Anteprima

War Thunder: Ground Forces

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Ci sono sempre dei grossi rischi nel proporre al pubblico un modello economico sempre più adottato come quello del free-to-play. La sensazione generale – non a torto – è quella di considerare questi titoli come qualcosa di fortemente incompleto e dalla qualità non di certo esaltante. Se è vero che la media delle produzioni è in realtà anche ben peggiore rispetto allo scenario appena dipinto, è vero anche che esistono alcune realtà in grado di rendere un po’ più degna e ragionevole la proposta di provare un titolo per poi decidere cosa pagare. 

Come in cielo, così in terra
War Thunder è un cantiere aperto ormai da lungo tempo, una realtà che è stata in grado di dimostrare come gli utenti siano ormai diventati il vero valore aggiunto per apportare autentiche migliorie a un titolo che riesce a soddisfare gli amanti del genere, nonostante sia ancora in beta da oltre un anno. Gli sviluppatori di Gaijin Entertainment, tuttavia, hanno aperto le danze per la seconda ondata dedicata alla closed beta di Ground Forces, l’espansione dedicata questa volta ai carri armati, che beneficiano di alcune modifiche sulla falsariga di quanto avveniva coi velivoli – tenendo a mente le diverse variabili che si vengono a creare durante i combattimenti sul suolo. Mobilità, protezione e potenza di fuoco sono i tre gruppi in cui sono state suddivise le modifiche che determinano il comportamento delle unità. Trattandosi di una beta, Gaijin ha promesso che questo è solo dell’inizio di una lunghissima serie di aggiunte che serviranno a rendere soddisfacente il modello di battaglia creato nel gioco, e che al momento questi tre parametri sono essenziali per proteggere il proprio veicolo e migliorarne le capacità offensive. Sul fronte della mobilità troviamo alcuni aggiornamenti per quanto riguarda l’efficienza del motore, delle sospensioni e della trasmissione; entrando più nel dettaglio, la maneggevolezza del carro armato diventa meno complessa da gestire e la precisione nella conduzione del veicolo è meno soggetta alle sollecitazioni delle asperità dei terreni. Stessa cosa per quanto riguarda i freni, che aumentano la loro efficienza permettendo di conseguenza delle sterzate più agevoli. Gran lavoro anche sulle sospensioni e sulla loro capacità di ammortizzare i carichi variabili quando si attraversano i terreni accidentati e con diverso grado di pendenza; migliora anche la precisione del fuoco mentre il carro è in movimento. Le modifiche all’interno della voce “protezioni”, invece, permettono l’installazione di ulteriori elementi che servono per schermarsi e diminuire i danni degli impatti ricevuti; inoltre, è previsto qualche accorgimento sulle capacità stealth, che possono aiutare l’utente ad evitare di essere scoperto all’istante sulla lunga distanza o dall’aviazione. Troviamo infine le modifiche sulla potenza di fuoco che incidono sulla precisione degli attacchi, i movimenti della torretta e gli armamenti del carro. Oltre a una calibrazione più accurata dell’allineamento tra bocca da fuoco e obiettivo, troviamo una serie di aggiustamenti sulla velocità di puntamento, una migliore responsività del meccanismo adibito al sollevamento della torretta e una maggiore fluidità del suo controllo, che garantiscono un approccio all’attacco ancora più immediato. Non manca nemmeno la possibilità di chiedere l’aiuto dell’artiglieria su una zona indicata, ma questo vantaggio è ad esclusivo appannaggio dei carri leggeri o medi – per ovvi motivi di bilanciamento.

Thanks, tanks!
Accorgimenti così attenti e di così ampia portata su un gioco che è ancora in fase di beta, non possono far altro che mettere in luce quanto di buono ci sia in Ground Forces, che mira nel corso del tempo a offrire ai giocatori un’esperienza sempre più fedele e autentica. Se nella controparte dedicata ai velivoli era strettamente necessario avere dei controlli realistici che facessero leva su una fisica credibile, per le unità di terra era essenziale riuscire ad avere un modello dei danni molto elaborato e soddisfacente. Per questo motivo, si è scelto di basare la distruzione dei carri armati sui punti cosiddetti vitali, come se fossero gli organi interni di un corpo corazzato e ben difeso. Il mezzo è considerato distrutto quando i moduli chiave o i membri della crew sono neutralizzati; se si colpisce la corazza, difficilmente ci si può aspettare di distruggere l’unità in questione. Ciò aggiunge chiaramente un ulteriore livello alla profondità tattica degli scontri, che si presentano quindi non come una furiosa corsa a chi colpisce prima il nemico, ma come una necessità a studiare con attenzione i terreni, le capacità del proprio mezzo, la profondità di campo e le possibilità offerte dall’ambiente circostante. Considerate inoltre che War Thunder: Ground Forces è anche uno dei giochi free-to-play più curati sotto il profilo tecnico – che non guasta mai – e capirete perché sarebbe il caso di farsi un giro su un pachiderma di metallo. Certo, i giocatori di primo pelo potrebbero in alcuni momenti essere scoraggiati, ma basterà prendere la mano per adeguarvi alle dinamiche qui presenti. Sicuramente buono è anche il comparto sonoro, che grazie ad alcuni campionamenti mirati riesce a rendere al meglio i cigolii delle parti semoventi, il raspare dei cingoli sui terreni e in generale, dà una reale sensazione di peso del mezzo che stiamo pilotando. Noterete con l’avanzare delle partite come tutto diventi sempre più hardcore e come ci sia la necessità di giocare in maniera astuta, se non si vuole cadere in quel vortice di frustrazione fatto di mosse avventate che portano a morti certe e che, a posteriori, si rivelano anche piuttosto banali. Gli sviluppatori hanno infine dichiarato che la loro creatura avrà un trattamento identico anche su PS4, con aggiornamenti sempre puntuali e un supporto costante. E adesso, cominciate pure la vostra guerra.

– Modello di distruttibilità dei mezzi ben studiato

– Ottima componente tattica

– Buon bilanciamento dei carri armati

War Thunder: Ground Forces promette di mantenere fede alla qualità generale già apprezzata sorvolando i cieli virtuali. La fase di beta dura ormai da parecchio tempo e gli sviluppatori vogliono assicurarsi di regalare ai propri utenti il meglio dei free-to-play a tema bellico grazie al loro prezioso feedback. La variante coi carri armati funziona bene e ha tutte le carte in regola per potersi migliorare ancora, in tutti i sensi e anche su console, dove questa formula comincia giocoforza ad attecchire discretamente bene.

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