova e non vediamo l’ora di mettere le mani sulla versione definitiva, prevista per il primo quarto del 2014.