Vampyr è senza ombra di dubbio uno dei titoli più attesi del momento, un action profondo che introduce il giocatore in una Londra di inizio ventesimo secolo afflitta dalla febbre spagnola. Al di là dell’intrigante premessa narrativa di un protagonista dottore-vampiro in continua lotta tra la sua esigenza di sangue e la fedeltà nei confronti del giuramento di Ippocrate, sono le diverse caratteristiche nel gameplay ad aver suscitato l’interesse dei giocatori. Immaginate di unire la perizia nello story-tellina di questi ragazzi con un sistema di combattimento fortemente action e una gestione inedita dei distretti guidata da una caratterizzazione degli npc superba.
Questo era sulla carta ciò che a più riprese i ragazzi di Dontnod ci avevano raccontato, ma stavolta siamo riusciti a vederlo dal vivo, in una presentazione hands-off molto interessante e sicuramente chiarificatrice.
Un intreccio narrativo ramificato
Nell’ospedale dove operiamo è avvenuto un caso di vampirismo e l’aggressore è scomparso. Incomincia così la demo del gioco hands-off, con la ricerca del criminale che ci porterà ad affrontare situazioni diversissime tra combattimenti, indagini, interrogatori e scelte, tante scelte.
Partendo proprio dal sistema di combattimento, possiamo fin da subito affermare che esso è molto stratificato: si basa principalmente sul tempismo e il posizionamento e aggiunge, oltre alla classica barra della “stamina”, anche quella del sangue che va a riempirsi e svuotarsi a seconda delle abilità utilizzate. Ricorrere alla natura mostruosa del protagonista finirà con il palesarlo al nemico, che così ci attaccherà. Troveremo sul nostro incedere sia nemici umani, come per esempio un gruppo di cacciatori di vampiri presidiante il territorio londinese, sia quelli mostruosi, ovvero dei vampiri degenerati in una forma inferiore chiamata Skal. Contro questi nemici dovremo quindi sfoderare le nostre capacità combattive, in basso a sinistra selezionando le armi da utilizzare, tra il loadout precedentemente disposto, e invece a destra tenendo sotto controllo le diverse le abilità vampiresche da utilizzare.
Un turbinio di sangue
Per il resto il sistema ricorda abbastanza quello dei Souls e di tutto il genere action che ne è derivato, dove tempismo e posizionamento risultano di fondamentale importanza. Non abbiamo potuto fare a meno di apprezzare questa scelta, perché, abbinata alle abilità vampiresche, rende davvero dinamica e spettacolare la danza di proiettili e sangue che andremo a vedere a schermo. Tra l’altro alcune meccaniche da vampiro ci permetteranno di sfruttare l’ambiente per riuscire a passare inosservati tra un manipolo di soldati, oppure aggirare un appostamento fin troppo protetto.
Considerate infatti che il nostro, per riuscire a sconfiggere i nemici più temibili, dovrà evolversi sfruttando l’esperienza guadagnata. Questa si può guadagnare sia con il combattimento sia, e principalmente, bevendo il sangue dalle nostre vittime che si pareranno sul nostro cammino. Esse sono però anche le persone che costituiscono il tessuto sociale dei vari distretti della società; ognuna è dinamicamente correlata all’altra e porterà avanti la sua storia, interagendo in maniera diversa a seconda degli eventi che si stanno svolgendo nella città. A seconda delle interconnessioni scoperte fra i vari cittadini, avremo modo di aiutarli nella risoluzione dei loro problemi oppure ucciderli per evolverci agilmente. Aiutandoli però miglioreremo lo stato del loro sangue e quindi l’esperienza che riceveremmo uccidendoli alla fine della loro “quest”. Il giocatore, dunque, oltre che per un senso morale, viene continuamente portato a “riverire” le proprie vittime in vista di un bottino migliore. Se dovessimo comunque optare per una via di redenzione totale, ci ritroveremmo a vivere in una città in via di guarigione, al contrario potremmo finire al vagare per le strade di una ghost Town in preda alla malattia e ai mostri.
I personaggi non sono semplici personaggi
Per entrare nel dettaglio fornendovi un esempio, mentre indagavamo sulle tracce dell’aggressore di cui sopra siamo finiti a chiedere indicazioni a un signore, fin dal primo sguardo sicuramente un poco di buono. Pur rispondendoci in maniera seccata ci ha subito palesato il rapporto morboso con la madre, che ci ha condotto a incuriosirci del soggetto e seguirlo nei suoi successivi spostamenti. Una volta giunto dalla madre, spiando attraverso la porta, abbiamo scoperto la correlazione con un altro personaggio, con cui il figlio è in cattivi rapporti, e così via in un intreccio dannatamente complesso. Nei dialoghi a scelta multipla, virare per l’una o per l’altra opzione cambierà totalmente il proseguo della storia. Ciò si è visto proprio pochi minuti dopo, quando, avendo raccontato alla vecchia signora di alcune attività illecite del figlio beccato in flagrante pochi attimi prima, ci chiedeva disperata se la cosa giusta fosse denunciarlo e mandarlo in prigione oppure tacere e lasciare un criminale in circolazione. La prima ci avrebbe portato a far scomparire dal quadro il criminale, mentre la seconda avrebbe lasciato in gioco una variabile ignota, potenzialmente in grado di ripresentarsi in futuro da un momento all’altro sotto forme ignote.
In realtà, per provare a far saltare tutti gli schemi, gli sviluppatori hanno deciso di far uccidere al protagonista la signora inerme, in quanto, avendola aiutata, ci avrebbe fornito un quantitativo enorme di esperienza.
Una volta completata la faccenda, si sono diretti in una safe house, luogo dove è possibile riposare e utilizzare l’esperienza guadagnata per aumentare di livello e potenziare un’abilità.
Ogni volta che si scopre qualcosa su un personaggio questa compare nel dossier riassuntivo ed è possibile in ogni momento andarne a controllare i diversi elementi tra cui la “qualità” del sangue, gli indizi già scoperti e quelli mancanti, così da non perdere per strada neanche un’informazione.
Tecnicamente il gioco ci è sembrato davvero ben realizzato, anche se è evidente che la produzione non sia ad altissimo budget, con le animazioni che, seppur fluide, hanno a più riprese mostrato qualche lacuna e qualche artefatto grafico. In ogni caso le atmosfere di gioco ci sono sembrate ottimamente realizzate e il rapporto tra il rosso del sangue e il nero dell’oscurità si sono alternati magnificamente, esplodendo durante i combattimenti.
– Sistema di combattimento efficace e bello da vedere
– Relazioni tra i personaggi concrete
– Le nostre scelte hanno un’importanti effetti sullo svolgersi della storia
Vampyr si è mostrato in maniera molto più approfondita di quanto ci aspettassimo, sebbene soltanto con un’anteprima hands-off. Gli sviluppatori sono così riusciti a creare una demo appositamente pensata per illustrarci le dinamiche di ogni singolo aspetto del gioco, dal combattimento ai dialoghi, fino alla realizzazione dell’incastro delle sorti dei personaggi. Non possiamo negare che tutto ciò ci è piaciuto davvero tanto, nonostante le aspettative importanti che avevamo costruito dopo le varie prove. Indubbiamente ora siamo interessati a scoprire come potrà poi svolgersi l’intero arco narrativo, anche se dovremo aspettare fino a novembre di quest’anno.