Anteprima

Top Spin 3

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a cura di andymonza

La presentazione risalente allo scorso Agosto aveva acceso la speranza che uno degli sport più eleganti e nobili di sempre potesse trovare finalmente giustizia e meritato riconoscimento in una simulazione video ludica. Non ce ne vogliano in quel del Sol Levante, ma il tennis è uno sport in tutto e per tutto occidentale, che nelle rappresentazioni esasperate, fumettose e disperatamente arcade degli ultimi anni è diventato più che altro caricatura di sé stesso. A due anni e mezzo di distanza dal discreto Top Spin 2, che già coraggiosamente tentò di intraprendere un sentiero ben più rigoroso e simulativo, abbiamo avuto il privilegio di testare una versione avanzata del suo successore che, al di là di qualche leggero ritardo, è ormai quasi pronto a sbarcare nella next gen.

Tutta questione di tempismoTempismo. Qualità di chi agisce al momento opportuno, secondo il dizionario. Una qualità che, se vorrete cimentarvi con Top Spin 3, dovrete assolutamente possedere. Attorno a questo concetto è stato modellato tutto il gameplay, che mira a darvi la sensazione di trovarvi davvero sul campo: niente più assurdi recuperi in tuffo, niente super-colpi con tanto di barra di caricamento. Essere sulla palla è il nuovo imperativo, e costerà fatica e sudore. Il primo impatto col nostro alter ego digitale è leggermente straniante: abituati nostro malgrado alle esagerazioni del tennis videogiocato fino ad aggi conosciuto, abbiamo avvertito da subito una sorta di lentezza nei movimenti, una sensazione di fatica e tensione nel correre dietro alla palla. Pochi scambi dopo, il brusco impatto con la realtà si ammorbidisce, ed acquisito il ritmo giusto cominciano ad emergere i fondamentali: incrociato, lungolinea, dritto, rovescio, voleè, un tocco di backspin. Vengono fuori così, con naturalezza, come se non avessimo fatto altro per tutta la vita. Il più grande pregio di Top Spin 3 è insito nel fornire al giocatore gli strumenti di base per gestire il gioco, e poi lasciare che sia egli stesso a maturare il proprio stile, ad elaborare la propria tattica: senza imporre paletti come diversi livelli di simulazione, il gioco permette di scegliere di volta in volta se utilizzare colpi standard, oppure arrischiare esecuzioni di fino, complesse ma enormemente più precise e potenti. Basti pensare al servizio: sarà possibile eseguirlo in modalità standard, semplicemente tenendo premuto e rilasciando A, oppure utilizzare una tecnica più avanzata, che comporterà una pressione verso il basso dell’analogico destro per lanciare la palla, cui dovrà seguire un tocco verso l’alto, ovviamente con il giusto tempismo. I primi tentativi si risolveranno irrimediabilmente in furiose racchettate al vento, con la palla che pigramente rimbalza ai nostri piedi, ma col tempo e con fatica saremo ricompensati con dei potenziali aces, angolati e potenti. La scelta tra modalità standard o complessa avviene in maniera spontanea ed al momento, senza soluzione di continuità. Lo stesso concetto è stato applicato all’utilizzo del tasto RT, che premuto insieme ad A durante l’esecuzione di una tecnica permette di applicarvi più angolo e potenza, a rischio però di colpire il legno o mandare la palle completamente fuori: anche qui, la scelta del se e quando utilizzare o meno questa tecnica è lasciata esclusivamente al giocatore. A parte il tasto A, che insieme alle direzioni impartite con l’analogico sinistro diventa vero e proprio factotum dei fondamentali, i tasti X, Y e B sono da utilizzarsi rispettivamente per top spin, lob e backspin.Due o tre game sono stati sufficienti per renderci conto che Top Spin 3 riesce magistralmente nel rendere giustizia all’esperienza tennistica, riproducendone fedelmente la ritmica, e riuscendo persino ad instillare nel giocatore una sensazione di ansia ed affaticamento nella continua ricerca del colpo vincente.

Sana faticaUn altro aspetto molto curato riguarda l’affaticamento dei giocatori: invece di inquinare la visuale con barre ed icone, gli sviluppatori hanno preferito un approccio diretto. A parte un piccolo elettrocardiogramma che comparirà sopra la testa del giocatore per qualche secondo prima di ogni servizio, la rilevazione dell’affaticamento avverrà direttamente sul nostro alter ego digitale, di cui vedremo modificarsi l’espressione facciale, le movenze, ed ovviamente la sudorazione. L’affaticamento andrà ovviamente ad influire sulle prestazioni in campo, sulla capacità di allungo e recupero.

L’immagine è tutto (A. Agassi)Così come in Top Spin 2, l’editor di creazione del personaggio si presenta sontuoso, e incredibilmente intuitivo da navigare. Esso si basa su tre livelli progressivi di personalizzazione: il primo presenta modelli preimpostati tra cui scegliere, le cui caratteristiche fisiche potranno essere modificate nel secondo livello; qualora vogliate fare un vero e proprio lavoro di cesello, il terzo livello di personalizzazione, o forma libera, vi permetterà di “trascinare” dei punti chiave del volto, modificando attivamente la fisionomia. A soddisfare completamente ogni ulteriore desiderio di customizzazione ci pensano una vasta gamma di tatuaggi per gli uomini, ed il makeup per le donne. Qualora voleste invece impersonare uno dei campioni del firmamento tennistico, la scelta è davvero ampia; anche i nostalgici del tennis che fu sono accontentati, con glorie del passato come Borg, la Seles o Boris Becker pronti a prestarvi i loro simulacri per rivivere sfide leggendarie. In tutto avremo a disposizone più di 20 star, ognuna caratterizzata da abbigliamento, racchetta, e soprattutto animazioni e comportamento in campo tipici.

MultiplayerCosì tante possibilità nella scelta del nostro alter ego tennistico trovano piena giustificazione nelle modalità online; per quanto l’intelligenza artificiale sia sviluppata egregiamente, niente può sostituire l’emozione di giocare contro un avversario in carne ed ossa. Il supporto online consentirà sfide fino a 4 giocatori, ovvero 2 per console. Ogni giocatore avrà una propria carta d’identità, aperta a tutti e verificabile in qualunque momento, contenente il numero di aprtite disputate, i tornei vinti e non, ed ovviamente il conteggio dei punti esperienza. A differenza di quanto accadeva in Top Spin2, l’accumulo di questi ultimi avverrà disputando qualunque tipo di partita presente nel gioco, compresi i minigame, permettendo un avanzamento nella carriera graduale ed omincomprensivo.

Comparto tecnicoPur catturati ed affascinati dal gameplay, siamo riusciti tra un game e l’altro a farci un’impressione del comparto tecnico che muove Top Spin 3. I modelli dei giocatori sono eccellenti, e stabiliscono nuovi standard per il fotorealismo. Ciò che riesce davvero a stupire tuttavia sono le animazioni, realizzate con il motion capture: personalizzate per ogni campione, esse lasciano davvero a bocca aperta per fluidità e naturalezza. I campi a disposizione sono più di 40, e vanno ad interessare tutte le superfici oggi utilizzate, con conseguenti variazione nel comportamento della palla. Ben riprodotti quelli esistenti, ed ottimamente collocati quelli dedicati alle città, presentano tutti una modellazione poligonale discreta e buone textures.Piacevole anche la riproduzione del pubblico e dei raccattapalle, diversificati e dotati ognuno di una propria fisionomia.

Le due ore spese su questa versione semi-definitiva di Top Spin 3 ci hanno convinto profondamente, spazzando via qualunque dubbio suscitato dai recenti rinvii. Siamo di fronte al primo ed unico gioco finora in grado di rendere realisticamente le sensazioni che si provano su un campo da tennis. La tensione, lo sforzo, l’affaticamento che emanano dal gamepad durante le sessioni di gioco sono veri e vibranti, e non mancheranno di colpirvi. Il pieno supporto online, e le infinite possibilità di customizzazione del proprio campione ne fanno un prodotto destinato ad una longevità senza limiti, che farà finalmente la felicità di tutti gli appassionati di questo splendido sport.

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