Total War della
Creative Assembly è un brand particolare. Il suo esordio avvenne nel 2001 con il primo Shogun, che inventò un tipo differente di gameplay, ibridando la strategia a turni con la tattica in tempo reale. Nei turni si sviluppano e gestiscono i propri domini, nelle battaglie invece si risolvono gli scontri tra gli eserciti. Un compromesso che, ai tempi, lasciò un segno indelebile: mai prima di allora si erano viste conquiste e battaglie così epiche nelle dimensioni e nelle forze in campo. Il brand ha avuto talmente tanto successo che è andato avanti sino a oggi, cambiando contesto e epoca a ogni incarnazione. Dopo il mondo antico con la coppia di
Rome, il Medioevo con i due
Medieval, il Settecento con
Empire e Napoleon, il Giappone Feudale di
Shogun e
Shogun 2, il brand aveva preso una svolta inaspettata con i
Total War: Warhammer. Ma dopo il fantasy, i
Creative Assembly hanno scelto di tornare al nostro mondo e alla nostra storia. Il risultato è stato un nuovo cambiamento di contesto e epoca: dopo il Giappone e insieme a
Total War: Thrones of Britannia, si va in Cina con
Total War: Three Kingdoms.
I grandi eroi del II secolo… In Cina
Total War Three Kingdoms è stato annunciato qualche giorno fa, per la precisione l’11 gennaio. Ancora poche sono le notizie diffuse da SEGA in merito a questo lavoro dei CA. In effetti, il periodo cinese dei Tre Regni è un contesto perfetto per il brand: un’epoca di guerra e caos dove signori grandi e piccoli lottano per la supremazia. Il periodo è stato oggetto di studio e curiosità anche per gli appassionati, che nel corso dei lunghi anni di vita del brand non hanno mancato di creare delle total conversion a tema Tre Regni dei precedenti TW.
In realtà, la scelta di CA di ambientare il loro prossimo pargolo in Cina è più coraggiosa di quanto non sembri, specialmente in ambito videoludico. Il periodo dei Tre Regni è infatti da molti anni appannaggio quasi esclusivo della Koei, che vi ha costruito sopra i suoi celeberrimi (non sempre in positivo) Dynasty Warriors. Anche le fonti originali sono particolarmente complesse da decifrare: la principale è il Romanzo dei Tre Regni. Risalente al XIV secolo, il libro di Luo Guanzhong è uno dei grandi classici della letteratura cinese, ma proprio per la sua natura di romanzo non può avere la neutralità storica che invece è da sempre base dei Total War. Più probabile il ricorso anche a fonti alternative, come le Cronache dei Tre Regni del III secolo.
L’annuncio era accompagnato da un trailer in cinematica, che potrebbe aver fornito più informazioni di quanto magari non appaia. In sé il Romanzo dei Tre Regni racconta eventi avvenuti in Cina mentre in Europa c’era l’Impero Romano. Dove i Dynasty Warriors tradizionalmente iniziano il racconto dalla Rivolta dei Turbanti Gialli di qualche anno prima, il titolo CA prende le mosse subito dopo, alla ribellione di Dong Zhuo. Questo perfido generale è rimasto famoso per la sua avidità, cosa che l’avrebbe portato a una fine altrettanto prematura. Egli ha plagiato l’ultimo imperatore bambino e dato inizio a una ribellione. Per fermarla sono stati chiamati tre grandi comandanti, oltre che i futuri fondatori dei Tre Regni: Cao Cao di Wei, Sun Jian di Wu e Liu Bei (con i suoi fratelli giurati Guan Yu e Zhang Fei) di Shu. Fin dai primi minuti di trailer il gioco non fa segreto di voler dare molta più enfasi alle grandi personalità che si sono ritrovati a condividere un’epoca tanto caotica. Per quanto non lo nominasse direttamente, il filmato stesso mostrava il terribile Lu Bu, ancora oggi ricordato come uno dei più grandi guerrieri che abbiano attraversato l’oriente.
Verosimiglianza a pennellata
A parte questo incipit, non è ancora noto se questo nuovo Total War coprirà tutti i 110 anni del Romanzo, inscenando quindi il passaggio del trono imperiale cinese prima agli Han, poi agli Cao e poi ai Sima (rinominatisi Jin). È tuttavia lecito aspettarsi che, almeno nella campagna principale del gioco, la ribellione di Dong Zhuo sia solo un punto di partenza. Il gameplay tipico della serie permette infatti al giocatore di scegliere la propria fazione e condurla alla vittoria, dando una funzione più spiccatamente “didattica” alle battaglie storiche. La meccanica degli eroi (già accennata con Shogun 2) potrebbe condurre a meccaniche interessanti, come per esempio inserire un duello tra i campioni di ciascun esercito. La componente magica comparsa per forza di cose nei Warhammer potrebbe essere invece stata accantonata.
In ogni caso il design di comandanti e truppe comparsi nei trailer si allontana dall’esagerazione Koei per esibire un realismo più insistito, di ispirazione più spiccatamente cinematografica (chi scrive vi ha trovato similitudini estetiche con il film del 2008 di John Woo La Battaglia dei Tre Regni). Interessante tuttavia lo stile a “pennellata” (già in parte sperimentato sempre con Shogun 2) che si mischia con la CG “tradizionale”.
-Fedeltà storica e cinematica
-Tutto il gameplay dei Total War
-Enfasi sugli eroi
Al suo annuncio, Total War Three Kingdoms si presenta più come un consolidamento che una vera e propria innovazione. Per quanto non sempre ispirati, i Total War sono sempre stati dei buoni prodotti. Nonostante tutti i tentativi di innovazione, l’idea che sta loro alla base non è mai cambiata, e dopo tutti questi anni non è scontato che sia ancora freschissima. Forse il tentativo di CA di “tornare alle origini” sta esattamente in questo, nella volontà di mettere un’idea buona nel contesto giusto per farla funzionare al suo massimo potenziale. Rimanete con noi per tutti gli aggiornamenti e la recensione completa questo autunno!