Quando si parla di RPG vecchia scuola, uno fra i primi nomi che saltano alla mente è senza ombra di dubbio quello di Obsidian Entertainment, capace di riportare in auge il genere – assieme ai Larian Studios con il loro Divinity: Original Sin – grazie all’apprezzatissimo Pillars of Eternity. È quindi ovvio che il loro nuovo lavoro, Tyranny, abbia attirato su di sé molte attenzioni dei fan, che si aspettano un ritorno in grande stile delle meccaniche di gioco e della profondità narrativa tanto apprezzate nel precedente lavoro: fra mega-stand, presentazioni in grande stile e occhi catturati dalle maggiori software house, la nuova demo mostrata dai ragazzi di Obsidian Entertainment allo scorso E3 di Los Angeles è passata quasi sotto silenzio, ma per fortuna nei giorni scorsi è stato effettuato un nuovo e corposo live stream, presentato direttamente da alcuni membri del team di sviluppo, nel quale è stata mostrata la stessa porzione di gioco ma da due prospettive completamente opposte.
Una nuova forma di RPG
Prima di parlare del playthrough vero e proprio, spendiamo qualche riga per chiarire cosa sia Tyranny: innanzitutto si tratta di un RPG isometrico, ma a differenza dei “classici” giochi di ruolo dove si vestono i panni di un paladino della giustizia nel bel mezzo dello scontro tra le forze del bene e quelle del male, in Tyranny questa ardua lotta ha già avuto luogo e alla fine hanno prevalso le schiere oscure di Kyros, l’Overlord, con il giocatore che dovrà vestire i panni di uno degli ufficiali del suo esercito. Questo inedito punto di vista, slegato praticamente da ogni vincolo morale, permette all’utente di agire in maniera molto più ampia, decidendo della vita e della morte dei nuovi sudditi di Kyros, attraverso la forza bruta oppure facendo rispettare la legge e l’ordine con mezzi meno coercitivi. Uno dei punti su cui hanno insistito maggiormente gli sviluppatori fin dal momento del lancio è stato il fatto che le scelte contino per davvero, e quando diciamo scelte, non ci riferiamo semplicemente a qualche quest in più o in meno, ma a una linea narrativa completamente opposta, che può portare il giocatore a tradire i propri alleati, a schierarsi direttamente contro Kyros al fianco dei ribelli o, ancora, a scalzare proprio l’Overlord come nuovo signore supremo. Il live stream voleva quindi sottolineare come, in base alle decisioni prese, Tyranny cambi completamente ed infatti, nella prima metà la demo è stata giocata al fianco dell’esercito di Kyros, intento ad assaltare una cittadella riconquistata da un manipolo di ribelli, mentre nella seconda metà gli sviluppatori hanno tradito le schiere di Kyros per affiancarsi alle forze di resistenza, nel disperato tentativo di resistere all’assalto.
Non appena avviato il gioco, sono immediatamente saltate all’occhio le somiglianze con Pillars of Eternity, soprattutto da un punto di vista grafico, dato che il motore utilizzato per muovere Tyranny è rimasto Unity, il medesimo impiegato nel precedente lavoro. Se visivamente sono molte le vicinanze, già dalle prime fasi di gioco sono subito emerse molte delle nuove caratteristiche che trovano spazio in Tyranny. Innanzitutto il mondo di gioco non è il classico universo fantasy popolato da draghi, nani, elfi e altre creature, il tutto condito in salsa medievaleggiante, ma esso si rifà piuttosto a dei canoni architettonici delle epoche più antiche, dove anche la stessa magia viene padroneggiata da pochi maghi, mentre trovano molto più spazio i guerrieri da mischia. Obsidian ha infatti affermato che modellando il proprio personaggio attorno alla classe magica, si avranno delle pesanti conseguenze: negli scontri abbiamo potuto osservare come i nemici cadessero molto più velocemente davanti agli incantesimi a causa delle poche difese contro di essi, ma chiunque sia in grado di padroneggiare la magia non è ben visto nelle terre di Tiers ed i rapporti tra essi e le altre fazioni tendono ad incrinarsi piuttosto in fretta.
Nella prima versione della demo, l’esercito di Kyros non aveva infatti maghi a sua disposizione e le truppe non erano dunque in grado di abbattere la barriera magica eretta dai ribelli: è quindi stato compito del giocatore scavalcare le mura per intrufolarsi nel centro città e permettere così alle truppe dello Scarlet Chorus – una delle due anime dell’esercito di Kyros – di entrare nel centro fortificato. Una delle principali novità che abbiamo riscontrato durante gli scontri è stata la riduzione del numero dei componenti del party, che passa da sei – come era in Pillars of Eternity – a quattro. La giustificazione dietro questa scelta è piuttosto semplice: tra evocazioni e animali, Obsidian Entertainmente si è accorta che spesso gli scontri divenivano eccessivamente caotici, nonché con una pesante componente di microgestionalità, che costringeva il giocatore ad impartire ordini in modo frenetico a tutti i personaggi. Nonostante la riduzione del numero, in realtà questo ultimo aspetto è emerso piuttosto chiaramente anche in questa demo, dove è stato fatto abbondante utilizzo della pausa tattica, unica via per gestire in maniera ponderata il proprio party. A farci sorgere qualche ulteriore dubbio è il fatto che queste fasi di gioco siano state affrontate al livello di difficoltà più basso, dove l’IA degli alleati era più che sufficiente per avere la meglio dei nemici, ma gli sviluppatori hanno subito chiarito che alzando l’asticella della sfida, il giocatore dovrà guidare passo dopo passo tutti i singoli personaggi per avere la meglio negli scontri più impegnativi. Per evitare però che i duelli diventino eccessivamente frustranti e troppo complessi, gli sviluppatori hanno preferito eliminare la meccanica del fuoco amico, a qualsiasi livello di difficoltà si decida di affrontare Tyranny: in tal modo, la gestione del posizionamento dei membri del party viene molto semplificata e non si incorre in pesanti malus se un guerriero si trova sulla linea di attacco di un mago o di un arciere.
Combattimenti tattici
Tornando alla demo, dopo che è stato eliminato il presidio che stanziava nel centro della cittadella ed è caduta la protezione magica, anche il resto delle truppe di Kyros sono entrate nella roccaforte e, approfittando dell’occasione, il team di sviluppo ha aggiunto nuove informazioni sull’esercito oscuro, tutt’altro che coeso al suo interno, ma anzi profondamente spaccato in due filoni, i quali spesso trascurano gli ordini dell’Overlord in persona per protrarre lunghe e sanguinose faide: naturalmente, il giocatore avrà un ruolo chiave e potrà decidere se mantenere l’equilibrio, oppure se approfittare dei dissidi per avvantaggiarsi e sfruttare a suo piacere una delle due fazioni. La prima metà del gameplay si è conclusa nella hall della fortezza, dove ha preso piede una mini-boss fight contro Tarkis Arri, leader delle forze ribelli. Prima che lo scontro iniziasse, Obsidian ha mostrato l’importanza dei dialoghi in Tyranny che, se sfruttati in modo corretto, possono regalare corposi vantaggi negli scontri, oltre che garantire già da soli l’accumulo di punti esperienza. Dato che il protagonista della demo era un arciere scaltro e con alte skill furtive, era attiva la linea di dialogo definita come “sotterfugio”, la quale innescava un buff in grado di abbassare pesantemente le difese degli avversari e di rendere così più semplice lo scontro. In questo frangente, il team di sviluppo ha evidenziato come i nemici siano caratterizzati da svariate statistiche che, se lette ed interpretate in modo corretto, possono mettere in risalto i punti di forza e di debolezza. Inoltre, durante i duelli è stata presentata la companion combo, ossia una serie di mosse concatenate da fare eseguire in ordine da alcuni componenti del party che, nel caso specifico di questo giocato, gettavano al suolo un nemico per poi colpirlo con un fendente caricato più incisivo. Dopo la sconfitta di Tarkis Arri, la fase “cattiva” della demo si concludeva con un colpo scena, ovviamente lasciato in sospeso per aumentare la curiosità dei fan.
L’altra faccia della luna
Con queste ultime scene si concludeva la parte della demo che era già stata mostrata ai giornalisti durante i giorni della fiera ma, come detto in apertura, in questo live stream ha trovato spazio anche il rovescio della medaglia: la situazione era la medesima, ma in questo caso gli eventi erano vissuti dalla prospettiva opposta. Al fianco di Tarkis Arri e delle forze ribelli, il party ha così dovuto respingere l’assalto delle truppe dello Scarlet Chorus, tentando di mantenere salda la barriera che impediva alle forze di Kyros di assaltare la fortezza. Dopo vari scontri lungo il perimetro e nella piazza centrale – nei quali è emerso tra l’altro un lato piuttosto crudo del gioco con corpi in mille pezzi e schizzi di sangue – l’azione si è conclusa ancora una volta nella sala centrale del palazzo e, ancora per sottolineare come in Tyranny non esistano né bianco né il nero, ma tutto sia più grigio e più sfumato, Obsidian ha messo in scena niente poco di meno che un bel tradimento, mostrando come anche durante una missione sia possibile cambiare più volte schieramento. Naturalmente, abusare di questa meccanica avrà delle pesanti ripercussioni e in men che non si dica, nell’intero mondo di Tiers, saranno ben pochi a fidarsi e a credere in voi. Terminato lo scontro, gli avvenimenti si sono conclusi nel medesimo modo, con il colpo di scena non spiegato già visto qualche minuto prima: il fatto che, nonostante il cambio di schieramento e una quest del tutto diversa, la scena si sia conclusa esattamente nello stesso modo, ci ha fatto riflettere sulle concrete ripercussioni delle scelte sulla storia principale, ma ovviamente questi dubbi potranno essere dissipati solo dopo aver concluso Tyranny.
Infine, a conclusione della diretta, il team di sviluppo ha aggiunto altre informazioni sulla durata del gioco e sulla data di uscita: come già emerso negli scorsi mesi, la quest principale di Tyranny potrà essere completata in poco più di venti ore, ma è ovvio che per comprendere al meglio tutte le sfaccettature della storia andranno svolte varie side quest, e in questo caso la longevità potrà superare tranquillamente le 40 ore. Sulla data di uscita, pur non volendo sbilanciarsi né sul mese né tantomeno sul giorno, Obsidian ha in ogni caso confermato l’arrivo su PC entro l’anno ed è dunque probabile che nei prossimi mesi ne sapremo di più in merito.
– Un mondo ricco e pieno di sfaccettature
– Le scelte sembrano influire realmente
– Combattimenti tattici e profondi
– Obsidian è una garanzia
Tyranny ha tutte le carte in regola per essere l’ennesimo RPG di successo partorito dalle mente di Obsidian Entertainment, ideale per tenere incollati allo schermo i fan per ore ed ore grazie ad una storia che appare tutto fuorché banale e presentare un sistema di scelte finalmente incisivo in termini di trama e svolgimento degli eventi. Il responso definitivo lo si avrà solo quando sarà possibile mettere la mani sul prodotto finale, ma già da ora il titolo di Obsidian Entertainment è riuscito a catturare la nostra attenzione.