Anteprima

Toukiden 2

Avatar

a cura di Gottlieb

Dopo l’esordio su PlayStation del 2013, Toukiden torna sul mercato europeo con la firma di Omega Force e Koei Tecmo, che reinterpretano Monster Hunter, cercando una soluzione che possa accontentare tutti gli appassionati dell’hunting game al di fuori delle console Nintendo. Toukiden 2 si presenta con tante novità dalla sua, per questo nella nostra prova, durata poco più di mezz’ora, ci siamo addentrati in un action game che sa di nuovo, a distanza di quattro anni dal primo, e che potrebbe conquistare una più vasta platea di videogiocatori rispetto al passato.

Un biennio di pensieriSono trascorsi due anni dopo gli eventi di Toukiden: Kiwami e i demoni hanno oramai preso il sopravvento su Nakastsu Kuni. Toccherà al nostro guerriero avere ragione sul campo di battaglia e distruggere il dominio delle forze del male: il nostro demon slayer, quindi, scenderà in campo partendo dal villaggio di Mahoroba, l’hub di gioco, che rappresenta la prima vera modifica del nuovo titolo Koei Tecmo. Partiamo col dire questo, quindi, ossia che il gameplay, chiaramente, ha delle novità molto importanti che annullano completamente le aree lineare che venivano proposte nel primo capitolo: ora l’intero mondo è un open world, così da permettervi di muovervi liberamente e di affrontare le missioni con maggior aria a disposizione, tranne per quanto riguarda il tutorial che abbiamo affrontato all’inizio, ambientato in una location a L, e alcune sessioni in game che rievocano alcune situazioni di Kiwami. Il nostro guerriero ha anche dalla sua una nuova feature, presentata poco dopo l’incontro con il maestro a Mahoroba: si tratta della Demon Hand (il gioco è completamente in inglese), che aggiunge delle caratteristiche secondarie all’intera esperienza. Durante il combattimento, infatti, soprattutto contro i mostri più coriacei e più possenti fisicamente, avrete la possibilità di afferrare il vostro avversario con la mano demoniaca, dal colore azzurrino, e avvicinarvi al mostro per ridurre le distanze e tenervi sempre a portata di colpo di spada. D’altronde in Toukiden 2, almeno nella sessione da noi testata, non sono presenti colpi dalla distanza, il che ci costringe a mantenere sempre una vicinanza esasperata con il nostro bersaglio. La Demon Hand, durante la nostra prova, si è dimostrata utilissima anche per distruggere eventuali ostacoli sul terreno, oltre che a stordire alcuni avversari colpendoli senza doverci necessariamente aggrappare a essi. 

Samurai Warriors 4?Appena avviato il nostro test ci siamo trovati dinanzi alla possibilità di personalizzare il nostro personaggio: nonostante il tentativo di customizzazione ci sia, Omega Force ha abbondantemente strizzato l’occhio a Samurai Warriors 4, perché il guerriero che ne uscirà è praticamente identico a un personaggio di Empires: capiamo benissimo che il developer è sempre lo stesso, ma un po’ di freschezza negli assets non avrebbe guastato. Avrete comunque una buona dose di dettagli da scegliere, arrivando a quasi 73 tagli di capelli da scegliere sia per i personaggi maschili che per quelli femminili, facendo così apparire il vostro guerriero come meglio credete. Allo stesso modo la personalizzazione è forte anche in sede di armi, con tutti gli stili che sono abbondantemente rivisitati e perfezionati: vi saranno le classiche spade à la Monster Hunter, così come asce, lance e così via: ognuna delle armi a vostra disposizione avrà diverse linee di upgrade, che però non siamo riusciti ad approfondire non essendoci spinti così tanto avanti nel gioco. Oltre alla Demon Hand che abbiamo presentato poc’anzi un’altra feature inserita è l’Eyes of Truth, che ci permette di riconoscere, soprattutto negli avversari molto più grandi di quelli normali, quali sono le parti del corpo che possono essere facilmente distrutte, così da gambizzare o comunque indebolire il nostro avversario. Così facendo la strategia, come potete immaginare, diventa molto più profonda e vi farà entrare in un mondo di analisi ben più elaborato del semplice spam di tasti. Infine è confermata la meccanica che vi permette di recuperare oggetti dai corpi degli avversari caduti risucchiandone l’energia, con un’animazione molto scenica che vi farà sembrare quasi una demone pronto a risucchiare la luce sacra dal mondo. Al di là di queste novità, purtroppo, non abbiamo avuto modo di approfondire tutte le tematiche inerenti Toukiden 2, che in ogni caso si presenta al pubblico con le stesse problematiche che sono proprie del primo titolo e anche del genere a cui appartiene, vale a dire il rispondere alle necessità che sono proprie delle nicchie. D’altronde il titolo Koei Tecmo è molto lento e pesante da gestire, con degli attacchi troppo limitati e con un pattern di mosse decisamente elementare: inoltre con pochissime informazioni a schermo, tra cui l’energia del nostro avversario e la quantità di colpi inflitti, viene anche saturato l’aspetto RPG che si può chiedere a un titolo del genere. Per l’aspetto tecnico, invece, il dettaglio delle texture non ci è sembrato altissimo, così come non ci ha esaltato la resa degli ambienti, che per quanto siano open world, si sono presentati molto scarni e vuoti. Chiaramente, continuiamo a sottolineare, in poco meno di un’ora non possiamo di certo elaborare una critica pertinente a ciò che ci si è presentato dinanzi, ma possiamo iniziare a farci un’idea di quello che avverrà tra poco meno di un mese, quando vi sarà la release di Toukiden 2 su tutte le console Sony attualmente in commercio.

– L’open world può svecchiare il titolo

– Nuove features nel battle system

Toukiden 2 con Omega Force torna a farsi vivo a distanza di due anni: la sensazione che ci ha fornito l’hunting game è che il crogiolarsi sugli allori dell’essere l’unico titolo del genere a disposizione dei videogiocatori affezionati al marchio Sony ha portato gli sviluppatori a creare un prodotto non eccellente. Nel 2017 potrebbe risultare ancora una volta stantìo il modo di presentarsi sul mercato di questo tipo di gameplay, molto lento e cadenzato, che non riesce a donare dinamismo e rapidità d’azione. In ogni caso le meccaniche open world potrebbero riuscire a donare qualcosa di più al titolo, insieme alle feature elencate nella nostra disamina, che non mancano di sottolineare la ricerca dell’innovazione da parte di Omega Force.

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