Prima di approcciarvi a The Talos Principle, dovete necessariamente considerare che state per affrontare un viaggio metafisico e filosofico che si sostanzia in una spiazzante parabola sull’intelligenza e sul significato dell’esistenza. Il senso della vita è una spietata e lacerante contraddizione che mina costantemente le certezze, fino a scioglierle e farle crollare pesantemente su se stesse con un tonfo sordo. Il libero arbitrio è la bugia più grande della storia e il mondo è un labirinto che si restringe fino a schiacciarci, con un’entrata che ci si chiude alle spalle e un’uscita che i nostri corpi non potranno mai attraversare. Cosa siamo? Qual è il nostro scopo finale? Cosa pensiamo di fare, nel frattempo? The Talos Principle ce lo chiede costantemente, creando le basi per quella che i giocatori non faranno fatica a inquadrare come la minaccia di una crisi esistenziale.
Il creatore del mondo e dei suoi figli perduti
l’importanza e la complessità del sostrato narrativo di
The Talos Principle è tale da rendere il progetto molto più di un puzzle-game dalla trama originale; è, più correttamente, un’opera che cercherà di porre le giuste domande per stimolare le coscienze sopite, attraverso la forma della scienze-fiction con risvolti filosofici. Considerando che ad averlo scritto è un certo Tom Jubert, non c’è spazio per lo stupore, perché alcuni dei temi più caldi che ritroverete in
The Talos Principle sono stati trattati – anche se diversamente – proprio in quella perla che risponde al nome di
The Swapper.
Vi sveglierete da una sorta di antico sopore, trovandovi in un mondo apparentemente paradisiaco, vuoto e tremendamente contraddittorio. Quel finto Eden è in realtà un posto dove le antiche rovine di civiltà perdute si mescolano alle tecnologie avanzate di trappole mefistofeliche e di un avanzato sistema Dos gestito da un’intelligenza artificiale guizzante, vispa, ed evidentemente superiore. Quel mondo è stato creato da Elohim (Dio), una voce che parla dall’alto dei cieli, tonante, autoritaria, quasi rassicurante, che chiama il nostro protagonista “My son”, figlio mio. Suo figlio è un robot. Lo si vede quando si seleziona la visuale in terza persona, anche se quella di default è in prima. Ed è anch’esso una forma di intelligenza artificiale che deve necessariamente interfacciarsi con dei terminali di natura sconosciuta, che fioccano ai margini di giardini bucolici, architetture impossibili e rovine antiche. Alcuni volontari glitch visivi che appaiono di tanto in tanto, accompagnati da un preoccupante suono elettronico, lasciano immaginare che quella natura incontaminata sia in verità tutta una simulazione, come le realtà della Matrice dei fratelli Wachowsky. Tuttavia, non potendo rivelare certi dettagli della trama ancora sotto embargo, ciò che al momento è possibile far sapere è che le scelte avranno delle conseguenze, pur non trattandosi di un titolo dove queste appaiono sempre così evidenti. The Talos Principle è infatti un puzzle-game che concettualmente, nel suo modo di concedersi, ricorda Portal e le sue “test chambers”, con rompicapi – senza portali – da superare attentamente uno alla volta, al fine di recuperare i pezzi di Tetris indispensabili per proseguire e scoprire cosa ha ideato per noi il caro Elohim.
Tempo e spazio di un altro mondo
Nessuno vi spiegherà realmente cosa fare per riuscire a superare indenni le stanze e recuperare il pezzo ben custodito, ma c’è quasi sempre un indizio nel nome stesso della camera, che appare in sovrimpressione non appena avrete superato quella patina viola che sembra l’entrata di un altro dove. I pezzi, di forma e colore diversi, una volta recuperati si incastonano in diversi raccoglitori, nominati solitamente con le lettere dell’alfabeto o coi numeri. Una volta riempito un raccoglitore, questo lampeggerà, indicandovi che finalmente potrete risolvere un altro puzzle per poter così aprire il passaggio verso i ruderi di un’altra civiltà, ogni volta sempre più vicini a quella torre del mistero che si staglia al centro di un piazzale, come a voler indicare una cattedrale della conoscenza dalla quale scaturiscono molte delle risposte che ancora vi mancano. Nelle camere troverete mine sferiche con potenti sensori di ricerca, che vi vengono addosso lampeggiando ed emettendo rapidi bip, esplodendo poco dopo essere entrati nel loro raggio; telecamere munite di mitragliatori che non lasciano alcuno scampo, e altri sistemi di sicurezza capaci di annientarvi all’istante. In mezzo a queste letali insidie, dovrete trovare il modo di arrivare all’oggetto del desiderio utilizzando jammer direzionali che annullano i segnali elettronici dei sistemi o delle porte, trasportare cubi capaci di interrompere flussi energetici, e usare dei convogliatori che collegano i segnali da una sorgente all’altra, in un crescendo di difficoltà sempre perfettamente calcolato e che rende mai frustranti gli enigmi, frutto di una buona logica e mai della casualità.
La voce dell’alto spiega infatti che in qualità di “figlio”, il protagonista deve imparare a stare nel mondo affrontando progressivamente le difficoltà , seguendo un percorso di crescita che diventa ben presto anche nostro, come una nuova consapevolezza intimista capace di far rivalutare pesantemente il concetto stesso di persona, di vita, di esistenza e di intelligenza. Dove andrà a parare The Talos Principle non lo sappiamo ancora, ma le premesse sono stimolanti e creano delle basi solidissime su cui poggiano messaggi universali e di grandissima profondità, visti da un’ottica inconsueta e raccontati in modo anomalo, intelligente e futuristico.
– La storia sembra qualcosa di davvero speciale
– Tematiche complesse e di grande respiro filosofico
– Tutti i puzzle fin qui visti sono creati alla perfezione
I creatori di Serious Sam stanno tentando di intraprendere una strada completamente nuova, coadiuvati dalle idee brillanti, filosofiche e fantascientifiche di un Tom Jubert in grande spolvero, che pare sia molto motivato a raccontare gli struggimenti dell’essere umano e la sua limitata percezione del mondo in cui esiste e si trascina stancamente, alla ricerca di verità che probabilmente non raggiungerà mai. Dietro le seducenti premesse narrative di The Talos Principle, inoltre, c’è anche un sistema di enigmi studiato a meraviglia, che poco ha da invidiare ai maggiori capisaldi del genere. All’uscita, il gioco, sarà anche completamente sottotitolato in italiano, per fornire una comprensione maggiore della trama, che diventa spesso complessa e audace.