The Sims rimane una macchina da soldi inarrestabile per Electronic Arts. Da sempre questo gestionale unico, capace di dare ai giocatori il comando di strambe famiglie virtuali, attrae grandi e piccini, riuscendo senza troppi problemi a conquistare sia i giocatori della domenica che quelli un po’ più navigati (nonostante questi ultimi di solito si approccino al marchio in modi… “alternativi”).
Che facciano parte di coloro che amano rinchiudere i Sims tra pareti di cemento e guardarli lentamente morire tra allucinazioni e feci, o del gruppo che controlla le sue creazioni con l’occhio di una madre, quasi tutti i fan della serie sono rimasti un po’ straniti dall’ultima iterazione. The Sims 4 ha infatti sviluppato furbescamente alcuni elementi interessanti, solo per poi abbandonarne altri senza motivazioni sensate.
Tale scelta ha portato la community e la critica a paragonarlo direttamente alla terza iterazione, un paragone da cui secondo una nutrita fetta di utenti questo ultimo capitolo non esce benissimo. La soluzione? I contenuti aggiuntivi of course.
Precisiamo spesso di non essere fan dei DLC, e per The Sims la situazione non cambia, tuttavia il titolo EA ha bisogno di venir ampliato in modo sensibile e la solita pletora di extra che ormai ci aspettiamo dalla serie potrebbe fargli seriamente bene. Il primo ad arrivare tra noi è The Sims 4: Al Lavoro, un’interessante aggiunta pensata per migliorare sensibilmente le ore del giorno in cui i nostri Sims faticano per guadagnare qualche sano dindino, che siamo andati a provare negli studi di Electronic Arts a Milano. Ecco cosa ci è successo.
Il bello del lavoro?
Al Lavoro, sulla carta, promette di essere un’espansione con i fiocchi per chi bazzica nella serie da tempo. Concettualmente dovrebbe fondere The Sims 3: Ambitions a The Sims 2: Open for Business, due DLC molto apprezzati in passato. Il piano è semplice: in Al Lavoro si potranno “giocare” alcune carriere e al contempo sarà data ai giocatori la chance di aprire delle attività, gestibili a piacere. Un’ottima idea, non fosse che durante la prova il tutto ci è sembrato abbastanza limitato, a partire dal numero di lavori interattivi, soltanto tre.
In pratica in Al Lavoro gli sviluppatori si sono concentrati sulla figura dello scienziato, del medico e del poliziotto, permettendo al giocatore di partecipare attivamente alle ore lavorative che normalmente trascorrono inesorabili sul timer. Una volta deciso di intervenire (è anche possibile lasciar trascorrere i giorni del proprio Sim alla vecchia maniera), si viene automaticamente trasportati nel luogo di impiego, e coinvolti in una lunga serie di attività.
A non averci convinto eccessivamente è proprio la gestione delle succitate attività. Tutto viene controllato dal giocatore, vero, con numerosi oggetti interattivi e opzioni, eppure non ogni professione ci è sembrata ben calcolata, per via di alcuni alti e bassi legati alle quest distribuite dal gioco. Ad esempio, fare il poliziotto significa interrogare sospetti, raccogliere prove dalle scene del crimine, scattare foto segnaletiche e analizzare le prove ottenute, eppure vestire la divisa non ci ha divertito particolarmente, risultando abbastanza ripetitivo già dopo qualche decina di minuti. Ben diverso il discorso per lo scienziato, forse la più spassosa delle carriere, considerando che vestire i panni di un geniaccio con il pallino delle scoperte permette non solo di creare oggetti sfiziosissimi che spaziano dai raggi congelanti ai laser, ma persino di conoscere forme di vita aliene e di viaggiare su altri pianeti (e tralasceremo il fatto che tali forme di vita aliene abbiano nomi stranamente comuni tipo “Mario Bianchi”). Non male invece il medico, che tra diagnosi, operazioni chirurgiche e parti ha il suo bel da fare.
Indipendentemente dalla carriera selezionata, c’è poi una progressione nelle attività, che porta il proprio Sim via via ad affrontare quest sempre più complesse e a ottenere oggetti gradualmente più gustosi. Una scelta intelligente che almeno mantiene viva l’attenzione per un po’.
C’è la crisi
Finita la prova l’idea più martellante nella nostra testa era semplice: “tre professioni giocabili sono poche”. Ambitions aumentava notevolmente lo spettro delle cose da fare, mentre Al Lavoro ci sembra uno sfruttamento solo parziale del potenziale delle tante carriere disponibili. È un DLC interessante ma contenutisticamente ben inferiore alle nostre aspettative, e non vorremmo che questa tendenza continuasse per il futuro della serie.
Perlomeno le tre offerte lavorative non sono l’unica novità e il gioco migliora sensibilmente anche grazie alla possibilità di aprire un’attività nel gioco. Organizzare un negozio in un distretto dedicato, come ad esempio una panetteria, non è un’aggiunta da poco, e pur non avendo avuto il tempo materiale di osservare questa novità nel dettaglio, ci sembra un fattore non da poco all’interno del pacchetto. Tra le altre aggiunte ci sono poi nuove skills, come la fotografia che permette di scattare immagini in prima persona e di vendere le proprie foto, nuovi abiti, e svariate altre chicche, che nella prova diretta non siamo riusciti a esplorare nel dettaglio.
Insomma, tolta la mezza delusione per il numero di carriere, la roba c’è, ma chissà cosa avrebbe potuto essere questo dlc per i fan sfegatati con un po’ di fatica in più.
– Le nuove professioni sono piuttosto varie e ricche di trovate interessanti
– Svariate novità tra le skill e gli oggetti
Al Lavoro promette di essere un DLC molto interessante per chi ama a dismisura i Sims, e l’idea su cui è stato costruito, ovvero la fusione di Ambitions e Open for Business, è sicuramente ottima. Ad una prima occhiata, tuttavia, il numero di professioni giocabili ci è sembrato piuttosto risicato, e le aggiunte un po’ limitate, per quanto interessanti. Forse un’occhiata più approfondita ci aiuterà a svelarne maggiormente i pregi, restate sulle nostre pagine per scoprire se vale davvero la pena di mandare i propri curriculum virtuali in questo capitolo della saga.